Alberto Gori

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Alberto Gori, O.F.M.
Vescovo
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battezzato
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Ritratto di Alberto Gori
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 81 anni
Nascita San Piero Agliana
9 febbraio 1889
Morte Gerusalemme
25 novembre 1970
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Vestizione 26 settembre 1907
Professione religiosa 14 gennaio 1911
Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale San Miniato al Tedesco, 19 luglio 1914
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Consacrazione vescovile
Consacrazione vescovile Roma, 27 dicembre 1949 da Eugène-Gabriel-Gervais-Laurent Tisserant
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a Cardinale
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
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pontificato
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Altre ricorrenze
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Attributi {{{attributi}}}
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Consorte

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Alberto Gori (San Piero Agliana, 9 febbraio 1889; † Gerusalemme, 25 novembre 1970) è stato un presbitero italiano, custode di Terra Santa e Patriarca Latino di Gerusalemme.

Biografia

Francescano della Custodia

Indossò l'abito francescano nella Provincia di San Bonaventura in Toscana il 26 settembre 1907 ed emise la professione semplice il 27 settembre 1908; quella solenne fu il 14 Gennaio 1911. Venne ordinato sacerdote il 19 luglio 1914 a San Miniato al Tedesco (Firenze).


Nel 1916 fu arruolato nell'esercito italiano a causa della prima guerra mondiale, e nel gennaio del 1919 fu inviato in Palestina, dove rimase al servizio della Custodia di Terra Santa. I Superiori lo destinarono prima al Santo Sepolcro in Gerusalemme e poi, in qualità di vice Direttore, al collegio di Aleppo in Siria (1922). L'anno seguente fu nominato Direttore rimanendo in questa carica per 14 anni, durante i quali, oltre a provvedere al buon andamento del collegio, rese più efficiente l'apostolato scolastico e culturale della Custodia in Aleppo. A questo fine suggerì al Discretorio di Terra Santa la costruzione di un altro collegio in un quartiere cristiano della città, perché il quartiere di Scibeni, dove esso si trovava, era stato abbandonato da quasi tutti i fedeli, che temevano di mandarvi i loro figli.

Dopo un lungo carteggio tra lui e il padre Custode dell'epoca, questi lo autorizzò il 27 luglio 1930 ad acquistare un altro terreno in Aleppo, dove credesse più opportuno, ed il padre Gori lo comprò subito. Nel frattempo, dovendo abbandonare il Collegio di Scibeni, prese in affitto una grande casa nel quartiere dei Cristiani in Azizie, e la adibì a scuola, riuscendo ad accogliervi 400 allievi.

Un anno dopo la sua elezione a Custode di Terra Santa egli decise insieme col Discretorio di costruire un nuovo e grande collegio in Aleppo (23 giugno 1938). La costruzione però non poté essere effettuata se non dopo la seconda guerra mondiale.

Custode di Terra Santa

L'elezione del padre Gori a Custode di Terra Santa da parte del Definitorio Generale dell'Ordine avvenne il 22 febbraio 1937. Succedeva al padre Nazzareno Jacopozzi. Dopo la conferma da parte della Sacra Congregazione di Propaganda Fide, fece il suo solenne ingresso a Gerusalemme l'8 aprile dello stesso anno, prendendo poi possesso del Santo Sepolcro l'11 dello stesso mese.

Gori resse la Custodia in tempi assai difficili a causa dei torbidi palestinesi negli anni 1937-39, poi durante la seconda guerra mondiale e, infine, nella guerra arabo-ebraica del 1948 originata dalla spartizione della Palestina.

Durante la seconda guerra mondiale dovette destreggiarsi con le Autorità inglesi, che avevano il mandato sulla Palestina. Gli Inglesi né lo internarono né lo allontanarono dall'Oriente, come fecero con altre Autorità ecclesiastiche in altre terre. Anzi, il Gori riuscì persino ad ottenere la loro collaborazione per ottenere per via legale quanto era necessario alla sussistenza della Custodia.

Dovette lavorare sempre con scarsità di personale, perché tutti i Religiosi italiani e tedeschi furono internati per periodi di tre o più anni.

Nel 1948 scoppiò in Palestina la guerra tra Arabi ed Ebrei. Il custode si trovava in mezzo al fuoco, e il convento di San Salvatore fu colpito e danneggiato in vari punti. Egli seppe rimanere al suo posto, a sostegno e conforto dei suoi frati, e, nello stesso tempo, mise in salvo i più deboli, gli studenti chierici e gli orfani, che furono inviati a Gerico e a Betlemme, lontano dal pericolo.

Quando la fiumana dei rifugiati si riversò dentro le mura della Città Vecchia, egli, senza esitare, ordinò al direttore della Casa Nova, al Superiore del convento della Flagellazione e al padre Parroco di dar ricovero a quanti avessero bisogno. Lo stesso fece a Betlemme e a Nazaret. La metà del Convento della Flagellazione e tutte le Case Nove e le case di Terra Santa furono subito occupate dai profughi.

Dopo la guerra palestinese il suo lavoro fu difficile e snervante a causa delle lunghe e spesso sterili pratiche imposte dai governi per il passaggio dei religiosi da una all'altra parte delle frontiere create dalla tregua tra i due belligeranti.

Provvide alla riparazione dei molti conventi danneggiati dalla guerra: Tiberiade, Mugeidel, Acri, Cenacolo, Collegio di Terra Santa in Gerusalemme Nuova e San Salvatore).


Il suo modo d'agire prudente e saggio fu molto stimato dalle Autorità Ecclesiastiche. Ciò portò alla conferma del suo mandato nell'aprile del 1943, quando fu confermato per un secondo sessennio nel governo della Custodia[1].
 Quasi subito dopo anche il Ministro Generale dei francescani espresse la sua soddisfazione nominandolo (12 Luglio 1943) Delegato Generale per la Custodia, con facoltà speciali e straordinarie, delle quali il Gori ebbe a servirsi in parecchie occasioni.

Durante la seconda guerra mondiale il Collegio Serafico di Emmaus andò spegnendosi a poco a poco. Terminata la guerra il Gori cominciò ad interessarsi alla apertura e rifioritura dello stesso, ma con criteri più vasti e più corrispondenti alle nuove necessità. Il 1 Agosto 1947 decise di accettare un Convento offerto dalla Provincia Toscana, per riaprirvi un collegio serafico per gli aspiranti europei desiderosi di far parte della Custodia (Collegio di San Cerbone presso Lucca).

Per gli aspiranti orientali, che non potevano essere condotti ad Emmaus a causa dei torbidi di Palestina, aprì un nuovo collegio serafico in Araya sopra Beirut (ottobre-novembre 1948). In quello stesso anno acquistò un palazzo al IV Miglio Appio presso Roma per istituirvi un collegio serafico internazionale di Terra Santa.


La collaborazione con gli Orientali

Vivendo e lavorando in Oriente e in mezzo ai riti orientali, il Gori volle, nella misura del possibile, aiutare le Chiese Orientali e favorire l'unione delle Chiese. Introdusse volentieri (22 dicembre 1938) nella Custodia l'uso della celebrazione dell'ottavario di preghiere per l'unità dei cristiani in collaborazione coi riti orientali.

Cedette umilmente e prontamente le missioni di Terra Santa in Kessab e Baghgiaghaz agli Armeni per ordine espresso della Santa Sede (1946), fondò l'Opera copta in Egitto che in pochi anni vide un notevole sviluppo (1947-1949).

Aiutò con sussidi pecuniari alcune comunità orientali bisognose di aiuto e molti fedeli di rito orientale.

Patriarca di Gerusalemme

Chiamato a Roma nel novembre del 1949, vi fu ufficialmente proclamato Patriarca Latino di Gerusalemme.

Ricevette la consacrazione episcopale dal card. Eugène-Gabriel-Gervais-Laurent Tisserant, conconsacranti mons. Luigi Traglia Vicegerente del Vicariato dell'Urbe e mons. Igino Michelangelo Nuti O.F.M., nella Basilica Minore di Sant'Antonio di Padova il 27 dicembre 1949.


Il 18 febbraio 1950, tornando dall'Italia, fece il suo primo solenne ingresso a Gerusalemme, acclamato da tutto il popolo. Per questa occasione il Maestro Agostino Lama, Organista del Santo Sepolcro, compose in suo onore il canto "Confortare et esto robustus"[2].

Iniziò presto la visita pastorale, e fu dappertutto ricevuto con solennità ed entusiasmo.

A visita terminata, egli cominciò a restaurare il Patriarcato, sollevando lo stato economico del clero patriarcale, fondando chiese, canoniche per i preti, residenze per le Suore del Rosario a servizio del Patriarcato, e, soprattutto prendendo a cuore l'ampliamento del Seminario Patriarcale in Beit Giala, per provvedere alle crescenti necessità delle parrocchie latine e delle nuove missioni.

Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Patriarca di Gerusalemme dei Latini Successore: BishopCoA PioM.svg
Luigi Barlassina 21 novembre 1949 - 25 novembre 1970 Giacomo Giuseppe Beltritti I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Luigi Barlassina {{{data}}} Giacomo Giuseppe Beltritti
Predecessore: Custode di Terra Santa Successore: BishopCoA PioM.svg
Nazzareno Jacopozzi 1937 - 1950 Giacinto Maria Faccio I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Nazzareno Jacopozzi {{{data}}} Giacinto Maria Faccio
Note
  1. La conferma avvenne per un ordine della Santa Sede comunicato, tramite la Delegazione Apostolica di Gerusalemme, dal Card. Luigi Maglione, Segretario di Stato, dopo i soliti accordi presi con la Curia Generalizia dell'Ordine.
  2. Cfr. La Terra Santa, (1950), anno XXV, Aprile, le prime pagine e pp. 119-121.
Voci correlate
Collegamenti esterni