Beati sessantatré martiri salesiani di Madrid e Siviglia
Beati sessantatré martiri salesiani di Madrid e Siviglia, S.D.B. Presbitero · Martiri | |
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Beati | |
I martiri salesiani di Madrid e Siviglia]] | |
Morte | 1936 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerati da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 28 ottobre 2007, da Benedetto XVI |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
I Beati sessantatré martiri salesiani di Madrid e Siviglia († 1936) furono ventidue sacerdoti, diciotto coadiutori, sedici chierici, tre aspiranti, tre cooperatori e un collaboratore laico uccisi nel 1936 dai miliziani comunisti durante la guerra civile spagnola.
Sono stati proclamati beati da papa Benedetto XVI il 28 ottobre 2007 insieme ad altri quattrocentotrentacinque martiri spagnoli. Ad essi vanno aggiunti altri trentadue martiri salesiani di Valencia e altre migliaia di religiosi e laici uccisi durante la guerra civile per la loro fede cattolica.
La vicenda
Il 17 luglio 1936 scoppiò in Spagna la guerra civile tra nazionalisti filo-fascisti e repubblicani comunisti. Fin dai primi giorni di guerra, si verificò una vera e propria persecuzione religiosa[1].
Le azioni persecutorie contro la Chiesa e i cattolici, già iniziate da alcuni anni, divennero particolarmente feroci nel 1936: furono incendiate chiese, assaliti monasteri e conventi, profanate salme e reliquie, vietate le cerimonie religiose pubbliche.
Morirono per la loro fede migliaia di religiosi e laici: tra questi, i martiri salesiani di Madrid e Siviglia.
La beatificazione
Nel 1964, dopo aver consultato l'episcopato spagnolo, papa Paolo VI decise di sospendere i processi di beatificazione di tutti i martiri della guerra civile spagnola, soprattutto per evitare strumentalizzazioni politiche.
Papa Giovanni Paolo II, invece, ritenendo ormai maturi i tempi, a partire dal 1983 dispose che i processi iniziati nelle varie diocesi fossero portati a termine in breve tempo: nel marzo del 1987 si giunse così al riconoscimento ufficiale del martirio di tre suore carmelitane scalze, assassinate in Castiglia, a Guadalajara, nel luglio 1936.
La Congregazione per le Cause dei Santi, il 26 giugno 2009, ha promulgato il decreto di martirio per quattrocentonovantotto martiri spagnoli, fra cui i salesiani di Madrid e Siviglia, riconoscendo che quelle vittime furono uccise in odium fidei e che andarono incontro alla morte per testimoniare la propria fedeltà a Dio e alla Chiesa. Papa Benedetto XVI li ha proclamati beati il 28 ottobre 2007. Si tratta della più imponente beatificazione della Storia della Chiesa[2].
Elenco dei martiri
Madrid
Sacerdoti
Coadiutori
- Mateo Garolera Masferrer
- Dionisio Ullívarri Barajuán
- Nicolás de la Torre Merino
- Pablo García Sánchez
- Valentín Gil Arribas
- Juan Codera Marqués
- José María Celaya Badiola
- Francisco José Martín López de Arroyave
- Emilio Arce Díez
- Ramón Eirín Mayo
- Anastasio Garzón González
- Esteban Vázquez Alonso
- Heliodoro Ramos García
- Antonio Cid Rodríguez
Chierici
- Carmelo Juan Pérez Rodríguez
- Esteban Cobo Sanz
- Teódulo González Fernández
- Manuel Martín Pérez
- Virgilio Edreira Mosquera
- Justo Juanes Santos
- Pedro Artolozaga Mellique
- Francisco Edreira Mosquera
- Manuel Borrajo Míguez
- Victoriano Fernández Reinoso
- Pascual de Castro Herrera
- Juan Larragueta Garay
- Luis Martínez Alvarellos
- Florencio Rodríguez Guemes
Aspiranti
Collaboratore laico
Siviglia
Sacerdoti
Coadiutori
Chierici
Cooperatori
Note | |||||||
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Voci correlate | |||||||
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