François de Joyeuse Cardinale
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Titolo cardinalizio
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Incarichi attuali
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Età alla morte |
53 anni
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Nascita
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Carcassonne 24 giugno 1562
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Morte
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Avignone 23 agosto 1615
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Sepoltura
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Chiesa di Saint-Louis de Pontoise (Rouen)
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Conversione |
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Appartenenza |
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Vestizione |
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Vestizione |
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20 ottobre 1581 da Gregorio XIII
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Consacrazione vescovile |
dopo il 25 gennaio 1586
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Consacrazione vescovile |
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Elevazione ad Arcivescovo |
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(vedi)
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Creato Cardinale
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12 dicembre 1583 da Gregorio XIII (vedi)
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Deposto dal cardinalato
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31 anni, 8 mesi e 11 giorni
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François de Joyeuse (Carcassonne, 24 giugno 1562; † Avignone, 23 agosto 1615) è stato un arcivescovo e cardinale francese. È stato una figura di spicco dell'episcopato francese a cavallo tra il XVI e XVII secolo, svolgendo un ruolo di moderatore tra la corona di Francia e la Santa Sede dimostrando fedeltà a entrambi, funzione molto importante in quell'epoca di guerre di religione. Dopo la restaurazione della pace civile nel suo paese, giocò un importante ruolo diplomatico acquisendo grande prestigio sulla scena internazionale. Fu fautore convinto della riforma della Chiesa.
Cenni biografici
Nacque a Carcassonne il 24 giugno 1562, secondogenito dei sette figli di Guillaume II de Joyeuse e della moglie Marie Eléonore de Batarnay. La famiglia era imparentata con la famiglia reale francese. Come spesso accadeva nelle nobili famiglie dell'epoca, in quanto secondogenito fu destinato alla carriera ecclesiastica.
Formazione e ministero sacerdotale
Dopo gli studi a Tolosa e poi al Collège de Navarre a Parigi di addottorò in utroque iure presso l'Università di Orléans.
Ordinato diacono a Carcassonne fu poi consigliere privato di re Enrico III di Francia, ebbe la nomina come abate commendatario di vari monasteri francesi. Fu nominato arcivescovo di Narbonne, con dispensa per non aver ancora raggiunto l'età canonica, il 20 ottobre 1581.
Cardinalato
Due anni dopo nel Concistoro del 12 dicembre 1583 fu creato cardinale da papa Gregorio XIII.
In viaggio per Roma per ricevere la berretta cardinalizia non fece in tempo a raggiungere il conclave che elesse papa Sisto V. Da questi ricevette il titolo di cardinale presbitero di San Silvestro in Capite il 20 maggio 1585. Rientrato in patria il 23 agosto 1585 fu nominato consigliere del Parlamento parigino. L'anno seguente, il 23 gennaio, fu consacrato vescovo.
Il 16 febbraio 1587 Enrico III lo nominò protettore di Francia presso la Santa Sede e il prelato si stabilì a Roma. Nel dicembre di quell'anno optò per il titolo di cardinale presbitero di Santissima Trinità al Monte Pincio. Divenne cavaliere dell'Ordine dello Spirito Santo. Fu trasferito all'arcidiocesi di Tolosa nel 1588. Su suo consiglio Enrico III chiese al papa l'assoluzione per l'assassinio del cardinal Luigi di Guisa. Ma dopo la riconciliazione del re con Enrico di Navarra a Plessis-lès-route il 30 aprile 1589 il papa, nonostante gli sforzi del cardinale, emise un monito di scomunica datato 24 maggio, che imponeva al re il rilascio del cardinale di Borbone e dell'arcivescovo di Lione e di presentarsi entro sessanta giorni a Roma di persona o per procura al Tribunale romano.
Il cardinale de Joyeuse lasciò Roma il 30 maggio per Venezia. Dopo l'assassinio di Enrico III il 1º agosto 1589 e l'ascesa al trono francese dell'ugonotto Enrico di Navarra, che prese il nome di Enrico IV, de Joyeuse si unì alla Lega cattolica, raggiungendo il fratello Antoine Scipione, divenuto duca di Joyeuse dopo la morte del fratello maggiore Anne, a Narbonne nel novembre 1589. Presiedette vari incontri provinciali della Lega a Lavaur nel marzo 1590 a Tolosa, dove si decise di chiedere al re di Spagna sostegno personale e finanziario e a Castelnaudary nel gennaio dell'anno seguente. Nel maggio 1590 tenne un sinodo locale a Tolosa, assistito dai vescovi di saint Papoul, Rieux e Lavaur e dai rappresentanti dei vescovi di Lombez, Pamiers, Mirepoix e Montauban.
De Joyeuse non prese parte ai due conclavi del 1590, partecipò invece a quello del 1591 che vide l'elezione di Innocenzo IX e a quello dell'anno seguente con l'elezione di Clemente VIII. Rientrato in sede, il parlamento di Tolosa lo elesse governatore della città e del contado, incarico assunto in via provvisoria dal cardinale a causa della sua inesperienza militare, in seguito assunto dal fratello frate cappuccino Ange. Alla fine del 1593 era di nuovo a Roma. La situazione politica generale era cambiata: re Enrico IV aveva abiurato al protestantesimo a Saint Denis il 25 luglio 1593 e fu incoronato re di Francia a Chartres il 27 febbraio seguente.
Dopo la morte del cardinal Nicolas de Pellevé nel 1594, de Joyeuse divenne il più anziano cardinale francese e leader della chiesa nel suo paese. L'anno seguente optò per il titolo di san Pietro in Vincoli, il 27 aprile 1594. Nel corso del 1595, con il suo segretario Arnaud d'Ossat e Jacques Davy du Perron, allora vescovo di Évreux, operò per ottenere l'assoluzione del re francese da Clemente VIII, che ottenne il 17 settembre. Agli inizi dell'anno seguente assicurò la sua lealtà al monarca e fu da questi confermato protettore di Francia a Roma.
Rientrato in diocesi nel settembre 1598, Enrico IV lo rimandò a Roma per negoziare l'annullamento del suo matrimonio con Margherita di Valois. Il 13 febbraio 1599 era a Roma e Clemente VIII lo nominò presidente della ecclesiastica commissione incaricata dell'esame della questione, insieme con l'arcivescovo di Arles, mons. Orazio Montani (Ch) e il nunzio in Francia, mons. Gasparo Silingardi (Ch), vescovo di Modena. L'annullamento del matrimonio fu concesso il 17 dicembre, il cardinale rientrò in Francia agli inizi del 1599.
Il 9 novembre 1600 accolse la nuova regina Maria de' Medici al suo arrivo a Marsiglia. Nel mese di agosto 1603 ritornò a Roma, come voluto dal re, per mantenere presso la Santa Sede una maggiore influenza.
Il 24 marzo 1604 divenne cardinale vescovo di Sabina e nel dicembre di quell'anno fu trasferito all'arcidiocesi di Rouen. Prese parte ai due conclavi del 1605 che elessero papi Leone XI e Paolo V.
Nel 1607, su richiesta del re di Francia alleato della Serenissima, fu mediatore tra la Santa Sede e la Repubblica di Venezia, per ottenere l'annullamento dell'interdetto pontificio che aveva colpito la Repubblica l'anno prima, operazione che andò a buon fine con l'abolizione delle censure papali del 21 aprile.
L'anno precedente fu legato a latere di papa Paolo V al battesimo del futuro re di Francia Luigi XIII, tenutosi a Fontainebleau il 14 settembre. Il 13 maggio 1610 incoronò Maria de Medici regina di Francia a Saint-Denis. Nonostante ciò con la morte di Enrico IV la sua influenza a corte diminuì.
Fu decano del collegio cardinalizio e assunse la sede suburbicaria di Ostia nel 1611. Gravi problemi di salute lo colpirono nel 1613. Nonostante questi problemi l'anno seguente divenne presidente degli Stati generali e fece approvare dall'assemblea del clero francese i decreti del concilio di Trento.
Morte
Messosi in viaggio per Roma, morì ad Avignone il 23 agosto 1615.
Successione degli incarichi