Beato Eduardo Francisco Pironio

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Beato Eduardo Francisco Pironio
Cardinale
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battezzato
Beato
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Christus in vobis spes gloriae

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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 77 anni
Nascita Nueve de Julio
3 dicembre 1920
Morte 5 febbraio 1998
Sepoltura Santuario di Nostra Signora di Luján
Conversione
Appartenenza
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Ordinazione presbiterale 5 dicembre 1943 dal vescovo Anunciado Serafini
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Nominato vescovo 24 marzo 1964 da Paolo VI
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Consacrazione vescovile
Consacrazione vescovile 31 maggio 1964 dall'arc. Antonio José Plaza
Elevazione ad Arcivescovo 20 settembre 1975 da papa Paolo VI
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Creazione
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Cardinale
24 maggio 1976 da Paolo VI (vedi)
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Cardinale per 21 anni, 8 mesi e 12 giorni
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Incarichi ricoperti
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Durata del
pontificato
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Successore {{{successore}}}
Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

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Venerabile il 23 giugno 2006, da Benedetto XVI
Beatificazione 16 dicembre 2023, da Francesco
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 5 febbraio
Altre ricorrenze
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Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Incoronazione
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Beato Eduardo Francisco Pironio (Nueve de Julio, 3 dicembre 1920; † 5 febbraio 1998) è stato un cardinale e vescovo argentino.

Biografia

Nato il 3 dicembre 1920, nel villaggio di Nueve de Julio (Argentina); era il ventiduesimo e penultimo figlio di Giuseppe Pironio ed Enrica (Enrichetta) Rosa Buttazzoni, emigrati dal Friuli già da sposati. Dopo una grave malattia avuta a diciott’anni e le complicanze della prima gravidanza, sua madre era venuta a sapere dai medici che non poteva avere altri figli. Chiese allora consiglio a monsignor Francisco Alberti, vescovo di Mar del Plata, che la invitò a fare ugualmente il proprio dovere coniugale. Al marito, invece, il vescovo suggerì di ungerla con l'olio della lampada che ardeva di fronte all'immagine della Madonna venerata nella Basilica-Santuario nazionale di Nostra Signora di Luján. Le altre gravidanze non ebbero problemi: per questa ragione, Enrica e tutta la famiglia ebbero sempre per lui grande riconoscenza.

Formazione e ministero sacerdotale

Il 14 marzo 1932, Eduardo entrò nel Seminario San Giuseppe della diocesi di La Plata. Trascorreva le sue giornate tra le ore di preghiera in cappella e lo studio, appassionandosi in particolare alla Sacra Scrittura. Venne ordinato sacerdote il 5 dicembre 1943, nella Basilica-Santuario nazionale di Nostra Signora di Luján. Celebrò la Prima Messa l'8 dicembre, giorno dell'Immacolata, nella sua parrocchia di nascita a Nueve de Julio.

Svolse il servizio pastorale nel Seminario della sua diocesi come professore di letteratura, dogmatica, cristologia, teologia sacramentale, teologia fondamentale e filosofia. Nel 1953 fu inviato a Roma, dove conseguì la licenza in Teologia presso la Pontificia Università San Tommaso d'Aquino: la sua tesi era sulla paternità divina negli scritti di dom Columba Marmion. Dietro consiglio del suo direttore spirituale, padre Manuel Moledo, approfondì gli studi in Belgio, Germania, Svizzera, Austria, Spagna e Portogallo; nel corso di quel viaggio in Europa, rivide anche i parenti rimasti in Italia. Rientrato in Argentina alla fine del 1954, riprese l'insegnamento in Seminario e l'impegno nella predicazione, oltre che nella direzione spirituale.

Episcopato

Fu eletto vescovo ausiliare di La Plata nel 1964 e vescovo di Mar del Plata nel 1972. Dal 1968 al 1975 fu dapprima segretario generale e poi presidente del Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM).

Tuttavia, per i suoi scritti e il suo ruolo nel CELAM, fu accusato di avere simpatie per il comunismo. Dal suo punto di vista, invece, cercava di applicare le indicazioni del Concilio Vaticano II e della Dottrina sociale della Chiesa, soprattutto quella che, nella Conferenza di Medellín, era stata definita «opzione preferenziale per i poveri».

Nel 1974 fu invitato da Papa Paolo VI a predicare gli esercizi spirituali alla Curia Romana.

Cardinalato

Chiamato a Roma da Papa Paolo VI, come prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, fu creato cardinale nel 1976.

Nel 1984 fu nominato, da Giovanni Paolo II, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, dove collaborò all'ideazione delle Giornate mondiali della gioventù.

Nel suo testamento spirituale il cardinale Pironio scrisse, fra l'altro:

« Rendo grazie al Signore per il mio ministero di servizio nell'episcopato. Quant'è stato buono il Signore con me! Ho voluto essere padre, fratello e amico dei sacerdoti, dei religiosi e delle religiose, di tutto il popolo di Dio. Ho voluto essere semplicemente presenza di "Cristo, speranza della gloria". Ho voluto esserlo sempre, nei diversi servizi che Dio mi ha chiesto come Vescovo. »

Malattia e morte

Morì a Roma il 5 febbraio 1998, a causa di un tumore alla prostata. Il suo ultimo incontro con papa Giovanni Paolo II era avvenuto il 22 dicembre 1997: ormai si muoveva solo in sedia a rotelle. La malattia, però, sembrava non aver fermato il suo desiderio d’incontrare le persone e di continuare a sorridere. Nel gennaio 1998 ebbe seri problemi alla vista e si fratturò anche il braccio sinistro. Accolse tutte quelle sofferenze «per la Chiesa, i sacerdoti, la vita consacrata, i laici, il Papa, la redenzione del mondo», come ebbe a scrivere.

Papa Giovanni Paolo II celebrò i suoi funerali il 7 febbraio 1998. Secondo il desiderio del defunto, il suo corpo venne trasportato in Argentina: all'aereoporto di Buenos Aires, fu accolto dall’arcivescovo coadiutore Jorge Mario Bergoglio, il futuro papa Francesco. Dopo una veglia funebre presso l’abbazia di Santa Scolastica a Victoria – Buenos Aires e la Messa celebrata dal cardinale Antonio Quarracino, arcivescovo di Buenos Aires e suo amico fraterno, il cardinale Pironio fu sepolto nel santuario di Nostra Signora di Luján, in Argentina.

Causa di beatificazione

Il 23 giugno 2006 il cardinale Camillo Ruini, vicario generale per la diocesi di Roma, ha aperto la fase diocesana del suo processo di beatificazione.

Il 18 febbraio 2022, papa Francesco ha riconosciuto le virtù eroiche del cardinale Pironio, dichiarandolo venerabile.[1]

L'8 novembre 2023, papa Francesco ha approvato un miracolo attribuito alla sua intercessione, aprendo la strada alla sua beatificazione[2][3], prevista per il 16 dicembre.

La Messa con il Rito della Beatificazione fu celebrata sabato 16 dicembre 2023 in piazza General Belgrano a Luján, di fronte al santuario di Nostra Signora di Luján. A presiederla, come inviato del Santo Padre, fu il cardinale Fernando Vérgez Alzaga, presidente del Governatorato della Città del Vaticano, che per ventitré anni era stato segretario del cardinal Pironio. La sua memoria liturgica venne fissata al 4 febbraio, il giorno precedente quello della sua nascita al Cielo.

Genealogia episcopale

Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo titolare di Ceciri Successore:
Marcos Gregorio McGrath 24 marzo 1964 - 19 aprile 1972 Heraldo Camilo Barotto I
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con
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Marcos Gregorio McGrath {{{data}}} Heraldo Camilo Barotto
Predecessore: Segretario del Consiglio Episcopale Latinoamericano Successore:
Julián Mendoza Guerrero 1968 - 1972 Alfonso López Trujillo I
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Julián Mendoza Guerrero {{{data}}} Alfonso López Trujillo
Predecessore: Vescovo di Mar del Plata Successore:
Enrique Rau 19 aprile 1972 - 20 settembre 1975 Rómulo García I
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con
Enrique Rau {{{data}}} Rómulo García
Predecessore: Presidente del Consiglio Episcopale Latinoamericano Successore:
Avelar Brandão Vilela 1972 - 1975 Aloísio Leo Arlindo Lorscheider, O.F.M. I
II
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con
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Avelar Brandão Vilela {{{data}}} Aloísio Leo Arlindo Lorscheider, O.F.M.
Predecessore: Vescovo titolare di Tiges Successore:
Georg Moser 20 settembre 1975 - 24 maggio 1976 Eugeen Laridon I
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con
Georg Moser {{{data}}} Eugeen Laridon
Predecessore: Presidente della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica Successore:
Arturo Tabera Araoz 20 settembre 1975 - 8 aprile 1984 Jean Jérôme Hamer I
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con
Arturo Tabera Araoz {{{data}}} Jean Jérôme Hamer
Predecessore: Cardinale diacono dei Santi Cosma e Damiano Successore:
Johannes Gerardus Maria Willebrands 24 maggio 1976 - 11 luglio 1995 Giovanni Cheli I
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con
Johannes Gerardus Maria Willebrands {{{data}}} Giovanni Cheli
Predecessore: Prefetto della Congregazione per i Religiosi e gli Istituti Secolari
(pro-prefetto fino al 29 maggio 1976)
Successore:
Arturo Tabera Araoz, C.M.Fo
(pro-prefetto)
20 settembre 1975 - 8 aprile 1984 Jean Jérôme Hamer I
II
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con
Arturo Tabera Araoz, C.M.Fo
(pro-prefetto)
{{{data}}} Jean Jérôme Hamer
Predecessore: Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici Successore:
Opilio Rossi 8 aprile 1984 - 20 agosto 1996 James Francis Stafford I
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con
Opilio Rossi {{{data}}} James Francis Stafford
Predecessore: Presidente della Pontificia Commissione per la Pastorale degli Operatori Sanitari Successore:
- 16 febbraio 1985 - 28 giugno 1988 - I
II
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con
con
- {{{data}}} -
Predecessore: Presidente della Pontificio Consiglio per la Pastorale degli Operatori Sanitari Successore:
- 28 giugno 1988 - 1º marzo 1989 Fiorenzo Angelini I
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VIII
IX
X
con
con
- {{{data}}} Fiorenzo Angelini
Predecessore: Cardinale vescovo di Sabina-Poggio Mirteto Successore:
Agnelo Rossi 11 luglio 1995 - 5 febbraio 1998 Lucas Moreira Neves I
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con
Agnelo Rossi {{{data}}} Lucas Moreira Neves
Note
Collegamenti esterni