San Teofilo di Antiochia

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San Teofilo di Antiochia
Vescovo
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battezzato
Santo
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte anni
Nascita 120
Morte Antiochia
185 ca.
Sepoltura
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Eletto Antipapa {{{antipapa}}}
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Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
Venerato da Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi
Venerabile il [[{{{aV}}}]]
Beatificazione [[{{{aB}}}]]
Canonizzazione [[{{{aS}}}]]
Ricorrenza 13 ottobre
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi Bastone pastorale
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Patrono di
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Incoronazione
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Predecessore
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Nomi postumi
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Consorte

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Figli
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Collegamenti esterni
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 13 ottobre:
« Commemorazione di san Teófilo, vescovo di Antiochia, uomo di grandissima cultura, che tenne, sesto dopo il beato Apostolo Pietro, il pontificato di questa Chiesa e scrisse un'opera contro Marcione per difendere la retta fede. »

San Teofilo di Antiochia (120; † Antiochia, 185 ca.) è stato un vescovo, teologo e scrittore siro dell'epoca patristica.

Biografia

Nacque in una regione dell'oriente, vicina al Tigri e all'Eufrate; ricevette l'educazione riservata agli uomini di elevata estrazione sociale, formandosi così una cultura di stampo tipicamente ellenistico.

Si convertì al Cristianesimo dopo aver letto e meditato i testi sacri. Nel 169[1] fu eletto vescovo di Antiochia e rimase fino alla morte a capo della Chiesa Antiochena. La fama di Teofilo è legata non solo al ruolo di pastore e guida spirituale che egli ricoprì nella Chiesa di Antiochia, ma anche, e principalmente, per la sua produzione letteraria che fu ben più vasta di quella che ci è pervenuta[2].

Opere

Ci restano solo i Tre libri ad Autolico ma moltissimi sono gli scritti attribuiti a questo autore.

L'opera rimasta è dedicata ad un amico pagano, denigratore del cristianesimo. Alle accuse e alle critiche mosse dall'amico, Teofilo replica con argomentazioni tratte dalla storia, dalla filosofia e dalla Sacra Scrittura. Egli cerca di porsi in atteggiamento polemico nei confronti del mondo pagano e della sua produzione letteraria, ma non approfondisce i motivi del contrasto tra le due visioni del mondo.

La confutazione del paganesimo si risolve e si concretizza nel dimostrare la falsità delle favole dei poeti e delle dottrine dei filosofi.

Così alle fantasiose e assurde narrazioni degli autori pagani egli contrappone i libri scritti dagli autori cristiani.[3]

Pensiero

Come teologo il suo apporto all' approfondimento della fede è scarso, incerto e oscuro. L'esposizione che egli fa del mistero trinitario presenta notevoli approssimazioni, anche se gli viene riconosciuto il merito di essere stato il primo ad introdurre il termine Trias( = Trinità).

Teofilo è uno dei primi a leggere nel racconto di Genesi un accenno alla Trinità ed è proprio il brano della Creazione ad offrirgli lo spunto per esporre la sua teoria del Logos. Distingue due momenti : del Logos immanente e il logos epifanico o profetico[4] Questa sua teoria avrà poca fortuna ; sia Ireneo di Lione che la Chiesa stessa leggeranno come un pericolo, una simile spiegazione della generazione del Verbo. Il diffondersi dell'arianesimo spingerà i pensatori dell'epoca ad abolire completamente la distinzione operata da Teofilo.

Altre sue intuizioni avranno invece seguito. Ad esempio la generazione del Verbo dalla sostanza del Padre, l'unità del Verbo con il Padre e l'identificazione dello Spirito con la Sapienza[5]

Teofilo riprende da Filone di Alessandria la teoria dell'immortalità dell'anima. Secondo Teofilo l'immortalità non sarebbe una proprietà essenziale dell'anima ma soltanto un premio che Dio concede ai buoni. Dio avrebbe messo l'uomo in una condizione intermedia, né mortale né immortale , dandogli la facoltà di optare per l'una o l'altra, grazie alla sua libertà.

L'atteggiamento fondamentale dell'uomo che vuole conseguire l'immortalità, sostiene Teofilo, è quello della fede. Questa è infatti l'unica via di salvezza. Altra condizione fondamentale è il distacco dalle cose di questo mondo e la [[purezza] della mente. Non ci si può avvicinare a Dio afferma Teofilo , senza purezza interiore e senza un impegno reale ad una vita corretta e santa

Bibliografia
Note
  1. Secondo la testimonianza di Eusebio di Cesarea
  2. Secondo quanto affermato sia da Eusebio, sia da San Girolamo
  3. Cfr. Op. Cit. II,18 :"dagli uomini di Dio che furono ispirati dallo Spirito Santo e, divenuti profeti animati dallo stesso Dio e fatti sapienti
  4. Teofilo usa i termini : Logos endiathetos e Logos prophorikos.
  5. Cfr. Op cit. I,7; II,10; II,15.