Giunia

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Giunia
Personaggio del Nuovo Testamento
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battezzato
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Incarichi ricoperti
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Giunia (..., I secolo; † ..., I secolo) è un "apostolo" giudeo-cristiano, convertitosi al cristianesimo prima dell'apostolo Paolo, suo parente (?), e impegnato come lui nell'apostolato. È nominato con Andronico in Romani 16,7 .

Gli scarni dati biblici

Si trova a Roma verso l'anno 58 d.C., quando Paolo lo saluta calorosamente nella Lettera ai Romani con queste parole:

(EL) (IT)
« ἀσπάσασθε Ἀνδρόνικον καὶ Ἰουνίαν τοὺς συγγενεῖς μου καὶ συναιχμαλώτους μου, οἵτινές εἰσιν ἐπίσημοι ἐν τοῖς ἀποστόλοις, οἳ καὶ πρὸ ἐμοῦ γεγόνασιν ἐν Χριστῷ.[1] » « Salutate Andrònico e Giunia, miei parenti e compagni di prigionia: sono insigni tra gli apostoli ed erano in Cristo già prima di me. »

Non è menzionato in nessun altro passo del Nuovo Testamento.

Verosimilmente ha un ruolo importante nella comunità cristiana:[2] è stato carcerato con e come Paolo[3].

Il breve versetto biblico lo connota come "insigne (ἐπίσημοι, epísemoi) tra gli apostoli", e l'espressione può essere intesa in due modi:

  • è considerato da Paolo un apostolo, ovviamente non nel senso specifico dei Dodici, ma in senso lato;
  • gode della stima che veniva tributata agli apostoli.

Il legame di parentela con Paolo potrebbe essere effettivo oppure potrebbe avere un senso più esteso, come spesso accadeva in Oriente: "concittadino", o anche "cotribale". Era quindi senz'altro, come Paolo, di origine giudaica e appartenente alla stessa tribù di Beniamino (cfr. Rm 9,3 .

Il genere del nome

Giunia, in greco Ἰουνίαν, Iounían, è il nome di un uomo: solo tale interpretazione rende ragione del senso del resto del versetto. In realtà la parola greca è ambigua, nel senso che potrebbe essere anche tradotta come nome di donna, e in tal senso si tratterebbe della moglie di Andronico. Il manoscritto P46 e alcune versioni (Vulgata, bo, la versione etiopica) leggono "Julia".

La maggior parte dei commentatori moderni vede comunque qui il nome di un uomo. Tanto più che è probabilmente il diminutivo del nome Junianus[4]

Vede in Giunia una donna, sorella o piuttosto moglie di Andronico, San Giovanni Cristostomo[5], e con lui alcuni moderni (Sanday-Headlam[6], Marie-Joseph Lagrange[7], Giuseppe Ricciotti, ecc.): in tale interpretazione sarebbero due coniugi giudeo-cristiani, come Aquila e Priscilla, nominati poco prima (vv. 3-4), che avrebbero meritato il glorioso nome di apostoli per il loro zelo.

Non fu mai inserito nel Martirologio Romano, ma è festeggiato dalla Chiesa greca il 30 giugno insieme a tutti i Santi del Nuovo Testamento.

Note
  1. Traslitterazione del testo greco: "Aspásasthe Andrónikon kaì Iounían toùs syngheneîs mou kaì synaichmalótous mou, hoítinés eisin epísemoi en toîs apostólois, hoì kaì prò emoû ghĕgónasin en Christô".
  2. Giuseppe Costa, Lettera ai Romani, in Luciano Pacomio (a cura di), La Bibbia Piemme, con introduzioni e commenti, Piemme, Casale Monferrato 1995, nota a Rm 16,7 , p. 2710.
  3. Paolo è stato carcerato varie volte, e Andronico e Giunia potrebbero essere stati suoi compagni di prigionia a Efeso (1Cor 15,32 ), oppure a Filippi (At 16,23 ), o in qualche altro luogo (cfr. 2Cor 11,23 ).
  4. Giuseppe Barbaglio, Lettera ai Romani, in Rinaldo Fabris, Giuseppe Barbaglio, Le Lettere di Paolo, 3 voll., Borla, Roma 1980, vol. 2, p. 525, nota 67.
  5. PG LX, 670, online.
  6. William Sanday, Arthur C. Headlam, A Critical and Exegetical Commentary on the Epistle to the Romans, Edimburgo 1902.
  7. Épître aux Romains, Parigi 1922.
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 21 luglio 2014 da don Paolo Benvenuto, baccelliere in Teologia.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.