Innocenzo Conti
Innocenzo Conti (Roma, 8 febbraio 1731; † Frascati, 15 novembre 1785) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.
Cenni biografici
Nacque a Roma l'8 febbraio 1731 da Stefano, duca di Poli e Guadagnolo e da Maria Vittoria Ruspoli.
Formazione e carriera ecclesiastica
Nel 1747 entrò in prelatura e il 27 aprile 1752 si laureò a Roma, presso l'Università La Sapienza, in utroque iure.
Nel luglio 1752 divenne referendario del Tribunale della Segnatura Apostolica e reggente della Penitenzieria Apostolica nel 1752. Fu vicario di san Nicola in Carcere e di santa Maria ad Martyres. Dal 1759 al 1764 fu segretario della Sacra Congregazione delle Indulgenze e Sacre Reliquie. Fu poi Uditore di Rota.
Nunziatura
Papa Clemente XIV il 26 novembre 1769 lo volle nunzio presso il re del Portogallo e il 3 dicembre dello stesso anno lo nominò arcivescovo titolare di Tiro. Fu consacrato il 26 dicembre nella Chiesa di Santa Maria in Vallicella, dal cardinale Marcantonio Colonna, assistito da mons. Orazio Mattei (Ch), arcivescovo titolare di Colosse e da mons. Giuseppe Maria Contesini (Ch), arcivescovo titolare di Atene. Il 3 gennaio seguente fu designato ufficialmente a occupare la nunziatura di Lisbona, rimasta vacante da dieci anni in seguito ai contrasti sorti con la Santa Sede dopo l'espulsione dei gesuiti dal regno. La nomina del Conti a nunzio coincise volutamente con quella della presa di possesso del Laterano da parte del nuovo pontefice, che desiderava sottolineare la sua volontà di accomodamento con le corti.
Presso la corte portoghese trovò buona accoglienza ma la sua missione diplomatica non riuscì a ottenere lo sperato ricongiungimento con la Santa Sede. Ingannato dalle promesse del ministro Sebastião José de Carvalho e Melo, marchese di Pombal e abbagliato dalle sontuose accoglienze che costui gli riservava sia a Lisbona sia nella sua villa di campagna, il Conti coltivò speranze infondate trasmettendo alla Curia notizie fuorvianti. Qualche dubbio sull'efficacia dell'azione del nunzio sorse a Roma, ma la fiducia e la debolezza di carattere del pontefice finivano con l'avere la meglio. Al prelato toccò barcamenarsi intorno alla questione degli altri Ordini religiosi presenti nel regno portoghese dopo l'espulsione dei gesuiti, che secondo il disegno del marchese Pombal, avrebbero dovuto essere ridotti in completa dipendenza del governo.
Di fronte a questi avvenimenti il Conti dovette accorgersi che la riapertura della nunziatura non aveva migliorato i rapporti tra Portogallo e Roma.
Cardinalato
Fu perciò con grande gioia che, nominato cardinale in pectore nel concistoro del 23 settembre 1771 su raccomandazione del Pombal, ebbe notizia della pubblicazione avvenuta nel Concistoro del 19 aprile 1773 che preannunciava la fine della sua nunziatura.
Rientrato nella Santa Sede, godette non solo della protezione del Portogallo, ma anche di quella di Francia e Spagna. Così fu anche nel conclave che seguì la morte di Clemente XIV. A Roma si riteneva che il Conti avrebbe rappresentato il Portogallo in conclave nella speranza di ottenerne il protettorato vacante per la morte di Neri Maria Corsini. I dispacci di José Moñino y Redondo, conte di Floridablanca e ambasciatore spagnolo presso la Santa Sede, lo dettero tra i favoriti della Spagna e della Francia e a nove giorni dall'apertura dei conclave il suo nome entrò in una lista di papabili. Negli scrutini giunse a ottenere tredici voti, di cui due provenienti dal gruppo degli zelanti, ma agli occhi dei confratelli non aveva la statura né intellettuale né morale per salire al soglio pontificio.
Nel 1775 divenne segretario ai brevi apostolici. Fu membro delle Sacre Congregazioni: dei Vescovi e Regolari, dei riti, del Concilio e delle indulgenze e sacre reliquie. Fu camerlengo del collegio cardinalizio nell'anno 1782-1783. In quell'anno optò per il titolo di Santa Maria in Ara Coeli. Fu cardinale protettore delle città di Anagni e Narni, dei Frati Minori Cappuccini, dei monaci di Montevergine, nonché di ospedali, monasteri e pie istituzioni.
Morte
Morì il 15 novembre 1785, nella villa di famiglia a Frascati. Il suo corpo fu portato a Roma ed esposto nella Chiesa di San Marcello, dove si tennero i funerali. Fu sepolto nella chiesa del suo titolo.
Nel 1786 la Biblioteca Vaticana acquistò i libri appartenuti al cardinale Conti, fra cui i due Ebraici 485 e 486, contenenti un Pentateuco con la versione letterale latina. Il cardinale infatti coltivava le lettere e in particolare l'archeologia, ed era stato lucumone dell'Accademia Etrusca.
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale |
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santorio
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII, O.P.
- Papa Benedetto XIV
- Papa Clemente XIII
- Cardinale Marcantonio Colonna juniore
- Cardinale Innocenzo Conti
Successione degli incarichi
Predecessore: | Reggente della Penitenzieria Apostolica | Successore: | |
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Gaetano Fantuzzi | 1º gennaio 1752-1º dicembre 1753 | Nicolò Maria Antonelli |
Predecessore: | Segretario della Congregazione per le Indulgenze e le Sacre Reliquie | Successore: | |
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Antonio Eugenio Visconti | 22 febbraio 1760-22 febbraio 1764 | Stefano Borgia |
Predecessore: | Arcivescovo titolare di Tiro | Successore: | |
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Giuseppe Simone Assemani | 18 dicembre 1769-19 aprile 1773 | Vincenzo Ranuzzi |
Predecessore: | Nunzio apostolico in Portogallo | Successore: | |
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Filippo Acciaiuoli | 3 gennaio 1770-19 aprile 1773 | Vincenzo Ranuzzi |
Predecessore: | Segretario dei Brevi Apostolici | Successore: | |
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Andrea Negroni | 3 marzo 1775-15 novembre 1785 | Romoaldo Braschi-Onesti |
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Silvestro in Capite | Successore: | |
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François-Joachim de Pierre de Bernis | 3 aprile 1775-15 dicembre 1783 | Giovanni Maria Riminaldi |
Predecessore: | Camerlengo del Collegio Cardinalizio | Successore: | |
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Bernardino Giraud | 25 febbraio 1782-17 febbraio 1783 | Francesco Saverio de Zelada |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Maria in Ara Coeli | Successore: | |
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Vitaliano Borromeo | 15 dicembre 1783-15 novembre 1785 | Alessandro Mattei |
Bibliografia | |
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- Cardinali in pectore
- Cardinali creati in pectore da Clemente XIV
- Reggenti della Penitenzieria Apostolica
- Segretari della Congregazione per le indulgenze e le sacre reliquie
- Vescovi di Tiro
- Nunzi apostolici per il Portogallo
- Segretari dei Brevi Apostolici
- Cardinali presbiteri di San Silvestro in Capite
- Cardinali Camerlenghi
- Cardinali presbiteri di Santa Maria in Ara Coeli
- Presbiteri italiani
- Presbiteri del XVIII secolo
- Italiani del XVIII secolo
- Presbiteri per nome
- Vescovi consacrati nel 1769
- Vescovi italiani del XVIII secolo
- Vescovi del XVIII secolo
- Vescovi per nome
- Vescovi consacrati da Marcantonio Colonna juniore
- Italiani
- Arcivescovi per nome
- Concistoro 19 aprile 1773
- Concistoro 23 settembre 1771
- Cardinali italiani del XVIII secolo
- Cardinali del XVIII secolo
- Cardinali per nome
- Cardinali creati da Clemente XIV
- Biografie
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- Arcivescovi italiani
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