Catacomba di Ponziano (Roma)
Catacomba di Ponziano | |
Ambito bizantino, Gesù Cristo pantocratore, affresco | |
Nomi antichi |
Catacomba di Abdon e Sennen Coemeterium ad ursum pileatum |
---|---|
Collocazione storica | Impero romano |
Civiltà | Cristiana |
Oggetto generico | Area funeraria |
Oggetto specifico | Catacomba |
Scopritore | Antonio Bosio |
Data scoperta | 1618 |
Datazione | III - IV secolo |
Inizio della costruzione | III secolo |
Completamento | IV secolo |
Materiali | arenaria |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione |
Regione ecclesiastica Lazio |
Provincia | Roma |
Comune | Roma |
Diocesi |
Diocesi di Roma Vicariatus Urbis |
Scavi | |
Datazione | 1883 - 1924 |
Archeologo | Mariano Armellini |
Amministrazione | |
Ente | Pontificia Commissione di Archeologia Sacra |
Indirizzo |
via Alessandro Poerio, 57 Roma (RM) |
Telefono | +39 06 4465610 |
Fax | +39 06 4467625 |
Posta elettronica | pcas@arcsacra.va |
Sito web | sito web ufficiale |
Note | |
Visita a richiesta | |
Coordinate geografiche | |
Roma | |
La Catacomba di Ponziano è un'area funeraria cristiana, situata a Roma, posta al secondo miglio della via Portuense, sulle pendici orientali di Monte Verde, nel moderno quartiere Gianicolense.
Toponimo
Il cimitero era in passato conosciuto anche con il nome di catacombe di Abdon e Sennen, due persiani convertitisi al cristianesimo e per questo martirizzati, o anche come Coemeterium ad ursum pileatum.
La denominazione Ponziano deriva probabilmente dal proprietario del terreno dove fu realizzata la catacomba. Nel XVI secolo, Antonio Bosio ritenne che questo Ponziano fosse colui che aveva ospitato papa Callisto I a Trastevere, durante la persecuzione di Alessandro Severo (222 - 235).
La denominazione completa della catacomba è:
- Cimitero di Ponziano "ad ursum pileatum" sulla via Portuense, ossia cimitero presso l'orso con il berretto frigio, ad indicare forse l'insegna di una locanda o qualche altra conformazione del terreno che rimandava a questo animale, con il copricapo orientale.
Martiri deposti nella catacomba
Le fonti antiche, in particolare la Notitia ecclesiarum urbis Romae (guida per pellegrini del VII secolo), attestano la presenza di numerosi martiri sepolti in questo cimitero, sia in superficie che sottoterra, tra i quali i più venerati erano:
- Abdon e Sennen, che secondo la passio furono prima decapitati e poi gettati ai piedi della statua di Nerone presso il Colosseo;
- Milix e Vincenzo, loro compagni di martirio;
- Pollione, Candida e Pigmenio, vittime della persecuzione dioclezianea.
Storia
Le gallerie della catacomba, finora esplorate, sono databili alla fine del III secolo ed ebbero il loro massimo sviluppo nel IV secolo, per continuare ad essere utilizzate, proprio per la presenza di testimonianze archeologiche, che lo attestano, fino al VII secolo.
La catacomba fu utilizzata fino in epoca tarda: il Liber Pontificalis parla del restauro effettuato da papa Niccolò I nella seconda metà del IX secolo.
Fu scoperta da Antonio Bosio, che la descrive nella sua Roma sotterranea, il 29 luglio 1618; un suo collaboratore, Francesco Contini, scoprì il cosiddetto cubicolo del Navicellario.
Studi e scavi sistematici, condotti nel 1883 da Mariano Armellini, gli fecero individuare una galleria lunga più di 70 metri fiancheggiata da cripte. Altre operazioni di ricerca effettuate, tra il 1917 ed il 1924, in occasione di lavori per la costruzione di edifici moderni, portarono alla scoperta della necropoli in superficie con vari oratori e piccole basiliche.
Descrizione
La catacomba era formata da una serie di gallerie ipogee, articolate su più livelli, e da una vasta necropoli nel sopra terra. Oggi di tutto questo resta ben poco, sia per le devastazioni prodotte in passato dai trafugatori di reliquie, sia per i crolli dovuti alla fragilità dell'arenaria nel quale il cimitero è scavato: attualmente, un solo livello sotterraneo, risalente alla fine del III o agli inizi del IV secolo, è percorribile.
Battistero
Il luogo più suggestivo ed interessante della catacomba, che rappresenta un unicum nell'ambito dei cimiteri ipogei romani, è un battistero sotterraneo, risalente al VI - VII secolo, a servizio della popolazione rurale dei dintorni, che conveniva al cimitero per le celebrazioni degli anniversari.
Una doppia rampa di scale monumentali conduce a questo ambiente di forma quasi quadrata, con pareti interamente decorate, dove si trova un fonte battesimale, una vera e propria vasca scavata in fondo alla cripta (larga 1 metro, lunga 1,35 e profonda 1,14) con acqua, proveniente da una sorgente naturale, che in certi casi ha anche allagato altre zone della catacomba. Le pareti intonacate hanno occultato precedenti loculi, segno che quest'ambiente in origine era una cappella funeraria, trasformata poi in battistero, in memoria dei martiri Abdon e Sennen,
L'ambiente è decorato da alcuni dipinti murali ad affresco raffiguranti:
- nella parete di fondo, Battesimo di Gesù Cristo;
- in un arco ricavato, al di sotto del dipinto precedente, Croce gemmata con rose;
- nella parete sinistra, Incoronazione dei martiri Abdon e Sennen: nell'opera sono presentati i due martiri, con le mani rivolte al cielo, affiancati da Milex e Vincenzo, che ricevono da Gesù Cristo la corona del martirio.
Nella volta della scala, che scende al battistero, è presente, due volte dipinta ad affresco, un'immagine di ambito bizantino raffigurante:
Cubicoli con fenestella
Nel cimitero vi è un gruppo di cubicoli, che presentano la particolarità di avere ciascuno una fenestella confessionis, nella quale s'introduceva il capo per guardare all'interno.
Questo cubicolo è così chiamato per la presenza nella lunetta di un arcosolio della rappresentazione di una nave con un carico di anfore (di vino o o altro liquido) e una persona, forse il defunto era un mercante.
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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