Catacomba di Trasone (Roma)

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1leftarrow.png Voce principale: Catacombe di Roma.
Catacomba di Trasone
Flag of UNESCO.svg Bene protetto dall'UNESCO
Roma Cat.Transone Donnaorante IV.jpg
Donna velata orante (inizio IV secolo), affresco
Altro nome Catacomba "ad Saturninum"
Nome antico Coemeterium Thrasonis ad s. Saturninum
Collocazione storica Impero romano
Civiltà Cristiana
Oggetto generico Area funeraria
Oggetto specifico Catacomba
Dedicazione
Dedicazione non cristiana
Fondatore
Data fondazione
Architetto
Scopritore Antonio Bosio
Data scoperta XVI secolo
Datazione III secolo
Inizio della costruzione
Completamento
Distruzione
Soppressione
Scomparsa
Data di inaugurazione
Inaugurato da
Preesistenze Cava di arenaria
Pianta
Tecnica costruttiva
Materiali
Iscrizioni
Marcatura
Utilizzazione
Localizzazione
Stato bandiera Italia
Regione bandiera Lazio


Regione ecclesiastica Lazio

Provincia Roma
Comune Stemma Roma
Località o frazione
Diocesi Diocesi di Roma
Vicariatus Urbis
Altitudine massima m slm
Altitudine minima m slm
Dimensioni
Superficie m2
Altezza m
Larghezza m
Lunghezza m
Volume m3
Profondità {{{Profondità}}} m
Diametro {{{Diametro}}} m
Inclinazione °
Primi scavi
Datazione scavi
Organizzazione scavi
Archeologi
Secondi scavi
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Archeologi
Terzi scavi
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Organizzazione scavi {{{Organizzazione scavi3}}}
Archeologi
Amministrazione
Proprietà
Parte di
Ente Pontificia Commissione di Archeologia Sacra
Responsabile
Indirizzo Via Salaria - Roma (RM)
Telefono +39 06 4465610
Fax +39 06 4467625
Posta elettronica pcas@arcsacra.va
Sito web [ sito web ufficiale]
Sito web 2
Informazioni
Note
Visita a richiesta
Coordinate geografiche
41°55′12″N 12°29′57″E / 41.920100, 12.499133 Stemma Roma
Mappa di localizzazione New: Roma
Catacomba di Trasone (Roma)
Dati UNESCO
Patrimonio UNESCO.png Patrimonio dell'umanità
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Pericolo Bene non in pericolo
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La Catacomba di Trasone, detta anche "ad Saturninum", è un'area funeraria, situata a Roma, lungo il lato sinistro della via Salaria Nova, nel moderno quartiere dei Parioli.

Toponimo

Il nome della catacomba, come per la maggior parte dei cimiteri romani, deriva dal nome del proprietario o del fondatore del complesso ipogeico: Trasone era un ricco cittadino romano, vissuto all'epoca dell’imperatore Diocleziano (284 - 305), convertitosi al cristianesimo, nominato nella passio di santa Susanna.

Nelle fonti antiche, la catacomba è chiamata anche Coemeterium Thrasonis ad s. Saturninum, in memoria del principale martire ivi sepolto, i resti della cui basilica nel sopra terra erano ancora visibili alla fine del XVI secolo.

Martiri deposti nella catacomba

Le fonti ricordano molti martiri venerati nella catacomba di Trasone, delle cui tombe non è però stata ancora trovata alcuna traccia archeologica. Tra questi, in particolare:

Inoltre, il De locis sanctis martyrum quae sunt foris civitatis Romae (altro itinerario per pellegrini della fine del VII secolo) riporta la notizia secondo la quale nel cimitero di Trasone erano sepolti 72 martiri.

Storia

La catacomba ha avuto origine nel III secolo da una cava di arenaria trasformata in luogo di sepoltura. Nel sopra terra venne costruita una basilica dedicata a san Saturnino, la cui esistenza è attestata dal Liber Pontificalis nella biografia di Felice IV (526 - 530), in cui si afferma che il pontefice la rifece dalle fondamenta; altri restauri furono eseguiti sotto papa Adriano I (772 - 795) e Gregorio IV (827 - 844).

Gli antichi itinerari dei pellegrini, in particolare la Notitia ecclesiarum urbis Romae, parlano anche dell'esistenza di una basilica ipogea, dedicata ai martiri Crisanto e Daria.

Una prima parte della catacomba venne scoperta ed esplorata da Antonio Bosio alla fine del XVI secolo: nei resti della basilica di San Saturnino (chiamata ai suoi tempi di santa Citronina) scoprì il passaggio, oggi scomparso, che immetteva nelle gallerie sotterranee. Le stesse ricerche e studi furono condotti nel 1629 da Francesco Maria Torrigio.

Nel corso del XVII e XVIII secolo, come la maggior parte dei cimiteri cristiani, la catacomba fu devastata dai profanatori di tombe alla ricerca delle reliquie dei martiri che vi penetravano per asportare tutto ciò che potevano.

La seconda parte del cimitero venne scoperto nel 1872 da Giovanni Marangoni. Ulteriori scavi e studi sulla catacomba furono intrapresi a partire dal 1966.

Descrizione

La catacomba, che sviluppandosi su cinque livelli, raggiunge la massima profondità conosciuta nei cimiteri cristiani. Essa si estende quasi completamente sotto l’attuale Villa Grazioli ed il suo parco, mentre un lucernario è visibile nel cortile della Palazzina Reale di Villa Ada.

Dall'attuale accesso si scende al primo livello della catacomba; il secondo livello corrisponde all'antica cava di arenaria, da cui si scende ai livelli inferiori. Di particolare importanza sono due dipinti murali, ad affresco, databili tra la fine del III secolo e l'inizio del IV secolo, che hanno permesso la datazione delle origini del complesso funerario. Essi raffigurano:

  • Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia;
  • Storie di Giona;
  • Donna velata orante.

Inoltre, al secondo livello, è stata rinvenuta l'iscrizione con il celebre epitaffio dedicato a Severa, databile al 269 d.C.

Note
  1. Con il marcatore blu si identificano le catacombe ebraiche, con quello rosso le deposizioni comunitarie e con quello verde le deposizioni singole o famigliari. Cliccando col mouse sui marcatori si apre la pagina corrispondente.
Bibliografia
  • Filippo Coarelli, Dintorni di Roma, in "Guide archeologiche Laterza", Editore Laterza, Bari 1981, p. 185
  • Leonella De Santis, Giuseppe Biamonte, Le catacombe di Roma, Editore Newton & Compton, Roma 1997, pp. 170 - 172
  • Pasquale Testini, Archeologia cristiana, Editore Edipuglia, Bari 1980, pp. 251, 342
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 2 dicembre 2015 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.