Sebastiano Antonio Pighini

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Sebastiano Antonio Pighini
Cardinale
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battezzato
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Ritratto del cardinale Pighini
Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 53 anni
Nascita Arceto [1]
17 settembre 1500
Morte Roma
23 novembre 1553
Sepoltura Basilica di Santa Maria del Popolo (Roma)
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Consacrazione vescovile Cattedrale di Tento, 21 dicembre 1546 dal card. Giovanni Maria Ciocchi del Monte
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Creazione
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Creato
Cardinale in pectore
20 novembre 1551 da Giulio III (vedi)
Pubblicato
Cardinale
30 maggio 1552 da Giulio III (vedi)
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Cardinale per 1 anno, 5 mesi e 24 giorni
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Proclamazioni
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Eventi
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Altre ricorrenze
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Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Invito all'ascolto
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Sebastiano Antonio Pighini (Arceto [1], 17 settembre 1500; † Roma, 23 novembre 1553) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.

Biografia

Nascita e formazione

Sebastiano Antonio Pighini nacque il 17 settembre 1500 ad Arceto[1], frazione di Scandiano[2], Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla. Figlio di Grazio (o Grazioso) Pighini originario di Casalgrande[3] e Caterina Vigarani di modesta estrazione. Il suo cognome è indicato anche come Pelgini. Ricevette una buona formazione umanistica presso i serviti di Scandiano e poi a Reggio Emilia. Intraprese gli studi giuridici a Bologna, ponendosi al servizio di un alto prelato emiliano, che seguì a Roma. Qui rimase sino al Sacco della città per opera delle milizie imperiali nel 1527. Presso lo Studium bolognese, di cui fu lettore tra il 1527 e il 1528), nel 1533 si laureò in utroque iure.

Primi anni di vita

Si trasferì nuovamente a Roma ed entrò nell’amministrazione pontificia come giudice delle cause civili, e poi, nel 1536 a Perugia, come giudice pacificatore. Chierico di Reggio e Canonico del capitolo della cattedrale di Capua.

Divenne quindi Uditore di Rota nel 1544 e vicario del cardinale Giovanni Battista Cicala[4], uditore generale della Camera apostolica. Cappellano di Sua Santità e Internunzio presso Carlo V, Imperatore del Sacro Romano Impero.

Non si dispongono informazioni sulla sua ordinazione presbiterale.

Ministero episcopale

Fu prescelto nella carica di giudice delle cause e segretario degli scrutini al Concilio di Trento, dove giunse prima dell’inizio dei lavori per coadiuvare i tre presidenti, i cardinali legati Giovanni Maria Ciocchi del Monte (futuro Giulio III), Marcello Cervini (futuro Marcello II) e Reginald Pole.

Eletto vescovo di Alife il 27 agosto 1546 fu consacrato il 21 dicembre 1546 nella Cattedrale di Trento, dal cardinale Giovanni Maria Ciocchi del Monte, vescovo di Palestrina, legato al Concilio di Trento. Prese posto al Concilio di Trento il 13 gennaio 1547. Quando il Concilio fu trasferito a Bologna, lo presiedette dal 12 marzo 1547 al 10 novembre 1549.

Il 4 giugno 1548 Paolo III lo trasferì alla sede di Ferentino. Lo inviò nunzio straordinario in Germania dal 1548 al 1549 assieme con Luigi Lippomano[5], vescovo di Verona a causa dei rapporti tra Paolo III e l'imperatore Carlo V per il controverso spostamento del Concilio da Trento a Bologna. Si rendeva quindi necessario coadiuvare l'opera del nunzio ordinario Pietro Bertani O.P.[6], Vescovo di Fano.

Il 30 maggio 1550 Paolo III promosse Pighini alla sede metropolitana Manfredonia della quale lui stesso fu titolare, e gli assegnò l'ufficio di Datario di Sua Santità che occupò dal 1550 al 1552.

Dall'agosto 1550 all'aprile 1551 fu inviato di nuovo come Nunzio presso l'imperatore Carlo V, ma questa volta per rilevare interamente il compito di Pietro Bertani[6]. Da quest'ultimo incarico raggiunse ottimi risultati per i rapporti tra Stato pontificio, l'imperatore e i componenti cattolici.

Cardinalato

Creato cardinale e riservato in pectore nel concistoro del 20 novembre 1551 da papa Giulio III e pubblicato nel concistoro del 30 maggio 1552. Ricevette la berretta rossa e il titolo cardinalizio di San Callisto il 27 giugno 1552.

Unitamente al titolo cardinalizio ottenne anche quello di Vicario pontificio su tutti i tribunali di Roma. Divenne inoltre Protettore dei carmelitani e membro della Congregazione del Sant'Uffizio. In quest'ultima carica sostenne il tentativo di introdurre l'Inquisizione a Lucca e per questo si scontrò con il governo della piccola Repubblica. L'11 dicembre 1553 ottenne la Sede di Adria che, a causa delle sue condizioni di salute, affidò alle cure di un vicario.

Morte

Morì a Roma il 23 novembre 1553e fu sepolto nella Basilica di Santa Maria del Popolo (Roma).


Iscrizione
D. O. M. SEBASTIANO PIGHINO DE REGIO LEPIDI IVRIS CONSVLTO XII VIRO LITIBVS DICANDIS

EPISCOPO HADRIENSI ROMANÆ SEDIS HIS AD CAROLVM QVINTVM AVG INTERNVNCIO SYNODI
TRIDENTINÆ PRÆSIDI S R E PRESB CARD SVPPLICVM LIBELLORVM QVI AD GRATIAM SPECTANT
COGNOTORI SVPER OMNIA VRBANA TRIBVNALIA VIC IVLI III DISCEPTATORI STEPHANVS

PIGHINVS FRATRI P M VIXIT ANN LIII M II DIES V OBIIT ANNO MDLIII KAL DECEMBRIS.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Alife Successore: BishopCoA PioM.svg
Ippolito Marsigli 27 agosto 1546-4 giugno 1548 Filippo Serragli, O.S.B. Oliv. I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Ippolito Marsigli {{{data}}} Filippo Serragli, O.S.B. Oliv.
Predecessore: Vescovo di Ferentino Successore: BishopCoA PioM.svg
Tranquillo De Macarazzi 4 giugno 1548-30 maggio 1550 Dionisio de Robertis, O.S.M. I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Tranquillo De Macarazzi {{{data}}} Dionisio de Robertis, O.S.M.
Predecessore: Datario di Sua Santità Successore: Emblem Holy See.svg
Girolamo Recanati Capodiferro 30 maggio 1550-30 maggio 1552 Ludovico Simonetta I
II
III
IV
V
VI
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VIII
IX
X
con
con
Girolamo Recanati Capodiferro {{{data}}} Ludovico Simonetta
Predecessore: Arcivescovo metropolita di Manfredonia Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Giovanni Andrea Mercurio 30 maggio 1550-23 novembre 1553 Dionisio de Robertis, O.S.M. I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Giovanni Andrea Mercurio {{{data}}} Dionisio de Robertis, O.S.M.
Predecessore: Segretario dei Memoriali Successore: Emblem Holy See.svg
Giulio Canani 13 aprile 1552-23 novembre 1553 Guglielmo Sirleto I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Giulio Canani {{{data}}} Guglielmo Sirleto
Predecessore: Cardinale presbitero di San Callisto Successore: CardinalCoA PioM.svg
Jacopo Sadoleto 27 giugno 1552-23 novembre 1553 Pietro Tagliavia d'Aragona I
II
III
IV
V
VI
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con
con
Jacopo Sadoleto {{{data}}} Pietro Tagliavia d'Aragona
Predecessore: Amministratore apostolico di Adria Successore: BishopCoA PioM.svg
Giovanni Domenico De Cupis 11 dicembre 1552-23 novembre 1553 Giulio Canani
(vescovo)
I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Giovanni Domenico De Cupis {{{data}}} Giulio Canani
(vescovo)
Note
  1. 1,0 1,1 Arceto è una frazione di Scandiano in provincia di Reggio Emilia. All'epoca del Pighini piccolo abitato nel feudo reggiano di Scandiano, appartenente ai conti Boiardo
  2. Scandiano, comune italiano della provincia di Reggio Emilia in Emilia-Romagna. È il secondo comune più popoloso della provincia dopo il capoluogo. All'epoca del Pighini feudo reggiano, appartenente ai conti Boiardo
  3. Casalgrande, comune italiano della provincia di Reggio Emilia in Emilia-Romagna.
  4. Giovanni Battista Cicala (Genova, 27 maggio 1510 – Roma, 8 aprile 1570). cardinale e vescovo italiano. Giovanni Battista Cicala su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-05-2024
  5. Luigi Lippomano, o Aloisio e Alvise (Venezia, 1496 – Roma, 15 agosto 1559), vescovo e nunzio apostolico italiano. Luigi Lippomano su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-05-2024
  6. 6,0 6,1 Pietro Bertani (Nonantola, 4 novembre 1501 – Roma, 8 marzo 1558), cardinale e vescovo italiano. Pietro Cardinal Bertani su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-05-2024
Collegamenti esterni
  • Alessia Ceccarelli, PIGHINI, Sebastiano Antonio su treccani.it in Dizionario biografico degli italiani, Vol. 83, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, (2015). URL consultato il 16-05-2024