Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino

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Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino
Dioecesis Senensis
Chiesa latina

Kathedrale Siena Fassade.jpg
arcivescovo metropolita Augusto Paolo Lojudice
Sede Siena

sede vacante
Siena

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Suffraganea
Regione ecclesiastica Toscana
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Mappa della diocesi
Nazione bandiera Italia
diocesi suffraganee
Grosseto, Massa Marittima-Piombino, Montepulciano-Chiusi-Pienza, Pitigliano-Sovana-Orbetello
Coadiutore
Vicario
Provicario
generale
Ausiliari

Cariche emerite:

Gaetano Bonicelli
Antonio Buoncristiani
Parrocchie 156
Sacerdoti

78 di cui 122 secolari e 44 regolari
1.351 battezzati per sacerdote

48 religiosi 199 religiose 9 diaconi
183.154 abitanti in 2.265 km²
164.838 battezzati (90,0% del totale)
Eretta IV secolo (diocesi di Siena),
1462 (diocesi di Montalcino),
1592 (diocesi di Colle di Val d'Elsa)
Rito latino
Cattedrale {{{cattedrale}}}
Concattedrale {{{concattedrale}}}
Santi patroni
Indirizzo
Piazza Duomo 6, 53100 Siena
tel. +39057742020 fax. 0577281840 @
Coordinate geografiche
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Collegamenti esterni

Sito ufficiale

Dati online 2018 (gc ch )

Dati dal sito web della CEI
Chiesa cattolica in Italia
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica

L'arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino è una sede metropolitana della Chiesa cattolica appartenente alla regione ecclesiastica Toscana. Nel 2017 contava 164.838 battezzati su 183.154 abitanti. È retta dall'arcivescovo Augusto Paolo Lojudice.

Territorio

L'arcidiocesi si estende in parte nella provincia di Siena e in parte della provincia di Grosseto, comprendendo i comuni di Arcidosso, Asciano, Buonconvento, Castel del Piano, Castellina in Chianti, Castiglione d'Orcia, Cinigiano, Civitella Paganico, Chiusdino, Colle Val d'Elsa, Montalcino, Monteroni d'Arbia, Monticiano, Murlo, Poggibonsi, San Gimignano, San Quirico d'Orcia, Seggiano, Siena, Sovicille, Torrenieri. Si sviluppa da nord a sud, principalmente sul versante destro del fiume Ombrone con gli affluenti Arbia, Merse, Lanzo, Gretano; è attraversata dalla via Cassia e dalla via Grossetana.

Sede arcivescovile è la città di Siena, dove si trova la cattedrale, il Duomo di Siena, dedicato a santa Maria Assunta. A Colle di Val d'Elsa si trova la Concattedrale di Sant'Alberto e San Marziale e a Montalcino la Concattedrale di san Salvatore.

Il territorio è suddiviso in 156 parrocchie.

La provincia ecclesiastica di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino comprende quattro diocesi suffraganee:

Storia

La sede senese

Secondo la tradizione il cristianesimo fu introdotto a Siena agli inizi del IV secolo per opera del giovane romano Ansano Anicio, martire per la fede sull'Arbia nel 303 e divenuto patrono principale della diocesi. Intitolati a Sant'Ansano sono documentati nel VII secolo un monastero e una chiesa.

La storia della diocesi per i primi secoli è avvolta nel buio. Primo vescovo di Siena fu Lucifero nel 306. Dopo Lucifero, pare che fosse vescovo di Siena quel Floriano che nel 313 intervenne al Concilio di Roma. Dopo Floriano si ricordano Eusebio, che partecipò al Sinodo romano del 465; Mauro a quello del 649 nel quale concluse un compromesso con il vescovo di Arezzo sul possesso contrastato di diciotto pievi situate in territorio senese; Vitaliano che nel Concilio romano del 680 sottoscrisse la nota Lettera all'Imperatore d'Oriente. Il compromesso per le pievi controverse non fu rispettato e si succedettero lunghi contrasti con alterne vicende, degenerando anche in violenze, come per la traslazione a Siena del corpo di Sant'Ansano (1107); durarono fino al XII secolo, lasciando uno strascico d'animosità tra le due diocesi. Intanto sorgeva a breve distanza da Siena il monastero benedettino di Sant'Eugenio (730) e pochi anni dopo ai confini del contado era fondata la Abbazia di San Salvatore, oggi Abbadia San Salvatore. L'autorità del vescovo, già eminente accanto ai gastaldi longobardi, si rafforzò con i conti franchi.

Con lo sfasciarsi dell'Impero carolingio il vescovo rimase l'unica incontrastata autorità. Il conte imperiale rientrò in Siena soltanto con Ottone I e fu poco durevole. Il vescovo esercitò il potere con un consiglio di consoli nobili e chiamando la popolazione davanti alla chiesa per approvare le proposte. Per quanto riguardava la vita ecclesiastica, già fin dall'inizio del X secolo il Capitolo della Cattedrale era legato a vita comune con la sua Schola, della quale si sono tramandati i nomi di alcuni maestri, i priores scholae. Vi appartenne, anche se per breve tempo, il dotto Bruno di Segni. I canonici senesi fondarono l'ospedale di Siena Santa Maria della Scala per i pellegrini malati ed abbandonati, affidandone la cura ad una congregazione di laici, i Frati dello Spedale, ma riservandosi l'approvazione del rettore e la vigilanza sull'amministrazione. Fino alla fine del XIV secolo il Capitolo ebbe il diritto di eleggere il vescovo. A Siena fu eletto contro l'intruso Benedetto X il papa Niccolò II (1058), segno che essa appoggiava il nuovo movimento di riforma.

La Chiesa senese aveva ottenuto (circa 1055) prerogative quasi sovrane sopra un ampio territorio tra l'Arbia e la Merse, che avrebbe formato il feudo del vescovato, durato, tra contrasti e consensi, fino a Pietro Leopoldo (1786). I grandi feudatari tuttavia approfittarono del disordine politico e religioso originato dalla lotta tra Papato e Impero (quando Gregorio VII affrontò Enrico IV reggeva la Chiesa senese il vescovo Ridolfo, 1072-1084) per allargare i loro domini. Ma ormai il movimento per l'unificazione della vita comunale era in atto; e sotto la guida del vescovo e dei consoli veniva limitata la potenza dei grandi. Si susseguirono le donazioni al vescovo e alla Vergine Maria, al vescovo e al popolo, alla Vergine ed al Comune. Ai feudatari fu imposta la dimora in città. La nuova lotta tra il papa Alessandro III senese e Federico I trovò come vescovo di Siena l'attivo e zelante Ranieri (1129-1167) al quale si deve il prezioso calendario-obituario della Chiesa senese (circa 1140). Avendo i consoli, premuti dal vicario imperiale, imprigionato alcuni ecclesiastici, il vescovo scomunicò i consoli e pose l'interdetto sulla città e il contado. Il clero restò fedele al Papa, ma il vescovo fu costretto a fuggire senza ritorno (morì nel 1170).

Risale a questo tempo la consacrazione della nuova Cattedrale. Siena ghibellina ebbe il riconoscimento imperiale delle città libere (1186); libera elezione dei consoli (che la città già eleggeva da vari decenni), batter moneta, ecc.; riconoscimento che fu completato con l'istituzione del podestà (1199). Il movimento di unificazione comunale fu intorbidato da guerre continue tra Siena e Firenze, guerre che né i vescovi Buono (1189-1215) e Buonfiglio (1216-1252), né la predicazione di pace degli Ordini nuovi dei Domenicani, Francescani, e Servi di Maria placarono, finché Siena riuscì a debellare la rivale guelfa (1260) e a dominare sulla Toscana per un decennio, dopo essersi data una saggia costituzione civile (1262). I grossi mercanti e banchieri guelfi arrivarono ad impadronirsi del governo che essi, i Nove, tennero con saggezza ed energia e senza notevoli scosse per un lungo periodo (1292-1355).

L'eredità del beato Andrea Gallerani (circa 1200-1251), fondatore della Casa di Misericordia (circa 1240) si allargò con la Compagnia dei Disciplinati sotto le vòlte dello Spedale (1295), la quale ha continuato a lungo la beneficenza antica sotto il nome di Società di Esecutori di pie disposizioni; san Bernardo Tolomei (1272-1348) fondò nel 1319 la Congregazione degli Olivetani; sorsero le Certose di Maggiano e di Pontignano; il Comune, non soddisfatto di avere una grande cattedrale, ne progettò una maggiore ed il vescovo Donusdeus (1313-1351) benedisse (1339) la prima pietra della grande Cattedrale che è rimasta incompiuta. Siena era popolata di chiese, di conventi, di spedali abbelliti da notevoli opere d'arte. Tre anni dopo la peste del 1348, lo stesso vescovo Donusdeus beneficiò con il suo testamento (1351) 20 parrocchie, 34 conventi, 2 badie, 13 spedali.

Agitato da passioni politiche rovinose, caduti i Nove, il popolo si consumò in lotte continue interne ed esterne che portarono la Repubblica alla rovina (1555) con l'incorporazione nel Granducato mediceo. Durante questi due secoli l'Università di Siena fu elevata da Carlo IV (1357) a Studio generale con facoltà al vescovo di conferire le lauree; sorse l'opera del beato Giovanni Colombini con i suoi Gesuati; operò santa Caterina. Furono noti la dotta pietà degli Ilicetani e di San Bernardino con la sua Osservanza.

Siena ospitò Gregorio XII, mecenate dello Studio cui concesse la cattedra di teologia; poi Eugenio IV, Gabriele Condulmer, già vescovo di Siena (1408).

Sempre a Siena si svolse l'incompiuto Concilio ecumenico del 1423.

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Concilio di Siena (1423)

Notevole fu l'episcopato d'Enea Silvio Piccolomini (1450-1458), che innalzato al soglio pontificio con li nome di Pio II, elevò la sede di Siena al rango di arcidiocesi metropolitana il 23 aprile 1459.

Arcivescovi illustri furono Francesco Piccolomini (1460-1501), poi eletto papa con il nome Pio III; Francesco Bandini Piccolomini, difensore del cattolicesimo contro i protestanti (1529-1588), nonostante i casi sporadici di defezione tra cui l'apostasia di Bernardino Ochino.

Il Concilio di Trento provocò anche a Siena una serie di iniziative dirette specialmente dai cappuccini e dai gesuiti, stabilitisi a Siena rispettivamente nel 1536 e nel 1555. Sono da notare l'episcopato del dotto arcivescovo Ascanio Piccolomini (1588 - 1597); del cardinale Francesco Tarugi (1597-1607), che tenne un Sinodo provinciale (1599).

Papa Paolo V, la cui famiglia era di origini senesi, volle investire del pallio arcivescovile un cugino suo omonimo, Camillo Borghesi.

Importante furono pure i successivi episcopati del cardinale Metello Bichi (1612 - 1614), fondatore del Seminario; di Ascanio Piccolomini II (1628-1671). Il Seminario, irrobustito dalla munificenza di Alessandro VII (1660), richiamava giovani da ogni parte della Toscana quasi in gara con il Collegio Tolomei diretto dai gesuiti; a questi dopo la soppressione (1774) successero gli scolopi.

Le controversie del giansenismo sfiorarono appena la diocesi. Ma quando Pietro Leopoldo pretese attuare le sue riforme religiose, l'arcivescovo Tiberio Borghesi, in seguito alla soppressione granducale delle compagnie laicali, del riassestamento delle parrocchie cittadine (1783-1786), difese fermamente i diritti della dottrina e disciplina ecclesiastica. Ospite di Siena fu Pio VI in esilio nel febbraio-maggio 1798.

Gli ordini religiosi soppressi dai francesi (1808-1809) ritornarono dopo la Restaurazione. Durante il periodo risorgimentale fu arcivescovo il dotto Giuseppe Mancini (1824-1855). Il Seminario-Collegio continuò la formazione dei giovani chierici e secolari, fino al sorgere del XX secolo, quando si ebbe la separazione del Seminario dal Collegio; e per opera dell'arcivescovo Prospero Scaccia il Seminario ottenne la facoltà di conferire lauree in teologia (1914-1931). L'Università di Siena aveva soppresso la facoltà di teologia nel 1860.

Le altre sedi e la loro unione

La diocesi di Montalcino fu eretta il 13 agosto 1462, ricavandone il territorio dalla diocesi di Arezzo e dalla diocesi di Chiusi. Originariamente era unita in persona episcopi alla sede di Pienza e immediatamente soggetta alla Santa Sede. Girolamo II Piccolomini, figlio di Bonsignore, ottenne il 20 novembre 1528 da papa Clemente VII la divisione temporanea delle due sedi. Questa prima divisione durò fino al 1535. L'unione tra Montalcino e Pienza fu revocata una seconda volta tra il 1554 e il 1563. Il 23 maggio 1594 papa Clemente VIII divise definitivamente Montalcino da Pienza, con effetto a partire dalla fine dell'episcopato del vescovo Francesco Maria Piccolomini, conclusosi con la sua morte nel 1599.

La diocesi di Colle di Val d'Elsa fu eretta il 5 giugno 1592 ed era originariamente suffraganea dell'arcidiocesi di Firenze.

L'unione con le diocesi di Colle di Val d'Elsa e di Montalcino prese avvio negli anni settanta, sotto forma di un'unione in persona episcopi: l'arcivescovo Castellano divenne anche vescovo di Colle di Val d'Elsa il 7 ottobre 1975 e di Montalcino il 19 gennaio 1978. Dal 1975 fino al 1989 Colle di Val d'Elsa ebbe un vescovo ausiliare residente. Il 30 settembre 1986 le diocesi di Colle di Val d'Elsa e di Montalcino sono state definitivamente accorpate nell'arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino.

Tre vescovi di Siena sono stati successivamente eletti al soglio pontificio: Eugenio IV, Pio II e Pio III.

Cronotassi dei vescovi

Sede di Siena

Sede di Colle di Val d'Elsa

Sede di Montalcino

Sede di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino

Statistiche

L'arcidiocesi al termine dell'anno 2017 su una popolazione di 183.154 persone contava 164.838 battezzati, corrispondenti al 90,0% del totale.

Bibliografia
Cronotassi di Siena
Cronotassi di Colle di Val d'Elsa
Cronotassi di Montalcino
Voci correlate
Collegamenti esterni