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Luigi Valenti Gonzaga (Roveredo di Guà, 15 ottobre 1725; † Roma, 29 dicembre 1808) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.
Cenni biografici
Nacque a Roveredo di Guà, diocesi di Mantova, figlio di Odoardo Valenti Gonzaga, presidente del senato di Mantova e di Francesca Castelbarco. Era nipote del cardinale Silvio Valenti Gonzaga che si occupò direttamente della sua educazione e sarà egli stesso zio del cardinale Cesare Guerrieri Gonzaga.
Formazione e carriera ecclesiastica
Sotto la guida dello zio cardinale studiò all'Università La Sapienza di Roma, presso la quale il 24 agosto 1751 si addottorò in utroque iure. Intraprese la carriera ecclesiastica entrando a servizio presso la Santa Sede. Papa Benedetto XIV lo volle suo cappellano privato soprannumerario e consultore della Sacra Congregazione dei Riti. Fu prelato della Sacra congregazione della Fabbrica di San Pietro e in seguito protonotario apostolico soprannumerario. Papa Clemente XIII lo nominò prelato della Sacra Congregazione per l'Immunità Ecclesiastica e referendario del Tribunale della Segnatura apostolica di grazie a giustizia.
Nel luglio del 1753 divenne presidente della Camera Apostolica e dal settembre del 1756 venne nominato abate commendatario dell'abbazia di San Tommaso di Acquanegra, a cui si aggiunse nell'ottobre del 1758 la commenda dell'abbazia di Santa Maria di Brera. Chierico della Camera Apostolica dal settembre del 1759, ne divenne successivamente decano. In quell'anno divenne anche Consultore della Sacra Congregazione dei Riti e relatore nella Sacra Congregazione dell'immunità ecclesiastica. Venne quindi prescelto dal cardinale Alessandro Albani quale suo vicario per la diaconia di Santa Maria in Cosmedin di cui il porporato era titolare.
Nel 1764, in vista della sua nomina vescovile, ricevette in rapida successione gli ordini minori e il diaconato e il 29 giugno l'ordinazione sacerdotale.
Episcopato
Il 9 luglio fu eletto arcivescovo titolare di Cesarea.
Fu consacrato il 25 luglio successivo nella Cappella Paolina del Palazzo del Quirinale dal pontefice, assistito dall'arcivescovo titolare di Calcedonia mons. Giovanni Ottavio Bufalini e dall'arcivescovo titolare di Atene Giovanni Carlo Boschi.
Fu nominato nunzio apostolico presso la Confederazione Elvetica, prendendo residenza stabile a Lucerna dal 27 luglio 1764. In quello stesso anno divenne assistente al soglio pontificio. Nel 1767, grazie alla sua mediazione, i conventi cappuccini, presenti nella diocesi di Sion, Saint-Maurice, fondato nel 1610 e di Sion, fondato nel 1631, sino ad allora facenti parte della provincia della Savoia, vennero uniti alla provincia svizzera[1]. Dopo nove anni di nunziatura in Svizzera passò alla nunziatura vaticana presso la corte spagnola.
Cardinalato
Papa Pio VI lo creò cardinale e riservato in pectore nel concistoro del 15 aprile 1776, fu pubblicato nel successivo concistoro svoltosi il 20 maggio. Con breve apostolico, datato al 5 giugno, il papa gli inviò la berretta cardinalizia a Madrid per mano di mons. Cesare Guerrieri Gonzaga, suo nipote e futuro cardinale e da questi consegnatagli il 18 dicembre dell'anno seguente.
Nel 1778 ottenne il titolo di cardinale presbitero di Sant'Agnese fuori le mura e venne assegnato come membro nelle congregazioni del Sant'Uffizio, dei Vescovi e Regolari, del Concilio, della Propaganda Fide, delle Indulgenze e sacre Reliquie, dell'Indice, delle Acque e infine della Congregazione sopra la correzione dei libri della Chiesa orientale. Fu cardinale protettore dei Canonici Regolari Lateranensi e di molte altre istituzioni religiose.
Legato pontificio in Romagna per un triennio dal 1778, fu assistito dall'avvocato Patuzzi, governatore di Ravenna, nella sua presa di possesso della legazione avvenuta l'8 novembre. Rinominato per un ulteriore triennio nel 1781, occupò la sede sino all'aprile del 1783. Dal 1788 fu Prefetto dell'Economia della Sacra Congregazione di Propaganda Fide. Nel 1790 optò per il titolo dei Santi Nereo e Achilleo. Fu nominato prefetto della Sacra Congregazione per l'Immunità Ecclesiastica nel 1793, occupò questo incarico sino al dicembre del 1800.
Nel 1795 divenne cardinale vescovo della sede suburbicaria di Albano. Nel 1798, dopo l'occupazione di Roma da parte delle forze rivoluzionarie francesi, rimase in città con altri dodici cardinali che dall'8 marzo furono imprigionati. Dopo la morte di papa Pio VI, Luigi Valenti Gonzaga fu a Venezia per prendere parte al conclave che lì si svolse in via eccezionale e vide la nomina a pontefice di Pio VII. Nel 1802 fu nominato bibliotecario di Santa Romana Chiesa, carica che ricoprì sino alla morte. Optò quindi per la sede suburbicaria di Porto e Santa Rufina nel 1807. In questi ultimi suoi anni di vita fu attivo protettore delle lettere e della cultura, fondando seminari e scuole pubbliche.
Morte
Morì a Roma nel palazzo del Collegio Teutonico, il 29 dicembre 1808. La salma venne esposta nell'oratorio del collegio per tre giorni, il funerale venne celebrato dal cardinale Alessandro Mattei, vescovo di Palestrina. Il corpo riposa nella cappella di San Luigi Gonzaga nella chiesa di Sant'Apollinare, con una semplice lastra di marmo a copertura della sepoltura, come da sue volontà.
Genealogia episcopale
Successione degli incarichi
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Note |
- ↑ * (FR) Francesco Canalini, Urban Fink, Christian Schweizer, Portraits des Nonces apostoliques in Suisse. La galerie des Nonces dans le Couvent des Capucins a' Lucerne p. 11
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Bibliografia |
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