Patriarcato di Gerusalemme dei Latini

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Patriarcato di Gerusalemme dei Latini
Patriarchatus Hierosolymitanus Latinorum
Chiesa latina

Jerusalem Holy Sepulchre BW 19.JPG
patriarca cardinale Pierbattista Pizzaballa, O.F.M.
Sede Gerusalemme

sede vacante
Gerusalemme

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Suffraganea
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Stemma
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Mappa della diocesi
Nazione bandiera Israele
diocesi suffraganee
Coadiutore
Vicario
Provicario
generale
Ausiliari William Hanna Shomali,
Rafic Nahra,
Bruno Varriano, O.F.M.

Patriarchi emeriti:

Parrocchie 68 (6 vicariati )
Sacerdoti

492 di cui 96 secolari e 396 regolari
665 battezzati per sacerdote

614 religiosi 979 religiose 9 diaconi
327.653 battezzati
Eretta 1099, ristabilita 23 luglio 1847
Rito romano
Cattedrale Santo Sepolcro
Concattedrale Santissimo Nome di Gesù (procattedrale)[1]
Santi patroni Beata Vergine Maria, Regina di Terrasanta;
san Giacomo il Minore
Indirizzo
Patriarcat Latin, P.O. Box 14152, 9114101 Jerusalem [Old City]
Coordinate geografiche
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Collegamenti esterni

Sito ufficiale

Dati online 2021 (gc ch )

Chiesa cattolica in Israele
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica
La curia patriarcale con la procattedrale del Santissimo Nome di Gesù.
La parrocchia di rito latino di Pafo, a Cipro.
File:James Tissot - Pape a' Jerusalem.JPG
Il patriarca latino di Gerusalemme (Tissot).

Il patriarcato di Gerusalemme dei Latini (latino: Patriarchatus Hierosolymitanus Latinorum) è una sede della Chiesa cattolica.

Territorio

Il patriarcato estende la sua giurisdizione sui fedeli cattolici di rito latino residenti in Israele, Palestina, Giordania e Cipro.

Sede patriarcale è la città di Gerusalemme, dove si trovano la basilica cattedrale del Santo Sepolcro e la procattedrale del Santissimo Nome di Gesù.

Il seminario, invece, si trova a Beit Jala, una cittadina sita 10 km a sud di Gerusalemme in territorio palestinese.

Il territorio è suddiviso in 6 vicariati:

  • Palestina vicariato patriarcale di Gerusalemme e Palestina, con sede nella curia patriarcale;
  • Israele vicariato patriarcale di Israele, con sede a Nazaret;
  • Giordania vicariato patriarcale di Giordania, con sede ad Amman;
  • Cipro vicariato patriarcale di Cipro, con sede a Nicosia;
  • Israele vicariato patriarcale San Giacomo per i cattolici di lingua ebraica in Israele, con sede a Gerusalemme;
  • Israele vicariato patriarcale per i migranti e i richiedenti asilo in Israele, con sede a Gerusalemme.

Cattedrale

Quando il patriarcato latino fu ripristinato nel 1847, la basilica del Santo Sepolcro fu eretta a cattedrale latina, anche se già era sede della cattedra del patriarca greco.[2] Tuttavia, il patriarca latino vi può celebrare solo nei tempi e negli spazi assegnati alla comunità francescana della Custodia di Terra Santa dallo Statu Quo e secondo gli accordi con la stessa. Lo Statu Quo è un firmano ottomano del 1852, tuttora in vigore anche per effetto dell' Accordo Fondamentale tra la Santa Sede e lo Stato di Israele del 1993,[3] che assegna i diritti sul Santo Sepolcro alle varie confessioni cristiane presenti: oltre ai francescani, vi sono gli armeni, i copti, i siri e i greco-ortodossi.

Poiché il patriarca latino non può disporre liberamente della basilica del Santo Sepolcro, la chiesa del Santissimo Nome di Gesù, consacrata nel 1872 all'interno del complesso edilizio dove risiede il patriarca, svolge le funzioni di cattedrale in alcune occasioni. Originariamente definita concattedrale, nel 2022 è stato mutato il titolo in procattedrale perché spiega meglio il suo effettivo status e per sottolineare la maggiore importanza della basilica del Santo Sepolcro come cattedrale del patriarcato.[1]

Basiliche minori

Le seguenti chiese del patriarcato hanno il titolo di basiliche minori, conferito dalla Santa Sede:

Storia

Cronologia

Patriarcato crociato

Il 15 luglio 1099 Gerusalemme fu conquistata dai Crociati, che inaugurarono così il Regno di Gerusalemme, che durò per quasi duecento anni.

Fino a quel momento, tutti i cristiani in Terra Santa erano stati sotto la giurisdizione del Patriarca ortodosso di Gerusalemme, ma i crociati non accettarono di essere sottoposti a un religioso di rito bizantino, membro di una Chiesa separata da quella di Roma dopo il Grande Scisma del 1054 tra Oriente e Occidente. Perciò, il 1º agosto 1099 i religiosi crociati crearono il patriarcato di Gerusalemme dei latini e ne nominarono primo titolare Arnolfo di Rœux.

Simone II, il Patriarca greco di Gerusalemme, finì per rifugiarsi a Costantinopoli attorno al 1107 e un suo successore rivedrà Gerusalemme solo nel 1187.

Fu istituita una gerarchia ecclesiastica latina di rito romano: durante l'esistenza del Regno di Gerusalemme il patriarcato latino era diviso in quattro arcidiocesi a capo delle quali vi erano rispettivamente gli arcivescovi di Tiro, Cesarea, Nazaret e Petra. Aveva come diretti suffraganei i vescovi di Lidda-Ramla, Betlemme, Ebron e Gaza e gli abati del Tempio, del Monte Sion e del Monte degli Ulivi.

Il patriarca latino controllava inoltre il Quartiere latino della città di Gerusalemme (il Santo Sepolcro e le immediate vicinanze).

Dopo la caduta di Gerusalemme nel 1187, la sede del patriarcato fu trasferita a Tiro, poi a San Giovanni d'Acri nel 1191. Il patriarca tornò a Gerusalemme nel 1229, quando la città fu restituita ai Crociati, poi di nuovo a San Giovanni d'Acri nel 1244. San Giovanni d'Acri aveva una sua diocesi, ma le due furono unite nel 1263.

Quando con la caduta di San Giovanni d'Acri nel 1291 le ultime vestigia del Regno furono conquistate dai Mamelucchi, la storia del patriarcato, che corrispondeva approssimativamente al territorio del Regno di Gerusalemme, terminò.

Tuttavia la Chiesa cattolica continuò a nominare patriarchi di Gerusalemme titolari che, dopo il 1374, ebbero la loro sede nella Basilica di San Lorenzo fuori le mura a Roma.

Nel XIV secolo oltre a questa basilica il patriarca mantenne la competenza su numerosi domini orientali rimasti in mani latine (le isole greche di Cipro, Lesbo, Chio, Creta, Rodi, Nasso, e altre minori), ma questi possedimenti diminuirono con il progredire delle conquiste turche.

I patriarchi residenti dal 1847

L'insegna all'ingresso della curia patriarcale a Gerusalemme.

Nel 1842 la Chiesa anglicana istituì un vescovo anglicano di Gerusalemme. Subito dopo fu la Chiesa ortodossa russa a inviare una missione in Palestina.

Il 23 luglio 1847, con il breve Nulla celebrior, papa Pio IX decise di ripristinare il patriarcato di Gerusalemme dei latini, ma con un significato diverso rispetto al patriarcato crociato: non veniva più messo in discussione il fatto che il patriarca greco-ortodosso fosse il legittimo successore del primo vescovo di Gerusalemme.[9] Il 4 ottobre fu annunciato che l'Impero ottomano autorizzava il reinsediamento, con competenza estesa su Palestina e Cipro.

Nel 1850 il primo patriarca dopo la restaurazione, Giuseppe Valerga, istituì il seminario con lo scopo di formare un clero diocesano locale. Nel 1857 lo stesso patriarca ne trasferì la sede da Gerusalemme a Beit Jala.

Per evitare coinvolgimenti in questioni a carattere nazionale, furono scelti come patriarchi solo ecclesiastici di nazionalità italiana fino al 1987, quando papa Giovanni Paolo II nominò il palestinese Michel Sabbah, primo arabo a ricoprire questa carica, a cui successe nel 2008 il giordano Fouad Twal.

Prerogative del patriarca

Il patriarca di Gerusalemme dei Latini è l'unico tra i vescovi cattolici di rito latino a portare il titolo di "sua beatitudine".

È di diritto membro del Consiglio dei patriarchi cattolici d'Oriente, presidente della Conferenza dei vescovi latini nelle regioni arabe, presidente dell'Assemblea degli ordinari cattolici della Terra Santa e gran priore dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Cronotassi dei patriarchi

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Patriarchi insediati a Gerusalemme (1099-1187)

Patriarchi insediati a San Giovanni d'Acri (1187-1291)

Patriarchi titolari (1295-1847)

La basilica di San Lorenzo fuori le mura, a Roma, sede del patriarca di Gerusalemme dei Latini dal 1374 al 1847. Il beato Pio IX, che ripristinò la sede residenziale, scelse la basilica per la propria sepoltura.

Patriarchi di Gerusalemme (sede restaurata, dal 1847)

Dal 1847 tutti i patriarchi sono stati sepolti nella procattedrale del Santissimo Nome di Gesù, con l'unica eccezione del cardinale Filippo Camassei, morto a Roma il 18 gennaio 1921 dopo aver rinunciato al governo pastorale del patriarcato e sepolto nella tomba della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli (allora Propaganda Fide) nel cimitero di Campo Verano.

Statistiche

Note
  1. 1,0 1,1 Storia della Procattedrale su lpj.org. URL consultato il 2 novembre 2023
  2. Il Katholikon Archiviato il 23 maggio 2009 Data nell'URL non combaciante: 23 maggio 2009 in Internet Archive., dal sito del Patriarcato Ortodosso di Gerusalemme.
  3. Accordo Fondamentale tra la Santa Sede e lo Stato di Israele su olir.it. URL consultato il 25 maggio 2009 (archiviato dall'url originale in data 28 marzo 2016)
  4. AAS 50 (1958), p. 469.
  5. AAS 47 (1955), p. 713.
  6. ASS 37 (1904-1905), p. 630.
  7. Bullarium pontificium Sacrae Congregationis de Propaganda Fide, vol. V, p. 184.
  8. AAS 12 (1920), p. 150.
  9. Giorgio Bernardelli, Abbattere i «muri» tra le Chiese: lavori in corso, in Avvenire del 15 maggio 2009, p. 7.
  10. De Mas Latrie cita una bolla di nomina del 16 giugno 1205 (cfr. op. cit., p. 20).
  11. Morto assassinato.
  12. Muore per annegamento durante la fuga da San Giovanni d'Acri.
  13. È anche vescovo di Durham.
  14. È contestualmente vescovo di Rodez e legato pontificio in Medioriente.
  15. Dal 1336 è anche vescovo di Couserans.
  16. È contestualmente arcivescovo di Spalato.
  17. È contestualmente vescovo di Bayeux.
  18. È contestualmente vescovo di Ferrara.
  19. È contestualmente vescovo di Parma.
  20. Nipote del precedente. È contestualmente vescovo di Foligno.
  21. È contestualmente vescovo di Cesena.
  22. Fino al 1566 mantenne anche il titolo di Pola.
  23. Eletto papa il 29 ottobre 1591 con il nome di Innocenzo IX.
  24. È contestualmente arcivescovo di Genova.
  25. È contestualmente vescovo di Assisi.
  26. È contestualmente arcivescovo di Messina.
  27. Il 18 dicembre successivo ricevette il titolo di Santa Maria in Ara Coeli.
  28. Paolo Pieraccini, IL PATRIARCATO LATINO DI GERUSALEMME (1918-1940): Ritratto di un patriarca scomodo: mons. Luigi Barlassina, Il Politico, Vol. 63, No. 4 (187) (Ottobre-Dicembre 1998), pp.591-639.
    Barlassina era amministratore apostolico dal 16 dicembre 1919.
  29. Già amministratore apostolico dal 24 giugno 2016.
Bibliografia
  • Denys Pringle, The churches of the Crusader Kingdom of Jerusalem: a corpus, Cambridge University Press, Bd. I (A-K), 1993. ISBN 0-521-39036-2/Bd. II (L-Z), 1998. ISBN 0-521-39037-0
  • Bernard Hamilton, The Latin Church in the Crusader States: the Secular Church, London, Variorum Publications, 1980, ISBN 9780860780724
  • W. Hotzelt, Kirchengeschichte Palästinas im Zeitalter der Kreuzzüge 1099-1291, ed. Bachem, coll. «Kirchengeschichte Palästinas von der Urkirche bis zur Gegenwart» nº 3, Köln, 1940, p. 253
  • Hans Eberhard Mayer, Bistümer, Klöster und Stifte im Königreich Jerusalem (Schriften der Monumenta Germaniae Historica 26), Stuttgart, Hiersemann, 1977. ISBN 3-7772-7719-3
  • Charles D. Du Cange, Nicolas Rodolphe Taranne; Emmanuel Guillaume Rey, Documents inédits su books.google.it, cap. Les familles d'outre-mer, ristampa, Ayer Publishing, 1869, 1971, pp. 713 e seguenti
Voci correlate
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