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Questa pagina presenta tutti i template liturgia delle domeniche del Tempo Dopo Martirio che appaiono nel box liturgia del giorno della pagina principale, per il Tempo Dopo il Martirio.

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Domeniche del Tempo Dopo Martirio

I Domenica

anno A anno B anno C
Domenica modifica
  • Lettura - Is 65, 13-19 : I miei servi saranno chiamati con un altro nome. Ecco io creo nuovi cieli e nuova terra.
    La storia umana presenta drammi dolorosi come l'uccisione di Giovanni Battista e fatti di luce, momenti di sconforto e ore di incredibile speranza, gente malvagia e «servi di Dio» meravigliosi benché nascosti. Era così anche nel popolo di Dio in crescita dopo le rovine dell'esilio in Babilonia (finito nel 358 a.C.) e ancora ai tempi di Gesù. Su questa realtà complessa irrompe la parola di Dio: giudizio e speranza per allora e per sempre.
  • Salmo - Sal 32, 1-3. 12-15. 20-22 - Rit.: Nel Signore gioisce il nostro cuore.
  • Epistola - Ef 5, 6-14 : Risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà. Ora siete luce, comportatevi come figli della luce.
    Anche nella Chiesa di Efeso qualcuno immaginava il dialogo come confusione col mondo pagano circostante; così la luce proveniente da Cristo morto e risorto restava spenta, a rischio per la stessa Chiesa e per il «tenebroso» mondo pagano. Poteva servire meglio a quel mondo qualche rimprovero capace di «svegliarlo». Come era avvenuto nel battesimo cristiano: a un forte invito a svegliarsi dal proprio sonno spirituale successe una nascita e una illuminazione per la vita.
  • Vangelo - Lc 9, 7-11 : Dopo l'uccisione di Giovanni, Erode tetrarca è posto di fronte al mistero di Gesù.
    Dopo la prima missione evangelizzatrice dei discepoli di Gesù, Erode Antipa sembra svegliato nella sua coscienza di criminale. Il Battista, pur morto, gli parla ancora; il nuovo misterioso profeta Gesù lo intriga ed egli stesso vorrebbe vederlo; ma con animo da «volpe»? Lo incontrerà solo durante la Passione. Per ora Gesù gli parla mediante discepoli e folle. Non era una luce sufficiente?
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  • Epistola - Eb 12, 18-25 : Voi vi siete accostati al monte Sion, al mediatore dell'alleanza nuova.
    La lettura è indirizzata a ebrei cristiani ma di fede ancora in crisi e in cammino. Il ricordo di Mosè e dell'esperienza "terrificante" dei loro padri al Sinai aiuta a cogliere somiglianze e differenze tra quella e l'adesione attuale a una nuova città e soprattutto a un nuovo mediatore di alleanza: Gesù. L'essere però già ora nella sua Chiesa non libera dalla serietà di una risposta timorosa e cordiale.
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  • Lettura - Is 30, 8-15b : Nella conversione sta la vostra salvezza.
    La conversione consiste nel tornare ad ascoltare con docilità la parola di Dio, assumendola come criterio di discernimento per la vita. Non ascoltare significa chiudersi nei propri giudizi, ma la salvezza consiste nel confidare in Dio e nella sua promessa.
  • Salmo - Sal 50, 9. 11-15 - Rit.: Convertici a te, Dio, nostra salvezza.
  • Epistola - Rm 5, 1-11 : Riconciliàti per mezzo della morte di Cristo, saremo salvati mediante la sua vita.
    Prima che essere opera umana, la conversione è frutto dell'agire di Dio, che ci ama persino quando siamo nemici e peccatori. Egli ci ha riconciliati a sé nella morte del suo Figlio e ora ci rende giusti mediante lo Spirito che riversa in noi il suo amore.
  • Vangelo - Mt 4,12-17 : Dopo l’arresto di Giovanni Gesù comincia a predicare: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
    Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino. Il primo verbo all'imperativo si fonda sul secondo verbo, un indicativo, che annuncia il dono di Dio: in Cristo l'amore del Padre regna su di noi e ci consente di tornare a lui con tutto il cuore.
  • Dopo il Vangelo - cfr. Sal 86,1a.2b-3a :
    Porgimi orecchio, Signore, e ascoltami. Salva il tuo servo, o Dio, che spera in te. Abbi pietà di me perché sempre ti invoco.

II Domenica

anno A anno B anno C
Domenica modifica
  • Lettura - Is 60, 16b-22 : Non il sole e la luna, ma il Signore sarà per te la luce eterna.
    A Gerusalemme e alla sua gente, in fase di faticosa ripresa di vita dopo l'esilio in Babilonia, (quindi intorno al 530 a.C.) un discepolo di Isaia annuncia, a nome di Dio, un fulgido futuro. Le immagini sono eloquenti e parlano di una vita anche oltre i limiti della natura e della morte. Ciò avverrò «rapidamente», ossia in modo imprevedibile.
  • Salmo - Sal 88, 14-19 - Rit.: Beato il popolo che cammina alla luce del tuo volto.
  • Canto al Vangelo - cfr. Gv 14, 6 :
    Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
  • Vangelo - Gv 5, 19-24 : Il Padre ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre.
    Gesù, contestato per una guarigione di sabato, dichiara la sua unità col Padre: ne è il Mandato, il mediatore, il collaboratore, la Parola, la sorgente della vera Vita. Ed è già ora la sorgente della Vita: la fede in lui è già un anticipo della Vita futura. L'evangelista ama sottolineare questo valore della fede in Cristo.
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  • Lettura - Is 63, 7-17 : Tu conducesti il tuo popolo per acquistarti un nome glorioso.
    Spesso i profeti parlano del passato del loro popolo; vi scorgono sia la presenza benefica di Dio (prima parte del brano), sia la risposta deludente e arrogante del popolo e la conseguente rovina; la gente giunge anche a sfidare Dio: "Dov'è Lui adesso?" (seconda parte). Nella terza il profeta vuol suggerire a quella gente (e a noi) una bellissima e profonda preghiera, fonte di rinnovata speranza.
  • Salmo - Sal 79, 8b. 2-3. 9-12. 15-16. 18-19 - Rit.: Fa' splendere il tuo volto, Signore, e noi saremo salvi.
  • Epistola - Eb 3, 1-6 : Mosè, servitore nella casa e testimone di ciò che doveva essere annunciato più tardi. Cristo è posto sopra la casa come figlio.
    A cristiani ebrei dubbiosi se affidarsi di più a Mosè e alle sue leggi che a Gesù, la lettura li mette a confronto: Mosè fu grande, ma come servo e dentro la casa di Dio, cioè dentro il popolo eletto; Gesù invece è il Figlio di Dio ed è al di sopra della sua casa. La fede e la speranza cristiane nascono su quelle ebraiche, ma anche le superano in forza e libertà vera.
  • Vangelo - Gv 5, 37-46 : Voi scrutate le Scritture. Di me Mosè ha scritto.
    La guarigione di un paralitico testimoniava ai Giudei di allora la potenza divina di Gesù. Ma quelli continuavano a non credergli. L'evangelista, addolorato per quei suoi connazionali, riprende e rielabora risposte già date a loro dal suo Signore; con queste li invita a riflettere e ad esaminare i veri motivi della loro incredulità; insieme vuol portarli a vedere in Gesù il compimento delle Scritture e della stessa figura di Mosè, che aveva parlato di un futuro profeta "come me, da ascoltare" (Dt 18,15 ).
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  • Epistola - Gal 2, 15-20 : Abbiamo creduto in Cristo per essere giustificati.
    Coloro che pretendono di essere giusti grazie all'osservanza della Legge, sono come la vigna infruttuosa di Isaia. Non ci salvano, infatti, le nostre opere, ma la fede, con la quale consentiamo al Cristo di vivere in noi e di portare in noi i suoi frutti.
  • Vangelo - Mt 21, 28-32 : I due figli inviati nella vigna. È venuto Giovanni e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute gli hanno creduto.
    Nella sua pazienza Dio non pretende che la nostra risposta sia pronta e senza esitazioni. Ci dona sempre una seconda possibilità e attende il nostro ravvedimento. Ciò che è decisivo è credere alla sua offerta di salvezza e consentirle di trasformarci.
  • Dopo il Vangelo - cfr. Sal 102, 12-13 :
    I miei giorni sono come ombra che declina, come l’erba tagliata inaridisco. Ma tu, Signore, rimani in eterno, il tuo ricordo per ogni generazione.

III Domenica

anno A anno B anno C
Domenica modifica
  • Lettura - Is 11, 10-16 : La radice di Iesse sarà un vessillo per i popoli, le nazioni la cercheranno con ansia.
    In questo poema, che risale alla fine dell'esilio babilonese, il profeta annuncia la ricostituzione di Israele sotto il vessillo di Davide (la radice di Iesse). Dio raccoglierà il resto del suo popolo da tutte le nazioni in cui era stato disperso e lo ricondurrà nella terra della promessa come «quando uscì dalla terra d'Egitto».
  • Salmo - Sal 131, 11. 13-14. 17-18 - Rit.: Grandi cose ha fatto il Signore per noi.
  • Vangelo - Lc 9, 18-22 : Il Cristo di Dio.
    Chi è Gesù per coloro che lo seguono affascinati dalla sua parola e dai segni che egli compie? Le folle lo considerano uno dei grandi profeti di Israele ritornato in vita. Pietro lo proclama Messia del Signore. La risposta dell'apostolo è la più veritiera, ma le sue parole potranno essere comprese solo alla luce dei misteri della Pasqua.
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  • Lettura - Is 32, 15-20 : In noi sarà infuso uno spirito dall'alto.
    Dopo una serie di rimproveri al suo popolo peccatore perché confidava più in potenze straniere che nel suo Dio, il profeta annuncia quasi un mondo nuovo. Le immagini sono concrete ed efficaci, ma la realtà è un popolo quasi rinato per la forza di uno "spirito dall'alto" che lo guarderà su un cammino di giustizia, di pace e di libertà, compresa quella di buoi e asini! A quando Signore?...
  • Salmo - Sal 50, 12-15. 17. 20;103, 30 - Rit.: Manda il tuo Spirito, Signore, e rinnova la faccia della terra.
  • Epistola - Rm 5, 5b-11 : L'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo.
    Paolo sembra rispondere a Isaia e a Nicodemo: col suo entusiasmo riannuncia l'opera di Dio Padre, di Cristo e del loro Spirito verso noi "deboli, empi, peccatori, nemici"! Siamo diventati amici, giustificati, perdonati, riconciliati con Dio e tra ebrei e pagani, e incamminati verso una piena "salvezza". Tutto non per nostri meriti, ma per l'"amore" sceso dall'alto, a prova di croce e riversato nei nostri cuori come dono e forza dello Spirito Santo.
  • Vangelo - Gv 3, 1-13 : Se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio.
    Tra gli ebrei increduli c'era Nicodemo, fariseo, ma pur in ricerca di luce e di verità. Egli si rivolge al rabbì Gesù con fiducia, ma anche con le sue difficoltà che lo tenevano nella "notte". Il vero rabbì gli parla di rinascita dall'acqua e dallo Spirito, come di realtà misteriosa, come il vento. Nicodemo al momento non capì, ma alla fine darà onorata sepoltura al suo Maestro e Signore, superando dubbi, tradizioni, convenienze, onorabilità personale: davvero "rinato" da "acqua, sangue e Spirito" sgorgati dal Crocifisso.
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  • Epistola - Eb 11, 39 - 12, 4 : Tenete fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento.
    La condizione della vita, della gioia, ella salvezza, è uno sguardo fisso su Gesù, che non venga distratto da nulla. Solamente lui, infatti, è il fondamento della nostra fede: la suscita, la compie. In lui è possibile la lotta vittoriosa contro il peccato.
  • Vangelo - Gv 5, 25-36 : Quanti ascolteranno la voce del Figlio di Dio vivranno.
    Le opere che Gesù compie, in obbedienza al Padre, gli rendono testimonianza e mostrano che egli è il Figlio inviato nel mondo non per giustificarlo, ma per salvarlo. L'opera per eccellenza che egli compie è donare la vita. Chi ascolta la sua Parola vivrà.
  • Dopo il Vangelo - cfr. Sal 13,6bc :
    Esulta il mio cuore per la tua salvezza, canto al Signore che mi da ogni bene e inneggio all’Altissimo.

IV Domenica

anno A anno B anno C
Domenica modifica
  • Lettura - Is 63, 19b - 64, 10 : Se tu squarciassi i cieli! Nessuno ha mai udito che un Dio abbia fatto tanto.
    Alla gioia e al canto per il ritorno dall'esilio (dopo il 538 a.C.) subentra la delusione per la fatica della ripresa e la paura che Dio stesso si sia stancato del suo popolo e l'abbia abbandonato alla sua malvagità. Un segno sembravano le rovine di Gerusalemme e del tempio. Il profeta rinnova la memoria delle opere antiche di Dio, descritte con efficaci immagini, e si appella alla sua paternità. Preghiera bellissima e sempre attuale, ma da arricchire alla luce di Cristo.
  • Salmo - Sal 76, 3-9. 13-14. 16 - Rit.: Vieni, Signore, a salvare il tuo popolo.
  • Epistola - Eb 9, 1-12 : Il sacrificio che ci procura una redenzione eterna.
    Ebrei cristiani erano tentati di ritornare alle tradizioni della vecchia legge e ai riti del tempio della Gerusalemme «presente», ossia terrena. Il brano ne richiama sommariamente alcuni; ma ne afferma la scarsa efficacia rispetto all'azione di Gesù: questi, venuto da un mondo celeste ed entrato nel vero santuario di Dio tramite il suo passaggio pasquale, produce una vera redenzione per tutti. Così egli inaugurò il mondo «futuro» e definitivo.
  • Vangelo - Gv 6, 24-35 : Il pane disceso dal cielo.
    La moltiplicazione dei pani suscita interesse nella folla, ma Gesù li invita ad andare oltre e a scoprire il «segno»: lui è il vero pane del cielo per una vita eterna. Lui, con la sua «carne» e il suo «sangue», con la sua parola che sazia e disseta più dell'antica divina Torah: questa, pur già nutriente, tuttavia lasciava ancora con «fame e sete» (Sir 24,21 ). Pagina illuminante sul rapporto fra ebraismo e cristianesimo, tra Mosè e Gesù, anzi tra Gesù e il divino.
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  • Epistola - 1Cor 11, 23-26 : Il pane e il calice eucaristici nella Chiesa.
    Scritta intorno al 55 d.C. questa pagina è la più antica sull'Eucaristia, ma affonda le sue radici nell'ultima Cena di Gesù. Ai suoi poveri e peccatori primi discepoli Gesù si diede come pane e bevanda per un'alleanza nuova e un cammino di vita. Ora, a Corinto, la Chiesa fa "memoria" di quel gesto d'amore e ne rivive la misteriosa presenza. Anche così la Chiesa annunciava che il Crocifisso è "Signore" vivente e atteso ogni giorno.
  • Canto al Vangelo - cfr. Gv 6, 51 :
    Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.
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  • Lettura - Pr 9, 1-6 : La sapienza ha imbandito la sua tavola: «Mangiate il mio pane, bevete il mio vino».
    La Sapienza, che appartiene al mistero di Dio, ci invita al suo banchetto. Si offre come nutrimento per la nostra vita, ricordandoci che per vivere non abbiamo bisogno di solo pane, ma della parola stessa di Dio, che ci rende partecipi dei suoi giudizi.
  • Salmo - Sal 33, 2-3. 6-9 - Rit.: Gustate e vedete com’è buono il Signore.
  • Epistola - 1Cor 10, 14-21 : Il calice della benedizione, il pane spezzato.
    Comunicando al calice benedetto e al pane spezzato, non soltanto entriamo in comunione con il corpo di Cristo, ma diventiamo noi stessi un solo corpo in Cristo, nella comunione profonda tra di noi. Mentre gli idoli dividono, l'amore di Cristo unifica.
  • Vangelo - Gv 6,51-59 : Il pane disceso dal cielo.
    L'invito della Sapienza trova pieno compimento in Gesù, pane della vita, che offre se stesso come nutrimento della nostra esistenza. Donandoci la sua carne come pane, egli ci rende partecipi di ciò di cui lui stesso vive: la comunione d'amore con il Padre.
  • Dopo il Vangelo - cfr. Sal 48,10-11 :
    Abbiamo accolto, o Dio, la tua misericordia in mezzo al tuo tempio. Come il tuo nome, o Dio, così la tua lode raggiunge i confini della terra; di giustizia è piena la tua destra.

V Domenica

anno A anno B anno C
Domenica modifica
  • Lettura - Dt 6, 4-12 : Amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il tuo cuore.
    Il nome del libro significa «seconda legge», in quanto ripropone con toni e linguaggi nuovi la sostanza della vecchia legge di Mosè. Motivo: Israele sta passando a una nuova vita, da nomade a nuovo benessere. Pericolo: dimenticare il passato, il suo divino pastore e la sua legge. Il brano raccomanda l'ascolto continuo, di cuore e di azioni, dell'essenza della legge. Il brano è particolarmente caro agli ebrei credenti ancora oggi, ed è chiamato: «Shemà Israel = Ascolta , Israele».
  • Salmo - Sal 17,2-3. 29-30. 50-51 - Rit.: Amo il Signore e ascolto la sua parola.
  • Epistola - Gal 5, 1-14 : Tutta la Legge trova la sua pienezza in un solo precetto: «Amerai il tuo prossimo come te stesso».
    A cristiani tentati di ritornare nel giudaismo, Paolo, ex giudeo, richiama l'essenza della vecchia legge, ma da osservare con la libertà dal rito della circoncisione e alla luce della carità di Gesù. Questa libera dai limiti di quella legge e apre a tutti la strada della fede operante mediante la carità. Ritenere la circoncisione come via per essere giusti davanti a Dio sarebbe un «decadere dalla grazia», dal vero dono di Dio che è Cristo crocifisso. Paolo deve difendersi anche da alcuni calunniatori per salvaguardare la vera libertà del cristiano.
  • Canto al Vangelo - cfr. 1Gv 2, 10 :
    Questo è il mio comandamento, dice il Signore: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi.
  • Vangelo - Mt 22, 34-40 : Il grande comandamento.
    Ai farisei interessa la legge di Dio, più dei ricchi e potenti sadducei. Ma davanti al rischio di soffocarne l'essenziale, l'ebreo Gesù lo riafferma con chiarezza: è l'amore a Dio e al prossimo, fosse anche un nemico. Così lo visse egli stesso e il suo Spirito lo rende possibile a tutti.
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  • Lettura - Dt 6, 1-9 : Amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il tuo cuore.
    Questo libro raccoglie e sviluppa gli ultimi ricordi di Mosè alla sua gente, che da nomade sarebbe diventata stanziale, più ricca, ma esposta al pericolo di perdere la memoria del suo Dio e della legge. Mosè gliene ricorda molti precetti (erano più di 600), ma ne mette in risalto l'essenziale: il santo timore e l'amore per il suo Dio (e per il prossimo), il brano odierno è recitato ogni giorno dagli ebrei credenti.
  • Salmo - Sal 118, 1-8 - Rit.: Beato chi cammina nella legge del Signore.
  • Canto al Vangelo - cfr. Gv 13, 34 :
    Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi.
  • Vangelo - Lc 10, 25-37 : Il buon Samaritano.
    Un rabbino, esperto della Torah, però in ricerca d'altro, interroga Gesù; ma, da vero maestro, Gesù lo aiuta a trovare lui la prima risposta. Poi con una splendida e concreta parabola lo invita ad andare oltre: ad amare chiunque, fosse pure un samaritano, gli si faccia "prossimo-amico", anzi a diventarlo a sua volta - e generalmente - verso qualsiasi bisognoso d'aiuto. Sullo sfondo c'è l'amore del vero Buon Samaritano. Mirabile continuità e novità tra legge mosaica e proposta di Cristo a tutti.
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  • Epistola - Rm 15, 2-7 : Accoglietevi gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi.
    Se Dio, come ricorda Isaia, nella sua casa accoglie tutti, anche gli stranieri e i non circoncisi, a nostra volta dobbiamo accoglierci gli uni gli altri. Criterio di discernimento dell'agire non è piacere a se stessi, ma cercare sempre il bene dell'altro.
  • Canto al Vangelo - cfr. 1Gv 2, 10 :
    Chi ama suo fratello, rimane nella luce e non vi è in lui occasione di inciampo.
  • Vangelo - Lc 6, 27-38 : Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
    Il comandamento dell'amore, che Gesù dona ai discepoli, giunge alla misura estrema nell'amare i nemici. Gesù, il Figlio Unigenito, ci rivela la misericordia del Padre e ci rende misericordiosi, così che possiamo conoscere Dio nella verità della nostra vita.
  • Dopo il Vangelo - cfr. Es 32,12 :
    Signore, cessi la tua ira; sii clemente verso le colpe del tuo popolo, come giurasti su te stesso, o Dio.

VI Domenica

anno A anno B anno C
Domenica modifica
  • Lettura - Gb 1, 13-21 : Il Signore ha dato, il Signore ha tolto.
    La vicenda di Giobbe è più simbolica che reale: rappresenta miliardi di persone colpite da mali e sconcertate di fronte al mistero dell'agire di Dio. Giobbe, all'inizio, sa accettare tutto, perché, pur ricco di virtù, sa di non avere diritti di fronte a Dio. Poi però si lamenta con Lui e solo alla fine tornerà il Giobbe dell'inizio e riscoprirà il mistero di quel Dio sempre suo amico nonostante le apparenze contrarie.
  • Salmo - Sal 16, 1-4b. 6-7 - Rit.: Volgiti a me, Signore: ascolta la mia preghiera.
  • Epistola - 2Tim 2, 6-15 : Sii come un lavoratore che non deve vergognarsi.
    La lettera è come il testamento spirituale di Paolo confidato al suo caro Timoteo. Paolo è in prigione e prevede la condanna a morte. Rilegge la sua vita come quella di un contadino, di un lavoratore a servizio della Parola del suo Signore tanto amato. Da questo Signore attinge ancora speranza e fiducia pur tra tentazioni e sofferenze fisiche e morali. Timoteo gli è vicino e dovrà continuare l'opera per la Chiesa.
  • Vangelo - Lc 17, 7-10 : Dite: «Siamo servi inutili»
    Una parabola non vuol dire tutto. Qui Gesù vuole solo sottolineare che i suoi discepoli, fossero pure bravi servi, rimarranno sempre non necessari né potranno vantare veri meriti di fronte a Dio. In altre parabole Gesù parlerà anche della generosa ricompensa ai servi che avranno moltiplicato i talenti ricevuti.
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  • Vangelo - Mt 20, 1-16 : Gli operai dell'undicesima ora.
    Con questa parabola Gesù parla del vero Dio: è uno che non fa torto a nessuno, ma non agisce né secondo il proprio profitto (compensa generosamente anche gli ultimi) né in base alle sole opere dei vignaioli. Questi pensano solo ai propri meriti e protestano contro la bontà di quel Signore. La parabola è "Evangelo-buona notizia" per tutti, ma insegna anche che i rapporti umani non possono basarsi solo sui meriti delle persone: l'uomo è più di quello che fa o non fa.
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  • Epistola - Eb 13, 1-8 : Praticate l’ospitalità.
    Tra i consigli per vivere l'amore fraterno la lettera agli Ebrei mette al primo posto l'ospitalità. C'è chi, praticandola, ha accolto degli angeli. L'autore pensa all'ospitalità di Abramo. È però vero che, in chi ospitiamo, accogliamo sempre la visita di Dio.
  • Canto al Vangelo - cfr. Mc 9, 37 :
    Chi accoglie uno solo di questi piccoli nel mio nome, accoglie me, dice il Signore.
  • Vangelo - Mt 10, 40-42 : Chi accoglie voi accoglie me.
    L'accoglienza è fatta di piccoli gesti, come un bicchiera d'acqua fresca offerta a un assetato. Eppure ha un valore infinito: si accoglie Dio stesso. Qui, oltre all'umano, si rivela il divino: Dio si fa pellegrino mendicando la nostra accoglienza.
  • Dopo il Vangelo - cfr. Sal 68,6b.7a.36b :
    Dio regna nel suo santuario. Egli, che ci raccoglie nella sua casa come figli uniti e concordi, darà forza e vigore al suo popolo.

VII Domenica

anno A anno B anno C
Domenica modifica
  • Lettura - Is 65, 8-12 : Ho chiamato e non avete risposto, ho parlato e non avete udito.
    La pagina allude a due tipi di persone presenti nella comunità giudaica del dopo esilio e alle prese con la difficile rinascita della nazione: alcuni ascoltano la Parola e producono germogli e frutti; altri, invece, pur avendola udita, preferiscono offrire culto a piacevoli idoli. Il loro destino è diverso. «Saron» è una pianura fertile della Plestina; «La valle di Acor» è brulla e sale dal Giordano a Gerusalemme.
  • Salmo - Sal 80, 9-11b. 12-14. 17 - Rit.: Il popolo di Dio ascolta la sua voce.
  • Epistola - 1Cor 9, 7-12 : Abbiamo seminato in voi beni spirituali.
    San Paolo difende il suo naturale diritto a raccogliere frutti materiali dalla Chiesa di Corinto, nella quale aveva seminato beni spirituali. Ma dichiara di avere rinunciato a tale diritto per favorire la crescita del Vangelo nel mondo: questa bastava come sua unica e gioiosa ricompensa.
  • Vangelo - Mt 13, 3b-23 : La parabola del seminatore. Pur udendo, non ascoltano.
    In questa pagina si intrecciano parole di Gesù e altre successive dell'evangelista. Chiara è la preoccupazione di ambedue di spiegare perché le parabole, già di per sé un po' enigmatiche, rimangono talvolta come seme infruttuoso: esigono l'ascolto fiducioso del Maestro e un cuore disponibile. Questo mancava in alcuni ebrei di allora, ma poteva mancare anche ai lettori del Vangelo. Tutti sono comunque chiamati all'ascolto della Parola, anzi a diventare anch'essi seme fruttifero.
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  • Lettura - Is 43, 10-21 : Io sono il Signore, il creatore d'Israele: il popolo che io ho plasmato per me celebrerà le mie lodi. Faccio una cosa nuova, proprio ora germoglia.
    Immaginiamoci in mezzo agli Ebrei verso la fine dell'esilio a Babilonia (540 a.C ca.), con una nuova paura: sta arrivando anche qui il forte re Ciro di Persia con il suo travolgente esercito e con i suoi dèi! il profeta con coraggio e prestando la voce al vero Dio proclama: solo Jahvèh è Dio, il nostro Dio; noi siamo suoi servi e testimoni delle sue opere; anche Ciro è Suo servo inviato per liberarci dal Caldei (e così avvenne nel 538); presto germoglierà un esodo simile a quello di Mosè, ma anche nuovo. Con questa fede da controcorrente il profeta infonde speranza a tanta gente.
  • Salmo - Sal 120, 1-3a. 4-8 - Rit.: Il Signore custodisce la vita del suo popolo.
  • Epistola - 1Cor 3, 6-13 : C'è chi pianta e chi irriga, ma è Dio che fa crescere.
    Anche la Chiesa di Corinto era germogliata in arido terreno; fu opera di Dio e di suoi servi-testimoni-collaboratori: Paolo e un bravo discepolo di nome Apollo. Così crebbe quella Chiesa, anche come un "campo da semina" e come un "edificio". In questo c'è una pietra fondamentale, sulla quale ognuno può innestare il suo lavoro più o meno prezioso, a seconda del cuore che ci mette.
  • Canto al Vangelo - cfr. Gc 5, 7-8 :
    Come l'agricoltore aspetta con costanza il frutto della terra, così anche voi siate costanti, aspettando il frutto della parola.
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  • Lettura - Is 66, 18b-23 : Verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingue.
    Dio si rivela come colui che viene a radunare tutte le genti e tutte le lingue. La sua benedizione è per ogni popolo. La visione di Isaia orienta il nostro sguardo verso i cieli nuovi e la nuova terra che attendiamo, cieli e terra di comunione universale.
  • Salmo - Sal 66, 2-5. 7-8 - Rit.: Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.
  • Epistola - 1Cor 6, 9-11 : Gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio: tali eravate anche voi, ma siete stati santificati in Cristo e nello Spirito.
    L'eredità del Regno è per i giusti. Dio, però, non li sceglie tra coloro che ritengono di esserlo in forza delle loro virtù. Li chiama tra gli ingiusti e i peccatori, che con la sua grazia purifica e santifica. Dobbiamo perciò lasciare operare in noi il suo Spirito.
  • Vangelo - Mt 13, 44-52 : Il regno è simile a una rete che raccoglie ogni genere di pesci.
    Le tre parabole ricordano tre aspetti inseparabili del regno dei cieli. Da una parte il dono di Dio, che getta la rete per raccogliere ogni genere di pesci; dall'altra la responsabilità umana, che cerca il regno come un tesoro nascosto e una perla preziosa.

Feste del Signore

Esaltazione della Santa Croce Lettura unica
14 settembre modifica


  • Vangelo - Gv 3, 13-17 : Bisogna che il Figlio dell'uomo sia innalzato.
    Nei Sinottici tre volte Gesù annuncia la sua Pasqua. In Giovanni tre volte parla del suo innalzamento sulla croce. Qui lo fa per la prima volta con Nicodemo: la croce è rivelazione compiuta dell'amore di Dio, che nel Figlio ci dona la vita eterna.
  • Dopo il Vangelo:
    O croce benedetta, che sola fosti degna di portare il Re dei cieli e il Signore del mondo.