San Carlo di Sant'Andrea
San Carlo di Sant'Andrea, C.P. Presbitero | |
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al secolo Jan Andries Houben (Giovanni Andrea) | |
Santo | |
Taumaturgo di Dublino | |
Età alla morte | 71 anni |
Nascita | Munstergeleen 11 dicembre 1821 |
Morte | Dublino 5 gennaio 1893 |
Appartenenza | Passionisti |
Professione religiosa | Ere, 10 dicembre 1846 |
Ordinazione presbiterale | 21 dicembre 1850 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 16 ottobre 1988, da Giovanni Paolo II |
Canonizzazione | 3 giugno 2007, da Benedetto XVI |
Ricorrenza | 5 gennaio |
Santuario principale | Dublino |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 5 gennaio, n. 11:
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San Carlo di Sant'Andrea, al secolo Jan Andries Houben (Giovanni Andrea) (Munstergeleen, 11 dicembre 1821; † Dublino, 5 gennaio 1893) è stato un presbitero neerlandese, noto come il taumaturgo di Dublino.
Biografia
Nascita e prima educazione
San Carlo di sant'Andrea nacque l'11 dicembre 1821 a Munstergeleen, nel Limburgo Olandese. Ricevette al battesimo il nome di Andrea che mutò con quello di Carlo quando entrò nella congregazione dei passionisti.
Frequentò le scuole elementari presso la sua parrocchia fino alla prima comunione, cui si accostò nella Domenica in Albis del 26 aprile 1835; ricevette la cresima lo stesso anno, la successiva domenica 28 giugno.
Proseguì gli studi fino alla chiamata al servizio militare che assolse per qualche mese nella cittadina di Bergen-Op-Zoom nel 1840. Ottenne il congedo definitivo nel 1845 ed ebbe così la possibilità di seguire la sua vocazione religiosa tra i passionisti che da pochissimi anni erano arrivati in Belgio, a Ere, presso Tournai.
Vocazione passionista e ordinazione presbiterale
Fu accolto nella congregazione dal beato Domenico Barberi della Madre di Dioe professò i voti passionisti il 10 dicembre 1846.
Proseguì gli studi filosofici e teologici sempre a Ere. Pochi mesi prima di essere ordinato presbitero, il 21 dicembre 1850, perse il padre Pietro, mugnaio di professione. La madre, Giovanna Elisabetta Luyten, era già deceduta nel 1844.
Anche uno dei suoi fratelli, Pietro Giuseppe, entrò in seminario nel 1851; dopo il periodo formativo venne ordinato presbitero, ma morì prima del padre Carlo nel 1883. La prematura scomparsa del fratello causò in padre Carlo un grande dolore.
Partenza per l'Inghilterra e inizio dell'apostolato
Subito dopo l'ordinazione presbiterale Carlo fu scelto per andare nelle nuove fondazioni inglesi: partì nel 1852 e si recò prima al St. Wilfrid's e poi nel settembre 1853 ad Aston Hall.
Nel biennio 1854-1856 assolse l'incarico di vice-maestro dei novizi e poi fu nominato parroco a Cotton Hall (Alton Towers). Nel 1856 venne nuovamente trasferito, prima a Sutton (St. Anne's retreat- St. Helens) e poi a Londra, a The Hyde.
Era l'epoca della grande rivoluzione industriale, con il tumultuoso inurbamento di enormi masse di operai, ex-contadini, che affollavano le grandi periferie delle città industrializzate come Londra, Liverpool, Manchester, ecc..
Molti operai erano cattolici immigrati dall'Irlanda, bisognosi di tutto e privi di ogni guida spirituale. Per questo i passionisti, come altri istituti religiosi maschili e femminili arrivati in Gran Bretagna, si occuparono con zelo infaticabile dell'assistenza spirituale e spesso anche materiale degli operai e delle loro famiglie. Le condizioni sociali erano molto difficili: era molto diffusa la piaga dello sfruttamento del lavoro minorile e delle donne[1]. I predicatori delle varie confessioni cristiane presenti in Gran Bretagna richiamavano in modo accorato le classi dirigenti, politiche e industriali, ad assolvere ai loro doveri nel rispetto delle persone, specialmente i bambini e le donne, per la salvaguardia della morale famigliare e la dignità del lavoro.
Il taumaturgo di Dublino
Il 9 luglio 1857, padre Carlo arrivò a Mount Argus, ritiro di san Paolo della Croce, nell'estrema periferia di Dublino. Restò in Irlanda fino alla morte, salvo la parentesi di otto anni fra il 1866 e il 1874, quando fu trasferito di nuovo in Inghilterra, prima a Broadway, poi a Sutton e infine ad Highgate, presso Londra.
Sia in Irlanda che in Inghilterra il suo ministero si distinse per il conforto dei malati e dei sofferenti attraverso preghiere di guarigione e benedizioni con la reliquia di san Paolo della Croce. Molto presto si diffuse la fama di taumaturgo e folle senza numero accorrevano a Mount Argus o dovunque si veniva a sapere che egli svolgesse il suo ministero sacerdotale.
Questo servizio per la povera gente derivava da una profonda vita interiore sostenuta da un grande spirito ascetico (veglie, digiuni e preghiere prolungate per intere notti). Le sue parole erano molto semplici e dirette. Non aveva grandi attitudini oratorie ma colpivano profondamente gli ascoltatori per lo spirito interiore con cui essere erano rivolte a un gregge di affaticati e oppressi.
Gli ultimi anni
Dopo il ritorno dall'Inghilterra (ai primi di gennaio 1874), Carlo proseguì la sua indefessa ministerialità verso i malati e nei confronti di chiunque avesse bisogno del suo conforto, delle sue benedizioni e del suo consiglio.
Si recava spesso anche al domicilio dei malati. In occasione di una visita a un malato, all'altezza di un incrocio, i cavalli si imbizzarrirono e la carrozza si rovesciò pesantemente. Il padre Carlo ne riportò una grave frattura al piede destro che non si rinsaldò più perfettamente e che fu causa di grandi sofferenze e motivo indiretto della sua morte.
Dopo questo grave incidente fu mandato per qualche settimana di riposo a Belfast, nel nord dell'Irlanda. Anche in quella città, però, l'afflusso delle persone che richiedevano le sue benedizioni era incessante. Da anni era divenuto, suo malgrado, il celebre padre Carlo.
La morte
Le indisposizioni si susseguivano ormai a ritmo accelerato su un fisico ormai logorato dall'ascesi personale unita alle austerità della Regola dei Passionisti e dagli anni ormai avanzati.
L'ultima malattia, derivata da un insieme di concause (diffusa infezione con erisipela per la frattura non ben rimarginata del 1881, infiammazione del trigemino e astenia generale). Padre Carlo dovette mettersi a letto dal 9 dicembre 1892, amorevolmente assistito dai confratelli, infermiere e medici che si alternavano al suo capezzale, fino alla morte avvenuta il 5 gennaio 1893.
Secondo i giornali dell'epoca, i funerali di poor Charlie, come amava chiamarsi, furono degni di un re. La salma fu deposta nel nuovo cimitero preparato accanto alla chiesa di san Paolo della Croce a Mount Argus, Dublino.
Culto
Subito dopo la sua morte furono pubblicate varie sue biografie. Le sue foto, già stampate mentre egli era in vita, si diffusero sia in Irlanda che all'estero, compresi gli Stati Uniti d'America e l'Australia.
Dovunque si trovavano i passionisti, o gli irlandesi, veniva sempre ricordato con gratitudine il bene immenso che egli aveva operato nella sua lunga esistenza.
Dal 1922 al 1938 furono celebrati i processi diocesani per la beatificazione. Nel 1949 i suoi venerati resti furono traslati, tra una immensa folla di fedeli, nella chiesa di san Paolo della Croce a Mount Argus che aveva contribuito a far edificare, insieme al grande ritiro passionista. Dopo l'approvazione dei miracoli si procedette prima alla beatificazione (16 ottobre 1988) celebrata da Giovanni Paolo II; successivamente alla canonizzazione compiuta da Benedetto XVI (il 3 giugno 2007). La sua memoria liturgica è stata stabilita al 5 gennaio.
Il miracolo attribuitogli per la canonizzazione è la guarigione di Rodolfo Dormans, 73enne olandese Rodulfi Dormans affetto da appendicite perforata, nel 1999.[2]
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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