Beata Laura Vicuña
Beata Laura Vicuña Vergine | |
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Beata | |
Età alla morte | 12 anni |
Nascita | Santiago del Cile 5 aprile 1891 |
Morte | Junín de los Andes 22 gennaio 1904 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerabile il | 5 giugno 1986, da Giovanni Paolo II |
Beatificazione | 3 settembre 1988, da Giovanni Paolo II |
Ricorrenza | 22 gennaio |
Attributi | Nastro azzurro e medaglietta delle Figlie di Maria |
Patrona di | vittime di incesti e abusi sessuali |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 22 gennaio, n. 13:
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La Beata Laura Vicuña (Santiago del Cile, 5 aprile 1891; † Junín de los Andes, 22 gennaio 1904) è stata una giovane vergine cilena, allieva delle Figlie di Maria Ausiliatrice, morta all'età di dodici anni. È stata beatificata nel 1988 da papa Giovanni Paolo II: è la più giovane tra i beati non martiri.
Biografia
La fuga dal Cile
Laura del Carmen Vicuña Pino nacque da José Domingo, un militare in carriera di nobile famiglia e Mercedes Pino, una sarta di umili origini.
Quando in Cile scoppiò la guerra civile, un parente di suo padre, Claudio Vicuña, provò a partecipare alle elezioni come successore del presidente José Manuel Balmaceda, ma fallendo nell'intento i suoi avversari politici cominciarono a perseguitare l'intera famiglia Vicuña. Josè Domingo con la moglie e le due figlie Laura e Giulia Amanda fu costretto a fuggire verso il sud del Paese nel 1897.
Tre anni dopo José Domingo Vicuña morì, lasciando la moglie in gravi difficoltà economiche. La donna decise allora di trasferirsi con le figlie in Argentina.
La vita in Argentina e la vocazione religiosa
Mercedes Pino e le figlie arrivarono nel paesino di Neuquén, dove la donna trovò lavoro presso la tenuta di Manuel Mora, un ricco imprenditore agricolo. Mercedes accettò di diventare la sua amante e Manuel Mora acconsentì a provvedere all'educazione delle figlie. Laura fu mandata a studiare in un collegio delle Figlie di Maria Ausiliatrice, il ramo femminile dei Salesiani fondati da San Giovanni Bosco.
La situazione di precarietà della madre, la sua convivenza con un uomo fuori dal Sacramento del matrimonio e il suo allontanamento dalla fede furono per Laura fonte di sofferenza e preoccupazione.
Nel 1902 Laura prese i voti di povertà, castità e obbedienza in forma privata. Non poteva infatti essere ammessa ufficialmente come postulante delle Figlie di Maria Ausiliatrice a causa della condizione di peccato mortale in cui si trovava la madre.
Erano tre i capisaldidella sua "regola di vita": servire Dio per tutta la vita, preferire la propria morte piuttosto che il peccato, fare tutto il possibile per far conoscere e amare Dio alle persone a lei più prossime, in particolare alla madre.
Laura Vicuña e Manuel Mora
Laura Vicuña soffrì molto per la presenza di Manuel Mora nella vita della madre e nella sua. L'uomo, tra le altre cose, spesso tentò di abusare di Laura, sebbene lei riuscisse ogni volta a liberarsi dai suoi propositi violenti. Tuttavia Manuel Mora non poté sopportare l'ostinazione di Laura a reagire contro di lui e per vendicarsi si rifiutò di continuare a pagare la retta del collegio. Laura e la sorella vennero comunque riaccolte a scuola dalla direttrice per via della loro difficile situazione familiare.
Per problemi di salute, nel 1903, lasciò il collegio e andò a vivere in un appartamento a Junín de Los Andes, assistita dalla madre. Morì il 22 gennaio 1904.
La beatificazione e il culto
La congregazione dei Salesiani diede inizio al processo di canonizzazione di Laura Vicuña a partire dalla metà del XX secolo, grazie soprattutto a suor Cecila Ghedini, anche se le possibilità che Laura Vicuña venisse proclamata beata in realtà non erano molte, data la sua giovanissima età. Tuttavia la determinazione dei salesiani contribuì a portare avanti il lungo processo di beatificazione che si concluse nel 1988, quando papa Giovanni Paolo II la proclamò beata presso Castelnuovo Don Bosco.
La ragione principale della sua beatificazione è un miracolo attribuitole nel 1955, quando Suor Ofelia del Carmen Lobos Arellano, affetta da gravi problemi polmonari e con solo pochi mesi di vita, si rivolse a Laura Vicuña nella preghiera e guarì.
La beata è venerata in Cile e Argentina come la protettrice delle vittime di incesti e abusi sessuali. I santuari principali a lei dedicati si trovano a Santiago del Cile e in Argentina a Junín de los Andes.
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