Giovanni Piccolomini
Giovanni Piccolomini Cardinale | |
---|---|
Età alla morte | 62 anni |
Nascita | Siena 9 ottobre 1475 |
Morte | Siena 21 novembre 1537 |
Sepoltura | Cattedrale di Siena |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Nominato arcivescovo | 1503 da papa Pio III |
Consacrazione vescovile | in data sconosciuta |
Creato Cardinale |
1º luglio 1517 da Leone X (vedi) |
Cardinale per | 20 anni, 4 mesi e 20 giorni |
Incarichi ricoperti |
|
Collegamenti esterni | |
(EN) Scheda su gcatholic.org (EN) Scheda su catholic-hierarchy.org (EN) Scheda su Salvador Miranda |
Giovanni Piccolomini (Siena, 9 ottobre 1475; † Siena, 21 novembre 1537) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.
Cenni biografici
Giovanni nacque il 9 ottobre 1475 a Siena da una famiglia patrizia e nobile. Era secondogenito di Andrea Todeschini Piccolomini e Agnese Farnese, cugina di papa Paolo III. Gli altri fratelli furono Francesco, Antonio, Giacomo, Montanina, Caterina e Vittoria, cognata del cardinale Alfonso Petrucci. Altri cardinali della famiglia furono Celio Piccolomini, Enea Silvio Piccolomini e Giacomo Piccolomini.
Non si hanno informazioni sulla sua formazione, ma di lui fu detto: "...uomo dottissimo e consumato in ogni genere di letterature...".
Mancano informazioni anche sulla sua ordinazione sacerdotale e vescovile.
Episcopato
Fu nominato arcivescovo di Siena il 22 settembre 1503 da papa Pio III, carica che rivestì fino al 7 aprile 1529. Partecipò ai lavori del V concilio lateranense. Fu Abate commendatario di San Galgano dal 1516 al 1522, Legato a latere nella Repubblica di Siena pure dal 1516 al 1522, dove fu il principale consigliere dei reggenti della repubblica.
Cardinalato
Nel concistoro del 1º luglio 1517 fu creato cardinale da papa Leone X e il 6 luglio dello stesso anno ricevette il titolo di Santa Sabina. Nel 1521 divenne Camerlengo del Sacro Collegio, carica che tenne fino al 1523. Nel 1521 optò per il titolo di Santa Balbina.
Partecipò al conclave del 1521-1522, il suo nome fu tra i papabili, negli scrutini del 7 e 8 gennaio ottenne rispettivamente otto e dieci voti [1], ma infine venne eletto Adriano di Utrecht, assente da Roma, che prese il nome di Adriano VI. Fu incaricato di andare a ricevere il neoeletto pontefice a Livorno dove il 23 agosto ne era atteso l'arrivo. Il nuovo papa fiammingo rimproverò i cardinali toscani che lo accolsero a Livorno: Giulio de' Medici, Niccolò Ridolfi, Silvio Passerini e il Piccolomini per essersi presentati in abiti mondani e con cappelli alla spagnola e non in abiti talari.
Adriano VI lo nominò amministratore apostolico della sede dell'Aquila nel 1523 che resse fino al 1525, per riprenderne l'amministrazione nel 1532 sino alla morte. Fu tra i cardinali conclavisti anche nel successivo conclave del 1523 che elesse papa Clemente VII.
Nel 1524 assunse la sede suburbicaria di Albano e in quello stesso anno divenne amministratore della diocesi di Umbriatico che resse fino al 1531. Era a Roma durante il sacco del 1527 subendone personalmente le conseguenze: nonostante fosse ritenuto uno dei cardinali più vicini all'imperatore, dovette versare un riscatto di 35.000 scudi, subì pure il saccheggio della sua abitazione e fu condotto per dileggio attraverso le vie di Roma a cavallo di un asino. Nel 1531 adottò la sede suburbicaria di Palestrina e nel 1533 quella di Proto e santa Rufina.
Partecipò al conclave del 1534 che vide l'elezione di papa Paolo III. Questi lo nominò legato a latere con Alessandro Cesarini, presso Carlo V per congratularlo per la vittoria in Tunisia.
Con la bolla del 23 agosto 1535 il papa diede vita alla deputazione per la riforma della Curia, formata dai cardinali: Francesco Piccolomini, Girolamo Ghinucci, Giacomo Simonetta, Cristoforo Giacobazzi, Antonio Sanseverino, Paolo Emilio Cesi e tre vescovi tra cui mons. Pierre Van Der Worst. La conclusione cui si pervenne l'11 febbraio 1536 non intaccò sostanzialmente la vecchia organizzazione e si limitò a modificare alcune norme sugli abiti del clero, la residenza e l'ufficio dei parroci. Nel 1535, divenuto decano del Collegio cardinalizio, assunse la sede suburbicaria di Ostia e Velletri propria di questa carica.
Morì a Siena il 21 novembre 1537 e fu sepolto fu nella cattedrale senese.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Arcivescovo metropolita di Siena | Successore: | |
---|---|---|---|
Francesco Todeschini Piccolomini | 1503-7 aprile 1529 | Francesco Bandini Piccolomini |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Sabina | Successore: | |
---|---|---|---|
Bandinello Sauli | 6 luglio 1517-11 giugno 1521 | Luigi di Borbone-Vendôme |
Predecessore: | Camerlengo del Collegio Cardinalizio | Successore: | |
---|---|---|---|
Francesco Conti | 7 gennaio 1521-6 febbraio 1523 | Giovanni Domenico De Cupis |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Balbina | Successore: | |
---|---|---|---|
Adrien Gouffier de Boissy | 11 giugno 1521-24 luglio 1524 | Girolamo Ghinucci |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Aquila | Successore: | |
---|---|---|---|
Giovanni Francesco de Franchis[2] (vescovo eletto) |
6 luglio 1523-3 luglio 1525 | Pompeo Colonna | I |
| |||
Pompeo Colonna | 28 giugno 1532-21 novembre 1537 | Bernardo Sancio[3] (vescovo) |
II |
Predecessore: | Cardinale vescovo di Albano | Successore: | |
---|---|---|---|
Lorenzo Pucci | 24 luglio 1524-22 settembre 1531 | Giovanni Domenico De Cupis |
Predecessore: | Amministratore apostolico di Umbriatico | Successore: | |
---|---|---|---|
Giovanni Matteo Lucifero (vescovo) |
14 novembre 1524-20 marzo 1531 | Giacomo Antonio Lucifero (vescovo) |
Predecessore: | Cardinale vescovo di Palestrina | Successore: | |
---|---|---|---|
Lorenzo Pucci | 22 settembre 1531-26 settembre 1533 | Andrea della Valle |
Predecessore: | Cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina | Successore: | |
---|---|---|---|
Antonio Maria Ciocchi del Monte | 26 settembre 1533-26 febbraio 1535 | Giovanni Domenico De Cupis |
Predecessore: | Sottodecano del Collegio Cardinalizio | Successore: | |
---|---|---|---|
Antonio Maria Ciocchi del Monte | 26 settembre 1533-26 febbraio 1535 | Giovanni Domenico De Cupis |
Predecessore: | Cardinale vescovo di Ostia e Velletri | Successore: | |
---|---|---|---|
Alessandro Farnese il Vecchio | 26 febbraio 1535-21 novembre 1537 | Giovanni Domenico De Cupis |
Predecessore: | Decano del Collegio Cardinalizio | Successore: | |
---|---|---|---|
Alessandro Farnese il Vecchio | 26 febbraio 1535-21 novembre 1537 | Giovanni Domenico De Cupis |
Predecessore: | Governatore di Velletri | Successore: | |
---|---|---|---|
Alessandro Farnese il Vecchio | 26 febbraio 1535-21 novembre 1537 | Giovanni Domenico De Cupis |
Note | |
| |
Bibliografia | |
|
- Vescovi di Siena
- Cardinali presbiteri di Santa Sabina
- Cardinali Camerlenghi
- Cardinali presbiteri di Santa Balbina
- Amministratori apostolici dell'Aquila
- Cardinali vescovi di Albano
- Amministratori apostolici di Umbriatico
- Cardinali vescovi di Palestrina
- Cardinali vescovi di Porto-Santa Rufina
- Decani del Collegio cardinalizio
- Cardinali vescovi di Ostia
- Governatori di Velletri
- Presbiteri italiani del XVI secolo
- Italiani del XVI secolo
- Presbiteri del XVI secolo
- Presbiteri per nome
- Vescovi italiani del XVI secolo
- Vescovi del XVI secolo
- Vescovi per nome
- Concistoro 1º luglio 1517
- Cardinali italiani del XVI secolo
- Cardinali del XVI secolo
- Cardinali per nome
- Cardinali creati da Leone X
- Biografie
- Arcivescovi per nome
- Cardinali italiani
- Arcivescovi italiani
- Nati nel 1475
- Nati il 9 ottobre
- Nati nel XVI secolo
- Morti nel 1537
- Morti il 21 novembre