Pompeio Aldrovandi
Pompeio Aldrovandi indicato anche come Pompeo e come Pietro; e il suo cognome come Aldovrandi (Bologna, 23 settembre 1668; † Montefiascone, 6 gennaio 1752) è stato un cardinale, arcivescovo e patriarca italiano.
Biografia
Nacque a Bologna, in una famiglia patrizia e senatoria. Era il secondogenito dei quattro figli del conte Ercole Aldrovandi, senatore e della sua seconda moglie Maria Giulia Albergati. Il suo nome è indicato anche come Pompeo e come Pietro; il suo cognome come Aldovrandi.
Formazione e attività prelatizia
Studiò al Seminario Romano e poi al Collegio Tolomei a Siena; in seguito frequentò l'Università di Bologna, dove conseguì il dottorato in utroque iure, sia in diritto canonico che civile, il 10 marzo 1691. Trasferitosi a Roma entrò nella prelatura romana come Referendario del Tribunale della Segnatura Apostolica di Giustizia e di Grazia il 22 febbraio 1696 e Uditore del Tribunale della Segnatura Apostolica di Giustizia dal dicembre dello stesso anno. Vicario della Patriarcale Basilica Lateranense il 14 aprile 1699. Luogotenente civile dell'uditore generale presso la Camera Apostolica dal dicembre 1700. Uditore della Sacra Romana Rota il 17 maggio 1706 e componente della S. C. dell'immunità ecclesiastica, di cui fu più volte segretario e vicario.
Ordinazione sacerdotale
Ordinato presbitero il 5 ottobre 1710. Uditore della nunziatura apostolica in Francia. Revisore dei conti e incaricato d'affari della nunziatura apostolica in Spagna, dal 1712 col compito di ristabilire i rapporti diplomatici con la Santa Sede; nel luglio 1716 si recò a Genova, diretto a Roma, che raggiunse il successivo 3 agosto con commissioni particolari della Corona di Spagna. Cameriere segreto di Sua Santità.
Episcopato e attività diplomatica
Eletto arcivescovo titolare di Neocesarea il 5 ottobre 1716. Consacrato l'11 ottobre seguente nella Chiesa di Sant'Ignazio a Roma, dal cardinale Fabrizio Paolucci, assistito da Prospero Marefoschi[1], vescovo titolare di Cirene e da Agostino Nicola degli'Abbati Olivieri[2], O.E.S.A., vescovo titolare di Targa. Luogotenente di udienza della Sacra Romana Rota; Assistente al soglio pontificio il 23 novembre dello stesso anno. Venne nominato Nunzio apostolico in Spagna il 2 gennaio 1717. Prima di arrivare in Spagna, fu incaricato di una missione a Parigi per affari molto importanti presso il re Luigi XIV. Arrivò a Madrid nel giugno del 1717. Non pochi contrasti con re Filippo V ebbe a causa dell'inviò in Sardegna della flotta e a seguito della sospensione disposta dal papa al re, di esigere dagli ecclesiastici tasse o sussidi.
Abbandonata la nunziatura senza l'autorizzazione pontificia per Avignone, ricevette nel 1718 l'ordine di recarsi immediatamente a Bologna dove rimase fino alla morte di papa Clemente XI, avvenuta nel 1721. Riabilitato dal nuovo papa Innocenzo XIII, fu riconfermato uditore della Sacra Rota Romana, di cui divenne poi luogotenente del decano nel 1725 e decano egli stesso nel 1726; reggente della Penitenzieria Apostolica nel 1724. L'11 luglio 1728 consacrò solennemente la Chiesa di Santa Maria in Portico e il suo altare maggiore. Promosso al Patriarcato di Gerusalemme dei Latini il 23 marzo 1729, fu Governatore di Roma e vice-camerlengo di Santa Romana Chiesa dal 30 settembre 1733 al 24 marzo 1734; pro-governatore fino al luglio 1734. Nel dicembre 1733 declinò la nomina alla sede di Benevento.
Cardinalato
Creato cardinale presbitero nel Concistoro del 24 marzo 1734, ricevette la berretta rossa e il titolo di Sant'Eusebio il 12 aprile 1734. Trasferito alla sede di Montefiascone e Corneto, con titolo personale di arcivescovo, il 9 luglio dello stesso anno. Abate commendatario di San Giulio di Dulzago, diocesi di Novara, nel 1737. Partecipò al conclave del 1740 che elesse papa Benedetto XIV. Datario di Sua Santità dal 24 agosto 1740 al 1743. Legato apostolico di Romagna 3 ottobre 1743; il suo mandato fu prorogato per un altro triennio; lo lasciò all'inizio di luglio 1746. Si recò poi a Bologna, nella quale cattedrale di San Petronio fondò una sontuosa cappella in onore di quel santo.
Morte
Morì 6 gennaio 1752 a Montefiascone. Sepolto temporaneamente nel duomo di Montefiascone, in seguito, le sue spoglie furono traslate a Bologna e sepolte, il 26 maggio dello stesso anno, nella cappella da lui fatta costruire nella cattedrale metropolitana. Le sue spoglie furono deposte in un sarcofago che probabilmente era stata la tomba di re Enzo tra il 1272 e il 1490; in quella cappella aveva fatto erigere anche un monumento funebre con un breve epitaffio.
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale |
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santorio
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Cardinale Gaspare Carpegna
- Cardinale Arcivescovo Fabrizio Paolucci
- Cardinale Arcivescovo Pompeo Aldrovandi
Successione degli incarichi
Predecessore: | Arcivescovo titolare di Neocesarea del Ponto | Successore: | |
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Alessandro Sforza ch |
5 ottobre 1716 - 23 marzo 1729 | Buenaventura Córdoba Espinosa de la Cerda |
Predecessore: | Nunzio apostolico in Spagna | Successore: | |
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Giorgio Spinola | 2 gennaio 1717 - 1º luglio 1720 | Alessandro Aldobrandini |
Predecessore: | Reggente della Penitenzieria Apostolica | Successore: | |
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Alessandro Caprara | 1º gennaio 1724 - 12 giugno 1731 | Marcello Passeri |
Predecessore: | Decano della Rota Romana | Successore: | |
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Carlo Cerri (pro-decano) |
22 febbraio 1726 - 18 settembre 1733 | Marcellino Corio |
Predecessore: | Patriarca titolare di Gerusalemme | Successore: | |
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Vincenzo Ludovico Gotti, O.P. | 23 marzo 1729 - 24 marzo 1734 | Tomaso Cervini ch |
Predecessore: | Governatore di Roma (Pro-governatore fino al luglio 1734) |
Successore: | |
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Giovanni Battista Spinola | 30 settembre 1733 - 24 marzo 1734 | Raniero Felice Simonetti |
Predecessore: | Vice-Camerlengo della Camera Apostolica | Successore: | |
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Giovanni Battista Spinola | 30 settembre 1733 - 24 marzo 1734 | Raniero Felice Simonetti |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Sant'Eusebio | Successore: | |
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Imre Csáky | 12 aprile 1734 - 6 gennaio 1752 | Enrico Enriquez |
Predecessore: | Arcivescovo di Montefiascone e Corneto (titolo personale) |
Successore: | |
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Sebastiano Pompeo Bonaventura ch |
9 luglio 1734 - 6 gennaio 1752 | Mario Antonio Maffei ch |
Predecessore: | Datario di Sua Santità | Successore: | |
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Antonio Saverio Gentili | 24 agosto 1740 - 3 ottobre 1743 | Giovanni Giacomo Millo |
Predecessore: | Legato apostolico di Romagna | Successore: | |
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Carlo Maria Marini | 3 ottobre 1743 - 19 settembre 1746 | Giacomo Oddi |
Note | |
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Bibliografia | |
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Collegamenti esterni | |
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Voci correlate | |
- Referendari dei Tribunali della Segnatura Apostolica di Giustizia e di Grazia
- Incaricati d'affari per la Spagna
- Vescovi di Neocesarea del Ponto
- Nunzi apostolici per la Spagna
- Reggenti della Penitenzieria Apostolica
- Patriarchi di Gerusalemme dei Latini
- Decani della Sacra Romana Rota
- Governatori di Roma
- Cardinali Camerlenghi
- Cardinali presbiteri di Sant'Eusebio
- Abati commendatari di San Giulio (Badia di Dulzago)
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