Papa Felice IV

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San Felice IV
Papa
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al secolo
battezzato
Santo
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Maestranze romane, Papa Felice IV con il modello della basilica (part. da Gesù Cristo discende sulla terra nel momento della Parusia tra santi e papa Felice IV), 526 - 530), mosaico; Roma, Basilica dei Santi Cosma e Damiano, abside
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte anni
Nascita Benevento
Morte 22 settembre 530
Sepoltura Città del Vaticano, Basilica di San Pietro
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Creazione
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Creato
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(vedi)
Creato
Cardinale
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Deposto dal cardinalato [[{{{aPd}}}]] da [[{{{pPd}}}]]


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Cardinale per 15 anni, 9 mesi e 22 giorni ca.
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Riammesso da
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Successivo {{{Successivo}}}
Incarichi ricoperti
prima dell'elezione
Cardinale presbitero di San Silvestro nelle Esquilie
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
54° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
12 luglio 526
Consacrazione
Fine del
pontificato
22 settembre 530
(per decesso)
Durata del
pontificato
4 anni, 2 mesi e 10 giorni
Segretario {{{segretario}}}
Predecessore papa Giovanni I
Successore papa Bonifacio II
Extra Papa Felice IV
Anni di pontificato


Cardinali 5 creazioni in 2 concistori
Proclamazioni
Antipapi
Eventi
Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione [[]]
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 12 ottobre
Altre ricorrenze
Santuario principale {{{santuario principale}}}
Attributi {{{attributi}}}
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di {{{patrono di}}}
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
Nome completo {{{nome completo}}}
Trattamento {{{trattamento}}}
Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 12 ottobre, n. 5:
« A Roma, san Felice IV, Papa, che trasformò due templi del Foro romano in una chiesa in onore dei santi Cosma e Damiano e si adoperò molto per la retta fede. »

San Felice IV (Benevento; † 22 settembre 530) è stato il 54° vescovo di Roma e papa italiano a partire dal 12 luglio 526 fino alla morte[1]. La Chiesa, che lo venera come santo il 12 ottobre.

Biografia

Influenza gotica

Il 18 maggio 526 Papa Giovanni I morì in prigione a Ravenna, vittima dei rabbiosi sospetti di Teodorico il Grande, il re ariano dei Goti. Quando, per l'influenza di questo potente monarca, il cardinale presbitero Felice del Sannio, figlio di un certo Castorio, fu presentato a Roma come successore di Giovanni, il clero e il laicato si inchinarono al desiderio del re gotico e lo scelsero come papa. Fu consacrato vescovo di Roma il 12 luglio 526, quasi due mesi dopo la morte del suo predecessore. Approfittò del favore goduto presso la corte di Teodorico per favorire gli interessi della chiesa di Roma, tralasciando le funzioni del suo ufficio in modo indegno. Il 30 agosto 526, Teodorico morì e, essendo suo nipote Atalarico un minore, la reggenza fu assunta da Amalasunta, figlia di Teodorico e ben disposta verso i cristiani. Al nuovo regnante, il clero romano rivolse una lamentela per l'usurpazione dei suoi privilegi da parte del potere civile.

Politica interna

Un editto reale, elaborato da Cassiodoro in ossequio al massimo rispetto dell'autorità papale, confermò l'antico uso che ogni capo d'accusa civile o criminale di un laico contro un membro del clero avrebbe dovuto essere sottoposto al papa, o a una corte ecclesiastica nominata da lui. Fu istituita un'ammenda di dieci libbre d'oro per chiunque violasse questo ordine. I proventi di questa multa avrebbero dovuto essere distribuiti dal papa ai poveri (Cassiodoro, Variae, VIII, n. 24, ed. Theodor Mommsen, Mon. Germ. Hist.: Auctores antiquiss., XII, 255). Il papa ricevette in regalo da Amalasunta due antichi edifici situati nel Foro Romano, il Tempio del divo Romolo, figlio dell'imperatore Massenzio e il contiguo Templum sacrae urbis, il vecchio catasto romano. Il papa trasformò le costruzioni nella Basilica dei Santi Cosma e Damiano, tuttora esistente. Nel suo abside si può ancora osservare il magnifico mosaico che lo raffigura.

La questione semipelagiana

Felice prese anche parte al cosiddetto conflitto Semipelagiano in Gallia meridionale sulla natura della Grazia divina. Inviò ai vescovi di quei luoghi una serie di Capitula sulla grazia e il libero arbitrio, predisposti basandosi sulle Sacre Scritture e sui testi patristici. Questi Capitula furono pubblicati come canoni dal sinodo di Orange (529). Inoltre, Felice diede il beneplacito all'opera di Cesario di Arles contro Fausto di Riez sulla grazia e il libero arbitrio (De gratia et libero arbitrio).

La successione papale

Preoccupato dai dissensi politici dei romani, molti dei quali propendevano per gli interessi di Bisanzio, mentre altri sostenevano il re goto, Felice IV, quando, nel 530, si ammalò gravemente, desiderava assicurare alla chiesa di Roma un ulteriore periodo di pace designando il suo successore. Ponendo il suo pallio sulle spalle dell'arcidiacono Bonifacio, fece conoscere pubblicamente la sua scelta e informò il popolo che ne aveva dato notizia anche a Ravenna (Neues Archiv, XI, 1886, 367; Louis Duchesne (a cura di), Liber Pontificalis, 2 vol., Parigi 1886-1892, vol. I, 1886, 282, nota 4). Se fosse miracolosamente guarito, Bonifacio avrebbe dovuto restituirgli il pallio. Felice IV morì poco dopo, ma, nell'elezione papale che seguì, i suoi desideri furono ignorati. La reazione del Senato fu quella di vietare la discussione sul successore del Papa mentre questi era ancora in vita, o l'accettazione di tale nomina. La maggioranza del clero, invece, reagì al volere di Felice nominando papa Dioscuro. Una minoranza scelse comunque Bonifacio. In realtà questa decisione di Felice, se nel diritto canonico di oggi è incostituzionale se non illegittima, all'epoca era pienamente legittima e corretta: nel sinodo di Roma del 499 Papa Simmaco aveva stabilito che ogni pontefice può scegliere il suo successore e tutta la Chiesa deve seguire la sua indicazione; solo se il Papa muore senza aver indicato nessuno, la Chiesa può procedere a libera elezione. Ciò era nell'intento di evitare scismi e divisioni come quelli occorsi all'elezione di Simmaco e come successe dopo la morte di Felice. Proprio per lo stesso motivo di Simmaco, Felice stabilì il suo successore (fu il primo e l'unico ad avvalersi di questo controverso diritto stabilito trent'anni prima), ma lo scisma avvenne lo stesso, perché mai senato e popolo avevano accettato questa privazione della loro prerogativa.

Successione degli incarichi

Predecessore: Cardinale presbitero di San Silvestro nelle Esquilie Successore: Kardinalcoa.png
Felice, Adeodato e Sebastiano (menzionati nel 499) 515 ca. - 526 Lorenzo e Giovanni (menzionati nel 595) I
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con
con
Felice, Adeodato e Sebastiano (menzionati nel 499) {{{data}}} Lorenzo e Giovanni (menzionati nel 595)
Predecessore: Papa Successore: Emblem of the Papacy SE.svg
papa Giovanni I 12 luglio 526 - 22 settembre 530 papa Bonifacio II I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
papa Giovanni I {{{data}}} papa Bonifacio II
Note
  1. Biographisch-Bibliographischen Kirchenlexikon (BBKL)
Fonti
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni