Apparizione di san Francesco d'Assisi su un carro di fuoco (Giotto)
Giotto di Bondone, Apparizione di san Francesco d'Assisi su un carro di fuoco (1290 - 1295), affresco | |
Visione del carro di fuoco | |
Opera d'arte | |
Stato | |
Regione | Umbria |
Regione ecclesiastica | Umbria |
Provincia | Perugia |
Comune | |
Diocesi | Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino |
Parrocchia o Ente ecclesiastico | Sacro Convento |
Ubicazione specifica | Basilica di San Francesco, chiesa superiore, navata, parete settentrionale, registro inferiore |
Uso liturgico | quotidiano |
Luogo di provenienza | ubicazione originaria |
Oggetto | dipinto murale |
Soggetto | Apparizione di san Francesco d'Assisi su un carro di fuoco |
Datazione | 1290 - 1295 ca. |
Autore |
Giotto di Bondone |
Materia e tecnica | affresco |
Misure | h. 230, l. 270 |
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La Visione del carro di fuoco è un dipinto murale, eseguito tra il 1290 e il 1295 circa, ad affresco, attribuito a Giotto di Bondone (1267 ca. - 1337), ubicato nella parete settentrionale della navata nella Basilica Superiore di San Francesco in Assisi (Perugia).
Il dipinto murale è la ottava delle ventotto scene del ciclo che raffigura le Storie di san Francesco d'Assisi.
Descrizione
Soggetto
La scena è articolata in tre parti:
- a sinistra: Angusta struttura architettonica, dove dormono alcuni frati addormentati.
- a destra: Altri frati sono all'esterno, gesticolano entusiasti per l'apparizione celeste e chiamano i confratelli.
- in alto: San Francesco d'Assisi, irradiante una corona di luce, guida un carro nel cielo, apparendo ai compagni come nuova guida spirituale della cristianità.
Note stilistiche, iconografiche ed iconologiche
- Il tugurio frequentato da san Francesco era nell'orto della Cattedrale di San Rufino, mentre i compagni si trovavano a Rivotorto.
- La visione trae ispirazione dall'ascensione del profeta Elia in un carro di fuoco (2Re 2,11 ):
« | Mentre camminavano conversando, ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco si interposero fra loro due. Elia salì nel turbine verso il cielo. » |
- Notevole è la resa del volume del corpo del cavallo in primo piano, mentre il secondo s'intravede appena, essendo coperto dal primo, una convenzione stilistica ereditata da modelli più antichi.
Iscrizione
Il dipinto è descritto da un'iscrizione latina (detta titulo), posta sotto la scena, nella quale si legge:[1]
« | Pregando il beato Francesco in un tugurio ed essendo i suoi frati in un altro tugurio fuori dalla città, alcuni riposando e altri perseverando nelle orazioni, ed essendo il Santo corporalmente lontano dai suoi figli, ecco che costoro videro il beato Francesco sopra un carro infocato e splendente correre per la casa, circa la mezzanotte, mentre il tugurio risplendeva d'una grande luce; onde stupirono quelli che vegliavano, si destarono e spaventarono gli altri che dormivano. » |
Notizie storico-critiche
L'episodio raffigurato si riferisce ad un avvenimento narrato nella Legenda Maior (IV, 4), che costituiva la biografia ufficiale di san Francesco d'Assisi, scritta tra il 1260 ed il 1263 da san Bonaventura da Bagnoregio.
Note | |
Bibliografia | |
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