Mitria
La mitria è un copricapo di forma allungata e bicuspidata usato dai vescovi della Chiesa cattolica e di alcune altre confessioni cristiane durante le celebrazioni liturgiche.
Il termine deriva dal greco μίτρα, mítra, "fascia", "benda per il capo", "turbante".
La mitria viene anche detta con termini impropri, o comunque non preferibili, mitra o mitrea.
Storia
L'origine della mitria è incerta secondo alcuni studiosi deriva da:
- un copricapo comune (un turbante o una fascia da annodare sulla fronte);
- un copricapo sacerdotale;
- un copricapo specifico dei sacerdoti del culto di Mitra.
Come altri indumenti ecclesiastici, anche questo deriva forse da un accessorio non liturgico e cioè dal copricapo indossato dal papa, già nell'VIII secolo, in occasioni di cortei solenni all'aperto; dallo stesso copricapo trae origine la tiara.
La mitria fu adottata dai vescovi, dopo il X secolo, almeno stando alle fonti letterarie, come san Pier Damiani, san Bernardo di Chiaravalle, Ugo di Fleury, e a quelle iconografiche quali l'Exultet della Cattedrale di Bari.
All'inizio questo tipo di mitria era basso: nel XII - XIII secolo le proporzioni si allungarono, mentre dal XVI secolo in poi i rigidi contorni geometrici si fecero lievemente arrotondati, fino ad assumere la forma attuale.
La mitria era anticamente in tela con galloni dorati; successivamente, si andò sempre più impreziosendo, soprattutto nel XVI e XVII secolo, con decorazioni preziose, stoffe pregiate (broccato, damasco e seta ricamata in oro o dipinta) e pietre preziose.
Descrizione
Oggetto
In origine la mitria aveva forma di un berretto allacciato sotto il collo da cinturini o da nastri, simile ad una cuffia arrotondata, poi schiacciata al centro in modo da formare due corni; in seguito il berretto fu piegato al centro in modo da formare due corni separati e mantenuti rigidi da cartone o da cuoio e i cinturini o nastri divennero due fasce poste nel tergo della mitria, i fanoni. I due corni vennero prima arrotondati, poi appuntiti, a simboleggiare Antico e Nuovo Testamento; essi sono all'origine delle due cuspidi (cornua) che caratterizzano la forma attuale.
La mitria venne così ad essere formata da due pezzi di stoffa rigida di forma approssimativamente pentagonale, uniti parzialmente nella parte laterale in modo tale che le due punte superiori siano libere e che nella parte inferiore si formi lo spazio per poterla indossare.
La mitria presenta anche due nastri di tela nella parte posteriore, detti 'infule (o vitte, o fanoni), che scendono sulle spalle.
Tra le più curiose mitrie vi è quella conservata nel Cattedrale di San Ruperto e San Virgilio di Salisburgo, con tale abbondanza di elementi preziosi da farla pesare circa 2,5 kg e quella conservata nel tesoro del Duomo di Milano, fatta con penne di colibrì.
Tipologie
Al tempo di papa Gregorio X (1271) vennero definiti i tre diversi tipi che, in base all'uso, sono caratterizzati da una diversa decorazione:
- Mitria aurifrigiata[1]: in tessuto laminato d'oro o in seta bianca intessuta d'oro, doppiata in seta rossa, senza ricami né gemme, ad eccezione delle perle, da utilizzare ad esempio durante le processioni;
- Mitria preziosa [2]: in tessuto laminato d'oro o argento, a volte in seta bianca, doppiata in seta rossa, ravvivata da ricami e gemme, utilizzata per le celebrazioni più solenni, come per esempio le sacre ordinazioni;
- Mitria semplice [3]: usata in tempo di lutto e di penitenza, è confezionata in tessuto d'argento con bordi e fanoni fregiati d'oro per il papa, in seta bianca damascata con fanoni fregiati di bianco per i cardinali, in seta o tela bianca, con i fanoni bordati di frange rosse, per i vescovi. Questa viene anche usata quando il vescovo non sta presiedendo la celebrazione. Ad esempio, le migliaia di vescovi partecipanti al Concilio Vaticano II avevano tutti la mitria bianca, eccetto il papa o un solo vescovo concelebrante.
Funzione
Durante la Messa la mitria viene indossata solo in determinati momenti:
- processione d'ingresso;
- proclamazione delle letture, escluso il Vangelo;
- 'omelia;
- amministrazione di un sacramento o sacramentale;
- benedizione finale;
- processione di congedo.
La mitria è concessa anche all'Abate; ad introdurre tale uso fu papa Urbano II nel III Concilio di Melfi del 1089, a seguito della supplica di San Pietro I (Pappacarbone), abate dell'Abbazia della Santissima Trinità (Cava de' Tirreni)[4].
In passato fu concessa anche al presbitero titolare di una chiesa particolarmente importante, al prevosto, ai canonici dei capitolo di alcune cattedrali e anche alle abadesse dei conventi femminili e a singoli laici meritevoli.
Da quando Paolo VI ha abolito de facto la tiara, la mitria è il copricapo più solenne della Chiesa Cattolica.
Nel 2005, papa Benedetto XVI ha abolito il triregno anche nell'araldica ecclesiastica, sostituendolo con una mitria che reca tre fasce dorate orizzontali, a ricordo delle tre corone della tiara.
Esemplari significativi
Fra gli esempi di maggior rilievo storico-artistico si ricorda:
- Mitria di san Paolino di Nola (fine XIV secolo), in argento dorato con applicazioni a smalto, di ambito avignonese e senese, conservata presso il Museo Diocesano di Nola.
- Mitria del vescovo Leonardo Salutati (1460), detta Mitria di san Romolo dal vescovo martire, patrono di Fiesole, tutt'oggi utilizzata nell'annuale ricorrenza patronale: questa provenire dalla Cattedrale. Questa è attualmente conservata presso il Museo della Cappella di San Jacopo in Fiesole.
- Mitria del cardinale Giannettino Doria (1608 - 1642), in seta ricamata in oro, perle, smalti rubini, berilli e turchesi, opera dell'orafo Camillo Barbavara, conservata presso il Tesoro della Cattedrale di Palermo.
Galleria fotografica
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