Santuario di Santa Maria in Rivotorto (Assisi)
Santuario di Santa Maria in Rivotorto | |
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Bene protetto dall'UNESCO | |
Assisi, Chiesa di Santa Maria in Rivotorto | |
Stato | Italia |
Regione | Umbria |
Provincia | Perugia |
Comune | Assisi |
Località | Rivotorto |
Diocesi | Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino |
Religione | Cattolica |
Indirizzo | Via del Sacro Tugurio, Loc. Rivotorto 06081 Assisi (PG) |
Oggetto tipo | Chiesa |
Oggetto qualificazione | Santuario |
Dedicazione | Maria Vergine |
Sigla Ordine qualificante | O.F.M. Conv. |
Architetto | |
Stile architettonico | Neogotico |
Inizio della costruzione | 1854 |
Strutture preesistenti | "Tugurio" |
Materiali | pietra rosa del Subasio |
Iscrizioni | HIC PRIMORDIA FRATRUM MINORUM |
Coordinate geografiche | |
Italia | |
Patrimonio dell'umanità | |
Assisi, la Basilica di San Francesco e altri siti francescani Assisi, the Basilica of San Francesco and Other Franciscan Sites | |
Tipologia | Culturali |
Criterio | (i) (ii) (iii) (iv) (vi) |
Anno | 2000 |
Scheda UNESCO | inglese francese |
Il Santuario di Santa Maria in Rivotorto, noto anche come Santuario del Sacro Tugurio, è una chiesa eretta nel 1854 in stile neogotico, su disegno di fra' Bernardo Tini.
Storia
L'edificio sacro ha sostituito la precedente chiesa del XVI secolo, distrutta dal terremoto del 1853, che era stata costruita per proteggere il "tugurio" (un capanno con il tetto di frasche usato dai contadini come riparo per gli animali), dove san Francesco d'Assisi, attorno al 1208, si stabilì con i primi compagni (Bernardo da Quintavalle e Pietro Cattani).
Da questo luogo san Francesco d'Assisi partì per andare a Roma a chiedere al papa Innocenzo III l’approvazione della Regola (primavera del 1209).
Successivamente Francesco, forse anche a causa del crescente numero dei seguaci, fu costretto ad abbandonare questa dimora e a trasferirsi alla Porziuncola:
« | Dimorava allora il Padre con i suoi figli in un luogo vicino ad Assisi, chiamato Rivo Torto, dove sorgeva un tugurio abbandonato da tutti: una stamberga così angusta, che solo a gran fatica potevano sedersi e distendersi. Spessissimo erano privi di pane, e si nutrivano di rape ottenute in elemosina mendicando qua e là. L'uomo di Dio aveva scritto i nomi dei fratelli sulle travi del tugurio, così che, chiunque volesse riposare o pregare, potesse riconoscere il proprio posto, senza far rumore e turbare il raccoglimento, in un rifugio tanto piccolo e stretto". Ma un giorno, mentre i frati si trovavano colà, ecco giungere un contadino seguito dal suo somaro, con l'intenzione di entrare nel tugurio con l'animale. Perché i frati non facessero resistenza, si affacciò e disse al giumento: "Entra, entra, ché faremo del bene a questo luogo". Il padre santo, udendo tali parole e intuendo il proposito del villano, provò un moto di ostilità verso quell'importuno, soprattutto perché aveva fatto un gran chiasso con il suo somaro, inquietando i frati che in quel momento erano immersi nel silenzio e nell'orazione. Francesco disse loro: "Vedo, fratelli, che Dio non ci ha chiamati a preparare una stalla per l'asino, né per avere impacci con la gente, ma per andare a predicare agli uomini la via della salvezza dando dei buoni consigli, e ancor più per consacrarci all'orazione e al ringraziamento". Lasciarono dunque quella stamberga a uso dei poveri lebbrosi, e si trasferirono a Santa Maria della Porziuncola, accanto alla quale sorgeva una casetta, dove avevano abitato prima di ottenere quella chiesa. » | |
(Fonti Francescane, Leggenda dei tre compagni, XIII, 55 – FF. 1464, 1465)
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Descrizione
Esterno
La chiesa presenta una facciata a capanna, in pietra rosa del Subasio, che rielabora alcuni elementi architettonici della Cattedrale di San Rufino.
Sopra il portale d'accesso, un'iscrizione ricorda come questo luogo sia legato alle origini dell'Ordine ed alla sua prima diffusione:
(LA) | (IT) | ||||
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L'arco ogivale del timpano è decorato da un mosaico (1955) con raffigurati due episodi qui avvenuti:
- Visione del carro di fuoco.
- Passaggio dell'imperatore Ottone IV di Brunswick.
Interno
L'interno si presenta a tre navate suddivise da pilastri ed abside poligonale.
Nella navata centrale si trovano:
- al centro, Tugurio ripristinato nelle forme quattrocentesche da un restauro del 1926. E’ formato da tre piccoli vani: il cosiddetto letto di san Francesco, dove una statua lignea ricorda la cella del Santo; una cappella, con una mensa d’altare su cippo ottagonale (XV secolo); la cucina o stanza del fuoco.
- alle pareti, ciclo di dipinti con Storie della vita di san Francesco d'Assisi (1640 circa), olio su tela, di Cesare Sermei: queste opere ripropongono gli episodi chiave del soggiorno del Santo in questo luogo; quattro dei quali sono andati perduti a causa del terremoto del 1853, i rimanenti otto raffigurano:
- San Francesco d'Assisi manda un frate da Ottone IV di Brunswick per ricordargli la brevità della gloria umana;
- San Francesco d'Assisi ascolta il Vangelo e sceglie di vivere in povertà;[1]
- I compagni vedono san Francesco d'Assisi su un carro di fuoco;
- San Francesco d'Assisi scrive la Regola ed il papa Innocenzo III la approva;[2]
- San Francesco d'Assisi cena con un frate sfinito dal digiuno;[3]
- San Francesco d'Assisi esorta i compagni alla preghiera;[4]
- San Francesco d'Assisi abbandona Rivotorto per la Porziuncola;
- San Francesco d'Assisi accoglie Egidio al tugurio.
Sulla controfacciata è collocato un dipinto raffigurante:
- San Michele arcangelo (seconda metà del XVII secolo), olio su tela, di Gian Domenico Mattei.
Note | |
Bibliografia | |
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