Basilica di San Lorenzo fuori le Mura (Roma)

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Basilica di San Lorenzo fuori le Mura
Roma S Lorenzo fuori le Mura GS-P1070460c.JPG
Roma, Basilica di San Lorenzo fuori le Mura
Altre denominazioni Basilica di San Lorenzo al Verano
Stato bandiera Italia
Regione bandiera Lazio
Regione ecclesiastica
Regione ecclesiastica Lazio
Provincia Roma
Comune Stemma Roma
Diocesi Roma
Vicariatus Urbis
Religione Cattolica
Indirizzo Piazzale del Verano, 3
00185 Roma (RM)
Telefono +39 06 491511
+39 06 4466184
Posta elettronica basilica.sanlorenzo@libero.it
basilicasanlorenzofuorilemura@gmail.com
Proprietà Santa Sede
Oggetto tipo Chiesa
Oggetto qualificazione basilicale
Dedicazione San Lorenzo
Sigla Ordine qualificante O.F.M. Cap.
Sigla Ordine reggente O.F.M. Cap.
Fondatore Costantino
Data fondazione 330 ca.
Architetto Virginio Vespignani (restauro del XIX secolo)
Stile architettonico Paleocristiano
Inizio della costruzione IV secolo
Completamento 1948
Coordinate geografiche
41°54′09″N 12°31′14″E / 41.9025, 12.520556 Stemma Roma
Mappa di localizzazione New: Roma
Basilica di S. Lorenzo
Basilica di S. Lorenzo
Basilica di S. Pietro
Basilica di S. Pietro
Basilica di S. Giovanni in Laterano
Basilica di S. Giovanni in Laterano

La Basilica di San Lorenzo fuori le Mura, detta anche Basilica di San Lorenzo al Verano, è una chiesa di Roma, situata nella periferia settentrionale, nel quartiere Tiburtino, a ridosso del Cimitero del Verano; è una delle Sette chiese di Roma che i pellegrini, in occasione del Giubileo, dovevano visitare a piedi in un solo giorno per acquisire l'indulgenza.[1] Fino al 1847 era basilica patriarcale.

Storia

Dalle origini alla basilica pelagiana

La Basilica è dedicata al diacono Lorenzo che fu martirizzato il 10 agosto 258 sotto l'imperatore Valeriano. Il corpo del santo, secondo la tradizione, venne poi sepolto nel cimitero di Ciriaca nell'ager Veranus (forse dal nome del proprietario, l'imperatore Lucio Vero), che si estendeva lungo la via Tiburtina.

Nel 330, secondo il Liber Pontificalis, l'imperatore Costantino (274-337), condusse una serie di interventi sulla tomba del martire, isolandola dagli altri monumenti funerari e permettendone l'accesso ai fedeli attraverso un percorso continuo con scala d'ingresso e d'uscita ("gradus ascensionis et descensionis"). Contemporaneamente fece erigere in onore di san Lorenzo "supra arenario cryptae", ossia ai piedi della collina del Verano, ma staccata dal sepolcro ipogeo, una grande basilica cimiteriale (detta Basilica maior)[2] costruita interamente in laterizi, a tre navate divise da archi su pilastri.[3] La maggior parte della pavimentazione era occupata da lapidi sepolcrali: i fedeli, infatti, fiduciosi nell'intercessione del santo, per ottenere la salvezza prediligevano l'inumazione vicino alle sue spoglie, tanto che ben presto anche le pareti furono utilizzate per tombe a nicchia. Del tutto distinta dalle fondazioni successive, la chiesa costantiniana rimase certamente in piedi, sia pur rimaneggiata, sino al IX secolo, anche se già verso la fine del VI secolo una frana dell'adiacente collina e delle infiltrazioni d'acqua ne avevano gravemente compromesso la stabilità. Furono queste probabilmente le motivazioni che spinsero papa Pelagio II (579-590) a costruire nel 580 un nuovo edificio (detto Basilica minor), a tre navate, in grado di assolvere tutte le esigenze connesse all'enorme afflusso dei pellegrini: sbancato il pendio in cui era situato l'antico sepolcreto, a lato della prima fondazione, fu costruito un oratorio a pianta quadrata "ad corpus", ovvero direttamente sulla tomba del martire, dotato di scale interne che permettessero di accedere direttamente alla sua sepoltura.

Per un certo periodo coesistettero la Basilica costantiniana, che in un momento imprecisato fu dedicata alla Madonna, e la chiesa pelagiana. Tra il IX e il XII secolo, tuttavia, il primo edificio fu probabilmente abbandonato e andò distrutto.

Nei secoli successivi la basilica pelagiana fu sottoposta ad alcuni restauri al tempo di Adriano I (772-795) e poi nel XII secolo, in due diverse fasi decorative vennero eretti gli amboni e il ciborio.

Durante il Medioevo, il complesso era isolato in aperta campagna, ma era continuamente meta di pellegrinaggio per questo papa Clemente III (1187-1191) costruì il chiostro e iniziò la fortificazione dell'area, per proteggere il luogo santo, creando così una vera e propria cittadella, cinta da mura, detta Laurenziopoli, destinata a scomparire già in età rinascimentale: oggi di questo rimane soltanto il campanile, impostato proprio su una delle torri di difesa.

Dal Duecento al Seicento

Basilica di San Lorenzo fuori le Mura (interno)

Nel XIII secolo Onorio III (1216-1226), probabilmente nel 1217 in occasione dell'incoronazione di Pietro II di Courtenay (1155-1219) come imperatore latino di Costantinopoli, attuò una radicale trasformazione della chiesa, terminata solo nel 1254 durante il pontificato di Innocenzo IV (1243-1254): l'edificio fu prolungato verso ovest, abbattendo l'antica abside, e venne ribaltato l'orientamento. La trasformazione previde, in particolare, l'applicazione di un secondo organismo basilicale, di più ampie dimensioni, che estendeva quello precedente: la navata centrale dell'edificio pelagiano divenne così il presbiterio della nuova chiesa e per adattarla a questa funzione, che in origine coincideva con il sepolcro del martire, fu rialzata di nove gradini, creando in tal modo lo spazio per una cripta.

Dopo l'intervento onoriano che comprese, con tutta probabilità, anche il chiostro a due ordini loggiati sovrapposti, la basilica continuò a essere oggetto di interventi decorativi, che proseguirono fino alla fine del XIII secolo: fra questi ricordiamo la tomba del cardinale Guglielmo Fieschi, morto nel 1256, e il ciclo di dipinti murali del portico di mastro Paolo e Filippo, risalente all'ultimo quarto del XIII secolo, raffiguranti le Storie della vita di san Lorenzo e di santo Stefano.

Durante il XIV ed il XV secolo si registrarono soltanto lavori di restauro della Basilica, rivolti, in particolare, al campanile romanico: si dovette attendere il cardinale Oliviero Carafa (1492 - 1503) per un intervento decorativo su ampia scala, andato poi completamente perduto con il restauro ottocentesco.

Nel 1511, la basilica venne affidata ai monaci benedettini che nel XVII secolo realizzarono un nuovo monastero, sulla destra di quello antico, con un portico d'ingresso.

Dopo che Leone X (1513-1521) ordinò di rimuovere tutti i marmi, i capitelli e le colonne circostanti la chiesa, episodio da porre in relazione con la costruzione di Palazzo Farnese, la basilica non fu più oggetto di attenzioni sino al secolo successivo, quando il crollo del soffitto orientale convinse il cardinale Francesco Boncompagni (1592-1641) a un restauro e alla contemporanea decorazione della cripta, realizzati entrambi tra il 1624 e il 1629.

Dal Settecento a oggi

All'inizio del XVIII secolo venne aperta una grande piazza, progettata da Alessandro Gaulli: l'incarico gli venne affidato nel 1704 dal cardinale Pietro Ottoboni, il quale realizzò un'ampia spianata semicircolare, il cui termine era segnato da basse colonne, una delle quali, la più alta, fu posta al centro, sormontata dallo stemma di papa Clemente XI.

La chiesa è sede parrocchiale, istituita dal cardinale vicario Gaspare di Carpegna il 4 luglio 1709 con il decreto De cuiuslibet statuta e affidata ai Canonici Regolari Lateranensi. Successivamente papa Pio IX (1846-1878), con il motu proprio Celeberrima inter urbis del 13 luglio 1855 l'assegnò all'Ordine dei Frati Minori Cappuccini.

Dopo la costruzione nel 1830 del retrostante Cimitero del Verano, Pio IX (1846 - 1878), molto legato alla chiesa, affidò la basilica alla cura dei Cappuccini e promosse un suo radicale restauro architettonico, diretto dall'architetto Virginio Vespignani (18081882) che, tra il 1857 e il 1864, la riportò all'assetto definito da Onorio III all'inizio del XIII secolo, eliminando le sovrapposizioni barocche e rinascimentali. Lo stesso pontefice, inoltre, incaricò il pittore Cesare Serafini Fracassini (18381868) della decorazione a fresco della chiesa, poi completata da Cesare Mariani, Francesco Grandi, Francesco Coghetti e Paolo Mei in seguito alla prematura morte dell'artista.

Durante la Seconda Guerra mondiale, l'edificio fu gravemente colpito con il primo bombardamento alleato subito dalla città di Roma il 19 luglio 1943; l'obiettivo del raid aereo era un deposito ferroviario vicino, ma le bombe caddero sulla facciata e sulla parte centrale della navata, e sul quartiere densamente popolato causando oltre 3000 vittime. Dopo la distruzione bellica la basilica fu ricostruita con il materiale originale: i restauri, terminati nel 1948, permisero l'eliminazione di strutture aggiunte nel XIX secolo, tuttavia i dipinti murali che decoravano la parte superiore della facciata erano irrimediabilmente perduti.

Tra il 1950 e il 1957 furono effettuati alcuni scavi archeologici in corrispondenza del muro del Cimitero del Verano: le indagini permisero di riconoscere i resti della basilica costantiniana: un grande edificio a circo, a tre navate separate da colonne.

Descrizione

Esterno

La Basilica è preceduta da un sagrato, voluto da papa Pio IX, al centro del quale s'innalza una colonna in granito sormontata dalla statua raffigurante:

Facciata e portico

Basilica di San Lorenzo fuori le Mura, portico

La facciata (1), costruita in laterizi, si presenta a terminazione orizzontale a guscio aperta da tre monofore ed è preceduta da un portico (nartece), probabilmente realizzato intorno al 1220 dai Vassalletto: sei colonne marmoree di spoglio con capitelli ionici e pilastri angolari sostengono la trabeazione, ornata da un fregio a dischi di porfido e serpentino, di una cornice intagliata a fiorami e da mosaici frammentari che presentano:

Sotto il portico, si conservano:

Il portale centrale d'ingresso alla basilica è affiancato da Due leoni (3), in pietra del XIII secolo, provenienti dall'antico protiro e presenta ai lati:

Campanile

Basilica di San Lorenzo fuori le Mura, pianta
Legenda: I - Basilica pelagiana; II - Basilica onoriana; 1 - Facciata e portico; 2 - Monumento funebre di Alcide De Gasperi; 3 - Leoni; 4 Monumento funebre di Guglielmo Fieschi; 5 - Amboni cosmateschi; 6 - Arco trionfale; 7 - Altare e cripta della confessione; 8 - Altare e ciborio; 9 - Cattedra episcopale; 10 - Cappella funeraria di Pio IX; 11 - Chiostro

Il campanile (h. 31 m.), edificato alla fine del XII secolo, si presenta a pianta quadrata a otto ordini, di cui i cinque superiori sono aperti con bifore a pilastro: alcuni piani vennero tamponati nel XVIII secolo, quando vi fu collocato anche l'orologio, per rinforzarne i muri e aumentarne la stabilità. Nella cella campanaria si trovano due campane, quella più piccola del 1800 e quella maggiore del 1856.

Interno

Entrando nella basilica, orientata (ossia con l'abside rivolto a Est), è subito comprensibile l'aspetto non omogeneo della struttura, con le due chiese contigue, ma non coassiali: quella pelagiana del VI secolo (I), adattata a presbiterio e quella di onoriana del XIII secolo (II), che costituisce il corpus principale dell'edificio.

Basilica onoriana

La Basilica onoriana (II) è a tre navate divise da 22 colonne, di dimensioni e marmi diversi, provenienti probabilmente dalla chiesa costantiniana (Basilica maior), con capitelli ionici di fattura medievale e una copertura a capriate lignee. Di particolare interesse storico-artistico:

La navata centrale era interamente decorata con dipinti murali ad affresco ideati e in gran parte eseguiti nel 1863-1865 da Cesare Serafini Fracassini, dei quali, dopo il bombardamento del 1943, si sono conservati:

Al termine delle due navate laterali si aprono due pregevoli cappelle:

Il basamento che sorregge l'altare maggiore segna l'andamento dell'abside della basilica pelagiana; la tomba di san Lorenzo, ritrovata durante gli scavi archeologici del 1947-1949, si vede dalla confessione (7), sistemata dal Vespignani, tra quattro colonne antiche di pietra bianca e nera.

Basilica pelagiana

Basilica di San Lorenzo fuori le Mura, presbiterio

Per due scale si sale all'ampio presbiterio, eretto sopra la navata centrale della Basilica pelagiana (I), e inquadrato da colonne scanalate di pavonazzetto con basi ioniche e capitelli corinzi appartenenti alle navate laterali della chiesa sottostante, su cui poggia la splendida trabeazione (IV secolo), di spoglio, decorata a racemi vegetali e a girali di acanto, che sostiene il matroneo, articolato da dieci esili colonne con capitelli compositi.

Nello spazio presbiteriale si notano:

  • sul piano di calpestio, Pavimento musivo (prima metà del XIII secolo), eseguito dai Cosmati.
  • al centro, Ciborio (1148), composto da quattro colonne di porfido trabeate e copertura piramidale (in parte di restauro ottocentesco) su doppia galleria di colonnine e lanternino: l'opera è firmata da quattro marmorari romani (Giovanni, Pietro, Angelo e Sasso), figli di Paolo Romano, che operarono anche nelle basiliche di Santa Croce in Gerusalemme e di San Clemente.
Maestranze romane, Gesù Cristo benedicente tra papa Pelagio II, san Lorenzo, san Pietro, san Paolo, santo Stefano e sant'Ippolito (ultimo quarto del VI secolo), mosaico

Dietro la cattedra episcopale è posto un ambiente che, in origine, era il nartece della Basilica pelagiana, trasformato tra il 1882 e il 1895 da Raffaele Cattaneo nella Cappella funeraria di Pio IX (10), dove sono conservate le spoglie del pontefice,[18] che presenta una decorazione musiva raffigurante:

Monastero e chiostro

A destra della chiesa, arretrato, s'innalza il monastero, la cui facciata ha un portico a quattro arcate ribassate sorrette da colonne antiche cui corrispondono altrettante eleganti esafore.

Nell'ala orientale del cenobio è posto il chiostro (11), al quale si entra anche dalla Cappella di San Tarcisio attraverso la sacrestia, edificato alla fine del XII secolo e circondato da un portico ad arcatelle con colonnine singole e binate, e piano superiore con finestre polifore del XV secolo; da esso si accede alla Catacomba di San Lorenzo.

Galleria fotografica

Note
  1. Il Giro delle Sette Chiese è un itinerario devozionale che comprendeva le quattro Basiliche papali e altre tre chiese (San Lorenzo fuori le Mura, Santa Croce in Gerusalemme e San Sebastiano fuori le Mura) che i pellegrini giunti a Roma per il Giubileo dovevano visitare in un solo giorno per acquisire l'indulgenza: questa pratica esisteva già precedentemente, ma fu formalizzata e rivitalizzata nel XVI secolo da san Filippo Neri (1515-1595).
  2. Alcuni studiosi hanno proposto di attribuire non già a Costantino, ma a Sisto III (432 - 440), la Basilica maior, sulla base di una notizia che attribuisce a questo papa la costruzione di una chiesa dedicata a san Lorenzo, che genericamente viene identificata con quella urbana di San Lorenzo in Lucina.
  3. Gli scavi archeologici, eseguiti tra il 1950 e il 1957, hanno permesso di individuare, a nord dell'attuale chiesa di San Lorenzo, una grande basilica cimiteriale (lunga 99 m e larga 36 m), a pianta circiforme, come quelle coeve di San Sebastiano sulla via Appia, Sant'Agnese fuori le Mura sulla via Nomentana e Santi Marcellino e Pietro sulla via Casilina.
  4. Scheda dell'opera nel Catalogo della Fondazione "Federico Zeri" . URL consultato il 16.12.2019
  5. Ibidem . URL consultato il 16.12.2019
  6. Ibidem . URL consultato il 16.12.2019
  7. Ibidem . URL consultato il 17.12.2019
  8. Ibidem . URL consultato il 17.12.2019
  9. Ibidem . URL consultato il 17.12.2019
  10. Ibidem . URL consultato il 17.12.2019
  11. Ibidem . URL consultato il 17.12.2019
  12. Ibidem . URL consultato il 17.12.2019
  13. Ibidem . URL consultato il 17.12.2019
  14. Ibidem . URL consultato il 17.12.2019
  15. Ibidem . URL consultato il 17.12.2019
  16. Il lato occidentale è la fronte dell'arco trionfale che originariamente era rivolta ai fedeli.
  17. Scheda dell'opera nel Catalogo della Fondazione "Federico Zeri" . URL consultato il 17.12.2019
  18. Le spoglie di Pio IX, furono qui trasportate durante la notte, tra il 12 ed il 13 luglio 1881, proprio per evitare disordini: un gruppo di anticlericali attaccò comunque il corteo funebre con l'intenzione di gettare il feretro nel Tevere. Lo scontro si risolse con l'affermazione delle forze dell'ordine che riuscirono a contenere l'assalto e così la salma poté giungere a destinazione.
Bibliografia
  • Filippo Coarelli, Dintorni di Roma, col. "Guide Archeologiche", Laterza, Bari, 1981, pp. 179-181
  • Giuseppe da Bra, San Lorenzo fuori le Mura, Scuola tipografica Pio X, Roma, 1952
  • Ferruccio Lombardi, Roma. Chiese conventi chiostri. Progetto per un inventario, 313-1925, Edil Stampa, Roma, 1993, pp. 398-399
  • Guglielmo Matthiae, San Lorenzo fuori le Mura, col. "Le chiese di Roma illustrate", Marietti, Roma, 1966
  • Daniela Mondini, San Lorenzo fuori le mura. Storia del complesso monumentale nel Medioevo, col. "I libri di Viella. Arte", Viella, Roma, 2016, ISBN 9788867285716
  • Claudio Rendina, Le Chiese di Roma. Storia e segreti, col. "Tradizioni italiane", Newton & Compton, Roma, 2017, pp. 171-175, ISBN 9788854188358
  • Touring Club Italiano (a cura di), Roma, col. "Guide Rosse", Touring, Milano, 2005, pp. 781-784, ISBN 9770390107016
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 5 gennaio 2022 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.