San Giuseppe sposo della Beata Vergine Maria

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San Giuseppe sposo della Beata Vergine Maria

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Guido Reni, San Giuseppe con Gesù Bambino (1630), olio su tela; Milano, Museo Diocesano
Solennità
Mistero celebrato
Riferimenti
Periodo Quaresima
Data 19 marzo[1]
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Rito
Note
Lo stesso giorno civilmente si festeggiano tutti i papà.
Rito Romano
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Rito Ambrosiano
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Celebrata in
Celebrata a
Tradizioni religiose Varianti di luogo in luogo.
Data d'istituzione
Chiamata anche
Feste correlate
Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 19 marzo, n. 1:
« Solennità di San Giuseppe, sposo della beata Vergine Maria: uomo giusto, nato dalla stirpe di Davide, fece da padre al Figlio di Dio Gesù Cristo, che volle essere chiamato figlio di Giuseppe ed essergli sottomesso come un figlio al padre. La Chiesa con speciale onore lo venera come patrono, posto dal Signore a custodia della sua famiglia. »

La Solennità di San Giuseppe sposo della Beata Vergine Maria, patrono della Chiesa universale è celebrata dalla Chiesa Cattolica il 19 marzo[1].

I primi a celebrarla furono monaci benedettini nel 1030, seguiti dai Servi di Maria nel 1324 e dai Francescani nel 1399.

Venne infine promossa dagli interventi dei papi Sisto IV e Pio V, ed estesa a tutta la Chiesa nel 1621 da Gregorio XV.

Fino al 1977 il giorno in cui la Chiesa celebra San Giuseppe era considerato in Italia festivo anche agli effetti civili, ma ciò venne eliminato con la legge n. 54 del 5 marzo 1977.

In Canton Ticino, in altri cantoni della Svizzera e in alcune province della Spagna, questo giorno è festivo agli effetti civili.

In Italia sono stati presentati nel 2008 alcuni disegni di legge per il ripristino delle festività soppresse agli effetti civili: San Giuseppe, Ascensione, Corpus Domini, Santi Pietro e Paolo e il Lunedì di Pentecoste.

Testi liturgici

Nel Rito romano

La Chiesa inserisce nella celebrazione i seguenti brani biblici:

Nel Rito ambrosiano

Dalla prima Domenica di Quaresima del 9 marzo 2014, il card. Angelo Scola, applicò al Rito Ambrosiano quanto stabilito da papa Francesco il 1º maggio 2013 per il Rito Romano, cioè l'inserimento obbligatorio della commemorazione di san Giuseppe, sposo della Beata Vergine Maria, all'interno della preghiera eucaristica.

Nel Periodo postconciliare dal 1976 al 2008

Dal 1976 fino al 2008 le comunità di Rito Ambrosiano hanno celebrato l'Eucaristia lungo l'anno (festiva e feriale) con un Messale Ambrosiano rinnovato a norma dei decreti del Concilio Vaticano II completo e autonomo (ad eccezione del Lezionario, ancora incompleto e supplementare rispetto al Lezionario Romano). Durante questo periodo le letture della solennità erano identiche a quelle di Rito romano già riportate, ad eccezione del Canto al vangelo e dell'Antifona dopo il Vangelo propria del Rito ambrosiano, uguale a quella odierna. Il nome delle letture avevano la stessa dicitura del Rito romano, ossia Prima lettura, Salmo responsoriale, Seconda lettura[2].

Oppure nel Tempo di Pasqua: Saldo è il cuore del giusto, che confida nel Signore.

Nel Rito ambrosiano antico

Nel rito ambrosiano antico la solennità è denominata In festo Sancti Joseph.

  • Lectio: Sir 45,1-6
  • Psalmellus: Cfr. Sal 21 ) Domine, prævenisti eum in benedictione dulcedinis: * posuisti in capite ejus coronam de lapide pretioso. • Vitam petiit a te: * et tribuisti ei longitudinem dierum in sæculum sæculi. (Gli sei venuto incontro, o Signore, con benedizioni eccellenti: gli hai posto sul capo una corona di oro finissimo. Egli ti aveva chiesto vita: e tu gliel'hai concessa, lunghi giorni in eterno, senza fine.)
  • Epistola: 1Tim 6,11

Nel tempo di Quaresima:

  • Cantus: Cfr. Sal 15 Timentes autem * Dominum magnificat. • Domine, quis habitabit in tabernaculo tuo? * Aut qui requiescet in monte sancto tuo? • Qui ingreditur sine macula, * et operatur justitiam. (Egli glorifica coloro che temono il Signore. Signore, chi abiterà nella tua tenda? E chi dimorerà sulla tua santa montagna? Colui che cammina senza colpa, e pratica la giustizia.)

Nel tempo di Pasqua:

  • Halleluja: Cfr. Sal 118,16 Dextera Domini fecit virtutem: * dextera Domini exaltavit me: † dextera Domini fecit virtutem. (La destra del Signore ha fatto prodigi: la destra del Signore mi ha esaltato: la destra del Signore ha agito con potenza.)
  • Evangelium: Mt 1,18-25
  • Antiphona post Evangelium: Joseph conturbatus est de utero Virginis: * Verbum caro factum est, † et habitavit in nobis. [† Halleluja. nel tempo di Pasqua] (Giuseppe si turbò per la fecondità della Vergine: il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. [Alleluia. nel tempo di Pasqua]

Successivamente all'antifona dopo il Vangelo, il celebrante stende solennemente la Sindone[3] e recita la preghiera utilizzata in ogni celebrazione eucaristica, denominata Oratio Super Sindonem (Orazione sulla Sindone):

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« Dio onnipotente, che nella tua ammiranda Provvidenza volesti san Giuseppe come sposo della Santissima Vergine Maria, concedi di sposarci alla grazia divina e di esser poi ammessi alla gloria del cielo. »


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Note
  1. 1,0 1,1 Qualora il 19 marzo cada di Domenica, in entrambi i riti, romano ed Ambrosiano, la celebrazione è posticipata al lunedì 20, sempre che quest'ultimo giorno non sia parte integrante della Settimana Santa o, solo per il Rito Ambrosiano, cada anche nel sabato in Traditione Symboli, allora la solennità è posticipata al martedì della II settimana di Pasqua per il Rito Ambrosiano e anticipata al Sabato prima per il Rito Romano.
  2. Centro ambrosiano di documentazione e studi religiosi op. cit..
  3. Velo che copre le Oblate, il pane e il vino posti sull'altare per il sacrificio.
Bibliografia
  • Piccolo messale ambrosiano festivo, Tipografia G. De Silvestri, Milano, 1957
  • Centro ambrosiano di documentazione e studi religiosi, Messale Ambrosiano Festivo, Edizioni Piemme, 1986
Voci correlate
Collegamenti esterni