Cimitero Monumentale del Verano (Roma)

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Cimitero Monumentale del Verano
Flag of UNESCO.svg Bene protetto dall'UNESCO
Verano ingresso principale.jpg
Roma, Cimitero Monumentale del Verano, ingresso monumentale
Altre denominazioni Cimitero del Verano, Campo Verano
Stato bandiera Italia
Regione bandiera Lazio


Regione ecclesiastica Lazio

Provincia Roma
Comune Stemma Roma
Località
Diocesi Roma
Vicariatus Urbis
Religione mista
Indirizzo Piazzale del Verano, 1
00185 Roma (RM)
Telefono +39 06 4923 6331
Fax
Posta elettronica [mailto: ]
Sito web

[http:// Sito ufficiale]

Sito web 2
Proprietà Comune di Roma
Oggetto tipo Cimitero
Oggetto qualificazione
Dedicazione
Vescovo
Fondatore
Data fondazione 1812
Architetti

Giuseppe Valadier (progetto)
Virginio Vespignani
Agostino Mercandetti
Gioacchino Ersoch

Stile architettonico
Inizio della costruzione 1807
Completamento 1960
Distruzione
Soppressione
Ripristino
Scomparsa {{{Scomparsa}}}
Data di inaugurazione {{{AnnoInaugur}}}
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Data di consacrazione 1835
Consacrato da {{{ConsacratoDa}}}
Data di sconsacrazione {{{Sconsacrazione}}}
Sconsacrato da {{{SconsacratoDa}}}
Titolo
Strutture preesistenti Catacomba di Ciriaca
Pianta
Tecnica costruttiva
Materiali
Data della scoperta {{{Data scoperta}}}
Nome scopritore {{{Nome scopritore}}}
Datazione scavi {{{Datazione scavi}}}
Scavi condotti da {{{Scavi condotti da}}}
Altezza Massima
Larghezza Massima
Lunghezza Massima {{{LunghezzaMassima}}}
Profondità Massima
Diametro Massimo {{{DiametroMassimo}}}
Altezza Navata
Larghezza Navata
Superficie massima 83 ha
Altitudine {{{Altitudine}}}
Iscrizioni
Marcatura
Utilizzazione
Note
Coordinate geografiche
41°54′05″N 12°31′11″E / 41.901388, 12.519788 Stemma Roma
Mappa di localizzazione New: Roma
Cimitero monumentale del Verano
Cimitero monumentale del Verano
Basilica di S. Pietro
Basilica di S. Pietro
Basilica di S. Giovanni in Laterano
Basilica di S. Giovanni in Laterano
Patrimonio UNESCO.png Patrimonio dell'umanità
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Pericolo Bene non in pericolo
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Scheda UNESCO
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Il Cimitero Monumentale del Verano è un luogo di sepoltura di Roma, situato nella periferia settentrionale, nel quartiere Tiburtino, a ridosso della Basilica di San Lorenzo fuori le Mura.

Toponimo

Il nome deriva dal toponimo latino ager Veranus (o campus veranus) che si riferisce probabilmente al proprietario, l'imperatore Lucio Vero (130169).

Storia

Preesistenze

Il cimitero venne edificato sul sito delle catacombe di Ciriaca (III - V secolo), cancellando quasi completamente le tracce dell'area subdiale e obliterando intere regioni del sotterraneo delle stesse.

Progetto e realizzazione

Fu fondato durante il periodo dell'occupazione francese (1805-1814), in ottemperanza alle disposizioni dell'editto di Saint Cloud del 1804, che imponevano le sepolture fuori le mura delle città.

Tra il 1807 e il 1812 iniziarono i lavori di costruzione del primo nucleo del cimitero, su progetto dall'architetto Giuseppe Valadier (17621839), ma che furono interrotti pochi anni dopo, nel periodo della Restaurazione (1814), quando prevalse nuovamente l'uso di seppellire i defunti all'interno delle chiese.

La costruzione riprese, durante il pontificato di papa Gregorio XVI (1831-1846), quando per volere del cardinal vicario Carlo Odescalchi (1785-1841), furono redatte le nuove normative cimiteriali, tanto che verrà consacrato nel 1835.

Nel 1837 un nuovo impulso ai lavori si rese necessario a causa di un'epidemia di colera asiatico, che imperversò sulla città, provocando oltre 13.000 morti.

Nel 1846, quando Pio IX venne eletto al soglio pontificio, il Verano si presentava come un enorme insieme di terreni, parzialmente recintati, con una serie di tombe a pozzo e una cappella lignea. Tra i progetti del nuovo papa (1846-1878), deciso a imprimere un volto più moderno alla città, attraverso la realizzazione di grandiose opere pubbliche e la riorganizzazione dell'amministrazione comunale, si trova anche la sistemazione risolutiva del cimitero, sotto la direzione di Virginio Vespignani (18081882). L'architetto sostituisce l'antica cappella lignea con la chiesa di Santa Maria della Misericordia, consacrata nel 1860, edifica il Quadriportico e realizza l'ingresso monumentale.

La costruzione e l'ampliamento del cimitero continuò anche dopo l'avvento di Roma, capitale d'Italia (1870-1871), inglobando progressivamente terreni limitrofi e importanti siti come villa Mancini, sulla quale sorgerà l'area del Pincetto. I nuovi lavori furono affidati agli architetti Agostino Mercandetti (1827-1893) e Gioacchino Ersoch (18151902).

Tra il 1880 e il 1906, vengono aperti i settori israelitico e acattolico del cimitero, e sono realizzati il forno crematorio, l'edificio per le autopsie e il serbatoio idrico dell'Acqua Marcia.

Dal Novecento ad oggi

Nel 1931 fu inaugurato il Monumento-ossario dei caduti romani nella Prima Guerra Mondiale, progettato da Raffaele De Vico (1881-1969), vincitore del concorso bandito nel 1922.[1] Esso appare come un vero e proprio teatro con un altare al centro del "palcoscenico". Ad incorniciare il proscenio, un muro semicircolare di marmo ai cui lati sono incisi i nomi dei caduti per la Patria[2] e, al centro, si legge una frase in latino:

(LA) (IT)
« SIUS CIVIBUS IN ACIE INTEREMPTIS / ROMA MATER / AN. DOMINI MCMXXXI » « La madre Roma ai propri cittadini uccisi in battaglia. Anno del Signore 1931 »

Durante la Seconda Guerra Mondiale, a seguito del bombardamento del quartiere San Lorenzo del 19 luglio 1943, il Verano subì notevoli danni localizzati in tre aree: l'ingresso monumentale con il Quadriportico e il Pincetto, gli uffici della direzione e la zona antistante al Sacrario Militare.

L'attuale configurazione è frutto dei restauri post-bellici e degli ampliamenti che si sono poi succeduti fino agli anni Sessanta del secolo scorso, quando è stato aperto il Cimitero Flaminio.

Attualmente il Cimitero Monumentale del Verano, con il suo patrimonio di opere d'arte, costituisce un importante museo all'aperto che non ha eguali per la quantità e la particolarità delle opere che si conservano all'interno. Inoltre, rappresenta, con le sue innumerevoli testimonianze di carattere storico-artistico, un luogo di rare memorie, che gli dà la stessa rilevanza e valore di quello di Montmartre a Parigi o di Highgate a Londra.

Descrizione

Estensione e ingresso monumentale

Il Cimitero del Verano si sviluppa su un'area di circa 83 ettari e presenta nove punti di accesso. L'ingresso principale,[3] a tre fornici tra due imponenti corpi di fabbrica, è decorato da quattro grandi statue femminili, realizzate da tre diversi artisti tra il 1874 e il 1877, raffiguranti:

Dall'ingresso monumentale si incontra la parte storica, caratterizzata da numerose opere pittoriche e scultoree, tra cui il monumento funebre dell'architetto Virginio Vespignani e quello dedicato a Goffredo Mameli (18271849), poeta e patriota, autore del testo de Il Canto degli Italiani, inno nazionale della Repubblica Italiana.[4]

Quadriportico e chiesa

Virginio Vespignani, Quadriportico (1870-1880)

Segue l'ampio Quadriportico, edificato nel 1859 da Virginio Vespignani e completato nel 1880, che è da considerarsi il cuore del Verano, al centro del quale s'innalza la statua raffigurante:

Sul lato nord-orientale è ubicata la Chiesa di Santa Maria della Misericordia, consacrata nel 1860, che rappresenta il punto focale della struttura architettonica del Quadriportico. All'interno si conserva la pala d'altare raffigurante:

Luoghi suggestivi

Tra i luoghi più suggestivi e particolari del cimitero si notano:

  • Scogliera del Monte, un terrazzamento del rilievo, realizzato tra il 1870 e il 1876, e costituito da varie file di alte mura edificate con blocchi di tufo, che sostengono diverse stele marmoree dei defunti.
  • Rampa Caracciolo, opera realizzata nel 1918 dall'architetto Corrado Cianferoni (1870-1931), in cui sarà collocato negli anni Cinquanta del secolo scorso il sepolcro del poeta dialettale romanesco Trilussa.

Monumenti funebri e commemorativi

Vincenzo Luccardi, Monumento ai caduti pontifici della battaglia di Mentana (1869)

All'interno del cimitero Verano si susseguono diversi monumenti, eseguite con tecniche e stili diversi: Neoclassicismo, Realismo, Eclettismo, Simbolismo, Liberty e Futurismo. Tali opere sono state realizzate da importanti artisti, attivi dalla seconda metà del XIX al XX secolo, fra i quali si ricordano: Giulio Monteverde (18371917), Ettore Ferrari (18451929), Pio Piacentini (18461928), Gaetano Koch (1849-1910), Ettore Ximenes (1855-1926), Pietro Canonica (1869-1959), Cesare Picchiarini (18711943) e Marcello Piacentini (18811960).

Tra i monumenti di maggior rilievo storico-artistico si segnalano:

Inoltre, una caratteristica specifica del Verano è la numerosa serie di ritratti funerari ottocenteschi di Filippo Severati (1819-1892) particolarmente interessanti per la loro qualità esecutiva, per l'originalità della tecnica e dei materiali utilizzati: sono dipinti, infatti, eseguiti a smalto su lava e rappresentano un'importante galleria della ricca borghesia romana dell'epoca.[7]

Sepolture

Dalla sua istituzione vi sono stati sepolti molti personaggi celebri, importanti prelati e religiosi, e noti testimoni laici della fede cattolica.

Personaggi celebri

Laici cattolici

Prelati e religiosi

Note
  1. Scheda dell'opera nel sito ufficiale del Ministero della Difesa . URL consultato il 20.12.2021
  2. Nel Sacrario sono sepolti 2.847 soldati della Prima Guerra Mondiale (tutti noti), e 2.131 della Seconda Guerra Mondiale (di cui 214 ignoti).
  3. Dal 2003 l'ingresso monumentale ospita il Centro di Documentazione dei Cimiteri Storici, allestito in occasione del 60° anniversario del bombardamento del quartiere di San Lorenzo del 19 luglio 1943.
  4. Le spoglie di Goffredo Mameli furono traslate nel 1941 nel Mausoleo Ossario Garibaldino sul Gianicolo, ma qui rimase il monumento funebre.
  5. Scheda dell'opera nel Catalogo della Fondazione "Federico Zeri" . URL consultato il 18.12.2021
  6. Scheda dell'opera nel sito ufficiale dedicato all'artista . URL consultato il 14.12.2021
  7. Il pittore Filippo Severati inventò e brevettò nel 1857 un'originale tecnica di pittura a smalto su lava, che rimase segreta fino ad alcuni decenni dopo la morte dell'artista. Ogni singola opera di Severati ha la firma, la data e il numero progressivo, così da formare una galleria catalogata. Questi dipinti costituiscono un patrimonio artistico tra i più qualificanti del cimitero romano e la sua tecnica ha permesso di mantenerli in buono stato di conservazione, nonostante l'esposizione agli agenti atmosferici per oltre un secolo.
Bibliografia
  • Alessandro Del Bufalo, Il Verano: un museo nel verde di Roma, Kappa, Roma, 1992
  • Luisa Cardilli (a cura di), I percorsi della memoria: il Verano, Fratelli Palombi, Roma, 1995
  • Luisa Cardilli, Nicoletta Cardano (a cura di), Percorsi della memoria: il Quadriportico del Verano, Fratelli Palombi, Roma, 1998
  • Armando Ottaiano, Rolando Galluzzi, Il Verano paradiso degli artisti, Ponte Sisto Società Cooperativa, Roma, 2017, ISBN 9788899290351
  • Touring Club Italiano (a cura di), Roma, col. "Guide Rosse", Touring, Milano, 2005, pp. 783-784, ISBN 9770390107016
Voci correlate
Collegamenti esterni