Pietro Accolti
Pietro Accolti, in latino Petrus de Accoltis de Aretio (Firenze, 15 marzo 1455; † Roma, 11 dicembre 1532), è stato un vescovo e cardinale italiano.
Cenni biografici
Pietro nacque a Firenze il 15 marzo 1455, quarto degli otto figli di Benedetto Accolti il Vecchio, patrizio di Arezzo e cittadino di Firenze, e della moglie fiorentina Laura Federighi. Gli altri fratelli erano: Michele, Rosello, Benedetto, Bernardo, Elisabetta, Caterina e Lucrezia. Fu zio del cardinale Benedetto Accolti il Giovane.
Dopo gli studi iniziali in bonas artes frequentò l'Università di Pisa, dove si addottorò in utroque iure. Fu poi professore ordinario di diritto nel medesimo ateneo e all'Università di Bologna. Entrò poi presso la curia romana come abbreviatore di Parco Maggiore dal 1485. Nel 1494 divenne revisore dei conti della Sacra Rota romana. Dal 1502 al 1521 fu tesoriere del capitolo della cattedrale di Cambrai. Dal 1503 al 1511 lavorò presso il segretariato per i brevi ai principi e per le lettere latine.
Ebbe tre figli illegittimi: Caterina, che prese il velo claustrale; Adriano, non meglio identificato, ma di cui si sa che viveva nel 1521; Benedetto, che sarebbe stato impiccato a Roma nel 1564, per congiura contro Pio IV.
Non si hanno notizie sulla sua ordinazione sacerdotale che episcopale. Giulio II lo nominò vescovo di Ancona et Umana nel 1505, sede vescovile che resse pur restando attivo a Roma dove fu dal 1510 Vicario Generale per la Diocesi di Roma. Dimissionò da questi incarichi nel 1514.
Fu creato cardinale nel concistoro di Ravenna del 10 marzo 1511. Tre giorni dopo, come da consuetudine, ricevette il cappello rosso e 17 marzo seguente il titolo presbiterale di sant'Eusebio. In quell'anno ottenne l'amministrazione della sede di Maillezais, oggi nella diocesi di La Rochelle, e della sede di Cadice, da cui si dimise dall'incarico a favore del nipote Benedetto Accolti il Giovane nel 1521.
Partecipò al conclave del 1513, che elesse papa il cardinale suo conterraneo Giovanni di Lorenzo de' Medici che prese il nome di Leone X. Sotto questo pontefice ottenne, in ordine di tempo, benefici e commende nelle diocesi di Osma, Salanianca, Ivrea, Quimper, Cremona, Barcellona, Milano, Brescia, Orense, Lugo. Oltre a ciò gli viene assegnata da Leone X il 19 marzo 1513 una pensione annua di 2000 ducati. In quel periodo simili cariche erano assunte essenzialmente per procurare benefici ai possessori, con grande scandalo per molti credenti.
Nel concilio ecumenico lateranense V fece parte della commissione terza istituita il 13 giugno 1513 incaricata dell'esame della Prammatica Sanzione e delle questioni concernenti la fede. Alle sue apprezzate competenze giuridiche ricorse più volte Leone X, che affidò a lui, oltre che al cardinale Domenico Grimani, l'incarico di giudicare la causa della sentenza assolutoria del vescovo di Spira Georg von der Pfalz del teologo Johannes Reuchlin che si opponeva, in polemica con Johannes Pfefferkorn nella controversia sul carattere e sull'importanza dello studio dell'ebraico. Sentenza che fu portata in appello a Roma dall'inquisitore di Magonza, Colonia e Treviri Jakob van Hoogstraten, O.P..
Nel concistoro del 19 maggio 1517 fu chiamato, insieme con i cardinali Francisco de Remolins e Alessandro Farnese, ad esprimere il suo parere sugli atti processuali contro i cardinali Bandinello Sauli e Alfonso Petrucci. Quasi certamente al suo suggerimento è dovuto l'arresto del cardinale Raffaelo Riario Sansoni, pro-nipote di Sisto IV, implicato nella congiura.
Ottene l'amministrazione della sede vacante di Arras nel 1518 e dimissionò dall'incarico nel 1523.
Fu autore della bolla papale Exsurge Domine, pubblicata il 15 giugno 1520, che ripudiava le 41 proposizioni di Martin Lutero dichiarate eretiche[1].
Partecipò al conclave del 1521-1522, che elesse papa il cardinale l'olandese Adriaan Florenszoon, inquisitore generale di Aragona e vescovo di Tolora, che prese il nome di Adriano VI. L'Accolti fu tra i papabili nel partito anti-imperiale ottenendo cinque voti nel primo scrutinio e sette il 3 gennaio 1522.
Nel concistoro dell'11 febbraio 1523 Adriano VI affidò all'Accolti l'incarico di preparare la minuta dei brevi da inviarsi ai principi cristiani per invitarli alla concordia e il pontefice lo volle fra i membri della commissione cardinalizia incaricata di avanzare proposte per l'abolizione dei nuovi uffici creati sotto Leone X.
Partecipò al conclave del 1523, che elesse papa il cardinale Giulio Zanobi di Giuliano de' Medici che prese il nome di Clemente VII. In quell'anno assunse la sede suburbicaria di Albano, nel 1524 per un breve periodo passò alla sede suburbicaria di Palestrina per prendere ancora in quell'anno la sede suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto, pur mantenendo il titolo presbiterale in commendam di sant'Eusebio fino al 1527.
Clemente VII lo volle tra i membri della commissione cardinalizia deputata ad occuparsi delle cose di Germania istituita il 9 dicembre 1523.
Nel 1524 divenne amministratore apostolico per un breve periodo della sede vacante di Ravenna. Passata al nipote Benedetto assunse l'amministrazione della diocesi di Cremona che tenne sino al 1528.
Nel concistoro del 4 febbraio 1530 venne a lui affidato il compito di predisporre il necessario per la cerimonia di incoronazione di Carlo V d'Asburgo al Bologna.
Morì il 12 dicembre 1532 a Roma e fu sepolto nella basilica di Santa Maria del Popolo.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Decano della Rota Romana | Successore: | |
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Guillaume des Perriers | 17 novembre 1500 - 4 aprile 1505 | Achille Grassi |
Predecessore: | Vescovo di Ancona e Numana | Successore: | |
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Giovanni Sacco (amministratore apostolico) |
4 aprile 1505 - 5 aprile 1514 | Francesco Accolti[2] |
Predecessore: | Vicario Generale di Sua Santità per la Città di Roma e Distretto | Successore: | |
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Pietro Gamboa | 1510 - 10 marzo 1511 | Domenico Giacobazzi |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Sant'Eusebio | Successore: | |
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Oliviero Carafa | 17 marzo 1511 - 5 maggio 1527 Titolo presbiterale in commendam dal 18 dicembre 1523 |
Benedetto Accolti |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Maillezais | Successore: | |
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Federico Sanseverino | 1º gennaio 1511 - 10 marzo 1518 | Godefroid d'Estissac[3] |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Cadice ed Algeciras | Successore: | |
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Luigi d'Aragona | 6 giugno 1511 - 24 luglio 1521 | Benedetto Accolti |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Arras | Successore: | |
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Philippe de Luxembourg (vescovo) |
10 marzo 1518 - 10 aprile 1523 | Eustache de Croy[4] (vescovo) |
Predecessore: | Cardinale vescovo di Albano | Successore: | |
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Antonio Maria Ciocchi del Monte | 8 dicembre 1523 - 20 maggio 1524 | Marco Corner |
Predecessore: | Cardinale vescovo di Palestrina | Successore: | |
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Antonio Maria Ciocchi del Monte | 20 maggio - 15 giugno 1524 | Marco Corner |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Ravenna | Successore: | |
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Urbano Fieschi[5] | 15 giugno - 17 agosto 1524 | Benedetto Accolti (arcivescovo metropolita) |
Predecessore: | Cardinale vescovo di Sabina | Successore: | |
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Antonio Maria Ciocchi del Monte | 15 giugno 1524 - 12 dicembre 1532 | Giovanni Domenico de Cupis |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Cremona | Successore: | |
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Benedetto Accolti | 15 giugno - 17 agosto 1524 | Francesco Sfondrati |
Note | |
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Bibliografia | |
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- Decani della Sacra Romana Rota
- Vescovi di Ancona
- Vicari generali di sua Santità per la città di Roma e Distretto
- Cardinali presbiteri di Sant'Eusebio
- Amministratori apostolici di Maillezais
- Amministratori apostolici di Cadice e Algeciras
- Amministratori apostolici di Arras
- Cardinali vescovi di Albano
- Cardinali vescovi di Palestrina
- Amministratori apostolici di Ravenna
- Cardinali vescovi di Sabina-Poggio Mirteto
- Amministratori apostolici di Cremona
- Concistoro 10 marzo 1511
- Cardinali italiani del XVI secolo
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