Catacomba di San Lorenzo (Roma)
Catacomba di San Lorenzo | |
Arcosolio di Zosimiano | |
Altro nome | Catacomba di Ciriaca |
---|---|
Collocazione storica | Impero romano |
Civiltà | Cristiana |
Oggetto generico | Area funeraria |
Oggetto specifico | Catacomba |
Dedicazione | San Lorenzo |
Scopritore | Antonio Bosio |
Data scoperta | 1593 |
Datazione | III - V secolo |
Inizio della costruzione | III secolo |
Completamento | V secolo |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione |
Regione ecclesiastica Lazio |
Provincia | Roma |
Comune | Roma |
Diocesi |
Diocesi di Roma Vicariatus Urbis |
Primi scavi | |
Datazione | XVIII, inizio - XX secolo, fine |
Archeologo | Marcantonio Boldetti |
Secondi scavi | |
Archeologo | Giovanni Battista de Rossi |
Terzi scavi | |
Archeologo | Richard Krautheimer |
Amministrazione | |
Ente | Pontificia Commissione di Archeologia Sacra |
Indirizzo |
Piazzale del Verano, 3 00185 Roma (RM) |
Telefono | +39 06 491511 |
Sito web | sito web ufficiale |
Sito web 2 | [1] |
Coordinate geografiche | |
Roma | |
La Catacomba di San Lorenzo, detta anche di Ciriaca, è un'area funeraria, situata a Roma, al secondo miglio della via Tiburtina, sotto l'attuale Basilica di San Lorenzo fuori le Mura, nel moderno quartiere Tiburtino.
Toponimo e martiri deposti nella catacomba
La catacomba è ricordata nei documenti antichi con due denominazioni: quello più diffuso e noto è San Lorenzo, in riferimento al martire più conosciuto sepolto nel cimitero ipogeo.
La Depositio martyrum (metà del IV secolo) ricorda la sepoltura di Lorenzo il 10 agosto, ma non cita il nome del cimitero, segno che, in quell'epoca, esso era già identificato con il nome del martire:
(LA) | (IT) | ||||
« | Quarto idus Augustas Laurentii in Tiburtina » | « | Il 10 di agosto Lorenzo in Tiburtina » |
Altre fonti invece identificano la catacomba con il nome di Ciriaca, probabilmente la proprietaria del terreno in cui fu scavato il cimitero: così il Liber Pontificalis, ed una passio di San Lorenzo del VI secolo, che specifica il sito della sepoltura del martire:
(LA) | (IT) | ||||
« | In via Tiburtina in praedio Cyriacae viduae in agro Verano » | « | In via Tiburtina nel terreno della vedova Ciriaca nel fondo del Verano » |
In altre fonti più tardive (VIII secolo) Ciriaca è qualificata come "beata".
Nel cimitero sono venerati altri martiri, dei quali dalle fonti non si trae alcuna notizia; essi sono: Giustino, Crescenzio, Ippolito, Romano, Ireneo (o Hereneo, o Erennio) e Addondio.
Storia
La catacomba di San Lorenzo è una delle poche aree funerarie romane di cui non si persero le tracce, ma che fu sempre visitata dai pellegrini ed anche dai trafugatori di reliquie. Questo è uno dei motivi, assieme ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale e alla costruzione del cimitero del Verano, che hanno determinato un pessimo stato di conservazione.
Formazione della catacomba
Il cimitero dovette svilupparsi in seguito alla deposizione del martire Lorenzo, diacono di papa Sisto II, vittima delle persecuzione di Valeriano nel 258. Alcuni decenni dopo l'imperatore Costantino fece erigere sulla tomba del martire una basilica, modificando la topografia cimiteriale per creare un percorso che permettesse ai pellegrini di accedervi più facilmente: questa la indichiamo come minor per distinguerla dalla maior, fatta costruire da papa Sisto III (432-440). La basilica maior si presenta come una grande chiesa cimiteriale (99 x 36 m) del tipo a forma di circo.
Più tardi, il papa Pelagio II (579-590) decise di innalzare una nuova basilica - al posto dell'edificio costantiniano - direttamente sulla tomba di Lorenzo, tagliando il colle che minacciava di rovinare, e aprendo comode scale di accesso al sepolcro del martire.
Tre papi del V secolo decisero di farsi seppellire nei pressi della cripta del martire: Zosimo, Sisto III e Ilaro; di queste tre tombe non sono state trovate tracce. In particolare, Ilaro fece costruire diverse strutture, tra cui un monastero, delle terme per i pellegrini, una biblioteca ed una residenza vescovile.
Successivamente, altri papi misero mano al complesso cimiteriale:
- papa Simplicio (468-483) fece costruire, nei pressi della basilica minor, una chiesa dedicata a santo Stefano protomartire;
- papa Felice III (483-492) fece erigere un'altra chiesa, dedicata a sant'Agapito, compagno di Lorenzo.
Le invasioni barbariche costrinsero a trasformare il sito cimiteriale in una vera e propria cittadella fortificata, che ricevette il nome di Laurentiopolis.
Papa Adriano I (772 - 795) restaurò la basilica costantiniana (d'ora in poi dedicata alla Sanctae Dei Genetricis) e le due chiese di Santo Stefano e di Sant'Agapito.
Infine, all'inizio del XIII secolo papa Onorio III (1216 - 1227) aggiunse una nuova basilica come prolungamento di quella pelagiana, che a sua volta venne trasformata in presbiterio di quella nuova: questa è quella che in sostanza oggi si osserva.
Scoperta e scavi archeologici
Sul cimitero ipogeo, preziose sono le informazioni e le descrizioni fatte da Antonio Bosio nel 1593 e trascritte nella sua Roma sotterranea, soprattutto perché ci ha lasciato un resoconto dettagliato di zone della catacomba oggi andate distrutte o non più rintracciabili. Altre scoperte furono fatte nel XVIII secolo da Marcantonio Boldetti e Giovanni Marangoni. I primi studi sistematici risalgono all'Ottocento con Giovanni Battista de Rossi, il quale si dedicò soprattutto all'analisi della memoria o cripta di san Lorenzo.
Nel 1947 - 1949, gli scavi condotti da Richard Krautheimer hanno permesso l'identificazione di un altro santuario martiriale ipogeo, dedicato ai santi Abbondio ed Erennio, ancora in uso in epoca medievale.
Descrizione
La catacomba aveva un'area funeraria sopra terra ed una vasta rete sotterranea che si sviluppa su cinque livelli, accessibile da tre diversi ingressi ubicati nell'attuale Basilica di San Lorenzo fuori le Mura. La costruzione del moderno Cimitero del Verano ha quasi completamente cancellato le tracce dell'area subdiale e ha sepolto intere regioni del sotterraneo; cosicché attualmente rimangono solo tre parti, accessibili da altrettanti ingressi distinti. Pochi dipinti sono sopravvissuti alla devastazione:
- sull’Arcosolio di Zosimiano sono raffigurati:
- Gesù Cristo salvatore fra due santi;
- Buon Pastore;
- Giudizio del defunto;
- su un altro arcosolio, sono presenti:
- Gesù Cristo con le vergini prudenti e le stolte;
- Miracolo della manna nel deserto;
- Negazione di san Pietro;
- Defunta introdotta nel cielo.
Dal Liber Pontificalis sappiamo che la tomba ipogea di san Lorenzo fu monumentalizzata all'epoca di Costantino, con la costruzione di un'abside, l'uso di marmi pregiati, l'erezione di cancelli e grate per sigillare la tomba. Di tutto questo non è stato trovato niente negli scavi archeologici condotti nel dopoguerra.
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
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