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Raniero d'Elci (Firenze, 7 marzo 1670; † Roma, 22 giugno 1761) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.
Cenni biografici
Raniero, della famiglia dei marchesi di Monticiano, conti d'Elci, uno dei rami dei Pannocchieschi di Siena, nacque a Firenze il 7 marzo 1670, secondo dei quattro figli di Filippo, marchese di Monticiano e conte d'Elci e della moglie Francesca nata Torrigiani. Era pronipote del cardinale Scipione Pannocchieschi d'Elci, nipote dell'arcivescovo di Pisa Francesco Pannocchieschi (ch) e zio del cardinale Francesco D'Elci.
Formazione e attività prelatizia
Studiò al collegio Tolomei di Siena e sempre a Siena si laureò in utroque iure il 2 agosto 1695. Esercitò l'avvocatura per un certo tempo a Roma ove conobbe famosi giureconsulti.
Fu ordinato sacerdote il 21 dicembre 1699 e grazie all'appoggio dello zio arcivescovo, nel 1700 fu accolto da Innocenzo XII nel numero dei prelati domestici. In quello stesso anno entrò nel Tribunale dell'Apostolica Segnatura, della quale diventerà referendario nel 1708.
Nel 1702 fu inviato governatore della città di Faenza e nel 1705 fu trasferito a Fano. Dal 27 giugno 1709 governò Loreto. Il 1º gennaio 1708 entrò nella Congregazione dell'immunità ecclesiastica e divenne conservatore degli archivi ecclesiastici. La sua attività ebbe maggiore rilievo a partire dal 1711, quando fu inviato dal papa come inquisitore a Malta e si trovò a far da tramite fra la Santa Sede e l'Ordine di Malta, in particolare sulla questione riguardante la partecipazione dei cavalieri di Malta ai processi inquisitori.
Fu richiamato a Roma nel 1715. Il 2 maggio 1716 fu creato chierico della Camera apostolica. Nel 1719 fu nominato vice-legato di Avignone e del Contado Venassino, carica che ricoprì sino al 1731 senza particolari problemi, se non quelli legati al contenimento del morbo della peste che colpì la regione nel 1720.
Episcopato
Preconizzato per la nunziatura francese fu nominato arcivescovo titolare di Rodi nel novembre 1730 e il 7 gennaio seguente ricevette la consacrazione episcopale nella chiesa dei Gesuiti di Avignone dalle mani dell'arcivescovo locale mons. François Gontieri, assistito da mons. François-Marie Abbati (Ch), vescovo di Carpentras e da mons. Joseph-Louis de Cohorn de La Palun (Ch), vescovo titolare di Vaison. Fu quindi nunzio apostolico presso il re di Francia dal 1731 a 1738. Il periodo della sua nunziatura in Francia fu marcato dalla guerra di successione al trono di Polonia conteso tra Francia e Impero. Oltre la situazione internazionale, i dispacci del nunzio da Parigi riflettono la politica interna di quel paese: la lotta contro i giansenisti e i gallicani continuava, anche dopo che la bolla Unigenitus fu promulgata.
Cardinalato
Nel concistoro del 20 dicembre 1737 papa Clemente XII lo creò cardinale in pectore. La nomina fu pubblicata l'anno seguente e gli fu assegnato il titolo di cardinale presbitero di Santa Sabina.
Il 5 maggio dello stesso anno era stato nominato Arcivescovo di Ferrara, incarico che mantenne direttamente fino al 1740 quando lo lasciò per diventare governatore della stessa città, fino al 1744.
Prese parte al lungo conclave del 1740 dove la sua candidatura fu avanzata dal gruppo dei cardinali nominati da Clemente XII capeggiato da Neri Maria Corsini, ma dopo aver raggiunto all'inizio di maggio ventisei voti, ne mancavano nove per la nomina, le forti opposizioni alla nomina di un papa fiorentino con origini senese, ne fecero cadere la candidatura, in agosto fu scelto il cardinale Prospero Lorenzo Lambertini, che prese il nome di Benedetto XIV.
Nel 1745 optò per il titolo cardinale vescovo di Sabina. Nel 1756 divenne Decano del Sacro Collegio, carica che mantenne fino alla morte, così come per le sedi suburbicarie di Ostia e di Velletri, per le quali aveva optato.
Decano del Sacro Collegio, nel conclave del 1758 seguito alla morte di Benedetto XIV, la sua candidatura non entrò in considerazione dell'età avanzata. Fu eletto il cardinal Carlo della Torre di Rezzonico che prese il nome di Clemente XIII.
Morte
Morì a Roma il 22 giugno 1761. I funerali si tennero nella Basilica dei Santi Dodici Apostoli e la salma fu inumata nella cappella di famiglia nella Basilica di Santa Sabina.
Genealogia episcopale
Successione degli incarichi
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Bibliografia |
- Luisa Bertoni , Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. 36, 1988, D'ELCI, Raniero
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