Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
Berlinghiero Gessi o Berlinguero (Bologna, 28 ottobre 1563; † Roma, 6 aprile 1639) è stato un cardinale, vescovo e nunzio apostolico italiano.
Cenni biografici
Nacque a Bologna, figlio primogenito dei quattro figli di Giulio e di Valeria di Francesco Segni. La famiglia paterna era imparentata con papa Gregorio XIII Boncompagni che era cugino del nonno.
Formazione e carriera ecclesiastica
Compì i suoi studi giuridici presso l'Università di Bologna dove si addottorò in utroque iure il 4 maggio 1583. Si recò, ancora in quell'anno, a Roma presso il fratello della madre, Giulio Cesare Segni (Ch), senatore di Roma tra il 1580 e il 1584. Tornò a Bologna nel 1589 per assumere una posizione come professore di diritto alla sua Alma Mater.
Nel 1590 Gessi si recò a Roma per diventare vicario generale a sostegno dello zio, l'allora vescovo di Rieti. Nel 1591 il cardinal Gabriele Paleotti, arcivescovo di Bologna, che a febbraio aveva nominato il nipote Alfonso Paleotti (Ch) suo coadiutore, volle il Gessi vicario generale della sua arcidiocesi. Nel 1592 si iscrisse al collegio civile della città e tra il settembre di quell'anno e il maggio del successivo, ricevette da mons. Alfonso Paleotti gli ordini minori e l'ordinazione sacerdotale
Nel 1594 Gessi tornò a Roma e fu nominato referendario dei Tribunali della Segnatura Apostolica di Giustizia e di Grazia. Nel 1599 fu nominato luogotenente civile al cardinale Girolamo Rusticucci, il vicario generale di Roma e vice-reggente, carica che ricoprì sino al 1607.
Episcopato
Il 13 novembre 1606 fu nominato vescovo di Rimini e fu consacrato sei giorni più tardi nella Cappella Sistina da Antonio Maria Sauli coadiuvato da mons. Claudio Rangoni (Ch), vescovo di Piacenza e da mons. Alessandro Guidiccioni (Ch), vescovo di Lucca.
L'anno successivo fu nominato nunzio presso la Serenissima, incarico che ricoprì fino al 1618. La Santa Sede ripristinava, con lui, le relazioni diplomatiche interrotte al momento dell'interdetto.
Monsignor Gessi tenne un approccio prudente verso questioni di particolare rilevanza ai veneziani, come la distribuzione dei benefici e in generale la sua missione fu positiva, anche se non tutti i nodi furono sciolti, e Venezia mantenne sempre un atteggiamento diffidente nei confronti di Roma.
Nel 1618, rientrato presso la Santa Sede, fu nominato governatore di Roma, ma nel 1619 a seguito di una grave gotta fu costretto a lasciare la guida della diocesi di Rimini.
Il 28 giugno 1623, moriva di epilessia Federico Ubaldo, unico erede del Duca d'Urbino, Francesco Maria II della Rovere, il quale il 20 dicembre 1624 sottoscrisse la devoluzione di tutti i feudi rovereschi a papa Urbano VIII. Il papa allora assegnò Gessi al territorio come amministratore e governatore apostolico fino al 1627.
Cardinalato
Prima di nominarlo governatore, papa Urbano VIII lo creò cardinale nel concistoro del 19 gennaio 1626, con il titolo di cardinale presbitero della Basilica di Sant'Agostino. Rimase in una stretta cerchia di sostenitori che regolarmente cenava con il papa, nonostante fosse ricordato per il suo temperamento "piuttosto cupo".
Nel 1633 fu nominato prefetto del Tribunale della Segnatura Apostolica di giustizia e fu Camerlengo del Sacro Collegio dei Cardinali dal gennaio 1639 fino alla sua morte, pochi mesi più tardi.
Morte
Morì a Roma il 6 aprile 1639. Dopo le esequie in sant'Andrea della Valle, fu sepolto in santa Maria della Vittoria, nella cappella della santissima Trinità, dove alla lapide si accompagna un ritratto, opera del concittadino Guido Reni.
Genealogia episcopale
Successione degli incarichi
| |
Bibliografia |
- Simona Feci , Dizionario biografico degli italiani, Vol. 53 (2000), online
|