Lorenzo Campeggi
Lorenzo Campeggi o Campeggio (Milano, 7 novembre 1474; † Roma, 19 luglio 1539) è stato un vescovo, cardinale e nunzio apostolico italiano.
Cenni biografici
Nacque il 7 novembre 1474 a Milano, primogenito di cinque fratelli, da Giovanni Zaccaria, professore di diritto civile di nobile famiglia bolognese e Dorotea di Tommaso Tebaldi.
Formazione e carriera ecclesiastica
Dopo gli studi iniziali a Pavia, studiò legge sotto il suo padre presso le Università di Padova e di Bologna. Dal 1496 al 1499 fu attivo a Venezia, poi si trasferì a Bologna, dove si addottorò in utroque iure e ottenne una cattedra a soli ventisei anni. Era considerato uno dei migliori canonisti d'Europa.
Nel 1500 sposò Francesca Guastavillani e dal matrimonio nacquero cinque figli, due femmine e tre maschi, tra questi Alessandro, che pure lui diventerà cardinale nel 1551. Nel 1509 morì prematuramente la moglie e la tragedia dette un nuovo indirizzo alla vita del Campeggi. Decise di abbracciare la carriera ecclesiastica e di entrare al servizio della Curia romana. In questo fu agevolato dalla benevolenza dimostrata da Giulio II nei confronti della sua famiglia, che l'aveva sostenuto decisamente nei contrasti con la città di Bologna.
Nel 1511 divenne auditore della Sacra Romana Rota e per questo motivo si trasferì con la famiglia da Bologna a Roma. Dopo sei mesi gli fu affidata la prima missione diplomatica: fu mandato alla corte di Massimiliano I in Germania, per dissuaderlo dall'alleanza con Luigi XII e impedire che inviasse i suoi ambasciatori al concilio scismatico di Pisa. Dopo aver fatto anticamera per due mesi fu ricevuto dall'imperatore Massimiliano.
Il 12 novembre 1512, grazie alla stima ottenuta presso Massimiliano I, fu nominato vescovo di Feltre. L'imperatore gli concesse il governo temporale della città, nonché il privilegio di indossare la croce e la spada come segni di signoria feudale. Tenne la carica fino al 1º giugno 1520 quando fu ceduta a favore del fratello Tommaso Campeggi (Ch). Nel 1512 fu inviato come nunzio apostolico presso il duca Massimiliano Sforza di Milano. La nunziatura fu riconfermata dal nuovo pontefice Leone X. Nell'agosto 1513 tornò a Roma, per poi tornare in dicembre, per la seconda volta in Germania.
L'espansione turca verso la Persia, la Siria e l'Egitto, preoccupava molto la Santa Sede e il pontefice che accarezzava il progetto di promuovere una pace inter omnes principes Christianos, per fare fronte comune contro il pericolo ottomano. Nell'ambito di questo piano generale, la missione del nunzio avrebbe dovuto cercare di indurre l'imperatore a concludere la pace con Venezia e con il principe Ladislao di Boemia e Ungheria. Le difficoltà incontrate a corte lo costrinsero a prolungare la sua permanenza in Germania per quattro anni.
La lunga permanenza a corte gli acquisì tanta stima presso l'imperatore che lo raccomandò al papa per elevarlo alla dignità cardinalizia. Leone X infatti lo creò cardinale nel [[concistoro del 1º luglio 1517, assieme ad altri trenta prelati, assegnandogli inizialmente il neocostituito titolo di cardinale presbitero di san Tommaso in Parione. Ricevette la berretta rossa il 12 dicembre da Lorenzo Fieschi (Ch), vescovo di Mondovì e il titolo della sua chiesa il 24 gennaio seguente. In seguito rappresentò la Santa Sede presso l'imperatore con la qualità di cardinal legato. Con la nomina del suo successore, Girolamo Aleandro, presso la corte imperiale ebbe inizio la nunziatura permanente in Germania. Fu nominato cardinale protettore della Germania, carica che gli fu riconfermata dal successore Carlo V e che tenne fino alla morte.
Nel 1518 Leone X inviò nunzi presso tutte le principali corti europee per trovare una Pax christiana e fare fronte comune contro il pericolo turco. Il Campeggi fu scelto per la missione presso la corte di Enrico VIII d'Inghilterra. La missione fu conclusa tredici mesi dopo e permise al prelato di acquisire molta stima presso la corte. Segno di tale stima furono la concessione dell'aspettativa sulla ricca diocesi di Salisbury e il dono di un palazzo a Roma, l'odierno palazzo Torlonia in via della Conciliazione.
Ministero episcopale
Fu consacrato vescovo il 6 aprile 1518 e il 13 novembre dell'anno seguente optò per il titolo di sant'Anastasia e fu nominato prefetto del Tribunale della Segnatura Apostolica di giustizia. Prese parte al conclave del 1521-1522 che elesse papa Adriano VI. Durante questo pontificato il Campeggi propose un piano per la riforma della Chiesa e l'eliminazione degli abusi evidenziati dai riformati. Il 10 dicembre 1522 fu nominato governatore delle città di Parma. Dal 10 marzo al 4 agosto dell'anno seguente fu a Venezia come legato a latere per propiziare la pace con l'imperatore. Nel dicembre di quell'anno fu trasferito alla sede di Bologna, carica che tenne sino a settembre dell'anno seguente quando fu ceduta al figli Alessandro Campeggi.
L'8 gennaio 1524 fu nominato legato a latere per tutta la Germania, Boemia, Ungheria, Polonia e i tre Regni Settentrionali. In tale veste ha partecipato alla dieta di Norimberga. In questa sede non riuscì a ottenere dagli Stati tedeschi un impegno per il grande compito comune della difesa contro i Turchi. Non poté neanche impedire la deliberazione, ugualmente pericolosa per il papa e per l'imperatore, di trattare la causa di Lutero nel corso di un concilio nazionale tedesco, al quale avrebbero partecipato anche gli Stati laici.
Nel dicembre 1524 ottenne l'amministratore della sede di Salisbury, carica che tenne sino al 1534 quando il re Enrico VIII lo depose. Il cardinale assistette al colpo di mano di Pompeo Colonna del 20 settembre 1526 e al sacco dell'anno successivo. Condivise con Clemente VII la prigionia in Castel Sant'Angelo e fu nominato dal pontefice, quando poté lasciare Roma, legato nell'Urbe, probabilmente in considerazione dei suoi buoni rapporti con la corte imperiale.
Cardinalato
Nel 1528 optò per il titolo di santa Maria in Trastevere e in quell'anno fu di nuovo legato a latere in Inghilterra per risolvere la questione del divorzio di Enrico VIII con la regina Caterina d'Aragona. Giunse a Londra l'8 febbraio seguente; tra marzo e aprile ricevete dal papa istruzioni affinché la legazione prendesse tempo e non pronunciasse sentenze definitive. Nel frattempo, il papa trasferì la causa al Tribunale della Sacra Romana Rota, come richiesto dall'imperatore Carlo V fratello di Caterina d'Aragona. La decisione pontificia irritò il re inglese che immediatamente convocò il Campeggi che fu testimone dell'ira del monarca e in quel frangente il cardinale temette per la propria vita. Perse la fiducia del re, che gli revocò l'amministrazione della diocesi di Salisbury e attese qualche giorno affinché l'alterazione di Enrico VIII diminuisse, poi chiese al monarca il permesso di rientrare in Italia.
Il 24 febbraio 1530 era a Bologna per l'incoronazione di Carlo V da parte di papa Clemente VII, cerimonia svoltasi nella cattedrale di san Petronio. La concessione del castello di Dozza presso Bologna il 3 marzo 1530 al Campeggi e ai suoi eredi attesta quanto Clemente VII avesse apprezzato la sua missione in terra inglese. Pochi giorni dopo il pontefice lo inviò come legato alla dieta di Augusta. Fece il viaggio da Bologna a Augusta con l'imperatore dove vi giunsero il 15 giugno. Iniziava così l'ultima e più importante legazione del Campeggi, che lo avrebbe tenuto lontano da Roma per due anni.
Dieta di Augusta (1530)
Poco dopo la sua partenza, Clemente VII precisò i termini del suo incarico in un breve: con tutti i mezzi in suo potere egli doveva cercare di eliminare, addirittura di estirpare, l'eresia diffusa in Germania. Un compromesso sulla questione della fede era fuori discussione: ai seguaci di Lutero si doveva porre solo l'alternativa tra la sottomissione e l'eliminazione. Visto che Lutero era stato messo al bando dall'Impero fu Filippo Melantone ad assumersi il compito di rappresentare ad Augusta la causa protestante dal punto di vista teologico. Nessun sacrificio gli sembrava troppo grande per evitare la scissione della cristianità e riteneva che il più grande servizio che egli potesse rendere alla causa protestante era quello di tenere quanto più aperta possibile la porta per un'intesa con Roma.
Il Campeggi imboccò con sorprendente prontezza la strada che queste trattative sembravano aprire a una soluzione della questione della fede. Aveva capito che in quel momento non era possibile far valere il punto di vista giuridico sostenuto dalla Curia. Tutte e due le parti si illudevano di poter evitare con le trattative in corso la presentazione della confessio Augustana e per questo motivo Melantone ne interruppe di proposito la stesura. Melantone giunse a proporre quattro condizioni la cui accettazione avrebbe reso possibile il ritorno dei protestanti nel campo cattolico: la comunione sotto le due specie anche per i laici, la soppressione del celibato dei presbiteri, la modifica del canon missae e la convocazione di un concilio generale. A questo punto l'accordo fu sottoposto per l'approvazione da Melantone a Lutero e dal legato pontificio alla Santa Sede. Mentre il primo lo rifiutò, la Curia romana fu possibilista.
Nel frattempo l'imperatore sottopose la confessio Augustana all'esame dei suoi teologi, che redassero una confutazio molto critica che a sua volta fu replicata da una apologia di Melantone. Il Campeggi sottoscrisse la confutazio e le speranze di un ricongiungimento svanirono. Alla fine dei lavori Carlo V fece bocciare dalla dieta, dove i deputati cattolici erano in maggioranza, la confessio Augustana. Dopo la conclusione della Dieta il Campeggi lasciò Augusta il 20 novembre seguendo l'imperatore nei suoi domini fiamminghi.
Per tutto l'anno 1531 si trattenne alla corte imperiale, a Bruxelles o a Gand. Nel novembre lo raggiunse l'arcivescovo di Brindisi, Girolamo Aleandro, inviato pontificio, con l'incarico di sostenere il cardinal legato, spesso afflitto da malattie, nel corso della prossima Dieta. Non mancarono attriti personali tra i due, ma non si arrivò tuttavia a un vero e proprio contrasto, dato che il Campeggi non si lasciò mai esautorare dall'Aleandro. Comunque entrambi giunsero a valutare il ricorso alla forza l'unico mezzo per sottomettere gli Stati imperiali protestanti, mentre l'imperatore non prese in considerazione l'eventualità di far valere i deliberati di Augusta con le armi. Nemmeno la Curia romana desiderava per quell'inverno una guerra contro i protestanti, la sua più grande preoccupazione era la difesa della costa orientale dell'Italia contro il pericolo ottomano, piuttosto sentito a Roma, ben sapendo che solo l'imperatore poteva difendere efficacemente l'Italia, per mare e per terra. Il Campeggi ammalato e preoccupato per la sua sicurezza personale, nel luglio 1532 e a lavori non ultimati, chiese di essere richiamato a Roma e con l'approvazione pontificia lasciò Ratisbona il 22 agosto.
Ultimi anni
Oltre all'amministrazione apostolica di Salisbury poi revocata a Enrico VIII fu amministratore apostolico di Huesca nel 1530, Parenzo nel 1533 e Candia nel 1534. Nel 1534 optò per il titolo di cardinale vescovo prima di Albano poi nel 1535 di Palestrina e nel 1537 di Sabina.
Scarse sono le informazioni sugli ultimi anni trascorsi dal cardinale in Italia. Non gli furono più affidate missioni diplomatiche, ma sotto il pontificato di Paolo III, dopo essere stato chiamato dal papa nel 1536 a far parte della commissione conciliare, l'esperto canonista nel marzo 1538 fu nominato presidente del concilio convocato a Vicenza. Ma morì prima dell'apertura del concilio il 19 luglio 1539 e trovò sepoltura nel portico della chiesa di santa Maria in Trastevere.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Nunzio apostolico in Austria | Successore: | |
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- | 1º giugno 1511 - 27 febbraio 1517 | Marino Ascanio Caracciolo |
Predecessore: | Vescovo di Feltre | Successore: | |
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Antonio Pizzamano Ch | 12 novembre 1512-1º giugno 1520 | Tommaso Campeggi Ch |
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Tommaso in Parione | Successore: | |
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titolo di nuova costituzione | 24 gennaio 1518-13 novembre 1519 | Girolamo Doria |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Sant'Anastasia | Successore: | |
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Antoine Bohier du Prat O.S.B. | 13 novembre 1519-27 aprile 1528 | Antoine du Prat |
Predecessore: | Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica | Successore: | |
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? | 1º dicembre 1519 - 19 luglio 1539 | Niccolò Ardinghelli |
Predecessore: | Vescovo di Bologna | Successore: | |
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Achille Grassi | 2 dicembre 1523-20 dicembre 1525 | Andrea della Valle |
Predecessore: | Vescovo di Salisbury Amministratore apostolico |
Successore: | |
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Edmund Audley Ch | 2 dicembre 1524-19 luglio 1539 | Gasparo Contarini |
Predecessore: | Abate commendatario di Saint-Pierre d'Orbais | Successore: | |
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Luigi di Borbone-Vendôme | 1º gennaio 1525 - 1º gennaio 1527 | Alessandro Campeggi |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Maria in Trastevere | Successore: | |
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Francesco Armellini Pantalassi de' Medici | 1528 - 1534 | Antonio Sanseverino, O.S.Io.Hier. |
Predecessore: | Vescovo di Huesca e Jaca Amministratore apostolico |
Successore: | |
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Alonso de So de Castro y Pinós Ch | 2 settembre 1530-2 ottobre 1532 | Girolamo Doria |
Predecessore: | Vescovo di Parenzo Amministratore apostolico |
Successore: | |
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Girolamo Campeggi Ch | 6 giugno 1533-28 maggio 1537 | Giovanni Campeggi Ch |
Predecessore: | Arcivescovo di Candia Amministratore apostolico |
Successore: | |
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Giovanni Landi Ch | 17 giugno 1534-28 gennaio 1536 | Pietro Landi Ch |
Predecessore: | Cardinale vescovo di Albano | Successore: | |
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Bonifacio Ferrero | 5 settembre 1534-26 febbraio 1535 | Matthäus Lang von Wellenburg |
Predecessore: | Cardinale vescovo di Palestrina | Successore: | |
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Bonifacio Ferrero | 26 febbraio 1535-28 novembre 1537 | Antonio Sanseverino |
Predecessore: | Cardinale vescovo di Sabina | Successore: | |
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Bonifacio Ferrero | 28 novembre 1537-19 luglio 1539 | Antonio Sanseverino |
Bibliografia | |
|
- Nunzi apostolici per l'Austria
- Vescovi di Feltre
- Cardinali presbiteri di San Tommaso in Parione
- Cardinali presbiteri di Sant'Anastasia
- Prefetti del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica
- Vescovi di Bologna
- Amministratori apostolici di Salisbury
- Abati commendatari di Saint-Pierre d'Orbais
- Cardinali presbiteri di Santa Maria in Trastevere
- Amministratori apostolici di Huesca
- Amministratori apostolici di Parenzo
- Amministratori apostolici di Candia
- Cardinali vescovi di Albano
- Cardinali vescovi di Palestrina
- Cardinali vescovi di Sabina-Poggio Mirteto
- Presbiteri italiani del XVI secolo
- Italiani del XVI secolo
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- Presbiteri per nome
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