Giovanni Urbani

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Giovanni Urbani
Cardinale
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In misericordia tua

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Il Card. Urbani consegna il crocifisso al dott. Giannino Lay - 1964.
Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 69 anni
Nascita Venezia
26 marzo 1900
Morte Venezia
17 settembre 1969
Sepoltura Venezia. Basilica di San Marco
Conversione
Appartenenza Patriarcato di Venezia
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Professione religiosa [[{{{aPR}}}]]
Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale Venezia, 27 settembre 1922 dal card. Pietro La Fontaine
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Consacrazione vescovile
Consacrazione vescovile 8 dicembre 1946 dal Card. Patriarca Adeodato Giovanni Piazza
Elevazione ad Arcivescovo 27 novembre 1948, da Pio XII
Elevazione a Patriarca 11 novembre 1958 da Giovanni XXIII
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Creazione
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Creato
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(vedi)
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15 dicembre 1958 da Giovanni XXIII (vedi)
Deposto dal cardinalato [[{{{aPd}}}]] da [[{{{pPd}}}]]


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Cardinale per 10 anni, 9 mesi e 2 giorni
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
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al pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Altre ricorrenze
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Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Incoronazione
Investitura
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Erede
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Nome completo {{{nome completo}}}
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Onorificenze
Nome templare {{{nome templare}}}
Nomi postumi
Altri titoli
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Dinastia {{{dinastia}}}
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

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Invito all'ascolto
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...nel corso del secolo appena concluso vi sono state altre figure insigni che hanno dato lustro a questa diocesi. Una di queste è Giovanni Urbani "il prete veneziano più illustre del Novecento".
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(Bruno Bertoli, Giovanni Urbani patriarca di Venezia, Studium Cattolico Veneziano, Venezia, 2003. [1])

Giovanni Urbani (Venezia, 26 marzo 1900; † Venezia, 17 settembre 1969) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.

Cenni biografici

Nacque il 26 marzo 1900 a Venezia da Angelo Urbani ed Elisabetta Borghi. Fu battezzato l'8 aprile seguente nella parrocchia di San Pantaleone da Padre Pietro Ferrei, con i nomi di Giovanni Emilio Maria. Ricevette il sacramento della confermazione il 16 agosto 1906, nella parrocchia di S. Pantaleone, dal patriarca di Venezia Aristide Cavallari.

Frequentò la scuola elementare "Sant'Agnese", dell'Istituto dei Padri Cavani (una congregazione veneziana dedicata alla educazione dei giovani); ricevette la prima comunione il 21 giugno 1910.

Formazione e ministero sacerdotale

Entrò nel Seminario Patriarcale di "Santa Maria della Salute" a Venezia, il 16 ottobre 1913. Allo scoppio della prima guerra mondiale, prestò il servizio militare come caporale nel distretto militare di Cornegliano, fino al 20 ottobre 1918. Al termine riprese gli studi e il 1º aprile 1922, fu ordinato suddiacono, facendo voto di celibato e successivamente fu ordinato diacono il 10 giugno 1922. Fu ordinato sacerdote dal cardinale Pietro La Fontaine, patriarca di Venezia, il 24 settembre 1922 nella Basilica dei Santi Maria e Donato di Murano a Venezia.

Svolse la sua attività come coadiutore presso la parrocchia dei Santi Maria e Donato di Murano fino al 1927. Proseguì gli studi in Diritto Canonico presso la Facoltà di giurisprudenza a Venezia dal 1925 al 1926. Al termine svolse l'attività pastorale nell'Azione Cattolica e di docente di scienza biblica e teologia pastorale nel seminario patriarcale dal 1927 al 1945. Il 7 novembre 1936 divenne vice-presidente della giunta diocesana dell'Azione Cattolica e Presidente, come delegato patriarcale, dell'ufficio diocesano per la direzione della Azione Cattolica, il 29 settembre 1939. Papa Pio XII lo nominò segretario della Commissione episcopale per la studio dello statuto dell'Azione cattolica italiana e della Commissione per il coordinamento opere cattoliche e fu postulante nel processo di beatificazione di papa Pio X il 28 febbraio 1944. Attraverso l'insegnamento, in seminario e nelle scuole pubbliche, l'attività pastorale, le conferenze, formò il suo alto profilo di sacerdote e di uomo, meritando la stima dei fedeli e la fiducia del cardinale Adeodato Giovanni Piazza, che sarà all'origine della sua chiamata a Roma come Assistente ecclesiastico generale dell'Azione cattolica, nel 1946.

Ministero episcopale

Nella veste di segretario e consigliere nazionale della Commissione centrale dell'Azione cattolica italiana, fu nominato vescovo titolare di Axomis il 26 ottobre 1946 e consacrato l'8 dicembre 1946, nella Basilica di San Marco a Venezia, dal cardinale Adeodato Giovanni Piazza, patriarca di Venezia, assistito da Giovanni Jeremich(ch), vescovo titolare di Berissa, ausiliare di Venezia e da Carlo Zinato(ch), vescovo di Vicenza. Il suo motto episcopale era in Misericordia Tua.

Il 27 novembre 1948 fu promosso arcivescovo titolare di Sardi. Fu trasferito alla sede di Verona, con il titolo di Arcivescovo ad personam, il 14 aprile 1955. Nei tre anni durante i quali la guidò (dal 1955 al 1958) Urbani non si risparmiò e si dedicò con passione alla costruzione del seminario e indisse la missione cittadina; rinnovò i quadri direttivi diocesani, convocò i congressi del clero e del laicato e profuse le sue energie a favore dell'Azione cattolica locale, che poteva contare in diocesi su 73.000 tesserati; promosse iniziative mirate al mondo culturale, alla società civile e all'attività missionaria [1].

Cardinalato e Concilio

Promosso al patriarcato di Venezia l'11 novembre 1958, fu creato cardinale nel concistoro del 15 dicembre 1958; ricevette la berretta cardinalizia e il titolo di S. Prisca il 18 dicembre 1958. Il 19 marzo 1962 optò per il titolo di San Marco. Al vertice dell'episcopato italiano fu una figura di riconosciuto spessore che godeva di grande considerazione da parte di Papa Giovanni XXIII. Il suo fu un patriarcato, che non è stato dimenticato, così come non si è persa la memoria della figura umana [1]. Partecipò alle sessioni del Concilio Vaticano II dal 1962 al 1965. Fu nominato membro della Commissione di Coordinamento, nel corso dell'intersessione. La commissione di Coordinamento presieduta dal cardinale Amleto Giovanni Cicognani, era composta da 7 autorevoli cardinali e svolse un ruolo decisivo per la prosecuzione dei lavori conciliari. Il Cardinale Urbani era l'unico dei componenti che non aveva partecipato direttamente ai lavori preparatori né aveva fatto parte di alcun organismo conciliare. Il cardinale Urbani manifestò al papa il suo apprezzamento per la fiducia dimostrata nei suoi confronti: in una lettera di risposta papa Giovanni lo ringraziò in modo molto cordiale e confidenziale di aver accettato l'incarico:

« Hai accennato e sottolineato ciò che abbiamo fatto, con l'aiuto del Signore, a vantaggio della Chiesa; soprattutto con l'indizione del Concilio Ecumenico Vaticano II, che ha avuto un così felice e promettente inizio. L'ufficio che di recente Ti abbiamo affidato, perché Tu possa nel miglior modo cooperare alla buona riuscita dell'opera intrapresa, con quella saggezza e prudenza di cui sei dotato, Ti dimostrano quanta sia la fiducia che poniamo in Te; e senza dubbio, Tu assolverai al Tuo compito con instancabile cura e pari efficacia. »
(Giovanni Caprile, Cronaca del Concilio, p. 326 Il nostro 58 su paxchristibologna.it (). URL consultato il 26-03-20206)

Alla morte di Giovanni XXIII partecipò al conclave del 1963, che elesse al soglio pontificio Paolo VI. Egli ne apprezzò la pacatezza dei modi, la capacità di mediazione, la disponibilità al dialogo anche di fronte a situazioni complesse. Le sue doti gli valsero nel 1966 la nomina alla presidenza della Conferenza episcopale italiana fino al 1969. La sua guida fu libera da ogni pressione e prestò attenzione ai cambiamenti generazionali e ai nuovi problemi sociali [1]. Partecipò alla prima Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi nella Città del Vaticano che si svolse dal 29 settembre al 29 ottobre 1967.

Morte

Per rimediare alla "fuga in avanti" di alcuni suoi presbiteri in materia liturgica convocò una riunione in curia, pensando di risolvere facilmente il conflitto. E invece si accorse che le divisioni erano ormai radicali e inconciliabili. Allargò le braccia e mormorò: « Non ce la faccio più. Sono stanco. Desidero morire.» Bruno Bertoli, Giovanni Urbani patriarca di Venezia, Studium Cattolico Veneziano, Venezia, 2003. [1]

Morì a Venezia il 17 settembre 1969 a causa di un attacco di cuore, assistito dalla madre novantunenne. Fu sepolto nella Basilica patriarcale di San Marco a Venezia.

Onorificenze

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana
«Patriarca di Venezia»
— 7 maggio 1963[2]

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo titolare di Assume Successore: BishopCoA PioM.svg
Pietro Ossola 26 ottobre 1946-27 novembre 1948 Charles Herman Helmsing I
II
III
IV
V
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con
con
Pietro Ossola {{{data}}} Charles Herman Helmsing
Predecessore: Assistente ecclesiastico generale dell'Azione Cattolica Italiana Successore: AzioneCattolica.png
Gilla Vincenzo Gremigni 26 ottobre 1946-14 aprile 1955 Mario Ismaele Castellano I
II
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con
con
Gilla Vincenzo Gremigni {{{data}}} Mario Ismaele Castellano
Predecessore: Arcivescovo titolare di Sardi Successore: Archbishop CoA PioM.svg
Antonino Arata 27 novembre 1948-14 aprile 1955 Giuseppe Maria Sensi I
II
III
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con
con
Antonino Arata {{{data}}} Giuseppe Maria Sensi
Predecessore: Segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana Successore: Mitra heráldica.svg
- 1952 - 1953 Alberto Castelli I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
- {{{data}}} Alberto Castelli
Predecessore: Vescovo di Verona
(titolo personale di arcivescovo)
Successore: BishopCoA PioM.svg
Girolamo Cardinale 14 aprile 1955-11 novembre 1958 Giuseppe Carraro I
II
III
IV
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VIII
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X
con
con
Girolamo Cardinale {{{data}}} Giuseppe Carraro
Predecessore: Patriarca di Venezia Successore: PatriarchNonCardinal PioM.svg
Angelo Giuseppe Roncalli 11 novembre 1958-17 settembre 1969 Albino Luciani I
II
III
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VII
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X
con
con
Angelo Giuseppe Roncalli {{{data}}} Albino Luciani
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Prisca Successore: CardinalCoA PioM.svg
Angelo Giuseppe Roncalli 18 dicembre 1958-19 marzo 1962 José da Costa Nunes I
II
III
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VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Angelo Giuseppe Roncalli {{{data}}} José da Costa Nunes
Predecessore: Cardinale presbitero di San Marco Successore: CardinalCoA PioM.svg
Elia Dalla Costa 19 marzo 1962-17 settembre 1969 Albino Luciani I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Elia Dalla Costa {{{data}}} Albino Luciani
Predecessore: Presidente della Conferenza Episcopale Italiana Successore: Mitra heráldica.svg
Giuseppe Siri 1965 - 1966
(insieme ai cardinali Giovanni Colombo ed Ermenegildo Florit)
sé stesso I

sé stesso
(insieme ai cardinali Giovanni Colombo ed Ermenegildo Florit)
1966 - 1969 Antonio Poma II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Giuseppe Siri {{{data}}} sé stesso
Note
  1. 1,0 1,1 1,2 1,3 1,4 Gianpaolo Romanato op. cit.
  2. URBANI S.Em. Rev.ma il Cardinale Giovanni su quirinale.it. URL consultato il 26-03-2020
Collegamenti esterni