Catacomba di Aproniano (Roma)
Catacomba di Aproniano | |
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Collocazione storica | Impero romano |
Civiltà | Cristiana |
Oggetto generico | Area funeraria |
Oggetto specifico | Catacomba |
Scopritore | Antonio Bosio |
Data scoperta | 1596 |
Datazione | III - IV secolo |
Inizio della costruzione | III secolo, prima metà |
Completamento | IV secolo, seconda metà |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Provincia | Roma |
Comune | Roma |
Diocesi | Diocesi di Roma Vicariatus Urbis |
Dimensioni | |
Lunghezza | 250 m |
Primi scavi | |
Datazione scavi | 1937 - 1940 |
Archeologi | Enrico Josi |
Amministrazione | |
Ente | Pontificia Commissione di Archeologia Sacra |
Indirizzo | Via Latina, 97 - Roma (RM) |
Telefono | +39 06 4465610 |
Fax | +39 06 4467625 |
Posta elettronica | pcas@arcsacra.va |
Sito web | sito web ufficiale |
Note | |
La maggior parte della catacomba è attualmente non visitabile, perché interessata da frane e crolli. | |
Coordinate geografiche | |
Roma | |
La Catacomba di Aproniano sono un'area funeraria, situata a Roma, lungo la via Latina, nel moderno quartiere Appio Latino.
Toponimo
L'identificazione di questo cimitero ipogeo con quello di Aproniano, di cui parlano le fonti antiche, è attribuito ad Enrico Josi, anche se molti studiosi non concordano con questa identificazione e preferiscono chiamare il cimitero con il nome della via in cui è ubicato.
Aproniano era probabilmente il proprietario del terreno in cui sorse il cimitero.
Storia
Le prime prime notizie sulla catacomba sono riportate da Antonio Bosio nella sua Roma sotterranea, il quale scrive che nel 1596, a due miglia da Porta Latina, durante uno scavo per l'estrazione della pozzolana:
« | Si apersero alcune bocche per le quali discendemmo nel cimitero, molto ampio. » |
Il cimitero è descritto dal Bosio come ricco di loculi ancora chiusi, cappelle funerarie, cubicoli e arcosoli completamente dipinti e decorati con mosaici: in essa vi riconosce quattro livelli (perciò una delle più estese e complesse di tutta Roma), e vi trovò alcune iscrizioni da lui riportate che fanno propendere per un utilizzo del cimitero a partire dalla prima metà del III secolo. Egli ritenne però di aver individuato la catacomba dei SS. Quarto e Quinto. Dopo questa prima fase di documentazione l'area funeraria cadde nell'oblio.
Nel XVIII e XIX secolo, alcuni studiosi di antichità cristiane ricercarono queste catacombe, ma non riuscirono ad individuarle. Orazio Marucchi nella sua pubblicazione del 1905, fa riferimento a sue scoperte fatte in zona di strutture ipogee forse riconducibili al cimitero di Aproniano.
La "riscoperta" avvenne il 22 febbraio 1937 nel terreno di proprietà Cardinali e fu Enrico Josi, che grazie agli scavi da lui condotti dal 1939 al 1940 riuscì ad identificarlo con quello di Aproniano ed ad ottenere grandi risultati archeologici e storici: venne confermata la presenza di quattro livelli; furono scoperte alcune iscrizioni che fecero propendere per un utilizzo del complesso funerario a partire dalla prima metà del III fino alla seconda metà IV secolo.
Martiri deposti nella catacomba
Gli itinerari altomedievali per pellegrini attribuiscono a questa catacomba la presenza di diversi santi martiri: Eugenia, Nemesio diacono, Olimpio, Semproniano, Teodulo, Superio, Oblotere e Tiburticano: questi ultimi due e Nemesio sono completamenti sconosciuti alle antiche fonti liturgiche, mentre di Olimpio, Semproniano, Teodulo e Superio si ha conoscenza solo nella leggenda agiografica del martire Stefano.
L'unica martire di cui si ha una qualche notizia è Eugenia, che sarebbe morta sotto l'imperatore Gallieno (253 - 268), e i cui resti erano deposti in una cappella della chiesa subdiale a lei dedicata sulla destra della via Latina: si sa dal Liber Pontificalis, che i papi Giovanni VII e Adriano I ristrutturarono la chiesa di sant'Eugenia e vi fondarono nei pressi un monastero femminile. Purtroppo, tutto il sopraterra del cimitero ipogeo è andato completamente distrutto dai lavori edilizi del XX secolo.
Descrizione
La piccola catacomba, databile al III - IV secolo, si sviluppa su quattro livelli, ed era dotata di più ingressi. La maggior parte della catacomba è attualmente non visitabile, perché interessata da frane e crolli. Lo sviluppo delle gallerie scavate misura circa 250 metri. Si trova sotto le odierne via Correnti, Via Colletta via Mantellini e Piazza Papi. L'accesso moderno è da una botola posta in via Latina.
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
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