Luigi Maglione

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Luigi Maglione
Cardinale
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battezzato
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Fides et labor

Card. Luigi Maglione.jpg

Ritratto di Luigi Maglione; Lucerna, convento dei Cappuccini, Galleria dei nunzi
Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 67 anni
Nascita Casoria
2 marzo 1877
Morte Casoria
22 agosto 1944
Sepoltura cappella di San Mauro Abate della chiesa parrocchiale di San Mauro Abate a Casoria (Na)
Conversione
Appartenenza arcidiocesi di Napoli
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Ordinazione presbiterale Basilica di Sant'Apollinare (Roma), 25 luglio 1901 dal patriarca Giuseppe Ceppetelli
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Nominato arcivescovo 1º settembre 1920 da Benedetto XV
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Consacrazione vescovile Basilica di Santa Maria in Trastevere (Roma), 26 settembre 1920 dal card. arc. Pietro Gasparri
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16 dicembre 1935 da Pio XI (vedi)
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Invito all'ascolto
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Luigi Maglione (Casoria, 2 marzo 1877; † Casoria, 22 agosto 1944) è stato un cardinale, arcivescovo e diplomatico italiano, Cardinale Segretario di Stato di Pio XII.

Biografia

Nacque il 2 marzo 1877 a Casoria in provincia e arcidiocesi di Napoli da Nicola Maglione e Maria Gaetana Cortese.

La formazione e il ministero sacerdotale

Entrato nel seminario di Cerreto Sannita, diocesi di Telese o Cerreto nel 1889, frequentò il liceo classico "Pontano" a Napoli, dove conseguì la licenza liceale nel 1895. Proseguì gli studi teologici a Roma, ospite del collegio Capranica. Presso l'Università Gregoriana, conseguì la laurea in filosofia nel 1898 e in teologia nel 1902. Nel 1904 si laureò in diritto canonico all'Istituto Pontificio Sant'Apollinare. Fu ordinato presbitero il 25 luglio 1901, nella chiesa di Sant'Apollinare dal patriarca titolare di Costantinopoli Giuseppe Ceppetelli, vicegerente di Roma.

Svolse il ministero pastorale a Casoria fino al 1905; il 5 maggio 1905 tornò a Roma come viceparroco al Testaccio. Al termine di ulteriori studi all'Accademia dei nobili ecclesiastici, entrò al servizio della Segreteria di Stato in Vaticano nel 1908 come addetto nella Congregazione per gli affari ecclesiastici straordinari; divenne minutante il 21 gennaio 1909. Fu nominato da Pio X cameriere segreto soprannumerario di sua santità il 17 giugno 1910 [1], riconfermato il 7 settembre 1914[2]. In quegli anni insegnò anche diplomazia all'Accademia dei nobili ecclesiastici, dal 1908 al 1918 e fu professore di teologia nel Collegio Leoniano dal 1910 al 1913.

Dal 1912 al 1918 fu anche direttore spirituale del Collegio Capranica. Il 22 febbraio 1918 fu nominato da Benedetto XV prelato domestico di Sua Santità[3], divenne rappresentante papale provvisorio presso la Società delle Nazioni a Ginevra e rappresentante papale presso la Confederazione Svizzera il 25 febbraio dello stesso anno.

Al fine di alleviare le conseguenze della prima guerra europea, promosse iniziative a favore delle vittime e finalizzate allo scambio dei prigionieri. Intensificò la collaborazione tra le associazioni cattoliche e la Confederazione Svizzera nei settori dell'assistenza sanitaria e del volontariato, contribuì a promuovere la ripresa ufficiale delle relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e la Svizzera, interrotte dal 1873. Nel giugno 1920, il Consiglio federale svizzero decise di riprendere le relazioni diplomatiche con la Santa Sede. Un mese dopo, la Santa Sede decretò l'apertura della nunziatura e mons. Maglione fu nominato nunzio apostolico in Svizzera.

Nomina episcopale e attività diplomatica

Fu eletto arcivescovo titolare di Cesarea di Palestina e nominato Nunzio apostolico in Svizzera il 1º settembre 1920. Venne consacrato il 26 settembre 1920 nella chiesa di Santa Maria in Trastevere a Roma dal cardinale Pietro Gasparri, segretario di Stato, assistito da Bonaventura Cerretti, arcivescovo titolare di Corinto, segretario della Sacra Congregazione per gli affari ecclesiastici straordinari e da Lorenzo Schioppa(ch), arcivescovo titolare di Mocisso, nunzio apostolico in Ungheria. Il suo motto episcopale era Fides et labor.

Nominato nunzio apostolico in Francia il 23 giugno 1926, arrivò a Parigi il 3 novembre successivo. Si dedicò, in particolare, al rinnovamento dell'episcopato francese suggerendo a Roma la scelta di personalità autorevoli con idee sociali avanzate e sensibili ai valori democratici.

« Il nuovo arcivescovo di Parigi è perfetto. Ancora dieci anni di sedi vescovili provviste così e la Francia avrà l'episcopato che non ha mai avuto dalla Rivoluzione in qua (e forse anche prima). Dobbiamo a mons. Maglione una gratitudine immensa. »
(Luigi Sturzo, M. Vaussard, Carteggio 1917-1958, a cura di E. Serra, Roma 1999, p. 68 [4])

Durante il periodo della sua nunziatura a Parigi, dovette affrontare le divergenze tra la Santa Sede e "Action Française" cercando di favorire un appacificamento tra governo francese e Vaticano. Il 20 dicembre 1926 Pio XI, deplorò il movimento "Action Française" e il 29 dicembre fu pubblicato il decreto di condanna della Sacra Congregazione del Sant'Uffizio. Per la sua ferma posizione contro il movimento di Charles Maurras, il Nunzio Maglione fu duramente attaccato da "Action Française": nel 1932 fu accusato di essere una spia al servizio della Germania quando era in Svizzera durante la guerra. Nell'ottobre 1935 tentò, senza successo, una mediazione diplomatica con il ministro degli Esteri Pierre Laval, al fine di risolvere pacificamente la disputa dell' Italia con l'Etiopia. Partì da Parigi nel luglio 1936, dopo essere stato promosso cardinale.

Cardinalato

Pio XI lo creò cardinale nel concistoro del 16 dicembre 1935; il 18 giugno 1936 ricevette la beretta rossa e il titolo di Santa Pudenziana. Fu membro di diversi dicastreri e presidente della commissione dei cardinali per l'amministrazione della ricchezza della Santa Sede. Fu Prefetto della Sacra Congregazione del Concilio dal 22 luglio 1938 al 10 marzo 1939. Partecipò al conclave del 1939 che elesse Papa Pio XII. Dal nuovo papa fu nominato segretario di Stato il 10 marzo 1939, ruolo che ricoprì fino alla sua morte. In tale veste si avvalse della collaborazione del segretario per gli Affari ecclesiastici straordinari, Domenico Tardini e del sostituto per gli affari ecclesiastici ordinari, Giovanni Battista Montini.

Il 5 maggio 1939 fu nominato gran cancelliere del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, mentre il 29 dicembre dello stesso anno fu decorato dal re Vittorio Emanuele III con l'Ordine cavalleresco dell'Annunziata. Fu impegnato in un serrato sforzo diplomatico, della Santa Sede con l'obiettivo di scongiurare il rischio di una II guerra europea. Il 31 agosto 1939, alla vigilia dell'attacco tedesco alla Polonia, convocò senza risultati concreti gli ambasciatori di Germania, Francia, Italia, Polonia, Spagna e Inghilterra. Tentò in fine di impedire l'ingresso dell'Italia in guerra. Incaricato da papa Pio XII, il cardinale Maglione prese iniziative volte a mitigare le conseguenze delle leggi razziali a favore dei "convertiti ebrei"; si adoperò per ottenere il rilascio degli ebrei internati, migliori condizioni carcerarie, fornire aiuti finanziari alle famiglie incoraggiandole a costituire dei comitati nazionali per gli aiuti ai rifugiati; ottenere visti di immigrazione per il Nord e il Sud America.

Il cardinale espresse più volte l'opinione che i nazisti avevano preso iniziative repressive che andavano al di là delle necessità della guerra, di fronte alle quali la Santa Sede non poteva rimanere a lungo in silenzio. Dopo l'incursione dei tedeschi nel ghetto di Roma, nella notte tra il 15 e il 16 ottobre 1943, il cardinale Maglione convocò l'ambasciatore tedesco Ernst von Weizsäcker e gli chiese di intervenire in nome dell'umanità, della carità cristiana . Aggiunse che il papa era "sofferente oltre ogni dire, perché, sotto gli occhi del comune Padre, così tante persone erano state fatte soffrire, solo perché appartenevano a una razza particolare". Notevole fu anche l'impegno del cardinale per evitare le incursioni sulle città italiane, cercando invano di ottenere la dichiarazione di Roma come "città aperta". Dopo la caduta del fascismo andò a Casoria per cure termali, sotto la supervisione di medici americani.

Morte

Morì nella sua città natale di Casoria alle 4 del mattino del 22 agosto 1944 durante un attacco cardiaco causato da neurite e disturbi circolatori (era un accanito fumatore). Sepolto nella cappella di San Mauro Abate della chiesa parrocchiale collegiale di San Mauro Abate a Casoria. Dopo la sua morte, Papa Pio XII decise di non nominare un nuovo segretario di Stato per il resto del suo pontificato

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Arcivescovo titolare di Cesarea di Palestina Successore: ArcbishopCoA PioM.svg
Vincent Sardi di Rivisondoli 1º settembre 1920 - 16 dicembre 1935 Luigi Traglia I
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Vincent Sardi di Rivisondoli {{{data}}} Luigi Traglia
Predecessore: Nunzio apostolico in Svizzera Successore: Flag of the Vatican City.svg
Girolamo d'Andrea 1º settembre 1920 - 23 giugno 1926 Pietro di Maria I
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Girolamo d'Andrea {{{data}}} Pietro di Maria
Predecessore: Nunzio apostolico in Francia Successore: Flag of the Vatican City.svg
Bonaventura Cerretti 23 giugno 1926 - 16 dicembre 1935 Valerio Valeri I
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Bonaventura Cerretti {{{data}}} Valerio Valeri
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Pudenziana Successore: CardinalCoA PioM.svg
Francis Alphonsus Bourne 18 giugno 1936 - 22 agosto 1944 Jules-Géraud Saliège I
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Francis Alphonsus Bourne {{{data}}} Jules-Géraud Saliège
Predecessore: Prefetto della Sacra Congregazione del Concilio Successore: Emblem Holy See.svg
Giulio Serafini 22 luglio 1938 - 10 marzo 1939 Francesco Marmaggi I
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Giulio Serafini {{{data}}} Francesco Marmaggi
Predecessore: Segretario di Stato di Sua Santità Successore: Emblem Holy See.svg
Eugenio Pacelli 10 marzo 1939 - 22 agosto 1944 Domenico Tardini I
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Eugenio Pacelli {{{data}}} Domenico Tardini
Predecessore: Prefetto della Congregazione per gli Affari Ecclesiatici Straordinari Successore: Emblem Holy See.svg
Eugenio Pacelli 10 marzo 1939 - 22 agosto 1944 Domenico Tardini I
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Eugenio Pacelli {{{data}}} Domenico Tardini
Predecessore: Presidente dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica Successore: Emblem Holy See.svg
Eugenio Pacelli 10 marzo 1939 - 22 agosto 1944 Domenico Tardini I
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Eugenio Pacelli {{{data}}} Domenico Tardini
Predecessore: Cardinale protettore della Pontificia Accademia Ecclesiastica Successore: Emblem Holy See.svg
Eugenio Pacelli 10 marzo 1939 - 22 agosto 1944 Domenico Tardini I
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Eugenio Pacelli {{{data}}} Domenico Tardini
Note
  1. Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale 1910, op. cit., p. 500
  2. Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale 1914, op. cit., p. 526
  3. Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale 1918, op. cit., p. 127
  4. Francesco Malgeri - Dizionario Biografico degli Italiani 2006, op. cit., Volume 67
Bibliografia

Francesco Malgeri, "card. Luigi Maglione", Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 67 (2007), Treccani.

Collegamenti esterni
  • Urban Fink , Luigi Maglione, in Dizionario storico della Svizzera, online