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Francesco Scipione Maria Borghese (Roma, 20 maggio 1697; † Roma, 21 giugno 1759) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.
Cenni biografici
Nacque a Roma il 20 maggio 1697, sestogenito dei nove figli di Marco Antonio, principe di Sulmona e di Flaminia Spinola dei principi di sant'Angelo. Come cadetto la famiglia lo avviò alla carriera ecclesiastica. La sua prima educazione fu affidata alle cure erudite e allo zelo religioso del domenicano francese Ignazio Giacinto Amato di Graveson,[1] l'ascoltato consigliere teologico di papa Benedetto XIII e l'ispiratore di alcuni tra i più importanti documenti dottrinali emanati dallo stesso papa Orsini.
Addottoratosi in teologia alla Sapienza il 5 ottobre 1717 e in utroque iure il 1º aprile 1721, entrò ben presto al diretto servizio di Benedetto XIII. Il 7 settembre 1724, pochi mesi dopo la sua elezione al pontificato, lo scelse per l'ufficio di suo prelato domestico, cui si aggiunse, due giorni dopo, la carica di referendario delle due segnature.
Il pontefice corrispose con generosità alle attese del giovane prelato romano, eleggendolo maestro di camera il 1º febbraio 1728, arcivescovo titolare di Traianopoli nel concistoro dell'8 marzo 1728 e consacrato dallo stesso pontefice il 30 di quel mese. Fu nominato vescovo assistente al soglio pontificio il 14 marzo seguente, prefetto del palazzo apostolico il 26 marzo dell'anno seguente.
Cardinalato
Finalmente nel concistoro del 6 luglio 1729 fu elevato alla dignità cardinalizia. Il 3 agosto ricevette la berretta rossa con il titolo presbiterale di Cardinale presbitero di San Pietro in Montorio.
Fu ascritto alle congregazioni cardinalizie dei Riti, del Concistoro, del Buon Governo e della Consulta. Svolse per parecchi anni la sua attività soprattutto in questi organismi con un basso profilo.
Partecipò a tutti i conclavi tenutisi nel suo cardinalato:1730, 1740 e 1758. In nessuno di essi tuttavia assunse un ruolo di qualche importanza. Di particolari iniziative sue nelle diocesi che gli furono affidate si ricorda soltanto la costruzione della sede vescovile ad Albano.
In un'attività rimasta priva di incombenze rilevanti o di iniziative di particolare risonanza, una breve, ma intensa parentesi fu quella degli anni tra il 1742 e il 1745, quando il Borghese fu designato dall'imperatore Carlo VII alla carica di protettore della nazione tedesca. Nelle intenzioni dell'imperatore il Borghese dovette assumere le funzioni di rappresentante personale dell'imperatore presso Benedetto XIV, invece del normale compito, connesso al titolo di protettore e spesso prevalentemente onorifico, di rappresentanza degli interessi religiosi dei cattolici di Germania presso il collegio cardinalizio.
Sotto Carlo VII molti furono i temi di frizione tra impero e Santa Sede. Tra i più controversi, oltre al fatto di essere divenuto imperatore rompendo l'egemonia asburgica in questo ambito, vi fu l'annessione della provincia cattolica della Slesia alla Prussia protestante e il progetto di secolarizzazione dei vescovati di Salisburgo, Passavia, Frisinga, Ratisbona, Eichstätt e Augusta, avanzato durante i colloqui di pace tenuti a Londra nel 1743. Progetto che non fu messo in atto per l'improvvisa morte dell'imperatore.
Morte
Francesco Scipione Maria morì a Roma il 21 giugno 1759. I funerali si tennero due giorni dopo nella chiesa romana di S. Lorenzo in Lucina e fu sepolto nella tomba di famiglia nella cappella Paolina della Patriarcale Basilica Liberiana di Santa Maria Maggiore.
Genealogia episcopale
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