Carlos Carmelo de Vasconcelos Motta
Carlos Carmelo de Vasconcelos Motta (Bom Jesus do Amparo, 16 luglio 1890; † Aparecida, 18 settembre 1982) è stato un cardinale e arcivescovo brasiliano.
Cenni biografici
Nato a Bom Jesus do Amparo, arcidiocesi di Mariana, secondo figlio di João de Vasconcelos Teixeira da Motta, un deputato durante l'impero, e Francisca Josina dos Santos Motta. È nato prematuro dopo una gravidanza di sette mesi. Era un pronipote dei Visconti di Caeté.
Formazione e ministero sacerdotale
Ha fatto gli studi iniziali a Fazenda da Prata, nella parrocchia di Taquaraçu, Caeté, Minas Gerais; poi al Colégio Matosinhos dei Padri Maristi a Congonhas do Campo (diploma umanistico), prima di entrare nella facoltà di Legge a Belo Horizonte. Nel 1904 è entrato nel Seminario Minore di Mariana e vi ha soggiornato per un breve periodo; ha studiato presso la Facoltà di Giurisprudenza di Belo Horizonte, 1910-1911.
Dopo avere frequentato il Seminario Maggiore di Mariana, dal 1914 al 1918, è stato ordinato presbitero in questa città il 20 giugno 1918 da Silvério Gomes Pimenta ([1]), arcivescovo di Mariana e ha celebrato la sua prima Messa a Taquaraçu, il 7 luglio 1918. Vicario parrocchiale di Taquaruçu per 11 mesi, è stato nominato cappellano dell' Asilo São Lums da Serra da Piedade e poi del Recolhimento das Macaúbas. Dopo aver servito nelle Parrocchie di Caeté e Sabará, è stato nominato rettore del seminario di Belo Horizonte, il 23 ottobre 1925, Cappellano di Sua Santità con il titolo di monsignore. Infine, nel 1932 è stato nominato Rettore del Seminario Arcidiocesano Coração Eucarístico di Minas Gerais.
Episcopato
Eletto Vescovo ausiliare della sede di Diamantina il 29 luglio 1932 da Papa Pio XI, è stato consacrato Vescovo titolare di Sede titolare di Algiza il 30 ottobre 1932 nella Chiesa di São José di Belo Horizonte da António dos Santos Cabral ([2]), Vescovo di Natal, assistito da Ranulfo da Silva Farias ([3]), vescovo di Guaxupé, e da Antonio Colturato ([4]), O.F.M. Cap., vescovo di Uberaba. Il suo motto episcopale era In sinu Iesu.
Amministratore della diocesi di Diamantina, 1933-1934, è stato promosso alla sede metropolitana di São Luis do Maranhão il 19 dicembre 1935; durante il suo episcopato a Maranhão ha creato 29 nuove parrocchie, ristrutturato la cattedrale e inaugurato il Collegio Marista, al quale ha ceduto il palazzo arcivescovile per consentirne il funzionamento iniziale prima di acquistare per loro un'area di 40 mila metri quadrati denominata Quinta do Barão das Laranjeiras in Rua Grande, dove aveva costruito un maestoso edificio per soddisfare la domanda di iscrizione alle classi primarie, medie, superiori e scientifiche. Ha promosso la creazione delle sedi di Caxias do Maranhão e Pinheiro, ed è stato amministratore di quest'ultima dal 1940 al 1944.
Trasferito alla sede metropolitana di São Paulo il 13 agosto 1944, ha istituito più di cento nuove parrocchie in quest'ultima arcidiocesi.
Cardinalato
Pio XII lo ha creato cardinale presbitero nel Concistoro del 18 febbraio 1946 con il Titolo cardinalizio di San Pancrazio, ha ricevuto il cappello rosso e il titolo il 22 febbraio 1946.
Il 18 marzo 1946 ha fondato la Facoltà di Giurisprudenza Paulista, nucleo iniziale dell'Università Cattolica di São Paulo nel 2 settembre 1946; papa Pio XII le ha conferito il grado di università pontificia nel 1947. Ha presieduto le celebrazioni del VII centenario dell'Escapulario Carmelitano a Recife, il 6 luglio 1951. Primo Presidente della Conferenza Episcopale dei Vescovi del Brasile dal 1952 al 1958. Ha partecipato alla Prima Conferenza Generale dell'Episcopato Latino-Americano a Rio de Janeiro, Brasile, dal 25 luglio al 4 agosto 1955.
Ha fondato la rassegna settimanale dell'Arcidiocesi di São Paulo, il Jornal o São Paulo, che vide la sua prima edizione il 25 gennaio 1956. Il successivo 2 marzo ha fondato la Rádio Nove de Julho, in commemorazione dell'80° compleanno di Papa Pio XII. Ha scelto personalmente il nome di Brasilia per la nuova capitale federale e vi ha celebrato la prima Messa il 3 maggio 1957. Amministratore dell'arcidiocesi di Aparecida dalla sua fondazione, dal 19 aprile 1958, fino all'aprile 1964.
Ha partecipato al conclave del 1958 che ha eletto papa Giovanni XXIII, al Concilio Vaticano II, 1962-1965 e al conclave del 1963 che ha eletto papa Paolo VI. Trasferito alla sede metropolitana di Aparecida come suo primo arcivescovo il 18 aprile 1964, dove ha fatto costruire il famoso Santuario Nazionale di Nosa Senhora da Conceição do Aparecida, la patrona del Brasile, che rimane uno dei santuari più visitati nel mondo Cattolico.
Ha perso il diritto di partecipare al conclave per aver compiuto gli ottant'anni, il 1º gennaio 1971. Cardinale protoprete il 23 ottobre 1979.
Morte
Sofferente di una broncopolmonite nelle ultime tre settimane della sua vita, che lo ha lasciato dentro e fuori conoscenza, alla fine ha ceduto all'arteriosclerosi. Sei ore prima della sua morte, ha ricevuto il sacramento dell'estrema unzione dal suo successore, Dom Geraldo María de Morais Penido ([5]), insieme a una speciale benedizione di Papa Giovanni Paolo II.
Morto il 18 settembre 1982 nella Santa Casa de Misericórdia di Aparecida, è stato esposto a partire dalle successive 6 del mattino, nella Basilica Vecchia di Aparecida, dove ogni due ore si tenevano le messe in suo suffragio; la sua salma è stata trasportata nella Basilica Cattedrale del Santuario Nazionale di Nostra Signora Aparecida, con un corteo formato da circa 6.000 persone.
La Messa funebre è stata celebrata presso la Basilica Cattedrale metropolitana di Aparecida con la partecipazione del Cardinale Eugénio de Araújo Sales, Arcivescovo di São Sebastião do Rio de Janeiro, il cardinale Vicente Scherer, già arcivescovo di Porto Alegre, Luciano Pedro Mendes de Almeida ([6]), S.J., Vescovo titolare di Torre di Proconsolare, vescovo ausiliare di São Paulo e Segretario Generale della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (N.C.N.B.B.) e ventisette altri vescovi. L'omelia è stata pronunciata da Alexandre Gonçalves do Amaral ([7]), arcivescovo emerito di Uberaba.
Sepolto nella Cappella do Santíssimo, nella cattedrale metropolitana di Aparecida, in un sarcofago appositamente costruito. Alla sua morte era il membro più anziano del Sacro Collegio cardinalizio.
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce genealogia episcopale |
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santori
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII
- Papa Benedetto XIV
- Papa Clemente XIII
- Cardinale Bernardino Giraud
- Cardinale Alessandro Mattei
- Cardinale Pietro Francesco Galleffi
- Cardinale Giacomo Filippo Fransoni
- Cardinale Carlo Sacconi
- Cardinale Edward Henry Howard
- Cardinale Mariano Rampolla del Tindaro
- Cardinale Joaquim Arcoverde de Albuquerque Cavalcanti
- Arcivescovo Antônio dos Santos Cabral
- Cardinale Carlos Carmelo de Vasconcelos Motta
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo titolare di Algiza | Successore: | |
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Florent Umberto Tessiatore, O.F.M. | 29 luglio 1932 - 19 dicembre 1935 | Auguste-Maurice Clément |
Predecessore: | Arcivescovo metropolita di São Luís do Maranhão | Successore: | |
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Octaviano Pereira de Albuquerque | 19 dicembre 1935 - 13 agosto 1944 | Adalberto Accioli Sobral |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Pinheiro | Successore: | |
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- | 1940 - 1944 | José Maria Lemerder (vescovo) |
Predecessore: | Arcivescovo metropolita di San Paolo | Successore: | |
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José Gaspar d'Afonseca e Silva | 13 agosto 1944 - 18 aprile 1964 | Agnelo Rossi |
Predecessore: | Gran priore per il Brasile-San Paolo dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme | Successore: | |
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José Gaspar d'Afonseca e Silva | 13 agosto 1944 - 18 aprile 1964 | Agnelo Rossi |
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Pancrazio fuori le mura | Successore: | |
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Lorenzo Lauri | 22 febbraio 1946 - 18 settembre 1982 | José Alí Lebrún Moratinos |
Predecessore: | Presidente della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile | Successore: | |
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- | 1952 - 1958 | Jaime de Barros Câmara |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Aparecida | Successore: | |
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- | 19 aprile 1958 - 18 aprile 1964 | se stesso come arcivescovo |
Predecessore: | Arcivescovo metropolita di Aparecida | Successore: | |
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se stesso come amministratore apostolico | 18 aprile 1964 - 18 settembre 1982 | Geraldo María de Morais Penido |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Lorena | Successore: | |
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Cândido Rubens Padín, O.S.B. (vescovo) |
27 aprile 1970 - 3 novembre 1971 | Antônio Afonso de Miranda, S.N.D. (vescovo) |
Predecessore: | Cardinale protopresbitero | Successore: | |
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Manuel Gonçalves Cerejeira | 2 agosto 1977 - 18 settembre 1982 | Giuseppe Siri |
Voci correlate | |
- Vescovi di Algiza
- Vescovi di Diamantina
- Vescovi di Sao Luis do Maranhao
- Amministratori apostolici di Pinheiro
- Vescovi di San Paolo
- Gran priori dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
- Cardinali presbiteri di San Pancrazio fuori le mura
- Presidenti della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile
- Amministratori apostolici di Aparecida
- Vescovi di Aparecida
- Amministratori apostolici di Lorena
- Cardinali Protopresbiteri
- Presbiteri ordinati nel 1918
- Presbiteri brasiliani
- Presbiteri del XX secolo
- Presbiteri per nome
- Vescovi consacrati nel 1932
- Vescovi brasiliani
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