Beato Filippo Rinaldi
Beato Filippo Rinaldi, S.D.B. Presbitero | |
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Beato | |
Età alla morte | 75 anni |
Nascita | Lu Monferrato 28 maggio 1856 |
Morte | Torino 5 dicembre 1931 |
Ordinazione presbiterale | 1882 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Venerabile il | 3 gennaio 1987, da Giovanni Paolo II |
Beatificazione | 29 aprile 1990, da Giovanni Paolo II |
Ricorrenza | 5 dicembre |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it Scheda nel sito della diocesi o congregazione |
Nel Martirologio Romano, 5 dicembre, n. 8:
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Il Beato Filippo Rinaldi (Lu Monferrato, 28 maggio 1856; † Torino, 5 dicembre 1931) è stato un presbitero italiano, terzo successore di san Giovanni Bosco alla guida della Società Salesiana.
Biografia
La formazione al fianco di don Bosco
Ottavo di nove figli, Filippo Rinaldi conobbe don Bosco nel suo paese, Lu Monferrato, a pochi anni di età, in una delle tante passeggiate che il sacerdote faceva con i suoi giovani. A dieci anni il padre lo iscrisse al collegio di Mirabello, che Filippo abbandonò di sua volontà pochi mesi dopo. Don Bosco tentò più volte di farlo tornare, dapprima via lettera, poi andando di persona a Lu, ma sempre senza successo. Tre anni dopo riuscì finalmente a persuaderlo e, a ventun anni, Filippo iniziò a Sampierdarena (Genova) il cammino per le vocazioni adulte.
Nel 1880, dopo il noviziato, emise i voti perpetui nelle mani dello stesso don Bosco; nel dicembre 1882 fu ordinato sacerdote. Dopo poco tempo don Bosco lo inviò a Mathi come direttore di un collegio per vocazioni adulte che poi sarebbe stato trasferito a Torino. Poco tempo dopo don Bosco morì e a succedergli fu chiamato il beato Michele Rua.
Gli incarichi nella Congregazione salesiana
Nel 1889 don Rua lo inviò in Spagna, dapprima come direttore di un collegio a Barcellona, poi come ispettore. In nove anni, anche grazie all'aiuto economico della venerabile Dorotea Chopitea, don Rinaldi fondò sedici nuove case. Don Rua, impressionato, durante una visita, dal grande lavoro da lui compiuto, lo nominò prefetto generale della congregazione. Dopo la morte di don Rua fu rieletto prefetto e vicario del nuovo Rettor Maggiore, don Paolo Albera.
Rettor Maggiore
Nel 1922, dopo la morte di don Albera, divenne il terzo successore di don Bosco.
Durante il suo rettorato, diede un enorme impulso alle missioni, fondando istituti missionari, riviste e associazioni e inviando più di mille e ottocento salesiani in tutto il mondo; compì numerosi viaggi in Italia ed Europa; istituì l'associazione degli Ex-allievi e fondò l'Istituto secolare delle Volontarie di don Bosco; ottenne da papa Pio XI l'indulgenza del lavoro santificato.
Maestro di vita spirituale, rianimò la vita interiore dei salesiani mostrando un'assoluta confidenza in Dio e un'illimitata fiducia nell'Ausiliatrice. Morì il 5 dicembre 1931, in silenzio, mentre leggeva la vita di don Rua.
Culto
Il suo processo di canonizzazione ebbe inizio il 5 novembre 1947. Papa Giovanni Paolo II lo ha dichiarato venerabile il 3 gennaio 1987 e beatificato il 29 aprile 1990 a Torino, nella piazza antistante la Basilica di Maria Ausiliatrice, nella cui cripta ancora oggi riposano le sua spoglie mortali.
Predecessore: | Rettor Maggiore della Società Salesiana di San Giovanni Bosco | Successore: | |
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Paolo Albera | 1922-1931 | Pietro Ricaldone |
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