Beata Alessandrina Maria da Costa

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Beata Alessandrina Maria da Costa
Laica
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al secolo {{{alsecolo}}}
battezzata
Beata
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 51 anni
Nascita Balasar
3 marzo 1904
Morte Balasar
13 ottobre 1955
Sepoltura
Conversione
Appartenenza Associazione Salesiani Cooperatori
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Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerata da Chiesa cattolica
Venerabile il 21 dicembre 1995, da Giovanni Paolo II
Beatificazione 25 aprile 2004, da Giovanni Paolo II
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 13 ottobre
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrona di
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Scheda nel sito della diocesi o congregazione
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 13 ottobre, n. 13:
« Nel villaggio di Balasar vicino a Braga in Portogallo, beata Alessandrina Maria da Costa: rimasta paralizzata in tutto il corpo per sfuggire alle cattive intenzioni di un tale contro di lei, offrì tutti i suoi dolori al Signore per amore di Dio e dei fratelli bisognosi nella contemplazione dell'Eucaristia. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

La Beata Alessandrina Maria da Costa, in portoghese: Alexandrina Maria da Costa (Balasar, 3 marzo 1904; † Balasar, 13 ottobre 1955), è stata una laica consacrata e mistica portoghese, venerata e ricordata dalla Chiesa il 13 ottobre.

Biografia

Educata nella fede dalla madre insieme alla sorella Deolinda, Alessandrina rimase in famiglia fino all'età di sette anni; fu poi inviata a Póvoa do Varzim in pensione presso la famiglia di un falegname per poter frequentare la scuola elementare, assente a Balasar. Tornata a Balasar, lavorava come contadina.

A quattordici anni, insidiata dalla passione di alcune persone male intenzionate, per salvare la propria purezza saltò giù dalla finestra nel giardino di casa sua, ferendosi gravemente. Cinque anni dopo la lesione contratta nella caduta si trasformò in paralisi totale, costringendola a letto per oltre trent'anni.

Curata dalla sorella maggiore, accetta la propria sofferenza come riparazione per la salvezza delle anime.

Fotografia della beata

Ebbe importanti esperienze mistiche, ricevendo estasi e rivelazioni. Per quattro anni, dal 1938 al 1942, superando l'abituale paralisi, scende dal letto, e per cento ottantadue volte rivive la passione di Cristo tutti i venerdì, lungo tre dolorosissime ore. Chiese e ottenne da papa Pio XII la consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria, avvenuta il 31 ottobre 1942.

Dal 27 marzo 1942 alla sua morte, per tredici anni e mezzo, non ingerì più alcuna bevanda né alimento, all'infuori della Comunione quotidiana. Questo fatto inspiegabile fu verificato scientificamente da diversi medici, a volte anche in maniera umiliante per Alessadrina.

Suo secondo direttore spirituale fu un salesiano, don Umberto Pasquale, che raccolse il suo prezioso diario. Egli la invitò a diventare una salesiana cooperatrice.

Migliaia di persone giungevano al suo letto per ricevere conforto dalle sue parole. Morì a Balasar il 13 ottobre 1955.

Culto

La sua tomba, rivolta verso il tabernacolo, è diventata meta di pellegrinaggio.

Papa Giovanni Paolo II l'ha proclamata venerabile il 21 dicembre 1995 e beatificata il 25 aprile 2004.

Voci correlate
Collegamenti esterni