Moglie di Pilato

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Il sogno della moglie di Pilato (Le Rêve de la femme de Pilate), incisione di Alphonse François, dopo Gustave Doré, ca. 1879.

La moglie di Ponzio Pilato compare nel racconto evangelico della Passione di Gesù secondo Matteo (Mt 27,19 ):

« Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: "Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua". »

Il primo evangelista, l'unico a menzionarla, non ne fa tuttavia il nome. Solo successivamente la tradizione cristiana la battezzò come Procula, Procla, Prokla, Perpetua o Claudia Procula; le differenze di traduzione sono un ulteriore fattore di variazione. Solitamente è più usato il nome Claudia Procula.[1]

L'apocrifo Vangelo di Nicodemo riprende ed espande il breve accenno evangelico[2].

La venerazione in Oriente

Procula è venerata come santa nella tradizione orientale, perché, in seguito alla visone avuta nell'imminenza del processo, avvertì suo marito di non occuparsi di Gesù. Nella Chiesa Greco-Ortodossa la sua memoria è celebrata il 27 ottobre. È nota nella Chiesa Ortodossa come Santa Procula, Procla o Prokla.

La Chiesa Ortodossa Etiope celebra insieme Pilato[3] e Procula il 25 giugno.[4]

Le Lettere di Procula

Esistono degli scritti che si propongono come autografi di Procula: si tratta di lettere relative al periodo trascorso da lei in Giudea. Questi manoscritti furono trovati in un monastero belga a Bruges, e trasferiti negli archivi del Vaticano. La studiosa americana Catherine van Dyke fu la prima persona a tradurre le lettere in inglese. Esse furono inizialmente pubblicate nella rivista Pictorial Review nell'aprile 1929. L'intero testo della Lettera di Claudia è ora pubblicato da Issana Press con il titolo di Relics of Repentance[5].

Nei film

Il sogno della moglie di Pilato è citato inoltre nel film La tunica (1953).

Nell'opera rock Jesus Christ Superstar di Andrew Lloyd Webber, la moglie di Pilato non è menzionata, ma il suo sogno è attribuito a Pilato stesso, cosa che gli rende ostico e confuso l'agire durante la scena del processo.

Nel film del Il re dei re (1961), Procula (Claudia, nel film), interpretata da Viveca Lindfors, è ritratta come una moglie devota e una donna intelligente. Il film, discostandosi dalle fonti storiche ed evangeliche, la propone come la figlia dell'imperatore romano Tiberio.

Nel film Secondo Ponzio Pilato (1987) è raffigurata Claudia (Stefania Sandrelli) moglie di Pilato (Nino Manfredi), convinta dell'innocenza di Gesù.

Nel film The Passion (2004) Claudia (interpretata da Claudia Gerini) ha un ruolo comprimario e compassionevole. In una scena afferma di saper riconoscere la verità quando la sente, in un'altra consola Maria la madre di Gesù, mentre porge a Maria Maddalena dei panni per pulire il sangue della flagellazione.

Note
  1. Il nome Claudia appare in 2Tim 4,21 in una lista di fratelli che sono con Paolo, ma nulla nel testo autorizza l'identificazione di tale donna con la moglie di Pilato.
  2. Recensione A 2,1; 11,2; si riscontrano lievi varianti tra le diverse versioni pervenuteci.
  3. La Chiesa Etiope iniziò a venerare Pilato come santo nel VI secolo perché assolse sé stesso dalla colpevolezza della crocifissione.
  4. Si può vedere online un'icona Greco-Ortodossa di Procula.
  5. Vedi il sito web della casa editrice.
Voci correlate
Collegamenti esterni