Papa Giovanni XV
Giovanni XV Papa | |
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al secolo Giovanni di Gallina Alba | |
Ritratto di papa Giovanni XV[1] | |
Nascita | Roma |
Morte | aprile 996 |
Sepoltura | Città del Vaticano, Basilica di San Pietro |
Creazione a Cardinale |
data imprecisata tra il 974 e il 983 |
Informazioni sul papato | |
137° vescovo di Roma | |
Elezione al pontificato |
data sconosciuta |
Consacrazione | agosto 985 |
Fine del pontificato |
aprile 996 (per decesso) |
Durata del pontificato |
10 anni e 8 mesi |
Predecessore | Giovanni XIV |
Successore | Gregorio V |
Extra | Papa Giovanni XV Anni di pontificato |
Cardinali | 20 creazioni in 7 concistori |
Proclamazioni | Santi |
Collegamenti esterni | |
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Giovanni XV, al secolo Giovanni di Gallina Alba, nato Giovanni di Gallina Alba (Roma; † aprile 996), è stato il 137° vescovo di Roma e papa italiano dal 985 alla sua morte.
Biografia
Viene generalmente riconosciuto come successore dell'Antipapa Bonifacio VII, il "Papa Giovanni XV" o "Ioannes XIV Bis" che si disse avesse regnato per quattro mesi dopo Papa Giovanni XIV, e che viene oggi omesso dall'elenco dei Papi.
Giovanni XV era figlio di Leone, un presbitero romano. All'epoca in cui salì al soglio pontificio, Giovanni Crescenzi II (+998) - figlio di Crescenzio II (+984) - che patrocinò la sua elezione, era patricius Romanorum ma, anche se la sua influenza sulle cose religiose fu molto limitata, la presenza dell'imperatrice Teofano a Roma, dal 989 al 991, ridusse anche la sua influenza sulle cose temporali. Giovanni Crescenzi, il cui titolo di patricius gli era stato confermato proprio da Teofano, amministrava la giustizia civile assieme al fratello Crescenzio III (+1020) in un vero e proprio traffico di sentenze, screditando l'autorità di papa Giovanni e, più in generale, del soglio di Pietro.
Ad un sinodo romano tenutosi in Laterano il 31 gennaio 993, Papa Giovanni XV canonizzò solennemente il vescovo Ulrico di Augusta, un evento che il Papa annunciò ai vescovi francesi e tedeschi con una bolla datata 3 febbraio. Fu la prima volta nella storia che una canonizzazione solenne veniva fatta da un papa.
All'inizio di aprile del 996, il Papa, la cui venialità e nepotismo lo avevano reso impopolare tra la cittadinanza, morì di febbre, mentre l'imperatore Ottone III era in viaggio in Italia per ottenere l'incoronazione dal Papa; saputa la notizia, Ottone restò fino al 12 aprile a Pavia, dove celebrò la Pasqua. Ottone III elevò quindi il suo parente Bruno alla dignità papale col nome di Gregorio V. A suo credito, Giovanni fu nominato patrono e protettore dei monaci riformatori di Cluny.
Origine della controversia sull'investitura
Durante il papato di Giovanni XV sorse una seria disputa sull'investitura del Re di Francia e quindi sulla deposizione dell'arcivescovo di Reims.
L'intervento del Papa non portò inizialmente a un risultato definitivo. Questa disputa viene talvolta vista come l'origine dei conflitti tra i Papi e i nuovi Re di francia che culminarono successivamente nella lotta per le investiture, vale quindi la pena di relazionarla in alcuni dettagli.
Ugo Capeto, al momento Re di Francia, nominò Arnolfo Arcivescovo di Reims nel 988, anche se Arnolfo era nipote del suo più acerrimo rivale, Carlo di Lorena. Carlo mosse l'esercito verso Reims e riuscì a conquistala, facendo prigioniero l'arcivescovo. Ugo, comunque, considerò Arnolfo alleato di Carlo e chiese al Papa la sua deposizione.
Ma gli eventi si succedevano molto rapidamente: Ugo Capeto catturò sia Carlo che l'arcivescovo Arnolfo e convocò un sinodo a Reims nel giugno 991, che, ossequiente, depose Arnolfo e scelse come suo successore l'abate Gerberto (futuro papa Silvestro II).
Queste risoluzioni vennero ripudiate da Roma, anche se un secondo sinodo ratificò i decreti emessi a Reims. Il Papa convocò i vescovi francesi a un sinodo indipendente al di fuori del reame, ad Aquisgrana, per riconsiderare il caso. Però questi si rifiutarono, vennero convocati a Roma, ma qui protestarono che le condizioni instabili, sia lungo il percorso che a Roma, rendevano la cosa impossibile.
Il Papa inviò quindi un legato con istruzioni per convocare un concilio di vescovi francesi e tedeschi a Mousson. Solo i secondi si presentarono: i francesi vennero infatti fermati lungo il tragitto da Ugo e Roberto. Attraverso gli sforzi del legato, la deposizione di Arnolfo venne infine dichiarata illegale.
Dopo la morte di Ugo Capeto (23 ottobre 996), Arnolfo venne liberato dalla prigionia, e ben presto venne restaurato nelle sue funzioni. Gerberto invece venne inviato alla corte imperiale a Magdeburgo, e divenne il precettore dell'imperatore Ottone III.
Giovanni XV o Giovanni XVI?
Gli storici del Medioevo posero, tra Giovanni XV e il suo predecessore Giovanni XIV, un Papa Giovanni in più mai esistito, chiamato poi dagli storici Ioannes XIV Bis, così che Giovanni XV, XVII, XVIII e XIX furono poi rinominati XVI, XVIII, XIX e XX, e l'Antipapa Giovanni XVI fu chiamato "Papa Giovanni XVII". Papa Ioannes XIV Bis nacque dal fatto che Giovanni XIV passò metà del suo pontificato, quattro mesi su otto, in prigione e il Liber Pontificalis registrò queste due fasi distinte del pontificato in due blocchi, generando confusione. Si pensò che questo Ioannes XIV Bis fosse stato escluso dalle liste in quanto morto prima di essere consacrato; di lui esiste un ritratto in San Paolo fuori le Mura tra Bonifacio VII e Giovanni XV che lì è chiamato "Giovanni XVI". Lo storico Luigi Ferrucci sostiene che l'equivoco è stato rafforzato anche dal fatto che è esistito davvero un cardinale diacono Giovanni figlio di Roberto che, sostenuto dal popolo, si oppose a Bonifacio VII dopo la morte di Giovanni XIV, ma Bonifacio lo punì accecandolo. E infatti lo storico Marianus Scotus, assieme a Goffredo di Viterbo e ad altri, sostiene che Papa Ioannes XIV Bis era "filius Robberti" cioè figlio di un tal Roberto.
Predecessore: | Papa | Successore: | |
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papa Giovanni XIV | agosto 985 - aprile 996 | papa Gregorio V |
Bibliografia | |
Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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