Urbano Paracciani Rutili
Urbano Paracciani Rutili Cardinale | |
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Età alla morte | 61 anni |
Nascita | Roma 8 febbraio 1715 |
Morte | Fermo 2 gennaio 1777 |
Sepoltura | Cattedrale di Fermo |
Appartenenza | Diocesi di Roma |
Ordinato diacono | 16 marzo 1738 (suddiaconato il 9 marzo 1738) |
Ordinazione presbiterale | 23 marzo 1738 |
Nominato arcivescovo | 9 luglio 1764 da Clemente XIII |
Consacrazione vescovile | Cappella Paolina nel Palazzo apostolico del Quirinale (Roma), 25 luglio 1764 dal papa Clemente XIII |
Creato Cardinale |
26 settembre 1766 da Clemente XIII (vedi) |
Cardinale per | 10 anni, 3 mesi e 6 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Urbano Paracciani Rutili (Roma, 8 febbraio 1715; † Fermo, 2 gennaio 1777) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.
Biografia
Nacque a Roma da famiglia nobile, primogenito dei sei figli di Rutilio Paracciani e Chiara Maddalena Vitelleschi. Il suo cognome è indicato anche come Parracciani e come Paracciani Rutili. Battezzato lo stesso giorno della sua nascita, era nipote del cardinale Giandomenico Paracciani[1] (1706), prozio del cardinale Niccola Paracciani Clarelli (1844), del cardinale Salvatore Nobili Vitelleschi (1875), per parte di madre e del cardinale Francesco Ricci Paracciani (1880).
Formazione e ministero sacerdotale
Studiò al Collegio di Prato e dal 1732, filosofia al Collegio di San Carlo a Modena; successivamente a Roma presso il Collegio Romano dei gesuiti, sotto la guida dello zio materno, padre Giulio Vitelleschi, S.J. conseguendo il dottorato in teologia. Frequentò poi il Collegio degli Avvocati di Modena, dove conseguì il dottorato in utroque iure, sia in diritto canonico che civile. Si perfezionò in legge sotto il celebre avvocato Angervilliers.
Ricevuto il suddiaconato il 9 marzo 1738 e il diaconato il 16 marzo 1738, venne ordinato presbitero il 23 marzo dello stesso anno. Nominato cameriere d'onore di Papa Benedetto XIV il 26 gennaio 1741 esercitò il ministero a Roma come priore del Collegio di Santa Maria in Via Lata. Divenne referendario dei Tribunali della Segnatura Apostolica di Giustizia e di Grazia, elettore dal settembre 1743 e uditore dall'anno seguente; prelato della Sacra Congregazione della Reverenda Fabbrica di San Pietro. Fu luogotenente civile dell'uditore della Camera Apostolica, novembre 1749; uditore della Sacra Romana Rota e Decano dal 14 febbraio 1761 al 9 luglio 1764, Decano dei uditori delle cause del Palazzo Apostolico. canonista della Penitenzieria Apostolica dal gennaio 1761, nominato consultore della Suprema Sacra Congregazione della Romana e Universale Inquisizione, della S.C. dei Riti, elettore della Congregazione di Fermo.
Ministero episcopale
Eletto arcivescovo metropolita di Fermo da Clemente XIII il 9 luglio 1764, in tale veste divenne principe di Fermo. Fu consacrato il 25 luglio seguente nella Cappella Paolina del Palazzo del Qurinale, a Roma, dal papa stesso, assistito da Giovanni Ottavio Bufalini, Arcivescovo titolare di Calcedonia, Nunzio apostolico in Svizzera originario di Città di Castello e da Giovanni Carlo Boschi, Arcivescovo titolare di Atene, Maestro di Camera del Papa. Gli fu imposto il pallio il 20 agosto dello stesso anno.
Cardinalato
Creato cardinale presbitero nel concistoro del 26 settembre 1766, il papa inviò la berretta rossa con un breve apostolico del 27 settembre 1766 che ricevette l'11 giugno 1767 e tre giorni dopo il titolo di San Callisto. Venne assegnato alla SS. CC dei Vescovi e Regolari, del Concilio Tridentino, della Visita Apostolica e alla Reverenda Fabbrica della Basilica di San Pietro.
Partecipò al conclave del 1769 che elesse papa Clemente XIV e a quello del 1774-1775 che elesse papa Pio VI. Celebrò il sinodo diocesano dal 23 al 25 maggio 1773: divenne Abate commendatario di Campo Fellone nelle Marche dal marzo 1775.
Morte
Morì a Fermo, di primo mattino, il 2 gennaio 1777 all'età di 61 anni per un'apoplessia dopo aver ricevuto i sacramenti della Chiesa con grande lucidità e devozione. Esposto nel duomo di Fermo, vi si svolsero i funerali con la partecipazione del capitolo e del clero. Venne sepolto in cattedrale tra i suoi predecessori. L'elogio funebre venne pronunciato da padre Nicolò Pietra, professore di eloquenza all'Università di Fermo. Il fratello, Giovanni Francesco, fece erigere un monumento alla sua memoria nel duomo di Fermo.
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale |
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santori
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII
- Papa Benedetto XIV
- Papa Clemente XIII
- Cardinale arcivescovo Urbano Paracciani Rutili
Successione degli incarichi
Predecessore: | Decano della Sacra Rota Romana | Successore: | |
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Pietro Francesco Bussi | 14 febbraio 1761 - 9 luglio 1764 | Bartolomeo Olivazzi |
Predecessore: | Arcivescovo metropolita di Fermo | Successore: | |
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Alessandro Borgia | 9 luglio 1764 - 2 gennaio 1777 | Andrea Antonio Silverio Minucci |
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Callisto | Successore: | |
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Fortunato Tamburini, O.S.B. Cas. | 15 giugno 1767 - 2 gennaio 1777 | Tommaso Maria Ghilini |
Note | |
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Bibliografia | |
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Collegamenti esterni | |
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Voci correlate | |
- Prelati d'onore di Sua Santità
- Decani della Sacra Romana Rota
- Vescovi di Fermo
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- Presbiteri ordinati nel 1738
- Presbiteri italiani
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- Italiani del XVIII secolo
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