Domenico Pinelli

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Domenico Pinelli
Cardinale
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battezzato
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 69 anni
Nascita Genova
21 ottobre 1541
Morte Roma
9 agosto 1611
Sepoltura Basilica di Santa Maria Maggiore
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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(vedi)
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18 dicembre 1585 da Sisto V (vedi)
Deposto dal cardinalato [[{{{aPd}}}]] da [[{{{pPd}}}]]


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Cardinale per 25 anni, 7 mesi e 22 giorni
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Extra Anni di pontificato

Successione apostolica

Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Canonizzazione [[{{{aS}}}]]
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Altre ricorrenze
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Incoronazione
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Onorificenze
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Domenico Pinelli (Genova, 21 ottobre 1541; † Roma, 9 agosto 1611) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.

 

Cenni biografici

Nacque a Genova nel 1541 da Paride e Benedetta di Giorgio Spinola. Entrambe le famiglie appartenevano al patriziato cittadino. Il padre ricoprì numerosi incarichi di governo nonché quello di senatore della Repubblica, vantava inoltre importanti aderenze presso la Curia romana in quanto nipote di Battista Pinelli,[1] arcivescovo di Cosenza, imparentato con papa Innocenzo VIII.


Nel 1562 ottenne la laurea in giurisprudenza all'Università di Padova dove fu professore per un anno. Tornò quindi a Genova per esercitare l'avvocatura ma già nel 1563 si trasferì a Roma, entrando come referendario nel Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.

Episcopato

Nel 1577 fu nominato vescovo e principe di Fermo, con dispensa pontificia per non aver ancora ricevuto gli ordini sacri. Nella diocesi di Fermo, elevata in quegli stessi anni alla dignità metropolitana, istituì due nuovi collegi per gli oratoriani e i gesuiti e vi lasciò una collezione di ritratti ricevuta in dono dal cardinale Alessandro de' Medici, futuro papa Leone XI. Vi rinunciò nel 1585, unitamente all'incarico di legato in Spagna, per vestire la porpora conferitagli dal nuovo pontefice Sisto V, suo predecessore a Fermo.

Cardinalato

Nel concistoro del 18 dicembre 1585 fu creato cardinale e il 15 gennaio dell'anno successivo ricevette il titolo presbiterale di San Lorenzo in Panisperna.   Nel corso del pontificato sistino, Pinelli nel 1586 fu inviato nunzio in Romagna, con il compito di ultimare la repressione dei seguaci del ribelle conte Giovanni Pepoli. Seguì, l'anno seguente, la nomina di arciprete di santa Maria Maggiore, basilica romana che Pinelli volle restaurata e abbellita di nuovi cicli pittorici (1587-1611), fra cui quelli di Orazio Gentileschi.

Dal 1587, assieme ad altri porporati, tra i quali Ippolito Aldobrandini e Girolamo Mattei, fu incaricato di sovrintendere alla nuova edizione dei Decretali, ufficio che gli meritò fama di valente canonista. Lo stesso anno venne nominato legato ''a latere'' in Umbria, con il compito di dirimere la controversia sui confini delle giurisdizioni di Narni e Terni, e in seguito di riorganizzare lo studium perugino, assieme al cardinale Benedetto Giustiniani. Nel 1591 optò per il titolo di San Crisogono, che nel 1602 mutò in quello di Santa Maria in Trastevere.

Nel Giubileo del 1600, come arciprete della basilica, fu delegato dal Papa ad aprire e chiudere la Porta Santa della basilica di Santa Maria Maggiore. Nel 1603 optò per l'ordine dei cardinali vescovi e per la sede suburbicaria di Albano, da cui il 16 giugno dello stesso anno passò a quella di Frascati. Durante lo scontro diplomatico tra la Santa Sede e la Repubblica di Venezia (1606-07), Pinelli si adoperò in sostegno dell'emissario pontificio Orazio Mattei,[2] suo protetto, consacrato pochi anni prima vescovo di Gerace per sua stessa mano, da molti ritenuto il responsabile del fallimento delle trattative.

Divenuto frattanto Vice-Decano del Collegio cardinalizio nel 1605, ricevette il titolo di Porto e Santa Rufina, quindi quella di Ostia e Velletri al momento della sua elevazione a decano del Collegio cardinalizio. In qualità di prefetto della congregazione dei Riti, presieduta dal 1607 sino alla morte, di cui era da anni membro, si pronunciò in favore della canonizzazione di Luigi Gonzaga e di Carlo Borromeo.

Nel suo lungo cardinalato partecipò a sei conclavi:

Morte

Morì a Roma e fu sepolto nella basilica di Santa Maria Maggiore.  

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Fermo Successore: BishopCoA PioM.svg
Felice Peretti, O.F.M. Conv. 14 agosto 1577 - 14 gennaio 1585 Sigismondo Zanettini[3] I
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Felice Peretti, O.F.M. Conv. {{{data}}} Sigismondo Zanettini[3]
Predecessore: Cardinale presbitero di San Lorenzo in Panisperna Successore: CardinalCoA PioM.svg
Guglielmo Sirleto 15 gennaio 1586 - 14 gennaio 1591 Agostino Cusani I
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Guglielmo Sirleto {{{data}}} Agostino Cusani
Predecessore: Legato apostolico di Romagna Successore: Emblem Holy See.svg
Giulio Canani 28 luglio 1586 - 15 gennaio 1590 Antonio Maria Galli I
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Giulio Canani {{{data}}} Antonio Maria Galli
Predecessore: Arciprete della Basilica Liberiana di Santa Maria Maggiore Successore: Santa maria maggiore 051218-01.JPG
Decio Azzolino seniore 9 ottobre 1587 - 9 agosto 1611 Michelangelo Tonti I
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Decio Azzolino seniore {{{data}}} Michelangelo Tonti
Predecessore: Prefetto della Congregazione della Sacra Consulta Successore: Emblem Holy See.svg
? 15 settembre 1590 - 17 marzo 1599 Bonifazio Bevilacqua Aldobrandini I
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? {{{data}}} Bonifazio Bevilacqua Aldobrandini
Predecessore: Cardinale presbitero di San Crisogono Successore: CardinalCoA PioM.svg
Carlo di Borbone-Vendôme 14 gennaio 1591 - 22 aprile 1602 Camillo Borghese I
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Carlo di Borbone-Vendôme {{{data}}} Camillo Borghese
Predecessore: Legato apostolico di Perugia e dell'Umbria Successore: Emblem Holy See.svg
Filippo Spinola 18 febbraio 1591 - 10 novembre 1597 Silvio Savelli I
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Filippo Spinola {{{data}}} Silvio Savelli
Predecessore: Camerlengo del Collegio Cardinalizio Successore: Emblem Holy See.svg
Agostino Valier 1º gennaio 1599 - 1º gennaio 1600 Gregorio Petrocchini, O.E.S.A. I
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Agostino Valier {{{data}}} Gregorio Petrocchini, O.E.S.A.
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Maria in Trastevere Successore: CardinalCoA PioM.svg
Anton Maria Salviati 22 aprile 1602 - 19 febbraio 1603 Antonio Maria Sauli I
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Anton Maria Salviati {{{data}}} Antonio Maria Sauli
Predecessore: Cardinale vescovo di Albano Successore: CardinalCoA PioM.svg
Simeone Tagliavia d'Aragonia 19 febbraio - 16 giugno 1603 Girolamo Bernerio, O.P. I
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Simeone Tagliavia d'Aragonia {{{data}}} Girolamo Bernerio, O.P.
Predecessore: Cardinale vescovo di Frascati Successore: CardinalCoA PioM.svg
Girolamo Simoncelli 16 giugno 1603 - 1º giugno 1605 Antonio Maria Galli I
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Girolamo Simoncelli {{{data}}} Antonio Maria Galli
Predecessore: Cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina Successore: CardinalCoA PioM.svg
Girolamo Simoncelli 1º giugno 1605 - 7 febbraio 1607 Girolamo Bernerio, O.P. I
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Girolamo Simoncelli {{{data}}} Girolamo Bernerio, O.P.
Predecessore: Sottodecano del Collegio Cardinalizio Successore: Pavillon pontifical.png
Girolamo Simoncelli 1º giugno 1605 - 7 febbraio 1607 Girolamo Bernerio, O.P. I
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Girolamo Simoncelli {{{data}}} Girolamo Bernerio, O.P.
Predecessore: Prefetto della Congregazione dei Riti Successore: Emblem Holy See.svg
Tolomeo Gallio 14 febbraio 1603 - 3 febbraio 1603 Francesco Maria del Monte I
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Tolomeo Gallio {{{data}}} Francesco Maria del Monte
Predecessore: Cardinale vescovo di Ostia e Velletri Successore: CardinalCoA PioM.svg
Tolomeo Gallio 7 febbraio 1607 - 9 agosto 1611 François de Joyeuse I
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Tolomeo Gallio {{{data}}} François de Joyeuse
Predecessore: Decano del Collegio Cardinalizio Successore: Pavillon pontifical.png
Tolomeo Gallio 7 febbraio 1607 - 9 agosto 1611 François de Joyeuse I
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Tolomeo Gallio {{{data}}} François de Joyeuse

 

Note
  1. cfr. Archbishop Battista Pinelli † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 06-01-2021
  2. cfr. Filippo Crucitti, MATTEI, Orazio su treccani.it. URL consultato il 06-08-2021
  3. cfr. Archbishop Sigismondo Zanettini † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 06-01-2021

 

Bibliografia

 

Collegamenti esterni