Messa Crismale

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Un momento della Messa Crismale celebrata da Benedetto XVI nel 2008: il celebrante soffia sull'olio che diverrà il Crisma

La Messa Crismale o Messa del Crisma è la celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo in Cattedrale il mattino del Giovedì Santo o il pomeriggio del Mercoledì Santo. Vi partecipano tutti i presbiteri della Diocesi, e vi sono invitati tutti i fedeli. Questa Messa vuole significare l'unità della Chiesa locale raccolta intorno al proprio Vescovo. In tale Messa vengono consacrati gli Oli Santi: il Crisma, l'Olio dei Catecumeni e l'Olio degli Infermi.

Nella messa del crisma tutti i presbiteri rinnovano le promesse fatte nel giorno della loro Ordinazione.

In questo giorno non viene celebrata alcun'altra Messa in nessuna parrocchia o chiesa della Diocesi.

Storia

Il mattino del Giovedì Santo la Chiesa di Roma celebrava soltanto, fino al VII secolo, la Riconciliazione dei Penitenti. Per questa epoca non esiste neppure traccia della commemorazione della Cena del Signore[1].

Una lettera di Sant'Agostino a Gennaro[2] parla di due possibili celebrazioni del Giovedì Santo, con quella del mattino rivolta a chi non poteva sopportare il digiuno eucaristico fino alla sera. Abbiamo testimonianze che anche a Capua, a metà del VI secolo, si celebravano il Giovedì Santo due Messe: una al mattino, l'altra alla sera.

Anche la pellegrina Egeria testimonia un uso analogo.

A Roma, nel VII secolo, si celebravano tre Messe il Giovedì Santo:

Sembra che in Gallia alla fine del VII secolo la Benedizione degli Oli si effettuava durante la Quaresima, e non il Giovedì Santo. Tale Benedizione è attestata nel Sacramentario Gelasiano nella sezione redatta in Gallia. Essa tuttavia è di origine romana nonostante un'evidente gallicizzazione.

Di fatto, prima della riforma del 1955 la Benedizione degli Oli e la Consacrazione del Crisma si facevano fuori della Messa. Nel 1955 la Consacrazione degli Oli è stata integrate nella Messa.

Oggi

Rito romano

I presbiteri concelebranti alla Messa Crismale

La riforma liturgica seguita al Concilio Vaticano II ha fatto della Messa Crismale una giornata sacerdotale, con la riunione del presbiterio della Diocesi attorno al proprio Vescovo, la rinnovazione delle promesse sacerdotali e la concelebrazione[4], a sottolineare l'unità del Sacerdozio Ministeriale.

Le letture di questa Messa sono centrate sulle caratteristiche che distinguono chi è stato scelto per assolvere le funzioni sacerdotali:

Viene raccomandata la partecipazione di tutto il popolo cristiano. Per facilitare tale partecipazione la Messa Crismale può essere anticipata ai giorni precedenti.

Rito ambrosiano

Le tre letture di Rito ambrosiano sono uguali a quelle di Rito romano.

Alla Messa del Crisma:

Si celebra in Duomo la Messa Crismale con la benedizione degli oli; al termine ha luogo la lavanda dei piedi, fatta a dodici poveri in memoria del gesto di Cristo (Gv 13,4-5 ); quest'ultimo Rito, a differenza del Rito Romano, non è mai localizzato nella Messa in cena Domini.

Nel periodo postconciliare 1976-2008

Dal 1976 fino al 2008 le comunità di Rito Ambrosiano hanno celebrato l'Eucaristia lungo l'anno (festiva e feriale) con un Messale Ambrosiano rinnovato a norma dei decreti del Concilio Vaticano II completo e autonomo (ad eccezione del Lezionario, ancora incompleto e supplementare rispetto al Lezionario Romano). Le letture della Messa crismale erano identiche a quelle di Rito romano già riportate. Il nome delle letture avevano la stessa dicitura del Rito romano, ossia Prima lettura, Salmo responsoriale, Seconda lettura[5].



Note
  1. Adrien Nocent (1988) p. 111.
  2. Epist. 54,5: PL 33, 202.
  3. I liturgisti non hanno chiaro il motivo di questa assenza. Forse la causa va ricercata nell'antica disciplina secondo cui non si celebrava l'Eucaristia il Giovedì Santo.
  4. La Concelebrazione alla Messa Crismale è menzionata dalla Sacrosanctum Concilium al n. 57.
  5. Centro ambrosiano di documentazione e studi religiosi op. cit..
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni