Antonio Maria Cadolini

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Antonio Maria Cadolini, B.
Cardinale
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Francesco Podesti, Ritratto del cardinale Antonio Maria Cadolini (metà del XIX secolo), olio su tela; Ancona, Pinacoteca civica
Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 80 anni
Nascita Ancona
10 luglio 1771
Morte Ancona
1º agosto 1851
Sepoltura Cattedrale di Ancona
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale Torino, 19 aprile 1794
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Consacrazione vescovile Chiesa dei Santi Biagio e Carlo ai Catinari (Roma), 21 aprile 1822 dal Card. Francesco Saverio Maria Felice Castiglioni
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19 giugno 1843 da Gregorio XVI (vedi)
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Cardinale per 8 anni, 1 mese e 12 giorni
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Invito all'ascolto
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Antonio Maria Cadolini (Ancona, 10 luglio 1771; † Ancona, 1º agosto 1851) è stato un cardinale e vescovo italiano.

Cenni biografici

Antonio (o Anton Maria) nacque ad Ancona da famiglia nobile, ultimogenito dei quattro figli di Cesare e della moglie Vittoria nata Nembrini Gonzaga. Gli altri fratelli furono Giuseppe, canonico della basilica cattedrale metropolitana anconitana di San Ciriaco, Lorenzo che ebbe famiglia e Luigi, canonico e rettore del seminario anconitano, ed erano cugini da parte di madre del cardinale Cesare Nembrini Pironi Gonzaga.

Formazione e ministero sacerdotale

Dopo i primi studi nel collegio di Recanati, Anton Maria si perfezionò in teologia nelle scuole del seminario anconetano. Seguì la sua vocazione religiosa il 12 novembre 1792 ed entrò nell'ordine dei barnabiti. Proseguì la sua preparazione al sacerdozio nel noviziato di san Severino per passare nel 1793 nel collegio dei nobili di Torino, dove ricevette l'ordinazione sacerdotale l'anno seguente e vi rimase fino al 1798 come insegnante di retorica. Dal 1800 al 1804 fu professore di retorica presso il collegio barnabita di Macerata.

Grande oratore, tra il 1805 e il 1821 venne chiamato a predicare la Quaresima in molte città italiane, tre queste Venezia, Bologna, Milano, Spoleto e Genova. Durante l'occupazione francese, che sciolse gli ordini religiosi, rientrò in famiglia. Con la restaurazione tornò a Roma e dal 1816 fu tra i quattro assistenti del preposito generale dell'ordine padre Francesco Luigi Fontana. L'anno seguente entrò fra i consultori dell'Indice, nel 1819 ebbe la nomina a esaminatore episcopale e nel 1820 divenne consultore del Sant'Uffizio.

Ministero episcopale

Nel 1822 papa Pio VII lo designò vescovo di Cesena: fu consacrato il 21 aprile di quell'anno nella Chiesa dei Santi Biagio e Carlo ai Catinari a Roma dal cardinale Francesco Saverio Castiglioni, allora vescovo di Frascati, co-consacratori mons. Francesco Bertazzoli, allora arcivescovo titolare di Edessa e da mons. Antonio Luigi Piatti, arcivescovo titolare di Trebisonda. Cesena era fra le sedi vescovili più turbolente e difficili della Romagna. L'intensa attività episcopale del Cadolini, incurante delle ostilità dell'ambiente, si ispirava a criteri di rigoroso moralismo con finalità di restaurazione religiosa; le sue cure si rivolsero in modo particolare alle scuole pubbliche. In applicazione della costituzione apostolica Quod divina sapientia di Leone XII del 28 agosto 1824, incentrò l'insegnamento soprattutto su i dogmi della cattolica religione e il rispetto alle sovrane leggi.

Dopo la tempesta politica provocata dai moti del 1831, che ebbero a Cesena una significativa appendice nella "battaglia del Monte" del 16 luglio tra soldati pontifici e insorti carbonari, cui fecero seguito saccheggi e stragi, il Cadolini si insediò nel convento che era stato dei serviti i missionari del Preziosissimo Sangue.

Nel 1838 Gregorio XVI lo trasferì alla diocesi di Ancona in sostituzione del defunto cardinale Cesare Nembrini e nella nuova sede il Cadolini non mutò le sue direttive pastorali. Spesso rimproverava al vicario, mons. Lorenzo Barili, futuro nunzio a Madrid e cardinale, che gli chiedeva di aprire nuove scuole, di voler dare troppi lumi alla gioventù. Si impegnò in numerose attività, come il restauro del seminario, l'insediamento dei missionari del Preziosissimo Sangue, il ripristino della confraternita di sant'Anna dei Greci e l'unificazione della Casa di ricovero e industria con l'orfanotrofio vescovile affidato ai Lasalliani. Nel settembre 1841 ricevette in Ancona con solenni festeggiamenti il pontefice, e come aveva fatto a Cesena nel 1825, celebrò un solenne sinodo diocesano.

Cardinalato

Papa Gregorio XVI lo creò cardinale nel concistoro del 19 giugno 1843. Partecipò come cardinale elettore al conclave del 1846, da cui uscì eletto papa Pio IX, al secolo Giovanni Maria Mastai Ferretti.

La sua intransigenza politica sembrò mitigarsi dopo l'assunzione al pontificato di Pio IX, tanto che chiamò il barnabita Ugo Bassi a predicare la quaresima del 1848. Alla conclusione delle confuse vicende provocate in Ancona dalla proclamazione della Repubblica romana, la città, tra il maggio e il giugno 1849, fu assediata dagli Austriaci, il vescovo invitò il generale Wimpffen a limitare i danni alla popolazione civile e, tramite il proprio vicario, partecipò alla stesura dell'atto di resa. Nell'ottobre 1850, con gesto di nobile riservatezza che gli conciliò non poche simpatie, si rifiutò di partecipare al ricevimento in onore del generale Radetzky in visita alla città occupata.

Morte

Morì nella sua sede vescovile il 1º agosto 1851. I funerali si tennero in cattedrale dove è sepolto.

Opere

  • Saggio di poesie degli Uniti nell'anno primo della loro ristabilita accademia. Torino 1798
  • Corona di pie meditazioni e preghiere per onorare con divota novena la festa di sant'Anna madre della gran Madre di Dio nella chiesa dei santi Biagio e Carlo ai catinari. Roma 1806
  • Elogio funebre dato nella chiesa di san Paolo alla Regola di Roma in onore del R.mo Padre maestro Giuseppe Torregiani, ex-generale del ter'ordine di san Francesco. Roma 1821
  • Il presepio cristiano. Ancona 1827
  • Le buone feste cristiane. Ancona 1828
  • Gli oracoli cristiani. Ancona 1829[1]

Genealogia episcopale

  Per approfondire, vedi la voce genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Cesena Successore:  
Francesco Saverio Maria Felice Castiglioni 19 aprile 1822 - 12 febbraio 1838 Innocenzo Castracane degli Antelminelli I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Francesco Saverio Maria Felice Castiglioni {{{data}}} Innocenzo Castracane degli Antelminelli
Predecessore: Vescovo di Ancona e Numana Successore:  
Cesare Nembrini Pironi Gonzaga 12 febbraio 1838 - 1º agosto 1851 Antonio Benedetto Antonucci I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Cesare Nembrini Pironi Gonzaga {{{data}}} Antonio Benedetto Antonucci
Predecessore: Caridnale presbitero di San Clemente Successore:  
Pietro Ostini 22 giugno 1843 - 1º agosto 1851 Domenico Lucciardi I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Pietro Ostini {{{data}}} Domenico Lucciardi
Note
  1. Philippe Bountry Souverain et pontife: Recherches prosopographiques sur la Curie Romaine a' l'âge de la Restauration p. 327 online
Bibliografia