Basilica di San Giovanni Bosco (Roma)
Basilica di San Giovanni Bosco | |
Roma, Basilica di San Giovanni Bosco (1952-1964) | |
Stato | Italia |
---|---|
Regione | Lazio |
Regione ecclesiastica |
Regione ecclesiastica Lazio |
Provincia | Roma |
Comune | Roma |
Diocesi |
Roma Vicariatus Urbis |
Religione | Cattolica |
Indirizzo |
Viale dei Salesiani , 9 00175 Roma (RM) |
Telefono |
+39 06 7104011; +39 06 710401235 |
Fax | +39 06 710401330 |
Posta elettronica |
donbosco-parrocosdb@donbosco.it info@parrocchiadonbosco.it |
Sito web | Sito ufficiale |
Proprietà | Società Salesiana di San Giovanni Bosco |
Oggetto tipo | Chiesa |
Oggetto qualificazione | basilicale |
Dedicazione | San Giovanni Bosco |
Sigla Ordine qualificante | S.D.B. |
Sigla Ordine reggente | S.D.B. |
Fondatore | cardinale Clemente Micara |
Data fondazione | 7 novembre 1953 |
Architetto | Gaetano Rapisardi |
Stile architettonico | Razionalismo |
Inizio della costruzione | 1952 |
Completamento | 1958 |
Data di consacrazione | 2 maggio 1959 |
Consacrato da | cardinale Benedetto Aloisi Masella |
Pianta | basilicale |
Materiali | calcestruzzo armato |
Altezza Massima | 73 m |
Larghezza Massima | 45 m |
Lunghezza Massima | 78 m |
Iscrizioni | SANCTO J. BOSCO A.D. MCMLVIII |
Coordinate geografiche | |
Roma | |
La Basilica di San Giovanni Bosco è una chiesa di Roma, situata nella periferia orientale della città, nell'omonimo quartiere.
Storia
Dalla fondazione ad oggi
La chiesa, esito di un concorso bandito dalla Pontificia Commissione di Arte Sacra per l'Italia e vinto dall'architetto Gaetano Rapisardi (1893–1988), fu progettata assieme alla piazza antistante per conferire all'intero sistema urbanistico un carattere unitario, ottenuto attraverso l'ordine gigante delle facciate residenziali, che unifica nel disegno due piani e consente alle abitazioni una relazione diretta con il tamburo principale della chiesa.
La cerimonia di posa della prima pietra, presieduta dal cardinale vicario Clemente Micara (1879-1965), si tenne il 12 settembre 1952, anche se i lavori veri e propri iniziarono circa un anno dopo.
La chiesa è sede parrocchiale, istituita il 7 novembre 1953 con decreto del cardinale Clemente Micara e affidata alla Società Salesiana di San Giovanni Bosco.
Fu solennemente consacrata il 2 maggio 1959 dal cardinale Benedetto Aloisi Masella (1879-1970), anche se i lavori di realizzazione dell'apparato decorativo proseguirono fino al 1964.
Il 20 novembre 1965 papa Paolo VI l'ha elevata alla dignità di Basilica minore.[1]
Nel 1992 è stata risistemata l'area presbiteriale e il battistero, secondo le norme liturgiche postconciliari, a cura dell'architetto e scultore Costantino Ruggeri (1925-2007).
Titolo cardinalizio
La chiesa è sede del titolo cardinalizio di San Giovanni Bosco in via Tuscolana, istituito da papa Paolo VI il 5 febbraio 1965: l'attuale titolare è il cardinale Robert Sarah.
Descrizione
Esterno
La basilica si presenta come un volume compatto, a blocco rettangolare (alto 20 metri), segnato in alzato da lesene accennate. Si distinguono due parti: una basamentale corrispondente all'aula liturgica e all'atrio porticato; e un'altra in elevazione, che comprende il tamburo maggiore con duplice ordine di pilastri, il tamburo minore e le due cupole, la più piccola in corrispondenza dell'altare e la maggiore al centro, alta circa 47 m., è sormontata da una lanterna completata da un gruppo scultoreo raffigurante:
- Quattro angeli sorreggenti una corona e una croce (1956), in bronzo di Alessandro Monteleone.
L'impianto compositivo della chiesa è concluso da due torri campanarie sul retro, che riprendono l'altezza del tamburo maggiore.
Facciata e prospetti laterali
La facciata rettangolare è suddivisa da lesene in sette campate, delle quali le tre centrali sono aperte. Lo scomparto centrale è sormontato da un altorilievo raffigurante:
- Gloria di san Giovanni Bosco (1958), in marmo di Arturo Dazzi: l'opera presenta il Santo circondato da angeli e da giovani accompagnati da un salesiano.
Alla base del rilievo scultoreo è posta l'iscrizione dedicatoria:
« | SANCTO J. BOSCO A.D. MCMLVIII » |
I due scomparti laterali sono ad arco a tutto sesto, tagliati da architravi, dove sono collocate altrettante statue eseguite nel 1958 da Ercole Drei raffiguranti:
- a sinistra, San Gabriele arcangelo;
- a destra, San Michele arcangelo.
Completano il prospetto principale quattro nicchie rettangolari che accolgono statue marmoree, eseguite nel 1958 da tre celebri artisti, raffiguranti, da sinistra:
- San Francesco di Sales di Giovanni Amoroso;
- Papa Pio IX e Papa Pio XI di Francesco Nagni;
- San Giuseppe Cafasso di Antonio Venditti.
I prospetti laterali - anch'essi segnati da lesene e da grandi archi, che si addensano in prossimità del presbiterio - riprendono il motivo frontale.
Portico
Sotto il portico si aprono cinque portali d'ingresso alla basilica, dei quali il centrale (alto 10 m) è dotato di due splendidi battenti bronzei, eseguiti nel 1958 da Federico Papi, decorati con bassorilievi raffiguranti:
- Simboli degli Evangelisti;
- Quattro episodi della vita di san Giovanni Bosco:
- Papa Pio IX approva la fondazione dei Salesiani;
- Papa Leone XIII approva la costruzione della Basilica del Sacro Cuore di Gesù;
- San Giovanni Bosco celebra la Messa nella Basilica del Sacro Cuore di Gesù;
- Apostolato di san Giovanni Bosco tra i giovani di Roma.
Le altre quattro porte, recanti iscrizioni bibliche, sono sormontate da finestroni ad arco, nelle cui estreme sono inserite due statue bronzee, realizzate nel 1958 da Attilio Selva, raffiguranti:
- a sinistra, San Giovanni Battista;
- a destra, Gesù Cristo risorto.
Interno
La chiesa, orientata (ossia con l'abside rivolto a Est), a pianta basilicale, è suddivisa, da dodici pilastri marmorei di rosso orobico, in tre navate, di cui quella centrale ha una superfice larga 29 m, mentre le laterali di 3 m. L'altezza del transetto, separato dalla chiesa da quattro pilastri, è dimezzata da due larghe tribune, di cui quella di sinistra ospita il grande organo a 5000 canne. Travi disposte nei sensi ortogonale e diagonale costituiscono un enorme cassone-solaio di 3 m di spessore, da dove si elevano due fascioni circolari ricoperti da mosaici policromi.
Sui pilastri della navata centrale e in controfacciata sono collocati quattordici bassorilievi raffiguranti:
- Stazioni della Via Crucis (1956-1958), in bronzo di Venanzo Crocetti.
Cupola maggiore e minore
Il tamburo della cupola maggiore (diametro 31 m) è formato da due loggiati: quello inferiore alto 10,50 m è chiuso all'esterno da ampie vetrate, quello superiore alto 6,65 m è chiuso all'interno da trentadue vetrate istoriate raffiguranti:
- Storie dell'Antico e Nuovo Testamento, Creazione, Redenzione, Paradiso e Inferno, Chiesa (1963), in vetro policromo di Marcello Avenali e Lorenzo Gigotti.
In forma analoga si eleva il tamburo della cupola minore, che insiste sul presbiterio come un elegante baldacchino e sopra il fascione mosaicato presenta solo un ordine di vetrate raffiguranti:
- Opere di misericordia, Sette sacramenti e Cena in Emmaus (1962), in vetro policromo di Bruno Saetti.
I tamburi delle due cupole sono decorati da mosaici, eseguiti nel 1958 da Augusto Ranocchi, raffiguranti:
- nel maggiore, Sogni profetici della vita di san Giovanni Bosco;
- nel minore, Simboli misteriosi con iscrizione: nell'opera si legge la seguente scritta in latino:[2]
(LA) | (IT) | ||||
« | DEDIT ILLI DEUS SAPIENTIAM ET PRUDENTIAM MULTAM NIMIS ET LATITUDINEM CORDIS QUASI ARENAM QUAE EST IN LITTORE MARIS » | « | Dio gli ha dato sapienza e somma prudenza e un cuore immenso come la sabbia che è lungo la spiaggia del mare » |
Lungo la navata sinistra si aprono sei pregevoli cappelle:
- nella prima cappella, che funge da battistero, si conservano:
- al centro, Fonte battesimale con sette angeli (1958), in porfido rosso e bronzo di Emilio Greco;
- alla parete di fondo, in alto, San Filippo battezza l'eunuco etiope (1958), in marmo di Emilio Greco.
- nella seconda cappella, dedicata all'Angelo custode, si notano:
- all'altare, pala con Angelo custode (1958), olio su tela di Marcello Avenali;
- in alto, San Raffaele arcangelo e Tobiolo (1958), in marmo di Antonio Biggi.
- nella terza cappella, dedicata a sant'Anna, si conservano:
- all'altare, pala con Sant'Anna e Maria bambina (1958), olio su tela di Lorenzo Gigotti;
- in alto, Presentazione di Maria Vergine al Tempio (1958), in marmo di Enrico Martini.
- nella quarta cappella, dedicata a san Francesco di Sales, sono collocati:
- all'altare, pala con San Francesco di Sales (1958), olio su tela di Baccio Maria Bacci;
- in alto, Predica di san Francesco di Sales (1958), in marmo di Attilio Torresini.
- nella quinta cappella, dedicata a santa Maria Domenica Mazzarello, si segnalano:
- all'altare, pala con Santa Maria Domenica Mazzarello e storie della sua vita (1958), olio su tela di Paolo Giovanni Crida;
- in alto, Papa Pio IX riceve in udienza santa Maria Domenica Mazzarello con il primo gruppo di suore salesiane (1958), in marmo di Goffredo Verginelli.
- nella sesta cappella, dedicata a Santa Maria Ausiliatrice, sono custoditi:
- all'altare, pala con Santa Maria Ausiliatrice tra santi e beati (1958), olio su tela di Gisberto Ceracchini: nell'opera si riconoscono, tra gli altri: san Filippo Neri, san Francesco di Sales, beato Filippo Rinaldi, san Pietro Nolasco, santa Maria Domenica Mazzarello, san Carlo Borromeo, san Luigi Gonzaga, san Domenico Savio e la beata Laura Vicuña;
- in alto, Papa Pio V e la vittoria di Lepanto (1958), in marmo di Antonio Venditti.
Presbiterio e parete di fondo
Nel presbiterio, rialzato di alcuni gradini con un maestoso altare marmoreo (un blocco unico di 12 tonnellate), si segnalano:
- al centro, Trono eucaristico, tabernacolo e crocifisso (1963), in ottone macchiato di bronzo e oro, e argento di Pericle Fazzini.
- ai lati dell'altare, Due gruppi scultorei di angeli portalampada (1963), in bronzo di Francesco Messina.
- ai lati del presbiterio, Due gruppi scultorei di angeli portareliquiario (1963), in bronzo di Lyda Preti: nelle teche sono custodite le reliquie di san Giovanni Bosco e san Domenico Savio.
L'area presbiteriale è conclusa dalla parete di fondo, che si presenta come un grandioso scenario innalzato fino alla base della cupola minore, con una splendida e imponente decorazione musiva fiancheggiata da otto bassorilievi:
- al centro, San Giovanni Bosco in gloria (1963), mosaico di Giovanni Brancaccio: nell'opera, che copre una superficie di 100 mq. ed è formata da 15 milioni di tessere, si riconoscono, tra gli altri: il beato Michele Rua, il venerabile Andrea Beltrami, il beato Augusto Czartoryski, san Domenico Savio, il cardinale Giovanni Cagliero, il beato Zefferino Namuncurá, san Luigi Versiglia, san Callisto Caravario e la beata Laura Vicuña.
- ai lati, Storie della vita di san Giovanni Bosco (1963), in marmo di Lodovico Consorti, Francesco Nagni, Luigi Venturini e Alessandro Monteleone.
Lungo la navata destra si aprono sei pregevoli cappelle:
- nella prima cappella, che funge da battistero, si conservano:
- all'altare, Gesù Cristo crocifisso (1958), di Venanzo Crocetti;
- in alto, Deposizione di Gesù Cristo dalla croce (1958), in marmo di Michele Guerrisi.
- nella seconda cappella, dedicata a san Pio X, si notano:
- all'altare, pala con San Pio X ed episodi del suo pontificato (1958), olio su tela di Augusto Ranocchi;
- in alto, Episodio all'Oratorio di Don Bosco (1958), in marmo di Giovanni Amoroso.
- nella terza cappella, dedicata a san Carlo Borromeo, si conservano:
- all'altare, pala con San Carlo Borromeo assiste gli appestati (1958), olio su tela di Silvio Consadori;
- in alto, San Carlo Borromeo dà la Prima Comunione a san Luigi Gonzaga (1958), in marmo di Enzo Assenza.
- nella quarta cappella, dedicata a san Giuseppe, sono collocati:
- all'altare, pala con San Giuseppe lavoratore (1958), olio su tela di Emilio Notte;
- in alto, Fuga in Egitto (1958), in marmo di Oddo Aliventi.
- nella quinta cappella, dedicata a san Domenico Savio, si segnalano:
- all'altare, pala con San Domenico Savio e storie della sua vita (1958), olio su tela di Mario Caffaro Rore;
- in alto, San Domenico Savio appare in sogno a san Giovanni Bosco (1958), in marmo di Attilio Torresini.
- nella sesta cappella, dedicata al Sacro Cuore di Gesù Cristo, sono custoditi:
- all'altare, pala con Apparizione di Gesù Cristo a santa Margherita Maria Alacoque (1958), olio su tela di Primo Conti;
- in alto, Venite a me voi tutti (1958), in marmo di Tommaso Bertolino.
Controfacciata
La controfacciata è aperta da due grandi finestre ad arco a tutto sesto, dove sono inserite altrettante vetrate, eseguite nel 1994 da Lorenzo Gigotti, raffiguranti:
- a sinistra, San Giovanni Bosco con i ragazzi dell'oratorio Casetta Pinardi e il cardinale Antonio Tosti;
- a destra, Santa Maria Ausiliatrice con santa Maria Domenica Mazzarello, san Giovanni Bosco e don Domenico Pasquale Pestarino.
Inoltre, si segnalano:
- sui parapetti dei balconcini sovrastanti le bussole d'ingresso, Angeli (1958), in bronzo di Eugenio de Courten.
- sui confessionali, addossati alla parete, Coppie di angeli in adorazione della Croce (1958), in bronzo di Eugenio de Courten.
Curiosità
La chiesa appare in alcune scene del celebre film La dolce vita (1960) di Federico Fellini, in particolare in quella in cui si vedono dei bambini che corrono dietro agli elicotteri lungo il Viale dei Salesiani, ancora in costruzione, con San Giovanni Bosco sullo sfondo.
Note | |
| |
Bibliografia | |
| |
Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
|
- Tutti i beni architettonici
- Beni architettonici in Italia
- Beni architettonici del Lazio
- Beni architettonici del XX secolo
- Beni architettonici dedicati a San Giovanni Bosco
- Chiese in Italia
- Chiese per nome
- Chiese di Roma
- Chiese del XX secolo
- Chiese del Lazio
- Roma
- Chiese di Gaetano Rapisardi
- Gaetano Rapisardi
- Chiese dedicate a San Giovanni Bosco
- San Giovanni Bosco
- Basiliche in Italia
- Basiliche per nome
- Basiliche di Roma
- Basiliche del XX secolo
- Basiliche del Lazio
- Basiliche di Gaetano Rapisardi
- Basiliche dedicate a San Giovanni Bosco
- Diocesi di Roma
- Chiese titolari di Roma
- Basiliche minori
- Basiliche minori di Roma