Simone (parente di Gesù)
Simone o, nella variante ellenista, Simeone[1], è un "fratello" di Gesù a cui si accenna in alcuni passi evangelici (Mc 6,3 ; Mt 13,55-57 ).
Nella tradizione cattolica è considerato un cugino paterno di primo grado di Gesù, fratello di Giacomo, Giuseppe e Giuda, figlio di Maria di Cleofa e di Cleofa-Alfeo-Clopa, fratello di Giuseppe, padre putativo di Gesù. Nella tradizione ortodossa è considerato un fratellastro di Gesù, figlio di Giuseppe da un matrimonio precedente a quello con Maria. Per la tradizione protestante recente è un fratello carnale o germano di Gesù, figlio di Giuseppe e Maria.
Apostolo?
Probabilmente, ma non sicuramente, va identificato con l'apostolo Simone, indicato con l'epiteto "Zelota" (Lc 6,15 ; At 1,13 ), cioè 'zelante' in greco, e "Cananeo" (Mc 3,18 ; Mt 10,4 ), traslitterazione ellenizzata dell'aramaico qen'ana' con lo stesso significato.
Cugino di Gesù e secondo vescovo di Gerusalemme
Eusebio di Cesarea in diversi voci della sua Storia Ecclesiastica (3,11; 3,32,6; 4,22,4) ne fornisce informazioni particolarmente utili riprese da Egesippo (ca. 110-180).
Simone o Simeone era il secondo cugino (dopo Giacomo) di primo grado di Gesù essendo figlio di Clopa, fratello di Giuseppe, e della Maria citata nei vangeli (cioè Maria di Cleofa). Per questa sua parentela con personaggi evangelici, Eusebio ipotizza che Simone fosse stato un testimone della predicazione di Gesù, senza però identificarlo con l'apostolo Simone o con qualche altro personaggio evangelico.
Anche per questa sua parentela col Signore attorno al 61-62[2], dopo il martirio di Giacomo, altro "fratello" di Gesù, gli successe come secondo vescovo nella guida della Chiesa di Gerusalemme. Egesippo, dopo aver parlato di Giacomo, precisa che Simone era il "secondo cugino" di Gesù, lasciando intendenre che Giacomo fosse il primo[3].
Morte
Sempre secondo Egesippo, citato da Eusebio (SE 3,32,6), Simone patì il martirio per crocifissione (verosimilmente a Gerusalemme) sotto il regno di Traiano (98-117), mentre era governatore Attico (del quale è stata ipotizzata la carica attorno al 105-107). Secondo le Cronache di Eusebio e l'omonimo testo di Girolamo, il martirio avvenne nel 10° anno di Traiano, cioè attorno al 107[4].
Eusebio (ibid.) precisa l'età alla quale avrebbe subito il martirio: 120 anni. L'età è probabilmente esagerata[5], sebbene rimane possibile l'indicazione di una vita longeva.
Alla sua morte gli successe come vescovo di Gerusalemme un certo Giuda, figlio di Giacomo il Giusto (Costituzioni Apostoliche 7,46 en; Panarion 66,20,1 gr, en), che Eusebio chiama Ἰοῦστος, Giusto (SE 3,35; 4,5,3).
Predecessore: | Vescovo di Gerusalemme | Successore: | |
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Giacomo | 61/62-107 | Giuda |
Note | |||||
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Voci correlate | |||||
Collegamenti esterni | |||||
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