Sant'Alessandro di Alessandria
Sant'Alessandro di Alessandria Vescovo | |
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Santo | |
Età alla morte | 76 anni |
Nascita | ? 250 |
Morte | Alessandria d'Egitto 26 febbraio 326 |
Consacrazione vescovile | 313 |
Incarichi ricoperti | Vescovo di Alessandria d'Egitto |
Venerato da | Chiesa cattolica, Chiesa ortodossa, Chiesa copta |
Ricorrenza | 26 febbraio |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 26 febbraio, n. 1:
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Sant'Alessandro di Alessandria (?, 250; † Alessandria d'Egitto, 26 febbraio 326) è stato un vescovo e padre della Chiesa latino.
Egli fu il diciannovesimo vescovo di Alessandria d'Egitto, ruolo che precedette quello di Papa della Chiesa copta e Patriarca della Chiesa ortodossa di Alessandria prima dello scisma del 451. Occupò la cattedra vescovile dal 313 fino alla sua morte, avvenuta nel 326.
Biografia
La questione ariana
Alessandro viene ricordato sia per la sua grandezza che per il fatto che la sua nomina patriarcale escluse l'eresiarca Ario da quella carica. Quest'ultimo aveva iniziato a predicare la sua eresia nel 300, quando Pietro, da cui fu scomunicato, era patriarca. Ario fu riammesso alla comunione da Achilla, il successore di Pietro e da questo momento iniziò a tramare per essere nominato vescovo. Alla morte di Achilla, però, fu eletto Alessandro, pertanto Ario gettò la maschera e si ribellò apertamente. Alessandro, in principio, fu molto tollerante verso gli errori di Ario, al punto che il clero quasi si ribellò. Infine, però, l'eresia condannata da un concilio tenutosi ad Alessandria nel 318 e, più tardi, dal Primo concilio di Nicea (325), di cui Alessandro redasse gli Atti.
Il concilio di Nicea stabilì, infatti, che il figlio è consustanziale al padre e non generato, contraddicendo in tal modo le tesi di Ario che, pur ammettendo che Gesù fosse di sostanza simile a Dio, riteneva che questi avesse iniziato a esistere solo nel momento in cui era stato generato. Il concilio adottò, inoltre, la partizione civile dell'Impero come modello di partizione giurisdizionale della chiesa, riconoscendo per la prima volta ad Alessandria il ruolo di patriarcato.
Le persecuzioni
Durante il suo lungo episcopato si verificarono le sanguinose persecuzioni degli imperatori Galerio e Massimino Daia che misero per l'ennesima volta a dura prova il cristianesimo in Egitto. Fu proprio mentre il suo predecessore Pietro era in carcere, in attesa del martirio, che Alessandro e Achilla si recarono presso il pontefice e intercedettero per Ario, che Pietro aveva scomunicato dichiarando che era destinato alla perdizione. Il Pontefice rifiutò di riammetterlo alla comunione, tuttavia, quando Achilla succedette a Pietro, Ario fu ordinato sacerdote e quando, a sua volta, Alessandro divenne vescovo l'eretico era ancora tollerato.
Figura e culto di Alessandro
Alessandro veniva descritto dai contemporanei come "un uomo tenuto nella massima considerazione dal popolo e dal clero, magnificente, liberale, eloquente, amante di Dio e dell'uomo, dedito ai poveri, al bene e solerte verso tutti; così dedito alla mortificazione, che non ruppe mai il suo digiuno finché il sole brillava in cielo".
Viene venerato come santo dalla Chiesa cattolica (26 febbraio), da quella ortodossa (26 febbraio, anche se per lungo tempo il 17 aprile) e da quella copta (22 aprile).
Successioni
Predecessore: | Patriarca di Alessandria | Successore: | |
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Achilla | 313-326 | Atanasio |
Bibliografia | |
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