San Beda il Venerabile
San Beda il Venerabile, O.S.B. Presbitero | |
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Santo | |
Dottore della Chiesa | |
Età alla morte | 63 anni |
Nascita | Inghilterra 672 |
Morte | 25 maggio 735 |
Ordinazione presbiterale | 702 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerato da | Chiese Cattolica, Anglicana, Luterana e Ortodossa |
Canonizzazione | 13 novembre 1899, da Leone XIII |
Ricorrenza | 25 maggio |
Altre ricorrenze | nel Rito Ambrosiano il 23 maggio |
Santuario principale | Duomo di Durham |
Nel Martirologio Romano, 25 maggio, n. 1 (nel Rito Ambrosiano il 23 maggio):
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San Beda il Venerabile (Inghilterra, 672; † 25 maggio 735) è stato un presbitero e monaco inglese.
È famoso come studioso e autore di numerose opere, tra le quali la più conosciuta è la Historia ecclesiastica gentis Anglorum ("Storia ecclesiastica del popolo inglese"), che gli è valsa il titolo di Padre della storia inglese.
Scrisse su molti altri argomenti, dalla musica alla poesia, ai commentari biblici.
Biografia
Quasi tutto ciò che conosciamo della vita di Beda è quanto è stato raccontato da lui stesso nella sua Historia.
Entrato nel monastero di Wearmouth all'età di 7 anni, divenne Diacono a 19 anni e presbitero a 30. Non è chiaro se fosse di famiglia nobile.
Fu educato dagli Abati Benedetto Biscop e Ceolfrid, e probabilmente fu quest'ultimo ad accompagnarlo a Jarrow nel 682. Qui trascorse il resto della sua vita dividendo il suo tempo tra lo studio, l'insegnamento, lo scrivere e lo zelo nell'assolvimento della vita monastica.
Culto
Beda divenne il Venerabile Beda subito dopo la sua morte, ma non fu dichiarato Santo dalla Chiesa di Roma.
La sua importanza per la Religione Cattolica fu pienamente riconosciuta solo nel 1899, quando Papa Leone XIII lo dichiarò Dottore della Chiesa, con il nome di San Beda il Venerabile.
Opere
Gli scritti di Beda mostrano chiaramente la sua profonda conoscenza del suo tempo e del passato, conoscenza ottenuta dalla lettura dei volumi della biblioteca di Wearmouth-Jarrow, che conteneva dai 300 ai 500 volumi e che era tra le più grandi d'Inghilterra.
Durante i suoi lunghi viaggi come Vescovo si impegnò nella ricerca ed acquisizione di nuovi libri.
Fu un grande esperto in Letteratura Patristica, e nei suoi scritti si ritrovano citazioni di Plinio il Giovane, Virgilio, Lucrezio, Ovidio, Orazio e di altri autori classici.
Conosceva il greco e un po' di ebraico. Il suo latino è semplice e privo di affettazione, ed era utilizzato con l'abilità di un narratore.
Beda utilizzava il metodo di interpretazione allegorica della Bibbia, ed aveva un atteggiamento abbastanza moderno di fronte all'interpretazione dei miracoli. Appariva dotato nella maggior parte delle cose di molto buon senso, era simpatico, aveva amore della verità e dell'imparzialità, sincera pietà e devozione al servizio degli altri.
Gli scritti di Beda possono essere classificati in scientifici, storici e teologici.
Tra gli scritti scientifici troviamo trattati di grammatica, scritti per i suoi allievi, un lavoro sui fenomeni naturali (De Rerum Natura, "Sulla natura delle cose") e due sulla cronologia (De temporibus, "Sui Tempi", e De temporum ratione, "Sul significato dei tempi").
Beda fece anche un calcolo approssimato dell'età della Terra, ed iniziò a dividere gli anni in prima di Cristo e dopo Cristo.
Scrisse che la Terra è rotonda "come una palla da gioco", in contrasto con l'opinione corrente di una terra rotonda ma piatta.
Storia Ecclesiastica
Per approfondire, vedi la voce Historia ecclesiastica gentis Anglorum |
Il più importante e meglio conosciuto dei suoi lavori è la Historia ecclesiastica gentis Anglorum, in cinque libri, per un totale di circa 400 pagine, sulla storia dell'Inghilterra, sia dal punto di vista politico che ecclesiastico, dal tempo di Cesare alla data di composizione (731).
I primi 21 capitoli trattano del periodo precedente alla missione di Sant'Agostino di Canterbury, e furono scritti a partire dalle opere di altri autori, quali Paolo Orosio, Gildas, Prospero di Aquitania. Beda tenne presenti anche le lettere di Gregorio Magno e altri scritti, includendo anche leggende e tradizioni.
Per il periodo dopo il 596 Beda usò documenti verificati con grande fatica e testimonianze orali, queste ultime utilizzate con approfondite considerazioni sul loro valore.
Beda documentava i suoi riferimenti e soprattutto citava le fonti delle sue fonti, creando un'importante catena storica.
A Beda si deve l'invenzione dell'annotazione a piè di pagina.
Proprio a causa dell'annotazione a piè di pagina fu accusato di eresia dal Vescovo Wilfred. L'accusa era di aver calcolato male l'età della Terra: la sua cronologia non rispettava il calcolo del tempo, ed era collegata all'annotazione, in quanto Beda aveva citato un'altra fonte in una nota, piuttosto che una propria opinione, mostrando di aver interpretato in maniera differente dagli altri la fonte citata in nota.
Altre opere
La sua edizione della Bibbia fu molto importante, e fu utilizzata dalla Chiesa fino al 1966. Quest'opera non è la copia di una precedente versione ma è il risultato di molte ricerche per ciascuno dei libri della Bibbia.
Suoi altri lavori importanti sono le vite degli Abati di Wermouth e Jarrow, e le vite in versi e in prosa di San Cutberto di Lindisfarne.
La maggior parte dei suoi scritti è di tipo teologico, e consiste in commentari di libri dell'Antico e del Nuovo Testamento, omelie e trattati su brani della Sacra Scrittura.
Il suo ultimo lavoro, completato sul letto di morte, fu la traduzione in lingua anglosassone del Vangelo secondo Giovanni.
Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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