Giovanni Urbani
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Giovanni Urbani (Venezia, 26 marzo 1900; † Venezia, 17 settembre 1969) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.
Cenni biografici
Nacque il 26 marzo 1900 a Venezia da Angelo Urbani ed Elisabetta Borghi. Fu battezzato l'8 aprile seguente nella parrocchia di San Pantaleone da Padre Pietro Ferrei, con i nomi di Giovanni Emilio Maria. Ricevette il sacramento della confermazione il 16 agosto 1906, nella parrocchia di S. Pantaleone, dal patriarca di Venezia Aristide Cavallari.
Frequentò la scuola elementare "Sant'Agnese", dell'Istituto dei Padri Cavani (una congregazione veneziana dedicata alla educazione dei giovani); ricevette la prima comunione il 21 giugno 1910.
Formazione e ministero sacerdotale
Entrò nel Seminario Patriarcale di "Santa Maria della Salute" a Venezia, il 16 ottobre 1913. Allo scoppio della prima guerra mondiale, prestò il servizio militare come caporale nel distretto militare di Cornegliano, fino al 20 ottobre 1918. Al termine riprese gli studi e il 1º aprile 1922, fu ordinato suddiacono, facendo voto di celibato e successivamente fu ordinato diacono il 10 giugno 1922. Fu ordinato sacerdote dal cardinale Pietro La Fontaine, patriarca di Venezia, il 24 settembre 1922 nella Basilica dei Santi Maria e Donato di Murano a Venezia.
Svolse la sua attività come coadiutore presso la parrocchia dei Santi Maria e Donato di Murano fino al 1927. Proseguì gli studi in Diritto Canonico presso la Facoltà di giurisprudenza a Venezia dal 1925 al 1926. Al termine svolse l'attività pastorale nell'Azione Cattolica e di docente di scienza biblica e teologia pastorale nel seminario patriarcale dal 1927 al 1945. Il 7 novembre 1936 divenne vice-presidente della giunta diocesana dell'Azione Cattolica e Presidente, come delegato patriarcale, dell'ufficio diocesano per la direzione della Azione Cattolica, il 29 settembre 1939. Papa Pio XII lo nominò segretario della Commissione episcopale per la studio dello statuto dell'Azione cattolica italiana e della Commissione per il coordinamento opere cattoliche e fu postulante nel processo di beatificazione di papa Pio X il 28 febbraio 1944. Attraverso l'insegnamento, in seminario e nelle scuole pubbliche, l'attività pastorale, le conferenze, formò il suo alto profilo di sacerdote e di uomo, meritando la stima dei fedeli e la fiducia del cardinale Adeodato Giovanni Piazza, che sarà all'origine della sua chiamata a Roma come Assistente ecclesiastico generale dell'Azione cattolica, nel 1946.
Ministero episcopale
Nella veste di segretario e consigliere nazionale della Commissione centrale dell'Azione cattolica italiana, fu nominato vescovo titolare di Axomis il 26 ottobre 1946 e consacrato l'8 dicembre 1946, nella Basilica di San Marco a Venezia, dal cardinale Adeodato Giovanni Piazza, patriarca di Venezia, assistito da Giovanni Jeremich(ch), vescovo titolare di Berissa, ausiliare di Venezia e da Carlo Zinato(ch), vescovo di Vicenza. Il suo motto episcopale era in Misericordia Tua.
Il 27 novembre 1948 fu promosso arcivescovo titolare di Sardi. Fu trasferito alla sede di Verona, con il titolo di Arcivescovo ad personam, il 14 aprile 1955. Nei tre anni durante i quali la guidò (dal 1955 al 1958) Urbani non si risparmiò e si dedicò con passione alla costruzione del seminario e indisse la missione cittadina; rinnovò i quadri direttivi diocesani, convocò i congressi del clero e del laicato e profuse le sue energie a favore dell'Azione cattolica locale, che poteva contare in diocesi su 73.000 tesserati; promosse iniziative mirate al mondo culturale, alla società civile e all'attività missionaria [1].
Cardinalato e Concilio
Promosso al patriarcato di Venezia l'11 novembre 1958, fu creato cardinale nel concistoro del 15 dicembre 1958; ricevette la berretta cardinalizia e il titolo di S. Prisca il 18 dicembre 1958. Il 19 marzo 1962 optò per il titolo di San Marco. Al vertice dell'episcopato italiano fu una figura di riconosciuto spessore che godeva di grande considerazione da parte di Papa Giovanni XXIII. Il suo fu un patriarcato, che non è stato dimenticato, così come non si è persa la memoria della figura umana [1]. Partecipò alle sessioni del Concilio Vaticano II dal 1962 al 1965. Fu nominato membro della Commissione di Coordinamento, nel corso dell'intersessione. La commissione di Coordinamento presieduta dal cardinale Amleto Giovanni Cicognani, era composta da 7 autorevoli cardinali e svolse un ruolo decisivo per la prosecuzione dei lavori conciliari. Il Cardinale Urbani era l'unico dei componenti che non aveva partecipato direttamente ai lavori preparatori né aveva fatto parte di alcun organismo conciliare. Il cardinale Urbani manifestò al papa il suo apprezzamento per la fiducia dimostrata nei suoi confronti: in una lettera di risposta papa Giovanni lo ringraziò in modo molto cordiale e confidenziale di aver accettato l'incarico:
« | Hai accennato e sottolineato ciò che abbiamo fatto, con l'aiuto del Signore, a vantaggio della Chiesa; soprattutto con l'indizione del Concilio Ecumenico Vaticano II, che ha avuto un così felice e promettente inizio. L'ufficio che di recente Ti abbiamo affidato, perché Tu possa nel miglior modo cooperare alla buona riuscita dell'opera intrapresa, con quella saggezza e prudenza di cui sei dotato, Ti dimostrano quanta sia la fiducia che poniamo in Te; e senza dubbio, Tu assolverai al Tuo compito con instancabile cura e pari efficacia. » | |
(Giovanni Caprile, Cronaca del Concilio, p. 326 Il nostro 58 su paxchristibologna.it (). URL consultato il 26-03-20206)
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Alla morte di Giovanni XXIII partecipò al conclave del 1963, che elesse al soglio pontificio Paolo VI. Egli ne apprezzò la pacatezza dei modi, la capacità di mediazione, la disponibilità al dialogo anche di fronte a situazioni complesse. Le sue doti gli valsero nel 1966 la nomina alla presidenza della Conferenza episcopale italiana fino al 1969. La sua guida fu libera da ogni pressione e prestò attenzione ai cambiamenti generazionali e ai nuovi problemi sociali [1]. Partecipò alla prima Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi nella Città del Vaticano che si svolse dal 29 settembre al 29 ottobre 1967.
Morte
Per rimediare alla "fuga in avanti" di alcuni suoi presbiteri in materia liturgica convocò una riunione in curia, pensando di risolvere facilmente il conflitto. E invece si accorse che le divisioni erano ormai radicali e inconciliabili. Allargò le braccia e mormorò: « Non ce la faccio più. Sono stanco. Desidero morire.» Bruno Bertoli, Giovanni Urbani patriarca di Venezia, Studium Cattolico Veneziano, Venezia, 2003. [1]
Morì a Venezia il 17 settembre 1969 a causa di un attacco di cuore, assistito dalla madre novantunenne. Fu sepolto nella Basilica patriarcale di San Marco a Venezia.
Onorificenze
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana | |
«Patriarca di Venezia» — 7 maggio 1963[2] |
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale |
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santorio
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri Degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII, O.P.
- Papa Benedetto XIV
- Cardinale Enrique Enríquez
- Arcivescovo Manuel Quintano Bonifaz
- Cardinale Buenaventura Córdoba Espinosa de la Cerda
- Cardinale Giuseppe Maria Doria Pamphilj
- Papa Pio VIII
- Papa Pio IX
- Cardinale Alessandro Franchi
- Cardinale Giovanni Simeoni
- Cardinale Antonio Agliardi
- Cardinale Basilio Pompilj
- Cardinale Adeodato Giovanni Piazza, O.C.D.
- Cardinale Giovanni Urbani
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo titolare di Assume | Successore: | |
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Pietro Ossola | 26 ottobre 1946-27 novembre 1948 | Charles Herman Helmsing |
Predecessore: | Assistente ecclesiastico generale dell'Azione Cattolica Italiana | Successore: | |
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Gilla Vincenzo Gremigni | 26 ottobre 1946-14 aprile 1955 | Mario Ismaele Castellano |
Predecessore: | Arcivescovo titolare di Sardi | Successore: | |
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Antonino Arata | 27 novembre 1948-14 aprile 1955 | Giuseppe Maria Sensi |
Predecessore: | Segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana | Successore: | |
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- | 1952 - 1953 | Alberto Castelli |
Predecessore: | Vescovo di Verona (titolo personale di arcivescovo) |
Successore: | |
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Girolamo Cardinale | 14 aprile 1955-11 novembre 1958 | Giuseppe Carraro |
Predecessore: | Patriarca di Venezia | Successore: | |
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Angelo Giuseppe Roncalli | 11 novembre 1958-17 settembre 1969 | Albino Luciani |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Prisca | Successore: | |
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Angelo Giuseppe Roncalli | 18 dicembre 1958-19 marzo 1962 | José da Costa Nunes |
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Marco | Successore: | |
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Elia Dalla Costa | 19 marzo 1962-17 settembre 1969 | Albino Luciani |
Predecessore: | Presidente della Conferenza Episcopale Italiana | Successore: | |
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Giuseppe Siri | 1965 - 1966 (insieme ai cardinali Giovanni Colombo ed Ermenegildo Florit) |
sé stesso | I |
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sé stesso (insieme ai cardinali Giovanni Colombo ed Ermenegildo Florit) |
1966 - 1969 | Antonio Poma | II |
Note | |
Collegamenti esterni | |
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- Vescovi di Assume
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