Palazzo Apostolico del Laterano (Roma)
Palazzo Apostolico del Laterano | |
Palazzo Apostolico del Laterano (1586 - 1589) | |
Stato | Italia |
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Regione | Lazio |
Regione ecclesiastica |
Regione ecclesiastica Lazio |
Comune | Roma |
Diocesi |
Diocesi di Roma Vicariato Generale dello Stato della Città del Vaticano |
Religione | Cattolica |
Indirizzo | Piazza di San Giovanni in Laterano, 6 - Roma (RM) |
Telefono | +39 06 69886386 |
Fax | +39 06 69886394 |
Sito web | Sito ufficiale |
Proprietà | Santa Sede |
Oggetto tipo | Palazzo |
Oggetto qualificazione | pontificio |
Fondatore | Costantino |
Data fondazione | IV secolo |
Architetto | Domenico Fontana |
Inizio della costruzione | IV secolo, prima metà |
Completamento | XVI secolo, fine |
Coordinate geografiche | |
Italia |
Il Palazzo Apostolico del Laterano, adiacente alla Basilica di San Giovanni in Laterano, cattedrale di Roma, è stato la residenza ufficiale dei papi dalla prima metà del IV all'inizio del XIV secolo. L'attuale edifico, però, fu costruito, tra il 1585 e 1589, dall'architetto Domenico Fontana, su commissione di papa Sisto V, abbattendo l'antico Patriarchio costantiniano.
Storia
Età imperiale romana
L'area dove sorge il Palazzo prende il nome dai proprietari originali, la famiglia romana dei Plauzi Laterani che vi qui possedevano una ricca dimora. Due famiglie romane usarono il cognome di Laterani: i Sestii ed i Plauzi. Lucio Sestio Laterano fu il primo plebeo a raggiungere la carica di console. Un Plauzio Laterano, console designato, fu accusato verso il 65 d.C. di aver preso parte alla cospirazione di Caio Calpurnio Pisone contro Nerone.[1] All'epoca le proprietà dei Laterani, con l'annessa dimora, che Giovenale (Sat. X, 15) definì egregias Lateranorum ædes, furono espropriate.
Alla fine del II secolo, probabilmente a partire dal 197 d.C., per volontà di Settimio Severo, la dimora dei Laterani - che giace a m 5,55 sotto il pavimento della chiesa - fu sostituita dalla seconda caserma degli equites singulares, la guardia scelta dell'imperatore (Castra nova equitum singularium), anche se il nome della famiglia rimase, comunque, legato alla zona.
Epoca costantiniana
All'inizio del IV secolo, dopo la battaglia di ponte Milvio (312 d.C.), le caserme degli equites singulares furono distrutte da Costantino per creare lo spazio necessario alla costruzione della prima basilica cristiana. In un'area, comunque, non lontana dal Palazzo imperiale (Sessorium), fatto edificare da Settimio Severo nel III secolo e situato dove oggi sorge la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme.
Contemporaneamente alla cattedrale, cioè la Basilica Salvatoris (poi dedicata a san Giovanni Battista) e al Battistero, venne fondato il palazzo, detto Patriarchium, poiché era consuetudine che il vescovo risiedesse vicino alla sua chiesa.
Secondo la tradizione, anche se molto discussa dagli storici, il palazzo venne eretto utilizzando le strutture della domus Faustae, ossia l'abitazione dell'imperatrice Flavia Maxima Fausta, moglie di Costantino, che proprio l'imperatore avrebbe donato in tutto ο in parte a papa Milziade (311 - 314), forse in occasione del sinodo che si era svolto qui (convenerunt in domum Faustae in Laterano) nel 313, per combattere lo scisma donatista.
La ricerca storica, fino ad oggi, non è riuscita ad individuare da quale anno la residenza del Papa venne posta al Laterano. L'unica data certa è quella relativa alla consacrazione della basilica, che fu fatta nel 324 da Silvestro I.
Medioevo
Nel V secolo gli edifici nel Laterano furono più volte restaurati, in seguito ai danneggiamenti gravi provocati dalle invasioni barbariche.
La fase espansiva del palazzo inizia nell'VIII secolo, con una serie di papi che lo arricchiscono in modo che possa rivaleggiare con le residenze imperiali bizantine. Proprio in questo periodo, infatti, il Laterano diviene il centro dell'unico potere esistente a Roma, quello dei pontefici. Inizia quest'opera papa Zaccaria (741 - 752), che promuove lavori di abbellimento e la costruzione di un triclinium (sala per banchetti) e di una torre fortificata. L'attività costruttiva prosegue con Leone III (795 - 816), che fa erigere due triclinia (sale da pranzo) di grande ricchezza e valore simbolico:
- Sala, detta Triclinio Leoniano, con tre absidi, che è in minima parte sopravvissuta;
- Ambiente, successivamente chiamato Sala del Concilio (Aula Concilii), poiché qui si tennero i Concili lateranensi, che venne abbattuto alla fine del XVI secolo da Domenico Fontana, ma le informazioni, che abbiamo dallo stesso architetto, permettono una sua precisa ricostruzione. Era una sala absidata (m 75,35 x 20), coperta con un tetto a capriate, con cinque nicchie su ognuno dei lati lunghi, dove erano collocati letti semicircolari (accubita) perché all'epoca nei pranzi ufficiali si mangiava sdraiati, come in epoca romana; così il triclinio era detto accubitaneo. L'ambiente presentava un pavimento in marmi policromi, al centro una fontana con una conca di porfido, dipinti murali ad affresco nelle dieci nicchie laterali e mosaici su quella di fondo. Le stanze private dei papi in questo palazzo erano situate fra questo Triclinium e le mura della città.
Proprio durante il pontificato di Leone III, si cominciano a riunire nel Campus lateranensis, cioè nell'area a nord della cattedrale (oggi Piazza San Giovanni in Laterano), una serie di sculture bronzee, simbolo del potere imperiale romano, che durante il Rinascimento per volere di papa Paolo III furono trasferite al Campidoglio:
- Lupa capitolina,
- Statua equestre di Marco Aurelio (conosciuta all'epoca come Caballus Constantini), che allora si credeva che raffigurasse Costantino.
- Frammenti di un colosso bronzeo (mano, testa, globo) rappresentante Costantino o Costanzo II.
Nel 897, nel palazzo lateranense ebbe luogo il cosiddetto Sinodo del cadavere, durante il quale papa Stefano VI fece processare il cadavere del suo predecessore Formoso, che fu condannato e gettato nel Tevere. A questo evento, seguì un terremoto, che danneggiando gravemente la chiesa e il palazzo, fu ritenuto un castigo divino nei confronti del pontefice, e rese necessaria una radicale ristrutturazione di entrambi gli edifici.
Nel X secolo, dopo un disastroso incendio, papa Sergio III (904 - 911), avviò importanti lavori di restauro sia del palazzo, sia della chiesa che terminarono con la seconda dedicazione di quest'ultima.
Successivamente, il Palazzo lateranense venne arricchito e decorato notevolmente per volere di papa Innocenzo III (1198 - 1216): questo fu il periodo della sua maggiore magnificenza, quando Dante afferma che l'edificio era superiore a tutte le opere umane:[2]
(IT) | (IT) | ||||
« | Se i barbari, venendo da tal plaga che ciascun giorno d'Elice si cuopra, rotante col suo figlio ond'ella è vaga, veggendo Roma e l'ardüa sua opra, stupefaciensi, quando Laterano a le cose mortali andò di sopra. » |
« | Se i barbari, scendendo da quelle terre del Nord illuminate perennemente dalla costellazione dell'Orsa Maggiore, che ruota in cielo con quella di Boote, si stupivano vedendo Roma e i suoi splendidi edifici, quando il Laterano superò in magnificenza le creazioni degli uomini. » |
Tra i tanti interventi successivi nel Patriarchio, si ricorda solo la ricostruzione del Sancta Sanctorum ad opera di papa Niccolò III nel 1277 e la Loggia delle Benedizioni ad opera di Bonifacio VIII (1294 - 1303). È stata distrutta da Domenico Fontana, ma ne abbiamo documentazione grazie ad un disegno realizzato intorno al 1535 da Maarten van Heemskerk: era caratterizzata da colonne di porfido e verde antico che sorreggevano un grande arco trilobo e, a conclusione, una cuspide decorata con le statue di san Pietro e san Paolo (ora conservate nel Museo della Basilica). Insieme alla loggia sono scomparsi anche i dipinti murali, ad affresco, opera di Giotto, che la decoravano e che conosciamo grazie ad un disegno contenuto in un esemplare degli Instrumenta translationis[3] (1622) di Giacomo Grimaldi (1568 - 1623), conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano e ad un frammento staccato raffigurante Papa Bonifacio VIII indice il Giubileo del 1300 (1297 - 1299), attualmente collocato nella navata destra della Basilica.
Nel corso del Medioevo, il Palazzo papale faceva parte di una vera e propria cittadella fortificata, che includeva anche la Cattedrale e il Battistero e partiva dalla Porta Asinaria e dalle Mura Aureliane terminando con il Castrum della Basilica dei Santi Quattro Coronati, dove i pontefici potevano rifugiarsi in caso di pericolo.
Nel 1309, il papa Clemente V, decise di trasferire la sede pontificia ad Avignone, in una proprietà che costituiva una enclave all'interno del territorio francese. Tra le conseguenze della Cattività avignonese vi fu la decadenza del palazzo e della basilica, aggravata anche da due incendi devastanti, nel 1307 e nel 1361, che produssero danni irreparabili, anche se ampie somme furono inviate da Avignone a Roma per la loro ristrutturazione, essi non raggiunsero mai lo splendore precedente.
La residenza lateranense, al rientro dei papi in Roma, avvenuto nel 1377 con Gregorio XI (1371 - 1378), non era più agibile per cui il pontefice scelse di alloggiare in primo luogo nella Basilica di Santa Maria in Trastevere, poi alla Santa Maria Maggiore. Infine si stabilì presso il Palazzo Apostolico, cominciato a costruire sul colle Vaticano da Innocenzo XI (1198 - 1216) ed ampliato ed abbellito da Niccolò III (1277 - 1280). Ciò fu reso necessario non solo per le condizioni strutturali del Palazzo Laterano, ma anche per il desiderio dei papi di enfatizzare, con la vicinanza alla tomba di Pietro, la loro missione universale.
Evo moderno
Papa Giulio III (1550 - 1555) ordinò la demolizione del palazzo ormai fatiscente. Trent'anni dopo Sisto V (1585 - 1590) fece abbattere ciò che era ancora rimasto dell'antico palazzo e fece costruire al suo posto l'edificio attuale, progettato da Domenico Fontana ed inaugurato nel 1589.
Sisto V trasferì nel nuovo palazzo il Tribunale della Rota Romana, la Camera Apostolica e lo diede ai cardinali come loro abitazione, anche se egli continuò a risiedere tra Vaticano e Quirinale, dove morì.
In seguito il Palazzo Lateranense fu destinato da Paolo V (1605 - 1621) a residenza dell'arciprete e dei canonici della Basilica, mentre Urbano VIII (1623 - 1644) lo convertì in ospedale.
Nel 1693 Innocenzo XII, dopo un grande restauro, lo donò all'Ospizio Apostolico di San Michele e nel 1805 Pio VII lo destinò in parte ad archivio. Infine, nel 1844, Gregorio XVI vi istituì il Museo Gregoriano Lateranense, cui si aggiunsero il Museo Pio Cristiano (1854) e quello Missionario-Etnologico (1926).
Età contemporanea
L'11 febbraio 1929 furono firmati, proprio in questo palazzo, nella sala poi chiamata "della Conciliazione", i Patti Lateranensi, che assicurarono la sovranità alla Città del Vaticano e, tra le altre cose, lo status extraterritoriale al Laterano.
Nel 1962 papa Giovanni XXIII fece trasferire ai Musei Vaticani le opere dei Musei, destinando definitivamente il Palazzo Lateranense a sede del Vicariato per la Diocesi di Roma. Per l'occasione ne ordinò i restauri radicali terminati nel 1967.
Nel 1987 Giovanni Paolo II vi ha collocato il Museo Storico Vaticano.
Il 28 luglio 1993 l'entrata laterale della basilica e parte della facciata del palazzo furono danneggiati gravemente da un attentato dinamitardo: esplose un'auto bomba. Anche se la statica della facciata fu danneggiata, fu possibile riparare i danni rapidamente. Questo atto fu considerato un avvertimento al papa che poco prima in Sicilia aveva condannato la Mafia e i suoi membri.
Descrizione
Il Palazzo Apostolico del Laterano, fatto costruire da papa Sisto V, progettato da Domenico Fontana ed inaugurato nel 1589, si presenta a pianta quadrata, articolato su tre piani, con un lato addossato alla basilica e, all'interno, un cortile circondato da tre ordini di logge sovrapposte.
Esterno
Sulle tre facciate si aprono altrettanti portali bugnati, affiancati da colonne sormontate da balconi, su due dei quali compare lo stemma di Sisto V e sul terzo quello di Clemente XII (1730 - 1740).
Il palazzo ha tre piani: al piano terreno si aprono finestre architravate con inferriate con sottostanti finestrelle; ai due piani superiori finestre a timpani alterni triangolari e centinati. Un cornicione, decorato da un fregio a motivi araldici, corona l'edificio che è infine sormontato da una loggetta belvedere (detta anche altana) a colonne a giorno.
Interno
Dal portale che si apre su Piazza San Giovanni, si accede ad un grande cortile quadrato, realizzato dal Fontana e formato su quello di Palazzo Farnese ascrivibile a Michelangelo, circondato da un portico a tre ordini sovrapposti: il primo, a pianterreno, con 28 archi sorretti da pilastri con capitelli dorici e corinzi, cui sono addossate lesene doriche, il secondo, presente solo su tre lati, con arcate chiuse da vetrate scandite da lesene ioniche e il terzo accecato, con telamoni che sorreggono il cornicione terminale.
Il piano generale di decorazione del palazzo fu ideato dal modenese Giovanni Guerra (1540 - 1618), e coordinato da Gaspare Guerra - fratello di Giovanni - mentre i disegni dei cicli decorativi si debbono a Cesare Nebbia (1536 - 1614), a Cesare Santarelli, Giovanni Battista Ricci (1537 - 1627), Baldassarre Croce (1558 - 1628), Paris Nogari (1536 - 1601), Ventura Salimbeni (1567 - 1613), Andrea Lilio (1555 - 1610) ed all'anversano Paolo Brill (1554 - 1626).
La loggia al pian terreno è interamente decorata a grottesche e nelle lunette sono dipinte:
- Storie di san Francesco d'Assisi.
Primo piano
Dall'ingresso principale attraverso un ampio scalone, diviso in due rampe, si accede da un lato alla loggia delle benedizioni e dall'altro all'appartamento papale, agli ambienti del piano nobile circondati da un loggiato affrescato a grottesche, emblemi araldici di Sisto V e figure allegoriche. Vi sono conservate un ciclo di otto dipinti raffiguranti:
- Storie di san Giovanni Battista (secondo quarto del XVII secolo), olio su tela, di Andrea Sacchi, provenienti dal Battistero e qui collocate nel 1960.
Appartamento papale
L'appartamento papale è composto da dieci ambienti e dalla cappella:
- Sala di Costantino che presenta:
- Ciclo di dipinti murali con Storie dell'imperatore Costantino raffiguranti:
- San Silvestro I battezza l'imperatore Costantino,
- I doni dell'imperatore alla Chiesa,
- San Silvestro I con l'imperatore Costantino
- Apparizione della croce a Costantino.
- Due arazzi con Storie di Luigi XIV (1679), prodotti dalle celebri manifatture Gobelins, raffiguranti:
- Matrimonio di Luigi XIV con Maria Luisa d'Asburgo-Lorena;
- Ambasceria spagnola presso la corte di Luigi XIV.
- Ciclo di dipinti murali con Storie dell'imperatore Costantino raffiguranti:
- Sala degli Apostoli, che esalta nel fregio e nelle pareti la Missio Apostolorum, con lo stemma di Gregorio XVI, inserito nel 1840.
- Sala delle Stagioni, originariamente adibita a sala da pranzo, alla quale infatti fanno riferimento le raffigurazioni delle quattro stagioni alternate a figure allegoriche con frutti dei vari mesi, anche se successivamente è diventata la Sala del Trono, con l'inserimento del seggio di Pio IX.
- Sala di Daniele, decorata sulla volta con un dipinto raffigurante Abacuc soccorre Daniele nella fossa dei leoni, nella quale si notano:
- Scrittoio di papa Pio VII;
- Due sculture lignee policrome, databili al XIII - XIV secolo.
- Sale di Elia, di Salomone, di David e di Samuele, decorate con affreschi raffiguranti le storie dei personaggi cui sono dedicate, ma anche con arazzi Gobelins, fra i quali spiccano quelli raffiguranti:
- San Pietro apostolo guarisce uno storpio;
- Gesù Cristo guarisce l'uomo con la mano paralizzata.
- Sala degli Imperatori decorata con affreschi, che rappresentano Sisto V e la corte pontificia e la Chiesa adorata dagli imperatori cristiani, e da quattro arazzi prodotti dalla Fabbrica di San Michele e dalla manifattura Gobelins. Su uno scrittoio è esposto il Registro dei firmatari dei Patti Lateranensi (11 febbraio 1929), ossia Benito Mussolini e il cardinale Pietro Gasparri.
- Sala dei Pontefici, detta anche della Conciliazione, perché proprio in questo ambiente furono firmati i Patti Lateranensi, che è decorata con dipinti murali, ad affresco, raffiguranti:
- nel registro superiore:
- Primi diciannove papi in cattedra;
- Tu es Petrus di Andrea Lilio (1555-1631);
- Pasce oves meas di Ferraù Fenzone (1562 - 1645), realizzato forse in collaborazione con Antonio Viviani (1560 - 1620).
- nel registro inferiore:
- Storie dei primi diciannove papi, affreschi a monocromo;
- Gloria di papa Sisto V, ciclo che esalta l'opera del pontefice attraverso la rappresentazione delle sue principali imprese: L'acquedotto Felice e la via Pia; Il porto di Terracina; La bonifica delle paludi pontine; La fontana di Termini.
- nel registro superiore:
Dalla Sala degli Imperatori si accede alla Cappella papale, decorata con arazzi del XVIII secolo, che presenta all'altare una copia della Crocifissione di Gesù Cristo di Guido Reni.
Museo Storico Vaticano
Per approfondire, vedi la voce Museo Storico Vaticano |
Al piano nobile del Palazzo Lateranense ha anche sede il Museo Storico Vaticano, istituito da papa Paolo VI nel 1973, e qui trasferito nel 1987. Le collezioni del Museo sono esposte nei tre lati del loggiato, che affaccia sul cortile quadrato, e si articolano in tre sezioni:
- iconografia dei papi, dal XVI al XXI secolo;
- cerimoniale pontificio;
- corpi armati pontifici.
Completa, il percorso museale la visita delle dieci sale e della cappella dell’Appartamento papale.
Secondo piano
Si accede al secondo piano, in cui si trovano gli uffici del Vicariato di Roma e l'appartamento del Cardinale Vicario, attraverso una rampa di scale con la volta decorata a grottesche.
Complesso lateranense
Il Palazzo Apostolico del Laterano è parte di un complesso architettonico più ampio che comprende anche:
- Basilica di San Giovanni in Laterano
- Battistero di San Giovanni in Laterano,
- San Salvatore della Scala Santa
- Triclinio Leoniano: una singolare costruzione, situata accanto a San Salvatore della Scala Santa, a forma di abside inquadrata da un ordine colossale di paraste, sormontata da un timpano e preceduta da una scalinata, con la quale l'architetto Ferdinando Fuga dette sistemazione nel 1743 al mosaico della sala da pranzo dei papi all'interno del Patriarchìo, eretta da papa Leone III a fine VIII secolo con absidi su tre lati e demolita nel 1733. Il mosaico raffigura:
- al centro, Gesù Cristo e gli apostoli;
- a destra, San Pietro incorona Leone III alla presenza di Carlo Magno;
- a sinistra, Gesù Cristo trasmette i poteri a papa Silvestro I ed a Costantino
- Triclinio Leoniano: una singolare costruzione, situata accanto a San Salvatore della Scala Santa, a forma di abside inquadrata da un ordine colossale di paraste, sormontata da un timpano e preceduta da una scalinata, con la quale l'architetto Ferdinando Fuga dette sistemazione nel 1743 al mosaico della sala da pranzo dei papi all'interno del Patriarchìo, eretta da papa Leone III a fine VIII secolo con absidi su tre lati e demolita nel 1733. Il mosaico raffigura:
- Basilica dei Santi Quattro Coronati al Laterano
- Obelisco Lateranense: al centro della piazza antistante il Palazzo svetta un obelisco, in granito rosso, che è il più alto (m 31; col basamento m 47) a Roma. Innalzato dai faraoni Tutmosis III e Tutmosis IV nel XV secolo a.C., davanti al Tempio di Ammon a Tebe (Karnak) in Egitto. Fu trasportato a Roma dall'imperatore Costanzo II nel 357 e collocato nel Circo Massimo; crollato e ritrovato nel 1587, fu qui eretto nel 1588 dall'architetto Domenico Fontana.
Concili Lateranensi
Delle tante assisi sinodali svoltesi in Laterano nel corso nel Medioevo, cinque sono stati ritenuti come Concili Ecumenici dalla Chiesa cattolica:
- Primo Concilio Laterano (1123)
- Secondo Concilio Laterano (1139)
- Terzo Concilio Laterano (1179)
- Quarto Concilio Laterano (1215)
- Quinto Concilio Laterano (1512-1517)
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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