San Leonardo da Porto Maurizio
San Leonardo da Porto Maurizio, O.F.M. Presbitero | |
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al secolo Paolo Girolamo Casanova | |
Santo | |
San Leonardo da Porto Maurizio | |
Età alla morte | 74 anni |
Nascita | Porto Maurizio 20 dicembre 1676 |
Morte | Roma 26 novembre 1751 |
Vestizione | 1695 |
Ordinazione presbiterale | 1702 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 19 marzo 1796, da Pio VI |
Canonizzazione | 29 giugno 1867, da Pio IX |
Ricorrenza | 26 novembre |
Santuario principale | Chiesa di San Leonardo a Porto Maurizio |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 26 novembre, n. 11:
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San Leonardo da Porto Maurizio, al secolo Paolo Girolamo Casanova (Porto Maurizio, 20 dicembre 1676; † Roma, 26 novembre 1751) è stato un religioso e presbitero italiano dell'Ordine dei Frati Minori, ideatore e propagatore della pratica della Via Crucis e del dogma dell'Immacolata.
Biografia
Paolo Girolamo era figlio di Domenico Casanova e Anna Maria Benza. Entrambi i genitori erano persone dalla fede molto solida, praticata nelle opere di carità delle confraternite, Unione dei Disciplinati di San Pietro il padre e Unione Santa Caterina, la madre.
La madre quanto il figlio aveva due anni e quattro anni più tardi il padre si risposò con Maria Rilfto di Artallo.
Crebbe in una comunità molto devota alla Croce a alla Madonna, guidata da don Vincenzo Rossi (prevosto) e da don Bartolomeo Bruno. Questi, di ritorno da un pellegrinaggio in Terra Santa, incrementò la pietà per la Passione di Cristo con un progetto di Via Crucis e con la costruzione di un oratorio dedicato alla Croce sul Monte Gagliardone.
Nel 1688 Paolo Girolamo lasciò la Liguria per recarsi a Roma presso lo zio Agostino Casanova e frequentare gli studi superiori di Lettere e Filosofia. Qui si formò presso il Collegio Romano, nell'oratorio del Caravita dei Gesuiti, nell'oratorio dei Filippini e nel circolo culturale dei Domenicani.
Nel 1695 decise di vestire il saio francescano. Lo zio, contrariato perché il nipote non intraprendeva gli studi di medicina, lo cacciò di casa e Paolo Girolamo fu accolto in casa dei cugini Susanna e Leonardo Ponzetti. Fu in segno di riconoscenza verso il cugino che scelse il nome di Leonardo quando entro nell'Ordine dei Frati Minori Riformati del Ritiro due anni più tardi.
Giovane francescano, Leonardo aveva chiesto di andare missionario in Cina. Il cardinale Colloredo gli aveva risposto:
« | La tua Cina sarà l'Italia. » |
Nel 1702 fu ordinato presbitero e poco tempo dopo si ammalò di tubercolosi.
Nel 1704 tornò in Liguria presso il convento della Santissima Annunziata dei frati Osservanti, un ramo del francescanesimo, con regola meno rigida. Qui miracolosamente guarì e fece voto alla Madonna di spendere la vita al suo servizio. Iniziò una intensa attività di predicazione e di penitenza. Tra le altre cose, camminò scalzo per tutta la vita aparte gli ultimi mesi, quando papa Benedetto XIV gli impose di lasciare quella penitenza.
La sua predicazione aveva qualcosa di drammatico e di tragico. Grandi folle accorrevano ad ascoltarlo e rimanevano impressionate dalla sua parola, che richiamava alla penitenza e alla pietà cristiana. Sant'Alfonso de' Liguori disse di lui: "È il più grande missionario del nostro secolo". Fu attivo su tutta la penisola e in particolare in Toscana a causa del diffuso Giansenismo, che egli voleva combattere con i suoi temi più efficaci e cioè quello del Nome di Gesù, del nome della Madonna e con la Via Crucis.
Nel 1715 istituì l'eremo della Solitudine di Santa Maria dell'Incontro, dove una comunità di frati si dedicò a una vita di segregazione, privazioni, meditazione e preghiera. Leonardo ne fece la sua base mentre percorreva la regione nella sua attività di predicatore e missionario.
Nel 1717 scrisse I Proponimenti: ferree regole di vita che si era imposto e che osservò fino alla morte, come offerta a Dio e per i suoi fratelli.
Nel 1730 fu richiamato a Roma nel Ritiro di San Bonaventura al Palatino.
Nel 1744 fu predicatore in Corsica dove si prodigò per ottenere dalla Repubblica di Genova il rispetto della dignità della popolazione locale con l'emanazione di leggi più umane.
Il 27 dicembre 1750, proclamato da Benedetto XIV anno giubilare, fra Leonardo tenne la prima Via Crucis nel Colosseo. Da quell'anno la pia tradizione si è mantenuta fino ai nostri giorni e ogni Venerdì Santo il papa vi compie personalmente il rito penitenziale.
Nel 1751 nella provincia di Bologna tenne le sue ultime missioni. Da esse rientrò a Roma nel Ritiro di San Bonaventura sul Palatino, dove spirò il 26 novembre. Sulla tomba del santo venne esposta la "lettera profetica" scritta da fra Leonardo poco prima della morte. In essa preconizzava la proclamazione del dogma dell'Immacolata.
Culto religioso
Una statua di san Leonardo è stata eretta nel luogo in cui, dalle mura del Parasio a Porto Maurizio, predicò alla folla di fedeli.
Numerose le celebrazioni imperiesi attorno alla vita di questo santo; nelle raffigurazioni pittoriche spiccano quelle di Leonardo Massabò, principale pittore della cattedrale di Porto Maurizio attorno alla metà dell'Ottocento.
Pio IX, il Papa che lo canonizzò, ne fu profondamente devoto; spesso da giovane presbitero si fermava a pregare nella chiesa di San Bonaventura al Palatino dove è custodito il corpo dell'allora beato. Alla sua devozione è legata sia la professione nel Terz'Ordine Francescano, sia la definizione dogmatica dell'Immacolata Concezione.
Bibliografia | |
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