Catacomba dei Santi Marco e Marcelliano (Roma)
Catacomba dei Santi Marco e Marcelliano | |
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Altro nome | Catacomba di Basileo |
Collocazione storica | Impero romano |
Civiltà | Cristiana |
Oggetto generico | Area funeraria |
Oggetto specifico | Catacomba |
Dedicazione | Santi Marco e Marcelliano |
Scopritore | Antonio Bosio |
Data scoperta | XVII secolo |
Datazione | IV secolo |
Inizio della costruzione | IV secolo |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Provincia | Roma |
Comune | Roma |
Diocesi | Diocesi di Roma Vicariatus Urbis |
Dimensioni | |
Superficie | 22.000 m2 |
Primi scavi | |
Datazione scavi | 1867 - 1965 |
Archeologi | Michele Stefano de Rossi |
Archeologi | Joseph Wilpert |
Archeologi | Patrick Saint-Roch |
Amministrazione | |
Proprietà | Santa Sede |
Ente | Pontificia Commissione di Archeologia Sacra |
Indirizzo | Via Appia Antica, 102 - Roma (RM) |
Telefono | +39 06 4465610 |
Fax | +39 06 4467625 |
Posta elettronica | pcas@arcsacra.va |
Sito web | sito web ufficiale |
Note | |
Visita a richiesta | |
Coordinate geografiche | |
Roma | |
La Catacomba dei Santi Marco e Marcelliano, detta anche di Basileo, è un'area funeraria, situata a Roma, tra la via Ardeatina e l'Appia antica, nel moderno quartiere Ardeatino.
Il cimitero è parte di quello che gli archeologi chiamano il complesso callistiano, compreso tra la via Appia antica, la via Ardeatina ed il vicolo delle Sette Chiese, in cui sono annoverate, oltre a questa catacomba, anche le catacombe di San Callisto e di Balbina.
Toponimo
Nelle fonti antiche, la catacomba è conosciuta col nome di cimitero di Basileo ad sanctum Marcum et Marcellianum. Questa doppia dicitura indica dapprima il nome del proprietario del terreno in cui fu scavata la catacomba: Basileo.
Dopo l'editto di Milano del 313, la catacomba prese il nome dei martiri più conosciuti qui sepolti, Marco e Marcelliano; in molti casi nei documenti antichi è trasmessa la duplice denominazione, come nel nostro caso.
Spesso il cimitero viene denominato anche dei Santi Marco e Marcelliano e di papa Damaso. Oltre ai due santi martirizzati con papa Caio (296) e sepolti in una basilica nel sopra terra, il luogo ospitava infatti una seconda basilica subdiale ove era collocata la sepoltura che papa Damaso I si era scelta per sé, per la madre Lorenza e la sorella Irene.
Di queste strutture del sopra terra non è rimasta più alcuna traccia. Inoltre, le fonti antiche non menzionano nessun altro martire, per cui la catacomba non conserva nessun luogo di culto ipogeo.
Storia
La catacomba fu visitata per la prima volta, dopo il lungo periodo medievale di oblio, da Antonio Bosio, che ne parla nella sua opera postuma Roma sotterranea (inizi del XVII secolo).
Nel XVIII secolo era penetrato nel cimitero anche Marcantonio Boldetti (1663 - 1749), ma non lo riconobbe
Nel 1867 la catacomba fu riscoperta dal geologo Michele Stefano de Rossi, fratello del celebre archeologo Giovanni Battista de Rossi che la studiò, ma la confuse con il cimitero di Balbina.
Studi e ricerche più rigorose, furono condotti da Joseph Wilpert (1856 - 1944) nel primo decennio del XX secolo che hanno permesso di identificare la catacomba con quella dei santi Marco e Marcelliano. Egli, infatti, trovò, sotto il cortile dell'Istituto San Tarcisio (oggi dei Salesiani) alcune strutture absidate (che identificò con le basiliche di cui parlano le fonti antiche), la cosiddetta cripta delle quattro colonne, e due importanti iscrizioni graffite riferite alla madre di papa Damaso e ai due martiri.
Ulteriori scavi furono condotti da Patrick Saint-Roch, rettore del Pontificia Commissione di Archeologia Sacra che hanno fatto luce, almeno in parte, sulla topografia della catacomba e sulla sua datazione. L'archeologo ha identificato l'esistenza di una serie di regioni, che coprono un arco di tempo che va dalla tarda età costantiniana alla fine del IV secolo.
Descrizione
Le catacombe, molto estese (22.000 mq), sono situate in un terreno di proprietà della Santa Sede e vi si accede dalla via privata al Quo Vadis all'altezza dell'orto dei Salesiani.
Nella regione sotterranea si trovano ampie cripte decorate, ove sono state rinvenuti molti sarcofagi frammentari scolpiti. Tra i dipinti murali ad affresco, si ricordano:
- Storie di Giona;
- Gesù Cristo e i dodici Apostoli;
- Allegoria dell'ascensione al Paradiso.
Note | |
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Bibliografia | |
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